Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Hippiespirit    28/08/2016    2 recensioni
Anni 3000.
Con il nuovo millennio inizia anche una nuova guerra mondiale. Alcuni ribelli di varie parti del mondo sono stati catturati
e messi sotto sorveglianza nelle prigioni di massima sicurezza Canadesi. Da questa prigionia nasceranno veri sentimenti, e piani per sconfiggere i Canadesi e tornare in pace.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Scott, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Venni svegliata dalla luce solare la mattina seguente, che nonostante non fosse forte poiché mattino presto, mi infastidì. In fondo, ero abituata al buio della cella…
Avevo ancora addosso quell’orrida divisa da marinaio, che nonostante avessi passato la notte davanti al fuoco, ridotto ora a un mucchio di legnetti carbonizzati, era ancora fastidiosamente umida. Mi alzai a sedere e mi sentì odiosamente irritata dalla sabbia. Mi voltai e vidi che Scott era ancora ronfante in mutande. Decisi così di alzarmi velocemente e mi spogliai del tutto, entrando nell’acqua gelata.
Mi bloccai dal freddo, così mi toccò sedermi nell’acqua e passarmela velocemente sul corpo. Quando poi mi alzai in piedi per strizzarmi i capelli, sentì una voce: “E io che pensavo che non avrei avuto un bel risveglio, stamattina.” Mi voltai e vidi che il rosso si era svegliato, e fissava il mio corpo. Mi abbassai subito e urlai: “Vaffanculo” mentre se la rideva di gusto.
Poi si decise ad alzarsi e a raccattare altri pezzi di legno per accendere un altro fuoco, e io non mi sarei mossa dall’acqua finchè non se ne andava, anche perché ora essendomi abituata alla temperatura dell’acqua, fuori mi pareva molto più freddo. Dopo che lo osservai concludere il fuoco, con un gesto mi disse di avvicinarmi, ma gli risposi:” Passami la divisa”
“Quale, questa?” La alzò da terra, ed io irritata annuì, fece per lanciarmela ma a sorpresa me la lanciò nel fuoco.
“Razza di stronzo!” urlai, mentre lui sembrava molto divertito. “Fanculo, non posso stare nuda per sempre.”
“Tu credi?” mi chiese con sorriso idiota, ma lo incenerì con lo sguardo. Lui allora roteò gli occhi e sbuffò, dopodichè mi lanciò la sua canotta bianca, dopo che si rimise la giacca e i pantaloni militari. Velocemente me la infilai, e devo dire che mi stava larga e mi faceva quasi da vestito. Mi arrivava a metà coscia, ed essendo da uomo non era eppure troppo scollata. Dopo che uscì dall’acqua mi avvicinai al fuoco, cercando di non guardarlo.
“Un grazie sarebbe sufficiente” disse mentre aggiungeva altri legnetti.
“Per questa specie di lercia canottiera?” gli risposi con il mio solito tono.
“Eri tu che non volevi stare nuda o no? Magari potresti anche ringraziarmi per non averti ucciso…” A quelle parole iniziò a ribollire l’ira dentro di me, così mi alzai in piedi di scatto facendolo sussultare.
“Beh si certo grazie! Grazie mille per esserti comportato come una persona e non come una bestia non uccidendomi! Grazie mille a te e al tuo McLean del cazzo, per aver scatenato questa guerra del cazzo! A quest’ora io potrei essere a casa mia con la mia famiglia, e invece no, sono su una fottuta isola deserta di merda con uno stronzo, ovviamente dopo essere scappata da un carcere scadente del cazzo, imprigionata senza nessuna colpa, solo quella di voler difendere il mio paese da un branco di stronzi come voi!” parlai così velocemente e senza riflettere che alla fine della frase non avevo più fiato.
Scott era rimasto totalmente indifferente al mio sclero, e la cosa mi fece infuriare, tanto che stavo per scaricargli un’altra dose di insulti addosso, quando prima che potessi dire qualcosa, mi fece tacere dicendo: “Adesso stai calma, Courtney.” Rimasi spiazzata. Era la prima volta che mi chiamava per nome, e lo fece con una calma tale che rimasi zitta.
“Cosa cazzo credi? Che io mi diverta a stare sotto quel lurido? Siamo costretti contro la nostra volontà, sia io che tutti gli altri. Ma c’è gente come me, o Duncan anche, che prende questa cosa come una valvola di sfogo. Mio padre mi ha obbligato a entrare nell’esercito, ovviamente dopo avermi fatto passare un’infanzia di merda, pestandomi a sangue o infamandomi senza motivo… almeno per noi, ma da ubriaco di motivi ne trovava tanti. Da bambino, quando tu probabilmente giocavi con le tue bambolette del cazzo, io lavoravo in quella putrida fattoria per non farci finire in mezzo a una strada, già eravamo poveri, bastava niente per farci finire male… avevo una madre senza carattere e un mucchio di fratelli, la maggior parte delle cose le facevo io! Per cosa poi? Per trovarmi la sera quel vecchio lardoso ubriaco che mi lanciava bottiglie addosso” Si voltò di scatto e si levò la giacca, e rimasi scioccata dalla quantità di cicatrici che aveva sulla schiena. “Sai quanti anni avevo quando me le fece? Penso non più di otto. Le altre sono andate via, perché evidentemente non erano così profonde” fece una breve pausa. Ero rapita e scioccata dalle parole del suo racconto. La mia vita prima della guerra era decisamente perfetta, invece il vero incubo lui l’ha vissuto nelle mura domestiche… lo guardai ancora ma non parlai, come per incitarlo a continuare.
“Beh, che dire? Iniziò la guerra, caos, vari bombardamenti, persi la madre e due fratelli… mentre quello stronzo sembrava immortale… mi diede la colpa della loro morte, e mi fece entrare nell’esercito. Non so che fine abbiano fatto quei poveri disgraziati, ma uccidere la gente mi libera, mi fa sentire vivo, è uno sfogo per tutte le angherie che ho subito, mi ha trasformato in un mostro praticamente, anche se mi fa sentire straordinariamente bene… eppure con te mi è così difficile… non so perché non riesca a spararti come ho fatto con tutti gli altri… Non lo so, hai qualcosa di diverso…poi, ora che siamo qui, in mezzo al niente, a che mi serve? A niente.”
Lo guardai, e continuai a guardarlo per minuti interi. Lo sapevo, ne ero certa, che una persona non può nascere con tutto quell’odio nel cuore, la sua vita è stata molta più dura della mia, ma non riuscivo a farmelo piacere, insomma, lui aveva ucciso tanta gente innocente, tanta gente della mia nazione e altre, dopo tutti quegli spiacevoli avvenimenti era diventato un freddo cuore di pietra… ma vedevo una luce nei suoi occhi grigi, freddi come lui, una luce che mi diceva che lui non era davvero così.. insomma, che c’era da lavorare e faticare, ma magari alla fine sarebbe servito… in fondo anch’io avevo ucciso della gente, ma solo per difesa… anche se ero certa che, sotto quell’aria da freddo criminale, qualcosa del vero Scott era rimasta…
Notai che anche lui mi stava fissando negli occhi, e, quasi involontariamente, ci avvicinammo. Eravamo a pochi millimetri ognuno dalle labbra dell’altro, io lo guardai, lui mi guardò, poi abbassai lo sguardo sulle sue labbra e mi avvicinai, lui anche, finchè non ci baciammo. Non ci potevo credere, lo stavo baciando, e di mia volontà… perfino lui sembrava preso, chiusi gli occhi e mi lascia trasportare da quel bacio travolgente e delicato allo stesso tempo..
Dopo poco ci staccammo e ci fissammo. Non potemmo resistere, e ci buttammo ognuno nelle braccia dell’altro, mi lasciai trasportare, non pensai più a nulla in quel momento…
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Hippiespirit