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Autore: RoisXIII    30/08/2016    1 recensioni
All Might, in quanto Simbolo della Pace, ha molti nemici. Ma c'è un nemico del suo passato che ha deciso di vendicarsi, scagliando contro l'eroe e Midoriya i "Quattro cavalieri dell'Apocalisse", ovvero quattro subordinati con delle Unicità temibili e potenti. Un cavaliere di essi, ovvero il più forte, è il legame che unisce All Might al suo nemico. E sarà costui che l'eroe dovrà temere di più.
Genere: Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Dopo una notte passata a sognare il nulla assoluto, mi lavo e mangio qualcosa.
Devo riuscire a trovare un modo per allontanare Gran Torino e gli altri eroi da Yuu… Midoriya. Come posso fare? Non posso certo andare da loro e dire: “Ehi! Credo che Midoriya sia un traditore, bla bla bla... Potete lasciarmi un attimo da solo con lui?”
Assolutamente no!
Devo riflettere attentamente. È possibile che Midoriya sia veramente una vittima, quindi non devo darlo in pasto agli altri eroi. Nemmeno Gran Torino lo deve sapere. Chissà cosa potrebbe fare. Pensa, Toshinori, pensa!
Pur spremendomi le meningi al massimo, non riesco a trovare una soluzione.
Decido di andare a fare una passeggiata. Forse, prendendo un po’ di aria fresca, il mio cervello funzionerà meglio.
 
Faccio per uscire dai cancelli, quando qualcuno mi chiama. “Toshinori!”
È quel vecchio di Gran Torino.
“Che vuoi?”
Mi tira un pugno. “Ti sembra questo il modo di parlare a qualcuno più vecchio di te?”
Sbuffo e mi volto. “Devo andare. Ciao.”
Mi prende il braccio e me lo stringe forte. “Non ci pensare neanche! Noi due dobbiamo parlare. È da qualche giorno che ti comporti in modo strano.”
Cerco di liberarmi dalla sua stretta, ma ogni mio sforzo risulta vano.
A mali estremi, estremi rimedi.
Mi trasformo nella forma muscolosa e mi libero della sua mano e lo spingo via, dopodiché ritorno normale.
“A dopo.”
Mentre esco dal perimento scolastico, lo sento dire qualcosa, ma non comprendo cosa.
 
Mi do dello stupido da solo. Mi sono trasformato senza aver controllato che non ci fosse nessuno nei paraggi!
Mi fermo. Perché sto camminando fuori? Ma certo! Sto andando al parco per vedere se c’è Yuudai!
Vedo che poco più avanti c’è una pasticceria e decido di comprare qualche dolcetto per il piccoletto.
 
Mi siedo su una panchina e aspetto. Oggi verrà Midoriya?
Midoriya? Perché mi è venuto in mente?
Ma certo! Sono preoccupato per lui, visto che è stato ferito gravemente dal ragazzo di fumo. Chissà perché mi è venuto in mente se sarebbe venuto qui oggi?
Un momento. Io sono qui per Yuudai, non per quel traditore di Midoriya.
O no?
Yuudai non è un traditore… No, Midoriya non lo è. Ma che dico? Certo che lo è!
No!
Yuudai è Midoriya… Midoriya non è Yuudai.
Sento come se la testa stesse per esplodere. Che mi sta succedendo?
 
“Toshinori. Toshinori!”
Apro gli occhi e mi trovo davanti il volto preoccupato di Yuudai e di altre persone. Cosa mi è successo?
“Va tutto bene?”
Annuisco e le persone intorno a me se ne vanno, anche se alcune esitano un po’.
“Signore, è sicuro di star bene? Vuole che le chiami un’ambulanza?”
“La ringrazio, ma non serve. Mi sto già riprendendo.”
Appena gli ultimi spettatori se ne vanno, Yuudai si siede vicino a me e mi guarda, chiedendomi se sto veramente bene.
È proprio un bravo bambino.
Gli passo un dolcetto. “Certamente, bambino mio. Ho la pelle dura, io!”
Mangiamo insieme i dolcetti comprati prima, mentre parliamo del più e del meno.
 
“Yuudai, quanti anni hai?”
“Ne faccio otto la prossima settimana! E tu?”
Gli dico la mia età all’orecchio e lui rimane sorpreso. Mi viene spontaneo sorridere. Tutti rimangono sorpresi quando rivelo la mia età.
“Toshinori, andiamo a giocare?”
Annuisco e vedo che tira fuori quattro giocattoli dallo zaino: una corda, una pallina, un action figure di All Might e il peluche di un tirannosauro.
Mi passa la corda e scorgo nei suoi occhi un’aria di sfida.
“Vince chi fa più salti in un minuto. Te la senti, nonnetto?”
“Oh, questo nonnetto deve proprio darti una bella lezione.”
 
Mi siedo sulla panchina per riprendere fiato. Yuudai è riuscito a fare una quarantina di salti, io… be’, la sua è stata una vittoria schiacciante.
Se fossi stato nella forma muscolosa l’avrei battuto.
Scoppio a ridere e Yuudai mi guarda confuso.
“Ignorami. L’aver perso contro un bambino mi ha mandato in tilt il cervello. Allora, adesso giochiamo con la palla?
Scuote la testa e prende l’action figure e il peluche. Allungo la mano verso il tirannosauro, ma mi allunga invece All Might.
È il primo bambino che incontro che non vuole usare l’action figure di All Might.
“Sicuro di non voler All Might?”
Annuisce e imita il verso di un tirannosauro. “Preparati a perdere, eroe!”
“Ah ah ah! Ti sbagli. E sai perché? Perché io non perdo mai!”
 
Ancora una volta vince Yuudai.
“Accidenti. Non ti stanchi mai di vincere?”
Mi fa la linguaccia. “E tu non ti stanchi mai di perdere?”
Entrambi scoppiamo a ridere, ma subito il momento viene interrotto.
“Yuudai! Quante volte te lo devo dire di non uscire di nascosto?”
Il signor Yano viene dalla nostra parte, in viso sempre quel suo ghigno. Chi altri poteva essere se non lui?
“Ah, il signor Yagi. Vedo che sta sempre con mio nipote.”
“Signor Yano. È un piacere vederla.”
Si volta verso Yuudai. “L’hai fatto?”
“N-Non proprio. È stato più complicato delle altre volte.”
Fatto cosa? Di cosa stanno parlando?
Il signor Yano afferra la spalla del nipote e stringe forte la presa. “Non voglio ripeterlo più: l’hai fatto, sì o no?”
Il piccolo scoppia a piangere e scuote la testa, prendendosi poi una sberla.
“Stupido e inutile moccioso. Torniamo a casa. Arrivederci, signor Yagi.”
“Eh, no! Non deve più permettersi di mettere le mani addosso al bambino!”
A fatica trattengo la voglia di trasformarmi.
“T-Toshinori, per favore, lascia stare. Non intrometterti.”
“Sì, Toshinori, lascia stare.”
Apro la bocca per protestare, ma la richiudo quando scorgo Gran Torino.
Che ci fa lui qui? D’accordo. Per questa volta non parlo più.
Il signor Yano ghigna soddisfatto e trascina via un povero Yuudai in lacrime. La prossima volta non sarà così fortunato.
 
Gran Torino batte le mani. “Davvero un bello spettacolo, Toshinori. Complimenti!”
“Non so che cosa mi sia preso. Mi dispiace.”
Si avvicina e mi fissa sorpreso. “Mi mancava questa parte di te, ovvero quella non scontrosa.”
“Di che stai parlando?”
“Oh, niente. Domani hai qualche cosa da fare?”
“Penso di no. Perché?”
“Perché tutti gli eroi della U.A. dovranno ascoltare da Midoriya tutto quello che gli è successo.”
“Già domani? Si è ripreso completamente?”
“Quasi. Sarà contento di vederti.”
Meno male che è quasi guarito. Sono proprio felice. Però una cosa non mi torna: perché non sono mai andato a fargli visita?
Ma certo! Ho avuto sempre Yuudai nella testa, dimenticandomi del tutto di Midoriya. Accidenti, che stupido che sono.
“Torniamo alla U.A.?”
 
Sono nell’aula professori quando mi accorgo di non avere il cellulare. Dove l’avrò messo? Proprio ora che mi serve!
Nella mia stanza! Cioè, nell’infermeria.
 
“Allora eri qua sul comodino!”
Sono proprio sbadato.
Lo prendo, ma sento un dolore tremendo alla testa. Delle scene compaiono nella mia mente, mischiandosi con la realtà…
Midoriya tutto bendato. No, Midoriya che finge di stare male.
Midoriya con gli occhi verdi. No, Midoriya con gli occhi ambrati.
Midoriya con gli amici. No, Midoriya con il ragazzo di fumo e altre due persone.
Midoriya che è un bravo ragazzo. No, Midoriya che è un traditore.
Midoriya che è determinato nel completare il piano. No, Midoriya che è pentito nel completare il piano.
Midoriya che rivela agli eroi di essere il traditore. Midoriya che viene attaccato, arrestato e processato.
“NO!”
 
Apro gli occhi. Sono steso per terra. Cosa mi è successo? Sento la testa girarmi.
Mi rimetto a fatica in piedi e all’improvviso mi tornato in mente quelle scene. Midoriya quindi è pentito!
Un momento. Se è pentito, quindi racconterà tutto agli eroi. Non devo permetterlo.
Prima o poi i colleghi lo verranno a sapere, quindi devo trovare un modo per allontanarli.
“Midoriya, ragazzo mio. In qualche modo ti salverò, anche se sei stato mio nemico.”
 
Mi ci è voluta tutta la notte, ma finalmente so cosa fare. Non mi resta che raggiungere gli altri da Midoriya.
 
Appena mi avvicino alla porta, sento Midnight parlare: “E adesso cosa facciamo?”
E subito il direttore risponde: “Questi avversari superano la super intelligenza datami dall’Unicità. Credo che dovremo dare l’allarme nazionale, informando tutti gli eroi di questa minaccia.”
Mi trasformo nella mia forma muscolosa ed entro, mantenendo uno sguardo serio.
“No.”
Tutti si voltano e mi fissano.
“Nessun eroe deve sapere di questa storia. E voglio che me li lasciate affrontare da solo.”
Gran Torino si porta davanti a me. “Ma sei stupido?”
“Questa è la mia battaglia, non la vostra.”
Vedo che tutti sono sorpresi. Bene. Il mio piano sta funzionando.
“All Might, manchi di razionalità. Come farai ad affrontarli da solo, se hai rischiato di morire già una volta?”
“Non sono stato chiaro? È la mia battaglia, voi non c’entrate nulla.”
“Non pensi agli studenti? Uno di loro è stato attaccato e ferito gravemente! Stiamo cercando una soluzione anche per loro, non solo per te.”
Sospiro. È arrivato il momento.
“Sapete bene perché è stato aggredito: vi siete intromessi creando i caschi. Ma non è solo colpa vostra.”
Mi fermo e fisso Midoriya.
“Se questo stupido ragazzino fosse scappato, anziché fare l’eroe, ora non sarebbe bendato.”
No, perché ho detto questo? Dovevo dire altro.
Gran Torino interviene per difenderlo: “Ragiona, All Might. Se non avesse combattuto, a quest’ora sarebbe ridotto peggio. O morto…”
“Non è un mio problema.”
E questo? Dannazione!
Nessuno parla o fa qualcosa.
Devo andarmene da qua. Mi sembra di non avere il pieno controllo della mia mente.
Sbuffo.
“C’è altro? Bene. Ho del lavoro da fare.”
E finalmente me ne vado.
 
Che mi è preso? Ho sbagliato la parte più importante!
Sento dei passi farsi sempre più vicini. Devono essere gli altri eroi. Non devo farmi vedere, se no mi riempiranno di domande.
Con la mia velocità “scappo” nei giardini della U.A., fermandomi poi in un aula. Subito ritorno normale.
C’è mancato veramente poco.
E adesso? Ritorno in infermeria o vado al parco?
 
Mi siedo sulla solita panchina e aspetto, domandandomi se anche oggi Yuudai verrà, dopo quello che è successo ieri.
Però è strano. Non ricordo tutta la giornata di ieri. Mi mancano alcuni punti. Sarà che sto invecchiando?
Mettendo il pensiero da parte, guardo gli altri bambini giocare. Yuudai dovrebbe imparare a giocare con loro, non solo con me e con sua sorella.
“Lei è il signore che gioca sempre con Yuudai, vero?”
Alzo lo sguardo e mi trovo davanti una signora anziana, la stessa che mi aveva parlato della sorella di Yuudai.
“Sì, sono io.”
“Stamattina è venuta qua la sorella di Yuudai e si è messa a cercarla. Non trovandola, mi ha chiesto di dirle che per un po’ il fratellino non verrà. Oh, mi ha anche detto di darle questo foglio. Povera ragazza! Avrebbe dovuto vedere come è conciata.”
Mi porge un foglio piegato. Lo spiego per bene e vedo che è pieno di disegni che ci raffigurano: noi che saltiamo con la corda, che andiamo sull’altalena o che giochiamo a rincorrerci.
Sono così commosso che sento una lacrima scivolarmi lungo la guancia.
“Non ho proprio parole. Sono molto belli questi disegni. Grazie.”
Visto che il mio piccolo amico oggi non verrà, decido di fare un giro a casa. Quindi, con il disegno ben piegato in tasca, saluto la signora anziana e mi incammino.
 
Da quanto tempo manco da casa? Forse una settimana.
È tale e uguale a come l’ho lasciata, con l’aggiunta di un po’ di polvere e qualche macchia di sangue per terra e sul letto.
Prima o poi pulirò tutto. No, perché non farlo adesso?
 
“È stata una faticaccia, ma finalmente è pulita.”
Niente più polvere sui mobili. Quando le lenzuola si saranno asciugate, anche il letto sarà apposto.
Tiro fuori dalla tasca il foglio di Yuudai e lo appendo sul frigo.
Mi sembra di essere il papà che appende un disegno del proprio figlio.
Anche se non abbiamo legami di sangue, voglio proprio bene a quel bambino.
Mangio qualcosa e guardo l’ora. Fra poco devo tornare a scuola.
 
Superati i cancelli, cammino tranquillamente verso l’ingresso. Tutti gli studenti sono andati a casa, mentre gli insegnanti, per fortuna pochi, sono ancora qui. Gran Torino dove sarà?
“All… Might.”
Ancora lui!
“Dove sei? Fatti vedere.”
Sento un brivido dietro la schiena e mi volto, giusto in tempo per schivare un suo pugno. Sembra essersi fatto più lento.
“Yuudai… Yano.”
“Cosa hai detto?”
“Yuudai… Yano. Se non sbaglio, è il tuo… piccolo amico.”
Sento montarmi la rabbia, ma devo cercare di rimanere calmo.
“Come fai a conoscerlo?”
Anziché rispondere, mi lancia una busta, invitandomi a vedere attentamente il contenuto. Apro lentamente la busta e tiro fuori quattro fotografie.
Nella prima foto si vede Midoriya che tiene sollevato da terra Yuudai.
Nella seconda Midoriya che gli ha appena tirato un pugno, per fortuna senza utilizzare l’One for All.
Nella terza Yuudai, steso a terra, che perde sangue dal naso e che piange.
Nella quarta Midoriya che si prepara a colpirlo con un calcio.
 
Che significa tutto ciò? Perché mai Midoriya dovrebbe fargli del male? Un momento, queste foto potrebbero essere false. Dev’essere così.
“Chi pensi di prendere in giro? Midoriya non farebbe mai del male a un bambino.”
Rimetto le foto nella busta, l’accartoccio e gliela lancio. Lui, senza scomporsi, la raccoglie e la fa sparire.
“Sono tutte… vere. Midoriya ha ferito il bambino. Se no, perché per un po’… non verrà al parco?”
Cosa ha detto?
“Tu come fai a saperlo? Parla!”
Scoppia a ridere. “Lo ha sussurrato… lui: “Toshinori non deve vedermi… in questo stato. Per un po’ non verrò… al parco. Perdonami.” Che cosa… dolce. Ora devo… andare.”
“Aspetta! Perché Midoriya l’ha fatto?”
“Non è… ovvio? Vuole ferirti nel profondo. Dopotutto, lui… è un traditore.”
“Non può essere vero!”
“All Might! Devo dirti una cosa importante!”
Mi volto e vedo Midoriya. Sono così deluso da lui. Proprio non me lo aspettavo. Il ragazzo di fumo mi sussurra qualcosa, che non comprendo, e poi scompare.
“Midoriya…”
Mi dice qualcosa, ma proprio non lo ascolto.
Riprendo nuovamente la parola: “Perché l’hai fatto? Io mi fidavo di te, Midoriya!”
Lentamente si avvicina. “Ma cosa stai dicendo? Cosa avrei fatto?”
Sono stanco di tutte queste messinscene. Devo farlo smettere. Mi trasformo nella mia forma muscolosa e tiro un pugno all’aria. l’onda d’urto lo colpisce e lo sbalza contro la parete.
“All Might… perché? Che ti sta succedendo?”
Sento tutta la rabbia uscire dal corpo. Che sta succedendo a me? A lui, piuttosto. Tradire tutti quanti e ferire un bambino innocente. Devo fermarlo. Devo ucciderlo.
Mi porto davanti a lui, gli stringo il collo con una mano e lo sollevo. Nessuno si intrometterà.
“All Might, non sei in te! Svegliati! Ti prego. Tu sei l’eroe numero uno, il Simbolo della Pace! All Might!”
Sento qualcosa creparsi nella mia testa. Il dolore che provo fa aumentare la mia rabbia e stringo ancora di più la stretta sul suo collo. Lentamente lo vedo perdere i sensi, fino a svenire del tutto.
Le crepe in testa aumentano e alla fine sento come se qualcosa di fosse rotto. Il dolore adesso è talmente forte che urlo.
La mia mente è invasa da tantissime scene che si sovrappongono fra di loro, ma in tutte c’è Midoriya.
“Che diavolo mi sta succedendo?”
 
Sono piegato in due dal dolore. Quelle scene per fortuna hanno smesso di invadere la mia mente, lasciandomi con i sensi di colpa.
Cosa ho fatto?
“Toshinori!”
Sento dei passi avvicinarsi di corsa, dopodiché Gran Torino entra nel mio campo visivo. Il dolore non mi permettere di capire cosa mi sta dicendo.
Alzo lo sguardo e vedo Recovery Girl china su qualcuno. Si è un po’ spostata e vedo che quel qualcuno è… Midoriya! E il dolore, così come è venuto, scompare.
“È colpa mia. Sono stato io fargli del male” sussurro. “Pensavo che fosse il traditore. Mi dispiace.”
Gran Torino e Recovery Girl mi fissano, poi il mio maestro mi dice di trasformarmi nella forma muscolosa e di portarlo in infermeria.
Trasformarmi?
Abbasso lo sguardo e vedo che sono nella mia vera forma. Devo essere tornato normale quando è iniziato il dolore.
 
Lo adagio lentamente e con attenzione sul letto, dopodiché torno normale.
Recovery Girl, dopo che le ho detto che gli ho stretto il collo, inizia subito a controllare il respiro.
“Adesso vuoi spiegarci che ti è preso? Perché lo hai attaccato?”
Racconto tutto, dalla visita del ragazzo di fumo per informarmi nel traditore a quando ho aggredito Midoriya.
 
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“E quindi, preso dalla rabbia, l’ho aggredito. Pensavo che fosse tutto vero. Mi dispiace.”
Dopo aver riconosciuto la voce di All Might, apro gli occhi e mi ritrovo davanti il suo volto e quello di Gran Torino e Recovery Girl.
“All Might… Signor Torino… Recovery Girl…”
Mi guardano e mi sorridono, chiedendomi se sto bene. Rispondo che mi fa male il collo.
“Ragazzo mio, è tutta colpa mia. Sono stato ingannato dalla mia stessa mente e dalla paura.”
Lo guardo dapprima sorpreso e, quando mi tornano i ricordi degli ultimi minuti, confuso.
Ma che sta dicendo?
Vedendo la mia confusione, All Might mi spiega tutta la storia.
 
“Quindi, ti hanno convito che fossi il traditore. Io non ti tradirei mai, All Might. E non ferirei mai questo Yuudai.”
Mi scompiglia i capelli. “Adesso me lo sono ricordato. Scusami. Cercherò di non dimenticarmelo mai più.”
Gli sorrido e vengo subito ricambiato.
“Pensi che Yori abbia fatto veramente qualcosa al piccoletto?”
Lui scuote la testa e sospira. Il non sapere niente è davvero fastidioso.
Gran Torino tossisce per avere la nostra attenzione.
“Vogliate scusami, ma dobbiamo mettere Yuudai da parte. Midoriya, chi sarebbe Yori?”
Prendendo un bel respiro, racconto la conversazione avuta prima con Yori.
 
Gran Torino annuisce. “Quindi, si chiama Yori, è una ragazza diciottenne e sorella, ma non di sangue, degli altri tre. E fa tutto questo grazie alla sua Unicità. Ed è collegata con il piccolo Yuudai.”
All Might subito prende la parola. “Collegata con Yuudai? Spiegati.”
“Ragiona. Questo bambino è comparso dal nulla non appena Midoriya è stato ferito. Da quel momento, la tua mente ha ritenuto Midoriya un traditore e Yuudai una cosa, scusa la parola, troppo importante per te. E oggi, Yori ha usato questa tua debolezza, perché lo è, contro di te, facendoti attaccare il tuo prediletto. Non ti sembra strana la cosa? E non dimentichiamoci che lui, come Yori, ha gli occhi ambrati. È troppo una coincidenza.”
“E se non fosse così?”
“Be’, le mie sono solo supposizioni. È ancora presto per dirlo, ma dobbiamo tenere conto della cosa.”
Gran Torino ha ragione, anche se mi fa male pensarlo. Però una cosa non mi torna.
“All Might, le tue non erano altro che visioni, come se qualcuno avesse preso possesso della tua mente. Qualcuno deve essere stato. Ma chi?”
Lui scuote la testa. “Potrebbe essere stata Yori o magari Yuudai… Dobbiamo sbrigarci a scoprirlo.”
Tutti annuiamo. Dopo averci tirato questo tiro mancino, ovvero l’aver messo All Might contro di me, siamo più motivati nel finire al più presto tutta questa storia.
Recovery Girl, che è sempre rimasta in silenzio, inizia a parlare: “È tardi. Midoriya ha bisogno di riposarsi. Lo stesso vale per te, All Might. Domani dovrete raccontare tutto agli altri eroi.”
Dopo tutti i saluti, loro tre escono, ma All Might, prima di chiudere la porta, mi chiede nuovamente scusa. Gli rispondo che non è necessario e che non è colpa sua. Dicendo un’altra serie di scuse, mi lascia da solo.
Mi sento in colpa per non averlo potuto aiutare. Ho deciso: quando sarò libero di muovermi, cercherò questo Yuudai, così magari scoprirò qualcosa.
 
 
Salve a tutti! Chiedo subito per non aver fatto uscire in fretta il capitolo. Vedete, in questi giorni ho proprio poco tempo e in più devo dividere il pc con la mia gemella (che palle!), e ieri è pure saltata la connessione per la pioggia! Ma va be’.
Ho anche una notizia da darvi: sto scrivendo delle piccole bozze su due OneShot che mi sono venute in mente. Vi posso dire che una è romantica (ma i protagonisti non saranno Midoriya e All Might, ma altri).
Al prossimo capitolo!
   
 
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