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Autore: Grimilde Deveraux    28/08/2016    3 recensioni
Il primo incontro tra Dorian e Margaret...
Non c'è bisogno di aggiungere altro perché la storia parla da sé.
Posso solo dire che la dedico ad Hadley perché senza di te che hai creato Maggie tutto questo non ci sarebbe mai stato...
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Game of Love'
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Game of Love - Ab imo pectore

Ab imo pectore.

 

Maggie sorrise guardano la piccola frase incisa dentro la fede nuziale che le aveva infilato al dito suo marito quattro anni prima nel salone delle feste all’Hotel des Fleur.

Le sembrava quasi impossibile trovarsi lì, in quella stanza e in quell’hotel che aveva cambiato per sempre la sua vita facendole conoscere l’uomo meraviglioso che in quel momento stava seduto sulla sedia a dondolo in veranda con la loro adorabile bimba tra le braccia.

 

<< Mi racconti la storia papà? Me la racconti ancora? >> Maggie sorrise vedendo Dorian che faceva scivolare un dito sulla guancia rosa della loro piccolina:<< Quale storia ma vie? >> le domandò il padre fingendo di non capire e nella sua più perfetta imitazione di suo zio François la piccola incrociò le braccine sul petto mettendo il broncio:<< La storia! Quella di come hai conosciuto la mamma! >> replicò poi euforica e sia Dorian sia Maggie scoppiarono a ridere: per avere solo tre anni quel piccolo terremoto li teneva tutti in pugno!

<< E va bene principessa come vuoi >> poi sistemandosi meglio sulla sedia e facendo appoggiare la figlia sul proprio petto Dorian Atelier cominciò a raccontare…

 

La festa per la Cooperazione Internazionale era l’evento a cui il ministro Malet puntava da tempo per riacquistare un po’ di popolarità all’interno della comunità magica, era un brav’uomo e dalle idee anche abbastanza innovative, il problema era che non aveva quello che il suo predecessore chiamava istinto di sopravvivenza, Jacques Malet era troppo buono per fare il politico, in particolar modo il primo ministro ma era stato eletto e fino alla fine del suo mandato avrebbe ricoperto quel ruolo e, manco a dirlo, toccava a lui far sì che quell’uomo facesse bella figura!

<< Ian…Ian è tutto pronto? >> e la voce del suo capo lo fece voltare mentre lui impartiva gli ultimi ordini al capo dei camerieri che stavano finendo di allestire la sala:<< Sì signore, mancano solo gli ultimi ritocchi >> e guardandosi intorno nel salone sorrise compiaciuto di sé stesso e del suo lavoro, non amava molto la politica ma quella parte del suo lavoro era decisamente piacevole!

<< Ian… >> e la voce del capo del dipartimento Auror lo fece voltare:<< Sì Marcel? >> domandò poi guardando il vecchio compagno di scuola con un sorriso che l’uomo ricambiò e chinò il capo vedendo che era presente anche Malet:<< Ministro >> << Capo Deveraux >> rispose l’altro per poi aggiungere:<< Vi lascio agli ultimi preparativi, io vado a prendere la signora Malet, ci rivediamo qui questa sera… >> Ian annuì ricordando al ministro gli orari e il discorso che doveva tenere:<< Oh sarà un discorso magnifico Ian, come sempre del resto >> gli rispose l’uomo con un gioviale sorriso lasciandolo poi solo con l’Auror.

<< Allora Marcel? Tutto pronto? >> l’altro annuì:<< Le passaporte sono predisposte, tra tre ore si attiveranno e gli ospiti arriveranno, ho messo due uomini ad ogni postazione e altrettanti ad ogni entrata del ministero >> Ian annuì, si fidava del suo amico e sapeva che sapeva fare il suo lavoro, non a caso era il più giovane capo che il dipartimento Auror avesse mai avuto negli ultimi cento anni:<< Ok d’accordo, fammi sapere quando arrivano i ministri, voglio esserci quando Malet li accoglierà >> Marcel sorrise:<< Non ti fidi proprio di lasciare solo quell’uomo >> Ian sorrise a sua volta e Deveraux rivide quello che a scuola tutti chiamavano Atelier le grand, l’idolo di Beauxbatons:<< Io mi fido di lui, solo non voglio che rovini tutto il mio lavoro, vado a cambiarmi, ci vediamo più tardi >>

 

Quattro ore dopo la festa era nel suo pieno svolgimento e benedicendo il cielo visto che tutto stava procedendo per il meglio, Dorian decise di prendersi una pausa dal suo babysitteraggio costante su Malet uscendo sul terrazzo del ministero e guardando la piramide del Louvre illuminata:<< Bella serata >> Ian si voltò di scatto trovandosi faccia a faccia con il ministro inglese in persona:<< Ministro >> lo salutò poi chinando brevemente il capo:<< Signor Atelier >> la conversazione andò avanti per qualche minuto poi una macchia indistinta di colore rosso entrò nella sua orbita e un dolce profumo di fiori gli arrivò al naso, non aveva mai sentito niente di simile in vita sua, era la cosa più afrodisiaca che avesse mai provato…

<< Mi scusi ministro, può darmi un secondo? >> sapeva che era maleducazione lasciare così un ospite a maggior ragione se questo era il primo ministro inglese ma qualcosa dentro di lui lo spingeva a seguire quel profumo e trovarne la fonte.

Vide solo di striscio il ministro che gli sorrideva e che alzava il bicchiere in un immaginario brindisi alla sua salute e si precipitò dentro la sala.

Chiudendo per un istante gli occhi cercò di tornare padrone di sé stesso, aveva venticinque anni e non era il caso di lasciarsi prendere da un profumo ed un abito rosso, era adulto e doveva…ma poi vide la fonte del suo turbamento in mezzo agli altri ospiti, spiccava come un papavero in mezzo ad un campo di erbacce,  bella e semplice come la più delicata delle margherite, sublime ed ammaliante come la più rossa delle rose; la sua bella sconosciuta sorrise mentre inconsapevole dei suoi sguardi continuava a chiacchierare tranquillamente con la maga accanto a lei, una vecchia eccentrica vestita di viola che rideva sguaiatamente mentre sorseggiava un po’ di burrobirra.

Ian si perse dietro quel grazioso collo dalla pelle candida come l’avorio e messo ancora più in evidenza dallo stretto chignon che le legava i capelli, stupidamente Ian si ritrovò a pensare alla collana di sua madre che teneva nel cassettone nella sua camera e che sarebbe stata perfetta al collo di quell’angelo…

Passandosi una mano nei capelli deglutì nervosamente sentendosi ridicolo per la prima volta in vita sua, da quanto Dorian Joshua Atelier aveva paura di andare a presentarsi ad una ragazza? Sapeva bene l’effetto che faceva alle donne e di certo lei non sarebbe stata…poi tornando a guardarla si diede da solo dello stupido: certo che lei era diversa! Bastava che pensasse a come lo faceva sentire senza che nemmeno l’avesse conosciuta!

Deciso ad andare a fondo alla questione fece per avvicinarsi aspettando paziente che la maga al suo fianco la lasciasse in pace ma prima che potesse raggiungerla un ragazzone in smoking dai capelli castano scuro e gli occhi altrettanto scuri le si avvicinò porgendole la mano e tirandola verso di sé come se fosse stata il più ambito trofeo della sala.

Immobile e senza poter far nulla Dorian guardò i due avviarsi verso il centro della pista mentre lui la stringeva in una goffa caricatura di un cavaliere.

Stava per pensare a cosa fare quando le labbra di quell’armadio si posarono delicatamente su quelle di lei, era stato solo un attimo, uno sfarfallio d’ali ma era bastato quello per incrinare il suo cuore e fargli venire un piccolo infarto, dio ma poteva essere peggio di così? Bisognoso di prendere fiato scivolò lungo la parete laterale uscendo in strada sul Lungosenna.

 

Era lì da non sapeva nemmeno più lui quanto quando due voci decisamente arrabbiate ruppero la bolla di calma nella quale si era nascosto:<< Andiamo Maggie non puoi avercela con me, non è colpa mia >> << Sei un pozionista Daniel non il papa, potranno chiamare qualcun altro o no? >> celando la sua presenza dietro ad un albero Ian rimase immobile aspettando che i due piccioncini finissero la loro discussione e lo lasciassero in pace:<< Sono il migliore del mio dipartimento Margaret che cosa vuoi che ti dica >> << Siamo ad una festa Danny, andiamo non puoi chiedergli di… >> << Siamo ad una festa a cui tu mi hai trascinato, il tuo capo ha voluto mandare te e io mi sono offerto di accompagnarti con piacere, ma sai bene che il mio lavoro viene prima >> poi quasi fosse la cosa più normale del mondo le baciò frettolosamente una guancia smaterializzandosi lì davanti a lei.

Non era mai stato un guardone di natura e onestamente si detestava da solo per quello che stava facendo ma quando sentì la giovane piangere Ian non poté fare a meno di voltare lo sguardo per vedere in che condizioni si trovasse quella ragazza, non era bello essere lasciate nel bel mezzo di una festa, a quel modo poi…

Inutile dire che il suo cuore ebbe l’ennesimo infarto quando si rese conto che la giovane in lacrime appoggiata al muretto di pietra del fiume altri non era che la sua misteriosa donna in rosso, quindi quello che l’aveva abbandonata era quell’idiota decerebrato del suo compagno! Dio ma come poteva un uomo essere tanto ottuso, rozzo, incivile, arrogante, stupido…

<< Chi c’è? >> e la voce di lei lo bloccò facendogli notare che, troppo preso dalla rabbia e dal nervoso si era mosso verso di lei calpestando un paio di rami secchi a terra e facendo inevitabilmente rumore:<< Scusami io non… >> mormorò poi non sapendo cosa dire, lei era ancora voltata verso il fiume:<< Hai sentito tutto? >> era più un’affermazione che una domanda:<< Buona parte del discorso >> ammise piano, non era mai stato un bugiardo anche se in quel momento si vergognava di sé stesso:<< Sono patetica vero? >> gli domandò cercando di fermare i singhiozzi che la stavano scuotendo:<< Non sei tu ad essere patetica è lui che è un idiota >> ok forse non era il modo migliore per dirlo ma le parole gli erano uscite dalla bocca di loro volontà, se si fosse trovato di nuovo davanti quell’imbecille era sicuro che lo avrebbe ucciso con le sue mani:<< Sarà anche un idiota ma è l’idiota che amo >> c’era qualcosa di strano nella voce di lei quando pronunciò quell’ultima parola come se non ne fosse più così sicura:<< Forse dovresti ricordarglielo ogni tanto, io non tratterei mai la persona che amo come lui ha trattato te >> << Daniel fa un lavoro importante >> << Più importante anche di te? >> inaspettatamente la voce di lei divenne dura e lui seppe di aver superato il limite:<< È facile giudicare senza conoscere vero? >> Dorian chinò il capo:<< Scusami, non volevo essere indiscreto, mi dispiace >> Maggie si voltò di scatto per guardare in faccia lo sconosciuto e dirgliene quattro ma per la seconda volta in quella serata si trovò sola mentre un uomo le si smaterializzava davanti, la sola cosa che sentì poco prima di rientrare nel salone fu un forte profumo di menta fresca.  

 

<< Mi sono innamorato di tua madre senza nemmeno sapere il suo nome e quando due anni dopo lei è venuta qui all’hotel ho deciso che avrei fatto qualsiasi cosa pur di farla diventare mia >> e Ian concluse la storia mentre la bambina si addormentava placidamente sul suo petto stringendogli un lembo della camicia:<< Ti sei davvero innamorato di me appena mi hai visto? >> gli domandò Maggie avvicinandosi all’uomo e prendendo la bambina tra le braccia ben attenta a non svegliarla:<< Sì e tu lo sai >> le rispose come faceva ogni volta che raccontava alla piccola Adele quella storia e sua moglie alla fine gli faceva sempre la stessa domanda.

<< So che è così Ian ma è bello sentirselo dire… >> inaspettatamente lui le circondò la vita da dietro baciandole il collo:<< Posso passare il resto della mia vita a ripetertelo lo sai >> posando la figlia nel suo lettino Maggie tornò a guardare il marito:<< Perché non cominci adesso signor Atelier? >>


Dorian Atelier

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Margaret Stains

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Grimilde's 

Ed ecco che la mia mente ha partorito un'altra OS....stavolta i protagonisti sono i nostri adorati Ian e Maggie alle prese con il loro primo incontro...scusate ma li adoro troppo e quindi non potevano mancare, molto probabilmente poi scriverò qualcosa anche sugli altri personaggi, devo ancora pensare se prima o dopo i giochi vediamo cosa decide la mia ispirazione...

Per chi non lo avesse capito e prima che iniziate a linciarla, la povera Maggie non ha mai visto in faccia Ian durante tutto il loro colloquio in riva alla Senna e quando si è girata lui è sparito lasciandosi dietro solo il suo profumo di menta, nella storia principale verrà fuori anche questo così finalmente anche Maggie potrà collegare tutti i tasselli del puzzle...

   
 
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