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Autore: Grimilde Deveraux    28/08/2016    1 recensioni
Questa è una song-fic per raccontare brevemente la storia di due personaggi di Game of Love: Isaac ed Elodie Atelier, visto quanto la loro storia condizioni quella di alcuni dei personaggi della storia principale mi piaceva l'idea di raccontarvela attraverso quella che era, e rimarrà sempre, la loro canzone.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Game of Love'
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 A faire pâlir tous les Marquis de Sade,

A faire rougir les putains de la rade,

A faire crier grâce à tous les échos,

A faire trembler les murs de Jéricho,

Je vais t'aimer.

 

Quando fece il suo ingresso all’Hotel des Fleur per un attimo rimase abbagliata da tutto quell’oro e quel marmo bianco, quel posto era praticamente un sogno, un palazzo come quelli che si trovano solo nei libri di fiabe…

<< Meler, amico mio >> ed Elodie guardò suo padre sorridere mentre un uomo dai capelli biondi strati di bianco si avvicinava:<< Atelier >> e suo padre salutò l’uomo con altrettanto affetto per poi voltarsi verso di lei:<< Lei è Elodie, mia figlia >> l’altro uomo fece per rispondere quando dei passi in cima alle scale catturarono la sua attenzione facendole alzare gli occhi sul ragazzo più bello che lei avesse mai visto in vita sua.

Quando il giovane li ebbe raggiunti Elodie rimase immobile perdendosi dietro i perfetti capelli color oro e gli occhi blu scuro che sembravano leggerle l’anima:<< Mademoiselle Meler, lui è Isaac Atelier, mio figlio >> lo presentò monsieur Atelier con un sorriso poi guardando il suo amico aggiunse:<< Isaac ha deciso che parteciperà ai giochi di quest’anno >> a quelle parole Elodie tornò a guardare il giovane e quello sguardo caldo le disse che Isaac Atelier sarebbe stato l’uomo che le avrebbe cambiato la vita.

 

A faire flamber des enfers dans tes yeux,

A faire jurer tous les tonnerres de Dieu,

A faire dresser tes seins et tous les Saints,

A faire prier et supplier nos mains,

Je vais t'aimer.

 

Era passato quasi un mese dall’inizio dei giochi eppure il suo bel principe non aveva ancora fatto una mossa per avvicinarla…non che ne avesse fatte con chiunque altra intendiamoci, solo che ormai Elodie sapeva che non avrebbe potuto dire di sì a nessun’altro se non Atelier e si era praticamente ritrovata a rifiutare chiunque aspettando che il suo bell’angelo aprisse gli occhi e li posasse su di lei:<< Non è bello che una donna beva da sola >> si voltò talmente in fretta che quasi le cadde di mano il bicchiere di Acquaviola quando si rese conto di quanto lui le fosse vicino:<< Monsieur Atelier >> lo salutò poi chinando appena il capo, era stupido ma si davano ancora dei lei e in fin dei conti non avevano mai avuto una vera e propria conversazione:<< Mi ha spaventata >> lui si avvicinò sorseggiando un po’ di burrobirra:<< Mi dispiace Elodie, non volevo… >> poi accorgendosi di come le si era rivolto aggiunse:<< Posso chiamarti Elodie vero? >> lei sorrise mandando giù un sorso per farsi coraggio:<< Io posso chiamarti Isaac? >> il suo sorriso da angelo in un attimo divenne quello del diavolo tentatore:<< Assolutamente >>

 

Je vais t'aimer

Comme on ne t'a jamais aimée.

Je vais t'aimer

Plus loin que tes rêves ont imaginé.

Je vais t'aimer. Je vais t'aimer.

 

Conoscere Isaac era molto diverso dal conoscere il monsieur Atelier che lui mostrava a tutti e per quello Elodie si sentiva quasi onorata, avevano voluto mantenere il segreto perché era bello avere qualcosa che fosse solamente loro ma da quella prima sera sulla terrazza non c’era stato un solo momento in cui quell’uomo dagli occhi blu non avesse affollato i suoi pensieri; sapeva che anche per lui era lo stesso perché non c’era un solo momento che non passassero insieme o per lo meno nella stessa stanza, quando poi le luci si spegnevano e le maschere e il buon costume lasciavano il posto alla gente Isaac ed Elodie si rifugiavano nella polverosa mansarda dell’hotel seduti sul vecchio parquet di tek con solamente due burrobirre e una scorta di api frizzole e cioccorane a fare loro compagnia; aveva scoperto molte cose di lui durante quelle notti e si era ritrovata ad amarlo ancora prima che potesse rendersene conto, era stato tutto così facile, tutto così bello e giusto…

 

Je vais t'aimer

Comme personne n'a osé t'aimer.

Je vais t'aime

Comme j'aurai tellement aimé être aimé.

Je vais t'aimer. Je vais t'aimer.

 

<< Elodie Alara Meler, vuoi sposarmi? >> quello era lo scopo finale dei giochi e lei lo sapeva bene ma quando si era ritrovata davanti il suo bel principe con l’anello in mano davanti a tutta la sala da ballo riunita per la festa di chiusura il cuore le era balzato in gola e il suo respiro si era fermato, nessuno sapeva del loro amore, nessuno sapeva dei baci che si erano scambiati in quei giorni, nessuno a parte le pareti della soffitta e la luna che filtrava dal lucernario e che era la sola testimone silenziosa di quella passione.

Si accorse di essere rimasta in silenzio solo quando vide l’impercettibile tremito alla mano di lui, doveva dire qualcosa, doveva assolutamente dire qualcosa prima che Isaac ci restasse secco:<< Sì, lo voglio >> e con quelle tre parole cambiò per sempre le loro vite.

 

 

A faire vieillir, à faire blanchir la nuit,

A faire brûler la lumière jusqu'au jour,

A la passion et jusqu'à la folie,

Je vais t'aimer, je vais t'aimer d'amour.

 

Il matrimonio si svolse l’anno successivo nella stessa sala dove lui le aveva fatto la proposta, all’inizio aveva pensato che fosse strano vivere in un hotel ma quando suo padre aveva proposto ad Isaac di continuare la tradizione dei giochi e di trasferirla permanentemente all’Hotel des Fleur lei non aveva potuto fare altro che gioire: il suo grande amore e il suo più grande sogno si stavano fondendo in qualcosa che, il suo giovane cuore innamorato lo sapeva, sarebbe stato unico e magico come non mai…

Quando le porte della sala si aprirono e lei guardò verso il suo bellissimo sposo che l’aspettava all’altare le mancò il fiato: la sua favola stava per avere inizio.

 

A faire cerner à faire fermer nos yeux,

A faire souffrir à faire mourir nos corps,

A faire voler nos âmes aux septièmes cieux,

A se croire morts et faire l'amour encore,

Je vais t'aimer.

 

<< Ha i capelli di tuo padre >> e mentre teneva quel piccolo fagottino urlante tra le braccia Elodie guardò suo marito che, rapito come da un sogno, accarezzava con un dito la guancia delicata del suo erede.

<< Ti amo Elodie Altelier, ti amo infinitamente >> e con un sorriso Isaac baciò prima lei e poi la testolina del neonato coperta da un cappellino color panna a righe azzurre, svegliato da quel gesto il piccolo si mosse tra le braccia di sua madre brontolando per poi spalancare gli occhi e rivolgerli serio verso suo padre; colpito da quegli occhi così identici ai suoi il cuore di Isaac si sciolse riempiendosi di gioia:<< Avrai tutta la felicità del mondo piccolo Dorian, te lo prometto >> il piccolo lo guardò ancora per un istante poi tornò a concentrarsi su sua madre che riprese ad allattarlo.

Elodie sapeva che non vi era nulla di più perfetto di quel momento.

 

 

Je vais t'aimer

Comme on ne t'a jamais aimée.

Je vais t'aimer

Plus loin que tes rêves ont imaginé.

Je vais t'aimer. Je vais t'aimer.

 

<< Ha i tuoi occhi >> stavolta la sua voce era un po’ più dura, stavolta il ragazzo era diventato uomo e lei non poteva che ammirarlo ed essere fiera di come suo marito fosse cambiato in quei due anni: era un padre meraviglioso che Dorian adorava, era un proprietario formidabile per il suo, il loro, hotel ed era ancora il padrone indiscusso del suo cuore…

<< Guarda Dorian, lui è il tuo fratellino >> le lacrime ruppero gli argini e le scivolarono sulle guance guardando il suo bambino che sorrideva mentre passava una mano sulla testolina del fratello minore:<< Come si chiama maman? >> le domandò il piccolo con la sua dolce ed innocente vocina, come sempre fu Isaac a rispondere prendendo il figlio sulle ginocchia e sorridendogli fiero:<< François, François Matisse Atelier >> Dorian ci pensò per un istante poi guardando prima la madre poi il padre aggiunse furbo:<< Ma io sarò sempre il tuo preferito vero papà? >> << Sempre >> e vedendo la complicità tra padre e figlio Elodie si chiese se al mondo esisteva qualcuno più fortunato di lei.

 

 

Je vais t'aimer

Comme personne n'a osé t'aimer.

Je vais t'aimer

Comme j'aurai tellement aimé être aimé.

Je vais t'aimer. Je vais t'aimer.

 

Non era nemmeno passato un anno dalla nascita del piccolo François ma per lei era come se ne fossero passati venti:<< Non siamo obbligati a farlo, non devi affaticarti >> e premuroso come sempre Isaac le si avvicinò poggiandole una mano sulla spalla ora così scarna e magra.

Elodie alzò gli occhi fissandoli in quelli un po’ più scuri del marito:<< È il nostro anniversario e voglio ballare con mio marito nella nostra sala da ballo >> gli ricordò piccata e lui sorrise scuotendo il capo incapace di negarle qualsiasi cosa:<< Promettimi che se ti stancherai troppo me lo dirai, promettimi che non ti affaticherai >> lei sorrise stringendo la mano che Isaac continuava a tenere sulla sua spalla:<< Sarà solo un ballo, solo uno e poi ci sarà il mio principe a tenermi stretta >> << Promettimi che me lo dirai >> le ripeté con un’ombra di preoccupazione in quegli occhi che l’avevano sempre guardata con amore:<< Andrà tutto bene Isaac, stai tranquillo >>

Alcuni minuti dopo il signore e la signora Atelier a braccetto fecero il loro nell’immenso salone dalle pareti di broccato rosso, la piccola folla riunita pronta a festeggiarli, i bambini tenuti a bada da Yanna e Seza, le due impeccabili elfe domestiche.

Come in ogni favola che si rispetti Isaac le strinse la mano portandola al centro del salone sotto all’immenso lampadario di cristallo:<< Mi concede questo ballo madame? >> le chiese poi con un sorriso mentre l’orchestra iniziava ad intonare le note di Je vais t’aimer,  la loro canzone.

Ballarono stretti per un tempo che le parve infinito, le braccia forti di suo marito che la stringevano e allo stesso tempo la tenevano in piedi, era stanca ma non l’avrebbe mai ammesso, era stanca ma non voleva che quel sogno finisse…

Chiuse gli occhi poggiando la testa sulla spalla di Isaac lasciandosi cullare dal calore del suo corpo e dall’aroma rassicurante del suo profumo.

Chiuse gli occhi con il sorriso sulle labbra.

Chiuse gli occhi sussurrandogli per l’ultima volta quattro parole: Je vais t’aimer.

Isaac ed Elodie Atelier
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Grimilde's 

Che cosa posso dire, stavo pensando ai vari capitoli e tra i miei pensieri è sbucata questa piccola one-shot, spero che possa farvi piacere perchè mette anche in chiaro un po' di cose che probabilmente nella storia principale (Game of Love) verranno fuori più avanti; qui i pensieri e i ricordi sono per lo più, anzi tutti, dal punto di vista di Elodie Atelier, ma mamma dei nostri protagonisti e la moglie di Isaac.

Visto che il nostro padrone di casa è così serio, duro e sembra vivere ancorato nel passato volevo spiegarvi un po' perchè...anche in previsione di quello che succederà nei prossimi capitoli e che potrebbe farvelo odiare ancora di più.

   
 
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