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Autore: DAlessiana    28/08/2016    4 recensioni
Edward fissava la foto, che conservava nel portafoglio, con sguardo perso e la mente affollata di ricordi.
"Parlami di lei..." la voce di Bella fu una dolce melodia che interruppe il filo di pensieri del ragazzo, che per qualche minuto si era dimenticato della presenza della sua fidanzata.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Alice aveva ascoltato la conversazione tra i due medici, dietro di loro, in silenzio. Aveva pensato per interi minuti a come dire che Jasper si era già svegliato. Il pensiero di lui, solo, disteso sul letto dell'ospedale ad aspettare l'entrata furiosa del padre, le fece perdere un battito.
“Dottor Anderson, posso parlarle un minuto?” chiese di getto. In fondo a lei spettava dirlo al medico che lo aveva in cura, non di certo a tutta la famiglia.
“Certo, Alice. Seguimi” rispose cordialmente, guidandola verso un punto un po' più isolato rispetto alla stanza dov'erano tutti.
“Jasper si è svegliato. Senta, so che quello che ha fatto è sbagliato, molto e lo sa anche lui, deve credermi. Non penso però che quello di cui abbia bisogno adesso sia una sfuriata da parte di suo padre.” disse Alice, una volta soli. Aveva cercato di spiegare il più semplicemente possibile le sue convinzioni. Jasper non era pronto a confrontarsi con Carlisle, nonostante quest'ultimo avesse tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiato col figlio.
“Hai ragione, Alice. Parlerò con Carlisle, ma penso che lui già lo sappia, è un buon padre. Ora però devo andare a controllare Jasper.” spiegò Mark, aveva ascoltato attentamente il discorso di Alice e notò che non aveva nessuna pecca. Ora l'importante era che Jasper e Emily stessero bene, poi avrebbero avuto tutto il tempo per rimproverarli e pretendere spiegazioni.
La ragazza sorrise e si scansò per lasciar passare il medico, poi uscì anche lei dalla stanza. Raggiunse gli altri e si sentì lo sguardo di Edward puntato addosso, sicuramente aveva capito che nascondeva qualcosa, ma Alice rimase della sua convinzione. Toccava al dottor Anderson comunicare a loro del risveglio di Jasper.

Il giovane Cullen rimase particolarmente sorpreso quando vide entrare nella sua stanza Mark, forse un po' avrebbe dovuto aspettarselo, in fondo sapeva che il padre non avrebbe mai potuto prenderlo in cura per conflitto di interessi. L'uomo aveva iniziato a fargli domande di ogni genere medico, se accusava dolori o se la testa gli faceva male, come si sentisse e cose così, con un tono distaccato e professionale che Jasper non aveva mai sentito. Quel tono scherzoso che usava durante le cene insieme era ben lontano, ma il ragazzo non replicò e si limitò a rispondere solo se interpellato.
“Come sta Emily?” domandò, dopo una buona mezz'ora. Ci aveva rimuginato su un bel po' prima di porre quella domanda.
“Non si è ancora svegliata se è quello che vuoi sapere. Il suo corpo non ha ancora smaltito l'effetto dell'ecstasy” rispose Mark, freddamente. Jasper impiegò più del dovuto prima di assimilare a pieno la risposta. Ecstasy. Ecco ciò che c'era in quel dannato bicchiere che gli aveva fatto perdere i sensi. In quel momento realizzò che, molto probabilmente, Mark e suo padre pensassero che i due l'avessero ingerita di loro spontanea volontà.
“Allora quello c'era nel bicchiere” si affrettò a replicare, in modo che almeno Mark capisse che loro non sapevano nulla di quella sostanza maligna.
“Come? Vi andate ad ubriacare e drogare e non sapete nemmeno cosa prendete? Complimenti!” esclamò il dottor Anderson con tono di rimprovero, negare davanti l'evidenza lo faceva ancora di più infuriare.
“Non hai capito, Mark. Io e Emily non sapevano che ci fosse dell'ecstasy nel bicchiere, ti prego di credermi. Non ne eravamo a conoscenza, sul serio!” ribatté Jasper. Se suo padre era convinto di una cosa del genere allora non gli avrebbe più rivolto la parola, di questo ne era certo.
“Ti prego, Jasper. Non pensi di aver già raccontato abbastanza bugie?” replicò il dottor Anderson, guardandolo severo. Davvero credeva di poterlo prendere ancora in giro?
“Mark. Credimi, ti prego. Ha fatto tutto il barman di quello stupido locale! Senti, lo so che abbiamo fatto un enorme cazzata, okay? Ma, ti giuro, che non abbiamo preso consapevolmente l'ecstasy! Io non lo farei mai!” disse Jasper, cercando di mantenere un contegno, la testa continuava a martellare. Fissò quello che era come uno zio per lui negli occhi, sperando vivamente che le sue parole l'avessero convinto. C'era tempo per le spiegazioni su quello che stava passando Emily, ma questo non poteva aspettare. Mark e suo padre dovevano sapere che loro non avrebbero mai preso l'ecstasy o qualsiasi altra droga, in nessun caso.
“Ti credo.” quelle parole fecero togliere a Jasper un enorme peso dal cuore. L'uomo aveva fissato negli occhi il ragazzo per più di dieci minuti prima di rispondere e in quello sguardo aveva letto sincerità.

Toccò ad Edward entrare nella stanza del fratello, dopo che Mark aveva detto ai presenti che Jasper si era svegliato.
“Non so se preoccuparmi o meno del fatto che papà non sia qui!” esclamò il ragazzo, non appena vide entrare il fratello. Questi non rispose e si sedette sulla sedia posta vicino al letto.
“Papà, insieme a Mark, stanno pensando di avviare una denuncia contro il barman di quel locale. Ora c'è Charlie con loro” spiegò Edward, dopo aver guardato per un paio di minuti il fratello negli occhi. Con lui non doveva fingere che andasse tutto bene, con lui avrebbe potuto essere semplicemente se stesso.
“Ho fatto un casino, Ed!” disse, poggiando la testa sul cuscino, con fare rassegnato. Edward sorrise, la paura di perderlo aveva minimizzato ogni cosa. Tutto è insignificante davanti alla possibilità di perdere una persona cara.
“Lo so. Jazz, niente è irreparabile, questo dovrebbe consolarti” replicò il maggiore. Lui sapeva bene che cosa significasse sfidare i propri limiti e la scena dello scontro con suo padre era ancora indelebile nella sua mente.
“Con te è diverso. Tu non sei finito in un letto d'ospedale per aiutare un'amica.” ribatté Jasper, alzando piano la testa. Nonostante il dolore fosse diminuito gli faceva ancora male.
“Diciamo che il motivo è diverso, ma il risultato è quello. Io ho recuperato il rapporto con papà e, in parte, è merito tuo. Si sistemerà tutto, devi solo avere pazienza.” disse Edward e aveva parlato col cuore in mano. Per quanto suo padre potesse essere arrabbiato o deluso con loro, prima o poi tutto sarebbe tornato al proprio posto. Questa era una delle poche certezze che aveva.
“Non ho fatto altro che mentirgli, Ed. Pensavo di potermela cavare da solo, che sarei riuscito ad aiutare Emily...” avrebbe voluto dire di più, ma sapeva che con Edward non aveva bisogno di parole. Lui aveva capito come si sentiva, entrambi capivano subito quello che l'altro provava.
“Ora ti sembra tutto così difficile e irreparabile, ma devi stare tranquillo. Spiegagli i tuoi motivi, fagli capire quanto tu ti senta in colpa per tutto questo e accetta le conseguenze, perché non posso prometterti che non ci saranno.” disse il maggiore, cercando di trasmettergli tutto il suo appoggio tramite un sorriso. Di riflesso anche Jasper sorrise, Edward era l'unico che poteva arrivare a lui, anche dove neanche Alice ci riusciva. Forse era questo il vero significato dell'essere fratelli. Avere una conoscenza dell'altro migliore di quella di se stessi.


 

-Salve a tutti! :)
Non ho descritto la scena tra Carlisle e Jasper o tra Mark e Emily, perché ho intenzione di dedicargli un intero capitolo. Mi sembrava molto confuso mettere tutto insieme e preferisco analizzare piano piano tutti i dialoghi, dividendoli in vari capitoli.
In questo ho raccontato quello tra Edward e Jasper, nel prossimo non lo so ancora (molto probabilmente quello tra Carlisle e Jasper che tutti voi state aspettando)
Ringrazio, come sempre, tutti quelli che continuano a leggere e recensire questa storia. Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima! 

  
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