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Autore: Danmel_Faust_Machieri    27/08/2016    2 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N.D.A. : iniziamo dall'episodio 8 ad utilizzare le sigle corrette ahahahah; scusateci. Comunque siete difronte al capitolo 8.1 al quale seguirà un capitolo 8.2 a distanza di qualche giorno. Tutto ciò è nato da un errore del signor Djianni che ha scritto un po' troppo... Tant'è che abbiamo deciso di dividere il capitolo 8 in due parti: una prima concentrata su Claudio ed una seconda che si sofferma un po' di più su Nicolò. Scusate sempre le nostre note ad inizio capitolo e buona lettura.

"Non ne parliamo; vi prego" diceva Alessandro mentre assaporava il piatto di verdure che aveva ordinato poco prima.
"Ma dai! Dovete raccontarci com'è andata la vostra missione!" insisteva Robero dopo aver posato il bicchiere di vino che si era scolato d'un fiato.
"Uffa! Il bracciale dell'NPC era caduto nelle fogne cittadine e avremo fatto fuori una decina di topi grandi quanto dei cocomeri!" rispose stizzita Camilla lanciando rumorosamente le posate nel suo piatto, facendo intuire agli altri che ricordare le cose viste durante la missione le faceva passare l'appetito. Ma, dopo nemmeno trenta secondi, riprese forchetta e coltello e riprese a mangiare.
"Abbiamo capito che è meglio non scendere nei particolari…" riprese Claudio sospendendo la frase per azzannare un pezzo di carne.
"Già…" si limitò a commentare Riccardo scosso da un brivido dovuto ad un ricordo particolarmente schifoso.
"Beh… Te invece Nico?" continuò l ladro dopo aver ridacchiato per la reazione del chierico.
"Mah… Niente di che… Ho mietuto alla grande, poi ho conosciuto una…" iniziò a raccontare Nicolò mentre mangiava un piatto di gnocchi con una salsa bluastra che, fortunatamente, sapeva di gorgonzola.
"Hai conosciuto una!?" disse Roberto sbattendo la bottiglia di vino, praticamente vuota, sul tavolo "E com'è? Vecchio casanova che non sei altro!"
"Togliete il vino a quell'uomo!" ordinò il bardo vedendo l'amico che diventava la resa dal vivo dell'Azzeccagarbugli al tavolo di Don Rodrigo.
"Noi glielo togliamo ma tu ci devi dire di più!" lo canzonò Claudio "E poi dove lasci Lesen e Antigone eh?"
"Marpione!" urlò Alessandro tirando una pacca sulla spalla a Nicolò che per poco non si ribaltava sul tavolo.
"Basta!" disse il bardo ricomponendosi "Sono solo delle amiche"
"Che ti scrivono regolarmente tutti i giorni" proseguì Claudio.
"Non è vero che mi scrivono tutti i giorni" ma Nicolò non fece in tempo a finire la frase che davanti a lui lampeggiò la notifica di un nuovo messaggio che gli altri a tavola videro benissimo.
"Chi è Nico?" chiese Riccardo con sguardo malizioso.
"Non sono affari vostri!" disse lui rosso come un peperone aprendo il messaggio e chiudendolo in fretta per far sparire la notifica (in quel breve lasso di tempo si accorse che era un messaggio di Antigone: decise che le avrebbe risposto più tardi)
"Comunque torniamo a parlare di cose serie" tornò a dire pulendosi la bocca col tovagliolo "Ho avuto la conferma di quello che Claudio ci diceva qualche sera fa: mentre mietevo il grano è comparsa una vipera cornuta e sono riuscito a ucciderla usando la falce!"
“Buono buono! Però” s’inserì Claudio “qui qualcuno deve pagare una certa scommessa. O sbaglio?”
L’occhiata nei confronti di Roberto fu piuttosto eloquente, il quale però preferì far finta di niente e continuò a sorseggiare dal proprio boccale
“ Davvero?” chiese in tono scherzoso Riccardo
“Già” riprese il ladro “qui qualcuno non si rende conto che non si dovrebbero dire certe cose se non si è certi di fare risultato” rise.
In quel momento Roberto mugugnò qualcosa in risposta, ma nessuno riuscì a capire cosa.
 Fu Nicolò a riprendere la conversazione, dopo qualche secondo di risate generali a discapito del guerriero
“ Dai, scherzi a parte, avete avuto qualche problema durante la vostra missione?” 
“ No, tranquillo” rispose Claudio 
“ Raccontate su, non fatevi implorare raga” Alessandro esortò i due a parlare
Fu Roberto a prendere la parola
“ Beh, anzitutto siamo dovuti arrivare in forte diroccato all’interno di una radura, nel bosco ad una mezz’ora di cammino dalla città. Probabilmente in antichità truppe militari erano stanziate in quel luogo, s’intuiva che un tempo non era un luogo facile da espugnare, nonostante la cinta muraria sarà stata alta circa due metri e mezzo”
“ Probabilmente” continuò Claudio, alternandosi all’amico “quel luogo è stato modificato di recente. Forse è adibito  proprio a location di quest tipo quella che abbiamo fatto noi…”
“ … dal momento che è stata veramente facile. Ad esempio anche se mi trovavo a combattere contro più nemici, nessuno di loro riusciva a mettermi in difficoltà. Colpi leggibili, fiacchi e, tutto sommato, lenti”
“ La cosa che più ci ha colpito è stata la reazione di quei briganti. Mentre infatti Roberto si è trovato spesso a fronteggiare due o più avversari assieme, io son riuscito quasi sempre a cogliere i miei alle spalle, evitando scontri multipli”
“ La spiegazione più sensata che ci siamo dati è stata la differenza delle nostre classi. Lui infatti riusciva a fare cose che, nel mondo reale, non gli sarebbero riuscite così… facili”
“ Già. In quanto ladro sono riuscito a passare spesso inosservato,  a scalare le mura esterne aggrappandomi ad un paio di pietre sporgenti, ho schivato molti colpi e l’ho fatto con gran facilità. In compenso però per abbattere quei briganti dovevo colpirli in zone vitali ed evitare ad ogni costo combattimenti prolungati… “
“ …Mentre io mi rendevo conto che anche se li colpivo, ad esempio su, un braccio questi in poco cadevano a terra, privi di Hp.”
“ Infine, abbiamo notato quanto, tutto sommato, il gioco sia equilibrato ed abbia una sua logica. O almeno è ciò che ho avvertito io a scontro finito. Mi spiego meglio: nonostante noi stessi ci siamo accorti che in questo primo piano si debba rimanere sempre concentrati al 100%, l’ IA non ci ha mai punito, anche se ci siamo ritrovati a commettere qualche errore. Siamo ancora in earl game, noi tutti abbiamo poca esperienza e ci imbattiamo in nemici… goffi. Se anche avessero trovato un’apertura nelle nostre difese i danni inflitti sarebbero stati comunque bassi. Niente nemici imbattibili sin dalle prime fasi di gioco. Ci sta. Possiamo quasi giustificare questi nemici e  dire che ci siamo sfidati con gente sciocca, popolani spinti dalla fame a commettere  qualche furtarello e che hanno trovato in quel forte un rifugio sicuro per le loro scorribande. Ma, ripeto, questa è solo una mia speculazione”
“ Con la quale concordo pienamente. Li vedevo i volti sotto gli elmi. I visi smunti, gli occhi di ciascuno che gridavano che non avevano nulla da perdere e che avrebbero fatto di tutto per restare vivi. Probabilmente, ci siamo ritrovati a pensare, avevano davvero una famiglia, da qualche parte in questo mondo,  che adesso li sta aspettando. Invano”
Calò il silenzio e Nicolò quasi sembrò scorgere negli occhi di Claudio un velo di tristezza e rammarico per ciò che aveva fatto quel pomeriggio. Velo che dopo pochi istanti sparì.
“ Comunque il conteggio alla fine della storia è stato di 19 a 15. Ed io ancora sto aspettando i miei trenta denari” 
Roberto sbuffò, armeggiò nel proprio menù e, dopo aver esclamato un “ To’, prendi straccione!”, inviò il pegno della scommessa ad un ora contentissimo Claudio.
“Altro da segnalare, Claudio ?”
“ Beh Nicolò, ho conseguito un paio di level up, Roberto è salito al 9... Ah, poi gli oggetti utili che droppavano quei nemici non erano altro che soldi e parti del loro set, di cui io non ne ho ottenuta nemmeno una, a differenza di Robi”
“ Ah… e  rivelano qualcosa di interessante?”
“ Bah, oltre a dire che sono armamenti e protezioni in ferro usate dalla stragrande maggioranza dei banditi in giro per i primi piani intendi?” fece una pausa e, sbadigliando, emesse un “Niente”
“ Io invece ho ottenuto una spada ed uno scudo un pochetto migliori dei precedenti, ma nulla di più. Almeno posso sostituir…”
“ Bando alle ciance ragazzi! Domani? Cosa abbiamo intenzione di fare?” l’intervento di Riccardo fece sobbalzare un po’ tutti
“ Onestamente non ne abbiamo idea” rise Nicolò “ma proporrei di rimanere qui in zona ” guardò negli occhi Claudio, che già stava per dire la sua “ D'altronde siamo quasi al livello 10, no? E da quel che sappiamo al quel livello sbloccheremo cose interessanti. Famigli, gilda…”
“ Quindi consiglieresti di rimanere qui finché non riusciamo ad ottenere queste cose, ho capito bene?”
“ Esattamente Riccardo. Va bene a tutti come idea?”
“ Si dai” fecero all’unisono Riccardo Camilla Roberto ed Alessandro. Poi tutti si girarono verso Claudio, che ora incideva linee immaginare con l’indice sulla superficie irregolare del tavolo.
“ Davvero devo rispondere?” chiese
“ Senti, lo sappiamo che sei preoccupato per lei…” iniziò Nicolò 
“ Ma la fretta in questo gioco uccide, lo so. Ed hai ragione” il ladro sollevò gli occhi e li puntò contro l’amico “Quindi la mia risposta è: no, non mi va bene come idea, fosse per me partirei adesso per cercarla” poi guardò distrattamente verso la porta della locanda “ Però “per me” non lo è. Siamo una squadra e se voi volete fare così sarà ciò che faremo”
“ Nessun rancore quindi?”
“ Credimi Nicolò, non ho alcun motivo per serbarne. Tranquillo” disse sorridendo, poi aggiunse “buonanotte ragazzi. Domani decideremo bene il da farsi. Riposate, mi raccomando”
Detto questo il ragazzo si alzò dal tavolo e si diresse verso la propria camera.
La compagnia rimase un’altra oretta alla locanda, tra chiacchiere, bere e carte da gioco, fino circa a mezzanotte, quando ognuno tornò nella propria stanza. Quando Nicolò entrò nella propria la trovò immersa nel buio, ma riuscì a vedere tanto la finestra aperta quanto il letto vuoto di Claudio. Sbuffò e si preparò per la notte.
La mattina seguente i sei durante la ormai consueta colazione ai krentio e succo di miarne si consultarono e decisero il da farsi. Discussero una ventina di minuti, scegliendo il modo migliore per massimizzare la produttività delle giornate, tenendo sempre conto dei loro obbiettivi principali. Alla fine decisero di dividersi in tre  gruppi: Claudio, Riccardo e Roberto nel primo, Nicolò a giocare all’allegro fattore e gli altri due a fare quest in giro per guadagnare esperienza e, soprattutto, soldi. Decisero questo raggruppamento dal momento che anche Riccardo era interessato ad ottenere un famiglio e ai due serviva un player più “fisico”, nel caso si fossero trovati a dover combattere.  Scelsero per quella giornata di andare semplicemente fuori città per livellare, non avevano tempo da buttare dietro alla ricerca della giusta quest che li avrebbe fatti salire di livello.  
Salutarono gli amici e si diressero fuori città.

“ Allora? Dove andiamo?” chiese il chierico, mentre il gruppetto stava quasi per abbandonare la zona sicura cittadina
“ Io una mezza idea la avrei, ma non so se Claudio sarà d’accordo”
“ Perché non dovrei esserlo?”
“ … perché sei antipatico e o le idee le hai tu o non le consideri neanche” 
“ Questo non è assolutamente vero” fece il ladro “ Cioè, a Firenze era così, ma qui ogni idea verrà sempre ascoltata” 
“ Beh, in questo caso… potremmo tornare nella zona di ieri. È qui vicino, nel bosco c’erano molti nemici che non erano inclusi nella quest e potremmo farmare tranquillamente quel livello che ci manca per arrivare al 10”
“ A me va bene” disse Riccardo “ dite che ce la faremmo entro mezzogiorno?”
Gli altri lo guardarono con aria interrogativa e Claudio gli chiese: “Hai fretta?”
“ Io sì, e anche voi dovreste averne. Tanto lo sapete no che la quest che andremo a fare sarà abbastanza lunga, no?” I due compagni annuirono “Beh, sono abbastanza certo che, essendo una missione particolare, appena saliamo al 10 compare automaticamente in bacheca. E se riuscissimo ad iniziarla oggi guadagneremo tempo prezioso. Soprattutto per te, Claudio”
“ Punto a tuo favore Symon” fece Claudio “ Vada per il bosco allora. Orsù, che non si perda tempo commilitori!”
 Gli altri due lo guardarono con aria scocciata
“ Ok, ok, ho capito. Maggiore serietà” gli rispose il ladro “però, che noia che siete ragazzi”
Sbuffò e si diresse verso il bosco.
La mattinata scivolò veloce, sfidando il maggior numero di nemici possibili. Il bosco era di un realismo eccezionale: il cinguettio degli uccelli( anche se probabilmente erano altre bestie inventate per il gioco ), il gioco di luce che le fronde inondate dal sole proiettavano sul terreno, i profumi selvaggi, l’idea di tranquillità che instillava negli animi dei tre, le piante… pini, aceri, querce e altri ancora che nessuno dei tre riuscì a riconoscere, trovarono frutti selvatici e bacche che, non sapendo se fossero velenose o meno, Claudio si limitò a metterle nell’inventario. Gli scontri non furono impegnativi: sfidarono principalmente le creature che incontrarono nel bosco, una alla volta, sopraffacendole con la superiorità numerica e divertendosi. Claudio si dilettò con l’arceria, arrampicandosi sugli alberi e scoccando dardi dall’alto, Roberto testò la nuova arma ed uno stile di combattimento più fluido, Riccardo castando fulmini ed aiutando gli alleati con svariati buff. L’elevato numero di nemici abbattuti fece sì che i tre salissero dell’agognato livello in mattinata, sbloccando quindi la possibilità di iniziare la quest quel giorno stesso. Rientrarono in città circa verso l’una del pomeriggio, fiondandosi subito alla bacheca, non prima di aver inviato a  Nicolò un messaggio in cui li avvisavano dei progressi. “Livello 10 raggiunto. Sbrigati e avvisa gli altri, sù. Ah, noi iniziamo la quest per i famigli, ci si aggiorna in serata, in bocca al lupo;)”.
La bacheca era deserta, i pochi giocatori rimasti a Kokiri erano probabilmente in giro per dungeon e quest o semplicemente alle locande a rifoccilarsi, gli unici presenti erano Claudio e Riccardo, mentre Roberto era stato incaricato di vendere alcuni item in eccedenza. Come aveva ipotizzato Riccardo la quest era lì, che li attendeva. L’accettarono immediatamente. L’unica informazione che gli diede era, testuali parole, di recarsi in un determinato punto di una determinata città nei primi piani di gioco, per parlare con qualcuno. I due si guardarono sbigottiti: intere  città da battere al setaccio? Parlare ogni volta minimo tre volte con ciascun NPC? Capirono subito il perché quella quest fosse lunga e complicata. E capirono anche perché si vedevano così pochi player con famigli in giro e così tanti falchi ammaestrati.
“ Diamine!” sbraitò Claudio “non è possibile una cosa del genere!”
“ E’ veramente demoralizzante! Come può uno sano di mente aver voglia di buttare via giorni e giorni parlando con ogni singola persona?”
“ Maremma impestata! Ed io che già pregustavo il girare con il mio anim…”
“ Aspetta aspetta. In biblioteca! Dicevi di aver letto molto sui famigli, hai anche un libro! Ci sarà qualcosa di utile!"
“ No” Claudio si buttò su una panca “erano tutte informazioni su come crescerlo, come utilizzarlo… ma della quest per ottenerlo nulla, ne sono certo…”
Riccardo fissò la bacheca con sguardo vacuo, dicendo “Se è così ci conviene rinunciare. Se dovessimo passare al setaccio ogni città dei primi piani che, per inciso, non sappiamo neppure fino a quale si intende….”
“… perderemmo veramente troppo tempo….
“ O siamo fortunati e troviamo subito il personaggio giusto o non ce la faremo mai”
Claudio raccolse un sasso da terra, ci giocherellò qualche secondo facendolo scivolare nel palmo della mano poi lo scagliò verso la bacheca. In quel momento gli arrivò una notifica nell’ HUD. Nicolò gli aveva risposto augurandogli in bocca al lupo. “Speriamo in un miracolo di Larmet piuttosto” si ritrovò a pensare. Riccardo, ora seduto al suo fianco, iniziò a sgranocchiare un panino con verdure, offrendone una parte all’amico
“  Beh, il lato positivo è che è comunque una figata il fatto che un oggetto tu lo possa sia consumare materialmente sia decidere di usarlo all’istante” disse rompendo dieci minuti di silenzio, tanto per cambiare argomento
Claudio annuì distrattamente, ancora fissando il vuoto, iniziando però a pensare cosa scrivere a Nicolò e gli altri per informarli del loro fallimento.
Aprì la schermata delle conversazioni e si rese conto di quanti pochi amici avesse registrato fino a quel momento e delle poche persone con cui avesse avviato una chat. Vide infatti solo quella con Phones e quella con Orpheus. “ Dovrei scrivere qualcosa a bene o male tutti, almeno per sapere come se la passano…” sospirò “ mah, se sono ancora registrati nella lista amici sono vivi e questo è l’importante, in fondo”
“ DIO CHE IDIOTA!” la consapevolezza del da farsi lo folgorò improvvisamente
“Cosa?” gli fece il chierico
“ Stupido, stupido, stupido me! E pensare che stavamo per rinunciare !”
“ Cosa Claudio, COSA? Se non mi dici nulla come faccio a capirti?”
“ So cosa possiamo fare! Perché non l’ho pensato prima?”
 Il chierico ridacchiò “ Oh ma di un po’, ti capitano spesso questi lampi di genio?”
“ Certe volte sorprendo anche me stesso, fa un po’ te”

I tre aspettavano al portale cittadino da qualche minuto e l’ora dell’appuntamento si stava avvicinando. Claudio non stava più nella pelle, Riccardo sprizzava gioia da ogni poro e Roberto, informato dagli amici di quanto avvenuto alla bacheca, contava  i minuti che stava perdendo dietro alla buffona dei famigli, della quale non avrebbe neppure beneficiato per giunta.
“ Eddai Roberto, non essere così negativo! Considera che potevamo metterci settimane per fare la quest… sii contento per noi, dai” rise Riccardo 
“ Non la avreste fatta voi in primis e non ve lo avremmo concesso noi altri” bofonchiò in risposta il guerriero
“ Roberto… considera che sarà anche grazie a questo che arriveremo prima da Luna… sii almeno felice per me, se proprio non vuoi esserlo per Riccardo” il ladrò lo guardò con occhi teneri
“ Assolutamente no!” rispose invece quello “ perché se fossi stato io a …” ma fu interrotto da uno strano e cupo rumore.
 Improvvisamente nel portale si materializzò una grigia foschia e, dopo qualche istante, ne varcò la soglia un’avvenente ragazza. Sarà stata poco meno alta di Claudio, gli era stato detto che avesse un anno in meno, ok, ma non la immaginava così. Lunghi capelli ramati che cadevano dolcemente fino all’altezza delle scapole, occhi grandi gioiosi e cinerei, formosa, carnagione pallida, tratti somatici raffinati: Phones si era scelto veramente una gran gnocca come partner in quell’avventura, insomma. Senza contare che la leggera tunica acquamarina le stava veramente d’incanto.  Subito la ragazza corse verso di loro
“ Molto piacere ragazzi” sorrise quella, abbracciandoli ad uno ad uno “Phonny mi ha detto che tu …” cercò con gli occhi Claudio “ ecco, che tu avessi bisogno di una mano. E siccome sei tipo l’unico player oltre a noi cinque che si è degnato di inserire  tra gli amici avevo curiosità di conoscerti, utente pazzo”
I tre rimasero intontiti da quell’ingresso così..spontaneo. Sembrava quasi che quella ragazza li conoscesse da tempo talmente tanto era spontanea. Claudio, superato il momento di imbarazzo iniziale, prese la parola  
“ E’ un piacere per me conoscerti….”
“ Oh mamma mia perdonami, sono River, il ranger del Connemara”
“ Ranger? Dalla tunica avrei detto che tu fossi una sorta di chierico o di una classe magica. Comunque io sono Ashel. Questi sono invece Symon e Ziopio” i due si stamparono un timido sorrisetto idiota sul volto e fecero un inchino appena accennato mormorando “ Piacere nostro”. Poi riprese Claudio 
“ Sai cosa? È buffo” ridacchiò lui “sei una ranger e ti chiami River. L’hai per caso fatto apposta?”
“ Ma no!” rise lei “ è un nome come un altro. Cioè, più o meno. Cioè, per me è un nick importante, poi magari a te non te ne frega nulla” sembrò che pronunciasse le frasi senza mai fiatare “Comunque, bando alle ciance. Iniziamo. Ok sto praticamente facendo da baby sytter, ma per una volta in più  non mi cambia nulla, in fondo “ finalmente tirò un sospiro “ Piuttosto, parlate un po’ anche voi ragazzi! Siete così silenziosi!”
“Come se ce ne desse il tempo” sussurrò ridacchiando Roberto a Riccardo 
“ Puoi togliermi una curiosità?” chiese invece il ladro
“ Certo Ashly”
Claudio assunse un tono irritato “ Anzitutto è Ashel, Riveretta. Poi Ashly, scusami tanto, ma è troppo femminile!”
Lei scoppiò in una cristallina risata “ Però, ne hai di fegato per parlare così ad una dei 5 senza neanche conoscerla… che poi questa storia dei cinque… cioè, si siamo i giocatori più forti, evento del secondo giorno, siamo dei fighi del signore ed ecce ecce ecce… però in fondo siamo giocatori normali anche noi, no? Qui la vita la rischiamo tutti: nessuna coda di fenice negli scontri, un errore e si paga, se vinciamo siamo solamente gente che può continuare a sopravvivere… nessuna fanfara per celebrare i trionfi e nessuna uscita miracolosa dal gioco. Però, mamma mia, parlo troppo. Cosa volevi chiedermi scusa?”
I tre erano rimasti impietriti, schiacciati dall’immane quantità di parole pronunciate da quella ragazza e dalla sua evidente abilità nel fare connessioni così sconnesse all’interno dei propri discorsi.
“Beh insomma… A dire la verità adesso sono tre”
“ Shoot. Poi però iniziamo, che qua  nessuno ha tempo da perdere, specialmente te, ladro” ed ammiccò al ragazzo “Bhe, ti aspettavi che non avessi chiesto nulla su di te prima di offrimi per aiutarti?”
“Oook” fece Claudio, non troppo convinto “Allora: 1 Perché hai accettato di aiutarci, senza nemmeno conoscerci per giunta. 2 Come avete voi “5” ad arrivare all’evento del secondo giorno e 3…” fu un attimo indeciso se dirlo o meno “come diamine fa uno tranquillo e riservato come Phones a stare in coppia con una come te? Cioè… parli veramente un sacco!”
“Allora, vediamo… 3:forse è proprio il nostro essere così diversi che ci fa lavorare bene assieme. Cioè le giornate le passo praticamente a parlare solo io con lui che mi risponde ogni tanto a monosillabi. Pensa che l’altro giorno” si accorse che il ragazzo già la stava guardando storto “Ok, scusa.  Antipatico” sospirò “ 2: AHAHAHAH ti piacerebbe saperlo eh!” poi assunse all’improvviso un tono serio” Ed 1:anzitutto io e Phones ci siamo subito resi conto della pericolosità del gioco e poi siamo altrettanto consci del nostro essere…  oggettivamente migliori di tantissime altre persone. Perché qui di persone parliamo, non semplicemente di giocatori. Vogliamo aiutarli il più possibile. Che sia una quest, uno scontro o qualche indicazione su luoghi particolari. Magari non per troppo tempo, abbiamo anche noi molto da fare ma… sappiamo di fare la cosa giusta, semplicemente”
“ E’ bello che voi cinque siate così altruisti, sai?” Riccardo riuscì finalmente ad aprire bocca
“ Macchè cinque e cinque” disse River “gli altri tre sono, passate l’eufemismo, dei gran pezzi di merda. Se la tirano in una maniera oscena! Ogni volta che li vedo a stento mi trattengo dal tirargli uno stampo da 5. Ahah” tornò poi repentinamente al tono serio “ Non si rendono conto che in questo gioco la collaborazione è d’obbligo. Cioè, se morissimo tutti, ma ci fosse un ultimo di noi che riuscisse a completare il gioco, chissà come poi,  credete che si possa considerare una vittoria?”
Nessuno si sentiva abbastanza in vena di scherzi per rispondere a quella domanda retorica. Poi River tornò al solito tono allegro
“ Allora, in marcia. Qualche ladro qui ha una principessa da trovare. Non gli conviene sulla quest per i famigli indugiare!”
Claudio fu inizialmente contrariato dall’ennesima canzonante rima sulla sua ricerca. Poi però un’idea, che sinceramente c’entrava poco col contesto, gli passò per la mente. Sorrise e guardando la ragazza disse: “un fiume che mi porta fino alla luna. La mia Luna…”
“ Magari, chissà, se non vi troverete qui potrete sempre rincontrarvi proprio lassù”  rispose lei, ammiccando

River li condusse per alcuni stretti vicoli della città di Kokiri, muovendosi in modo sinuoso ma sicuro, quasi meccanico. Si ricordava bene dove dovevano arrivare. Poco prima di entrare in città aveva spiegato ai tre di alcuni piccoli indizi che avrebbero potuto far intuire che quello fosse il posto giusto in cui indagare. Anzitutto il fatto che la quest si sbloccasse ad un livello così, relativamente, basso avrebbe dovuto far pensare che fosse un qualcosa che si potesse ottenere fin dalle prime fasi di gioco. Il piano di tutorial era troppo presto, era difficile arrivare al 10 con quei nemici così scarsi; senza contare l’inutilità di un famiglio laggiù. Al piano due si accedeva tramite bossfight, che sicuramente non si corre il rischio di affrontare al lv 10. Poi i falchi. Gli spiegò che la loro intuizione fosse giusta: piuttosto che perdere tempo alla ricerca  di un NPC particolare molti  preferirono acquistarne uno, senza rendersi conto del sottile inganno mentale a cui fossero stati sottoposti. I giocatori pensarono infatti che i falchi, in quel luogo, fossero il contentino che dicesse “Non c’è niente qui. Se volete un famiglio cercatelo altrove. Sennò comprate uno dei nostri falchi, sono fighi”. Invece il nascondiglio era proprio in quel luogo. Il programmatore si stava sicuramente divertendo tantissimo a guardarli affannarsi dietro informazioni costruite ad hoc per depistare.
“ Come hai fatto a trovare il posto, alla fine?” chiese Roberto, dopo l’ennesima secca svolta nell’ennesimo stretto vicolo
“ Ho parlato più o meno con tutti gli NPC. Qui, alla chiesa di Larmet… Ah piuttosto, non unitevi alla covenant, è una mezza fregatura. Sì ok, la dea potrebbe salvarvi la vita una volta al giorno, ma per quello ci sono anche i Marchi del ritorno .L’unico altro vantaggio sono party da 15 membri. Credetemi, ci sarà sicuramente di meglio. Comunque morale della favola questo posto l’ho trovato dopo due giorni”
I tre fischiarono stupiti quasi contemporaneamente
“ A chi lo dite! Ah siamo arrivati” disse fermandosi davanti ad un anonimo portone di un’anonima casa non troppo dissimile da ogni altra abitazione di quella città incontrata fin’ora “ piuttosto, una cosa… l’NPC qui dentro è decisamente particolare… cioè sembra in tutto e per tutto un player. Credetemi, mi sono chiesta tantissime volte se non poteva addirittura essere un qualcuno legato allo sviluppo del gioco!”
Roberto avanzò la propria opinione “ Oh, non credo. Potrebbe essere un NPC particolarmente ben costruito” 
“ Ragazziii” fece Riccardo “Qui c’è qualcuno particolarmente impaziente”
Entrarono. L’interno della casa era… normale. Un corridoio, quattro stanze, una cucina. Mobili di legno e basta. C’era il minimo indispensabile lì dentro. Giusto qualche semplice quadro raffigurante scena di vita agreste dipinte in stile realista, ma null’altro.
“ Avery! Avery!” chiamò la ranger
“ River! Carissima! Cosa ci fai qui?” rispose una voce da una stanza
“  Ti ho portato un paio di futuri domatori! Fatti vedere!”
La porta di una stanza alla loro destra si aprì e sul suo stipite apparve …
“Un nano?” esclamò sorpreso Riccardo, che subito ricevette una fugace ma non troppo leggera gomitata sul braccio da parte di Claudio
“ Salve Avery. River ci ha accompagnato gentilmente in questo posto. Io sono Ashel …”
“ E lui è Symon, lo so. L’ avete accettata la quest, so chi siete. Dai su sbrighiamoci oggi. Sono stanco e non ne ho voglia. Ci vediamo domani alle 8 in punto, in questo luogo” una notifica di messaggio apparve ai due “ mi raccomando la puntualità. Tardate ed addio quest. Se siete abbastanza bravi potrete finire anche domani ma… dubito. La signorina qui c’ha messo un giorno, ma lei è una forza della natura,  mica era scarsa come voi. Tenete a mente che gli altri “5” c’hanno messo tutti due giorni” sospirò irritato “ Potete andare ora” si voltò, sbattendo la porta. 
River fece spallucce “Permaloso, scorbutico e dall’umore variabile. Ve lo avevo detto che era uno dal carattere particolare” disse avviandosi fuori. I tre si gettarono a seguirla
“ E ora? Cosa dobbiamo fare?” chiese Riccardo 
“ Andare in quel luogo… Ah vi conviene partire verso le 6… non è proprio dietro l’angolo, sapete?”
“Quindi qui ci salutiamo, River?” disse Claudio, in tono triste
“ Oh, mio Ashly, ebbene sì. Questo è il nostro addio” si coprì con gli occhi una mano “No. Niente lacrime. Non le sopporterei”
Claudio si avvicinò, le prese teneramente le mani “Riveretta… “
“Ashly” rispose lei, fissandolo negli occhi
“ … Torno a chiedertelo, come fate te e Phones a far squadra?”
I due, dopo un paio di secondi di silenzio, non riuscirono a tenere la serietà e scoppiarono a ridere, sotto lo sguardo mezzo disgustato degli altri.
“ Ora scusatemi ragazzi, ma devo andare”  la ragazza abbracciò Roberto e Riccardo “ E te, “mio dolce Ashly”, fatti sentire. E’ strano a dirsi, dato che vi conoscete poco, ma Phones ci tiene a te. Il suo contatto l’hai” una notifica apparve a Claudio “ed ora anche il mio” il tono un po’ troppo suadente non fece altro che farli scoppiare nell’ennesima risata
“ Salutamelo. E grazie ancora infinitamente” il ladro sorrise “a tutti e due”
“ Forse si… forse no… dipende” e ridendo si voltò, avviandosi molto probabilmente verso il portale.
Roberto a quel punto si affiancò a Claudio, dicendogli “ Dai, torniamo alla locanda ed zaggiorniamo gli altri sui fatti di oggi. Ah” batté il palmo sulla spalla dell’amico “questa scenetta finirà dritta dritta alle orecchie di Luna, lo sai vero?”
 Si grattò la nuca “ Certo che lo so” poi, fissando negli occhi il guerriero “ E stai tranquillo che l’occasione per farlo la troverai il prima possibile” rispose sicuro. Un rapido sguardo alle coordinate della missione, poi i tre si incamminarono verso la locanda.  

Claudio era sull’ennesimo tetto, a contemplare la luna, ma questa volta non era la solita e malinconica nottata insonne. No. Organizzò un minimo l’inventario  e inviò messaggi a Hyrtang e Phones, chiedendo notizie e scrivendo del più e del meno. Scoprì che lo sciamano si era messo in marcia, ed era approdato nella terza città, dove contava di sostare un po’. Distribuì anche i punti abilità, decidendo di investirne sette per massimizzare passo felpato, lingua sciolta e fendente triplo( che adesso sferrava un colpo in più, rendendolo di fatto un “fendente quadruplo”) ed assegnò i due rimanenti all’abilità “doppia Arma” che gli consentiva di tenere un pugnale per mano. Quello nella mano debole per il momento infliggeva solo il 40% dei danni, ma contava di massimizzare al più presto quella abilità. Comunicò distrattamente a Phones che dal giorno seguente avrebbe iniziato a combattere in dual wielding, questo lo gasava tantissimo e sentiva il bisogno di rendere subito qualcuno partecipe alla sua gioia. Certo, c’era Nicolò, ma dubitò avesse apprezzato una sveglia alle due di notte per questo futile motivo. Si stese e chiuse gli occhi, per riposarsi in vista del giorno seguente.

“7.40! Non ce la faremo mai in tempo! MAI!”
“ Almeno risparmiami le scenate dell’ansioso, chierico”
“ Macchè scenate, guerriero” la voce era palesemente un verso al tono scocciato di Roberto “ E tu, là dietro, affretta il passo!”
“ La fai facile, maledetto” gridò in tutta risposta Claudio, una trentina di metri indietro
“ Non è colpa nostra se non hai voluto prendere a nolo anche tu questo… somaro?” gli gridò da davanti Roberto 
“ E’ un rutbo” lo corresse Riccardo “però si, dai. È sostanzialmente un somaro”
“ Ho il braccino troppo corto per buttare via così 1000 monete! E poi che diamine, siete su quella bestia da un quarto d’ora e tre cinque minuti arriviamo! È stato uno spreco il vostro!”
“ Risparmia il fiato Cloud!” si limitò a rispondere Roberto “ Ora la salita inizia a tirare!”
Ed infatti il sentiero montano che avevano preso aumentò improvvisamente di ripidità, rendendo un’agonia gli ultimi 5 minuti di scarpinata del ladro. Si erano ritrovati in un paesaggio montano un’oretta dopo aver lasciato Kokiri, dove i padroni del panorama erano rocciosi rilievi non eccessivamente alti,privi di vegetazione e che richiedevano parecchia energia per essere scalati. Il sentiero che si arrampicava su di essi era ripido, stretto, a strapiombo su nude rocce e pieno di buche. I rutbi, che comunque facilitavano non di poco la scalata,  gli erano stati noleggiati da un NPC dai tratti andini e vestito con pelli di animali, che gli lasciò detto di lasciarli al suo socio, alla fine della salita.
 7.44. Erano quasi arrivati, dalla mappa si vedeva benissimo, ed erano anche in anticipo. Dopo un’ultima curva lo stretto sentiero sfociò in un’amplia terrazza rocciosa, nella quale videro una casupola di legno letteralmente a ridosso di un’alta parete rocciosa, probabilmente vi era addirittura appoggiata contro,  con un recinto contenente una ventina di rutbi intenti a mangiare del fieno ed un altro NPC vestito come il precedente, ma che stava seduto su un tronco abbattuto a fumare da una lunga pipa. Questo si riprese subito gli animali e, con un unico dialogo, gli disse di entrare in casa. I tre aprirono lentamente la porta, chiedendo se ci fosse qualcuno. Nessuna risposta. L’unica cosa che videro, oltre qualche mobile, un letto un tavolo e qualche sedia, fu una galleria che partiva dall’altro lato della casa, laddove la roccia faceva da muro.
“ Ma tu guarda!” esclamò Riccardo “un nano che ci porta ad una galleria nella montagna. Molto stereotipato” e rise fragorosamente. Claudio lo fulminò con lo sguardo ed entrò nel tunnel, senza farsi troppe domande. Dopo un ennesimo minuto di camminata raggiunsero una vastissima sala sotterranea, che sarà stata all’incirca un parallelepipedo  di una quarantina di metri per i due lati, ed una ventina di altezza. Dentro vi erano solo rocce, sassi, pietre ed ancora rocce, senza contare delle figure poco più avanti. Si avvicinarono un po’ e Claudio riuscì a vedere chi fossero
“ Salve Avery!” gridò a colui il quale con tutta probabilità sarebbe stato il suo maestro in quei giorni  poi, avvicinandosi,  si rivolse alle altre due “E voi? Che ci fate qui?”
“ Buongiorno anche a te, Ashel” gli disse per tutta risposta Phones “speravo in un qualcosa di più caloroso, sinceramente”
“ Già. Capisco che ci siamo appena conosciuti” iniziò River “però credevo che tra noi due ci fosse una certa alchimia”
“ Più che alchimia c’è arceria!” gli disse il ladro, tendendo la mano verso la ragazza per un cinque che non tardò ad arrivare
“ Pessima” disse invece Phones, schiaffandosi la mano sulla fronte in un gesto disperato
“ Quoto” disse Riccardo, passandogli a fianco “E’ piuttosto squallida. Comunque piacere di conoscerti… Phones, giusto? Io sono Symon. Quello laggiù invece Ziopio” Roberto fece un cenno di saluto dalle retrovie, chiamando poi a sé il chierico
“Cinque minuti e si inizia” si limitò a dire Avery
“ Ma come avete fatto ad arrivare qui così presto ragazzi?”
“ Oh Ashel, i migliori maghi non rivelano mai i propri trucchi” rise Phones 
“Phones era già qui da ieri sera, io l’ho raggiunto in nottata, mentre Avery è semplicemente apparso qui verso le sette e quaranta” fece invece River “eravamo entrambi curiosi di vedere come ve la foste cavata”
“ Oooh ma così spezzi la magia” la rimproverò seccato il mago “comunque, abbiamo un regalino per voi”
“ Ma…” iniziò Claudio “non… non dovevate assolutamente!” poi li guardò perplesso “E poi perché siete qui e non al piano due? Ci sono nemici da sconfiggere, innocenti da salvare, gilde da dirigere…”
“ No” si limitò a interromperlo Phones
“ Sai Ashly? Il piano due è una noia ora come ora” la ragazza si sedette su una roccia “ Tutti rintanati nella prima città, in giro ci vanno solo le squadre di esplorazione… è una situazione parecchio statica”
“ E perché non state esplorando anche voi?”
“ Perché eravamo entrambi curiosi di vedere come ve la foste cavata, e due” 
“ Ma…”
“ E basta con sti ma!” esclamò Phones “siamo qui per darti una mano e sostenerti, utente pazzo” sorrise “ora accetta i regali. La pozione di incremento dell’attacco è  per il guerriero laggiù, mentre al chierico gira quel paio di unità di cibo per il famiglio. Il tuo regalo è l’ultimo rimasto…”
“Pugnale a lama ondulata di acciaio nero tagliente come un rasoio, resistente come solo i migliori acciai lavorati dalle migliori mani  sanno essere. I servitori del guardiano del passaggio al piano due lo usano per la caccia ai sacrifici nella “Notte”. Si dice che anticamente questi ripugnanti  esseri deformi fossero giovani ancelle di una nobile signora di Rajudai, corrotte ed imputridite da strane formule che il marito di lei pronunciava mentre possedeva i giovani corpi innocenti” lesse Claudio, che poi aggiunse “un drop della bossfight…. Non dovevate..”
“ Hey, ora hai due pugnali no? Non sei contento?” River sorrise raggiante
“UN MINUTO!” era ancora l’NPC
“Si va di dual… grazie mille ragazzi…”poi li guardò ed aggiunse “dato che non ho nulla con cui sdebitarmi..”
“ Non devi” Phones lo interruppe nuovamente
“ Oh si che devo. Mi state aiutando veramente molto, troppo forse”
“ Ma no!” s’intromise River “ è che vogliamo che ritrovi al più presto la tua ragazza”
“ Già. Tu e il tuo amico avete dimostrato una grandissima forza d’animo ad entrare in questo gioco pur sapendo a cosa andavate incontro. Avete la nostra stima, davvero.” Phones sospirò “ Chissà, magari se entravate il primo giorno i “5” sarebbero stati in sette…” sorrise 
“Diciamo che noi due vi reputiamo “nostri pari” Ashly. Mettila così”
Claudio rinunciò a guardare storto la ragazza ogni volta che ripeteva quel nomignolo. Era solamente pieno di orgoglio, per di più sentiva che stava iniziando ad affezionarsi veramente tanto a quei due
“ Probabilmente no, invece” disse “però se ci considerate nostri pari…”
“ DIECI SECONDI!” 
“… River!” la fissò negli occhi “ Ti prometto che sarò io l’utente più veloce ad aver ottenuto un famiglio!”
Lei sorrise, mentre Phones si limitò ad una pacca su una spalla
“ ASHEL, SYMON, PREPARATEVI! INIZIAMO!”

Dopo la fine del countdown Avery  tracciò con un bastone un cerchio attorno ai due ragazzi e pronunciò qualche parola in un antico idioma. Improvvisamente i tre si trovarono in uno spazio nero, totalmente nero. Niente pareti. In cui però riuscivano a vedersi l’un l’altro senza alcun problema.
“Sedetevi a terra in silenzio e chiudete gli occhi” i due obbedirono ad Avery “ora concentratevi unicamente sulle  mie parole. Tenetele bene a mente, perché le ripeterò solo una volta”
“ Il vostro famiglio non sarà solamente una creaturina da evocare quando vi fa comodo negli scontri, ma sarà un compagno di viaggio. Il vostro compagno di viaggio. Vi assumerete la responsabilità di nutrirlo e crescerlo, educarlo e rispettarlo. E se lo tratterete bene lui sarà sempre disposto ad aiutarvi. Meglio lo trattate e più forte lui sarà. Accettate di prendervene cura?”
I due annuirono silenziosamente.
“ Perfetto. Allora, qui e ora saprete tutto ciò che io vi posso rivelare su queste creature. Il resto dovrete scoprirlo da soli” parlò con voce lenta e decisa “I famigli sono creature che risiedono in un mondo separato da questo, la loro presenza qui è legata alla presenza della persona con cui hanno stretto un patto. Dovesse morire la persona, il famiglio tornerà nel suo mondo. Dovesse morire il famiglio e la persona rimarrà sola, senza più la possibilità di ottenerne uno. Ora, sappiate che i famigli sono divisi in “razze”: ci sono quelli di fattezze animale, demoniaca, angelica, vegetale e minerale.
La differenza di forza di base è veramente minima tra di esse e la scelta della razza ricade unicamente sui gusti personali del domatore. Ma il potenziale raggiunto dal vostro compagno sarà direttamente collegato alla cura con cui lo tratterete” diede il tempo ai due di assimilare i concetti, intanto che continuava a camminare lentamente intorno a loro
“ Adesso la prima parte. Anzitutto sgombrate la mente da ogni altro pensiero. Scegliete una razza e figuratevi mentalmente le fattezze che dovrà avere il vostro famiglio. Una volta che avrete finito uno di questi comparirà dinanzi a voi, ed in quel momento scatterà la seconda fase della quest. Non siate troppo precipitosi a scegliere la razza. La fretta può essere avvertita da questi essere come noncuranza. Vi consiglio quindi di provare a costruire mentalmente diverse creature. Il primo di voi che evoca il famiglio mi faccia un fischio” e, detto questo, scomparve
Claudio fece ciò che gli aveva detto Avery. Liberò la mente. Sentiva il trascorrere del tempo, e non riusciva a far altro che pensare alla stupida promessa fatta a River. Stava condizionando non di poco la sua attenzione. Pensò a Luna, a Nicolò, alla sua famiglia. Niente, non riusciva a far a meno di pensare. Decise di restringere il campo dei suoi pensieri, concentrandosi intensamente solo su un elemento alla volta. Pensò al particolare del bacio di Giuda nella cappella degli Scrovegni, poi alla Vergine delle rocce. Forme uniche nella continuità dello spazio fu la successiva. Poi al monumento ai navigatori di Lisbona, poi alle Meteore in Grecia.. si focalizzò su ogni pensiero per minuti interi, per la sua mente passarono tantissimi luoghi che aveva visitato, dipinti che aveva studiato… Finalmente, dopo quasi tre ore passate nel silenzio più assoluto riuscì a non pensare più a nulla. Visualizzò diversi tipi di famiglio. Lo immaginò prima come un putto, ma scartò subito quell’ipotesi. Poi come un essere formato da un intreccio di rami e radici, poi ancora come un blocco di pietra con braccia e gambe.  Pensò a tantissime forme animali e non e, all’improvviso, sentì un rumore davanti a lui. Quando riaprì gli occhi vide, oltre ad un sorridente Avery, una creaturina svolazzante. Era identico ad un pipistrello reale che aveva visto una volta svolazzare in campagna, uno di quelli comunissimi che nelle nottate estive si muovono velocemente mangiando le zanzare, quando era ancora un bambino ed era andato in gita con la sua famiglia, ma più grande, il solo corpo sarà stato una trentina di centimetri. Liscio e spelacchiato, nero come la notte, con due occhi rosso cremisi e due grandi orecchie a triangolo, era comunque ben proporzionato. Già lo adorava.
“ Complimenti, per la prima fase ci hai messo solamente cinque ore” gli fece Avery
“ Cinque??? È già l’una?”
“ Le tredici e dieci, ad essere sinceri. Ti conviene muoverti se vuoi fare meglio della tua amica”
“ Se avessi un certo languorino?”
“ Spero tu abbia qualcosa da mangiare. In quel caso ti concedo cinque minuti di pausa, sennò riprendiamo subito”
“ Vada per i cinque minuti. Ho bisogno di un po’ di riposo, Avery”
Ed iniziò ad addentare un paio di frutti che aveva “preso” come provviste per il viaggio. Intanto che masticava una miarna si rese conto che adesso il famiglio era appoggiato a terra, sostenuto da due artigli uncinanti sulle ali. Sembrava che quasi non lo considerasse.
“Pausa finita” disse improvvisamente Avery “riprendiamo”
“ Ok ma …” Claudio si guardò finalmente intorno, perplesso. Non si era accorto di una cosa abbastanza importante”“… Dov’è Symon?” chiese 
“ Ancora in meditazione. Qui siamo in un altro luogo, anche se non sembra”
Claudio non ne fu molto convinto, ma si limitò ad annuire. Poi il nano riprese la parola
“ Adesso partirà la seconda fase. Dimostra al tuo famiglio le tue abilità. Dimostra chi sei. Convincilo ad essere tuo compagno”
“ Ma … cosa dovrei fare esattamente? Non c’è assolutamente niente qui”
“ Tu vedi attorno a te nero e vuoto. Io ti dico che il vuoto può sempre essere riempito da qualcosa”
Claudio non se lo fece ripetere due volte. Ci pensò su qualche minuto, poi capì che quel luogo era come una tela immacolata, la sua tela immacolata. Per questo era stato separato da Riccardo. Doveva solo iniziare a dipingere. 
E così fece. Sgomberò la mente e si focalizzò su singoli pensieri. Ricostruì tutta la sua missione assieme a Roberto, le marce assieme a Nicolò alla ricerca degli amici, il loro incontro, il loro ingresso nel mondo di gioco… mise a nudo tutto se stesso da quando era entrato in quel luogo. Le ansie per Luna, le nottate insonni, la meraviglia di fronte ai vari edifici del gioco, la sua iniziale antipatia per Hyrtang. Tutto.  Dopo un po’ iniziò a fargli male la testa, la concentrazione che richiedeva il pensare nitidamente ad ogni singolo avvenimento lo stava tartassando. strinse gli occhi, i denti,  ma non smise di dipingere. Ricostruì i luoghi, le situazioni, gli odori, i suoni, ogni cosa. E la materializzava l’ì, in quello spazio infinito, per rendere partecipe il pipistrello alle sue azioni.  Furono minuti terribili, dolorosi, ma sapeva benissimo quanto fossero necessari. Poi sentì una pressione sulla spalla e la sua concentrazione cessò improvvisamente. Aprì gli occhi e vide il famiglio appollaiato sulla sua spalla. Sorrise.
“ Beh, direi che con tre ore di ricordi sei riuscito a convincerlo” il nano sorrise, forse per la prima volta, poi tornò al tono seccato di sempre “ Ora, sono le 16.15, River ha ottenuto il suo famiglio alle 16.39 del suo primo giorno qui. Ah, per inciso, la quest scade alle 16.40, se fallisci dovrai tornare domani. Ovviamente riprendendo da capo”
“ Sono pronto!” gridò il ladro, in realtà con un tono abbastanza preoccupato. Prima di iniziare chiese però a che punto fosse Symon.
“ Sta pensando a cosa deve fare per convincere il suo famiglio. Ma questo non ti deve riguardare” fu tutto ciò che gli rispose il maestro.
“ Allora… cosa dovrei fare?”
Senza dire una parola Avery schioccò le dita, e dietro di lui apparve un gorilla di pietra, alto più di due metri,  con escrescenze di cristalli sparse qua e là per il corpo. La bestia emesse un urlo di guerra.
“ Non ti ucciderà, tranquillo, ti lascia in ogni caso al minimo con 20 hp. Ma se raggiungi quella cifra hai perso. Buona fortuna” e scomparve.
Claudio non fece in tempo a chiedersi cosa diamine dovesse fare ora che il gorilla era già partito all’assalto e, quando fu ad una distanza sufficiente, tirò un pugno verso il ladro. Claudio sentì gli artigli del famiglio in steccati nella sua carne e si scosse. Saltò indietro, schivando il colpo. Senza farsi troppe domande la bestia continuò il proprio attacco. Claudio si chiese come era possibile sconfiggere quell’animale, dato che non si concedeva un attimo di riposo e che, se per sbaglio il ladro riusciva a colpirlo dopo una schivata quello non solo non sentiva alcun dolore, ma attaccava con maggiore furia. Venti minuti di schivate e fughe. Ad un certo punto corse via e mise un po’ di distanza del solito  dalla bestia
“ Qualcuno ti ha mai detto di sconfiggerlo?”
La voce lo fece sobbalzare. Proveniva dalla sua destra. Si girò preoccupato, tenendo sotto controllo con la coda dell’occhio le mosse del gorilla, ma non vide nessuno, c’era solo il famiglio.
Schivò un altro colpo. Stava iniziando ad affaticarsi, non sapeva quanto sarebbe durato ancora.
“ Allora non hai imparato nulla oggi. Svuota la mente!”
“ Ma che cazz” schivò l’ennesima carica “ Tu parli!”
“ Ovvio” disse al suo orecchio il famiglio “cosa ti aspettavi? Che comunicassi ad ultrasuoni?”
“ Ma veramente…”
“ No, non abbiamo tempo per discussioni. Tu vuoi il mio aiuto. Io ho deciso che te lo sei guadagnato”
Claudio sorrise “ Quindi? Cosa dovrei fare?”
“ Sulla testa quella bestia ha un cristallo di color rosa. Colpisci lì”
Respirò. Elaborò in pochi istanti un piano per arrivare a colpire il nemico. Era rozzo, ma poteva funzionare. Mise parecchi metri tra lui ed il gorilla, poi equipaggiò il dono di Phones e River nella mano che fino a quel momento era stata libera. In pochi istanti, però, il gorilla si rifece sotto. Era ad un metro da lui. Tirò l’ennesimo, devastante pugno col braccio destro. Il ladro scartò a sinistra, poi accorciò la misura dalla bestia. Lo prese in controtempo. Insteccò un pugnale sul fianco del nemico, poi l’altro, poi iniziò a scalare. Non aveva un istante da perdere. In pochi istanti si ritrovo all’altezza del collo dell’animale, che ora non sapeva cosa fare. Fu solo per pochissimo tempo, perché subito il gorilla di pietra decise di schiacciare quel moscerino tra il suolo e la sua schiena. Claudio sentì l’animale sollevarsi e non tardò molto a capire che fosse nella merda. L’essere aveva già iniziato la fase discendente, che il ladro vide il cristallo. Fece partire il colpo, poi sentì uno schianto secco, un dolore atroce e la sua schiena a contatto col suolo.  

“ Ashel! Svegliati su, non sei morto, tranquillo” ed era vero, lo sapeva benissimo. Però aveva voglia di rimanere lì, irritato per non essere riuscito a colpire in tempo il cristallo. Claudio aprì gli occhi e la prima persona che vide fu Phones. Poi distinse anche le sagome di Riccardo e Roberto sopra di lui.
Era sdraiato a terra, con dolori assurdi in tutto il corpo.
“ Già, la storia dei 20 hp” disse “lo so, ma sono stanco morto” poi aggiunse “River e Avery?”
“ Avery è sparito alle 16. 40 esatte, mentre River è laggiù” il mago indicò un punto in lontananza “ ha detto che era meglio se non stava qui mentre eri a terra incosciente”
“ Ah… ok” sussurrò Claudio, mettendosi seduto “Quindi immagino che dovremmo tornare qui anche domani”
“ Si” gli fece Riccardo  “ma almeno si sa già in cosa consiste gran parte delle prove”
“ No” rispose il ladro “ io le so tutte, poi te le spiego”
“  L’ultima prova varia da persona a persona Ashel” gli disse Phones  “Il tuo gorilla è stato diverso dalla mia succube e dal colosso di River”
“ Piuttosto… che ore sono?” chiese all’amico
“ 16.48. Sei rimasto svenuto una decina di minuti”
“ Che sfiga!” rise Claudio “avrei anche battuto il record…”
“ Avresti?” chiese Roberto 
“ Si dai… River ha completato la quest alle 16.39” poi il ladro si rivolse a Phones “Ma te come fai a sapere del gorilla? Via ha informato Avery?”
“ Naaa” rise Roberto “quel simpatico pipistrello che sta svolazzando laggiù”
Claudio sgranò gli occhi, incredulo, poi un qualcosa gli fece pressione sulla spalla. Si voltò e vide il suo tenero famiglio che gli sorrideva.
Saltò in piedi, tirò un grido di gioia. Ci era riuscito! Si rimise in piedi, giusto in tempo per vedere River che si avvicinava
“ Sbollito la rabbia?” chiese Phones alla compagna “sembravi parecchio irritata quando il ragazzo qui è ricomparso” ed iniziò a ridere
“ Hey ci tenevo a quel record!” si giustificò lei, poi abbracciò Claudio “complimenti, davvero. Sapevo che la nostra valutazione su te ed il tuo amico era giusta”

A sera si riunirono coi compagni e raccontarono delle rispettive giornate. Claudio informò Nicolò di quello che due dei 5 pensavano di loro e l’amico ne fu lusingato, senza contare che prima di salutarsi si erano dati appuntamento in prima linea. Raccontò poi ogni dettaglio della prova superata per ottenere il famiglio, del viaggio di andata e di quello di ritorno, presentò  agli altri membri del gruppo il neobattezzato Noisy e disse che il giorno sarebbe tornato in quel luogo per accompagnare Riccardo. Fu una serata allegra e spensierata, ma che per Claudio finì veramente troppo presto, dato non erano ancora le 22.30 che lui già dormiva nel proprio letto. Esausto . 
   
 
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