Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Eowyn_SEE    31/08/2016    1 recensioni
Mi chiamo Amelia Stefani, e questa è la mia storia. Non vi voglio convincere a leggerla. Dopotutto, forse voi state cercando una storia romantica. Beh, vi anticipo subito che questa non lo è: io non sono una persona romantica, mai stata. E lui lo sapeva. Non per cinismo o qualche altra fesseria del genere, solo che non sono capace, mi scappa da ridere. Quindi no, niente romanticismo.
Questa è soltanto la storia di un'inaspettata amicizia. Inaspettata perché mi prese alla sprovvista. Non ebbi neanche il tempo di vederla arrivare che già mi era impossibile separarmene, se non molto dolorosamente. Non è una storia romantica, è una storia di vita, che a volte è felice, e poi non lo è più. E ci può essere passione, ma anche quella non dura per sempre. Ma la vita è l'unica cosa che conosco, e l'unica che posso raccontare.
"Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate." (Una citazione di Dante ci sta sempre)
Tom HiddlestonX Nuovo Personaggio
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Chapter Twelve

 

N.A. Questo è un capitolo da “illuminazione sotto la doccia”, ecco perché lo sto postando a così poca distanza dall'ultimo. Non era assolutamente programmato! Vedetelo come una continuazione del capitolo undici. Spero che vi piaccia. (Una recensione fa sempre piacere ;) )

Eowyn

 

SEMPRE NOVEMBRE

 

Arrivata la fine del mese avevo le orecchie che fumavano. Volevo uscire. Dovevo uscire. Andare da qualche parte. Ovunque tranne che a casa, almeno per una sera. Io e le mie amiche del liceo eravamo solite andare al cinema e poi a mangiare al ristorante cinese che si trovava vicino alla stazione ferroviaria. Con il passare degli anni, le amiche si erano ridotte a l'amica. Singolare. Una, Cecilia, era andata a lavorare lontano da casa, ma ci sentivamo ancora; l'altra, Alessandra, invece si era trovata il ragazzo il primo anno di università e aveva messo bene in chiaro che preferiva passare il tempo libero con lui piuttosto che con noi. Tutto il tempo libero. Non si faceva sentire da quattro anni.

Perciò un pomeriggio presi il cellulare e mandai un messaggio all'amica superstite, Erika.

“Cinema-cinese?”

Mi rispose quasi subito. “Sìii, che danno?”

Boh, e che ne so?, pensai. Ero diventata una tale cavernicola che non mi informavo neanche più sui film che uscivano. Shame on me! Così chiusi la chat e andai a controllare sul sito dei cinema della mia zona. Double shame on me!! Come potevo essermelo dimenticato? Amica ingrata che non sono altro! Era uscito Thor!

Feci subito lo screenshot della locandina e degli orari di trasmissione e lo mandai a Erika.

“Sìii! Quello, quello!” scrisse subito lei. Come me era una grande fan di Loki.

“Primo spettacolo?”

“Perfetto. Ci vediamo lì.” concluse.

Posai felice il telefono e andai in cucina da mia madre.

-Mamma, questa sera prendo la macchina.- la avvertii.

Lei alzò gli occhi dal tagliere su cui stava affettando delle zucchine e mi chiese: -Dove vai?

Alzai gli occhi al cielo. -A battere in via Germanasca.- le risposi sarcastica.

Dovetti scansare il fulmine che mi lanciò dagli occhi: mia madre era peggio di Thor e Superman messi assieme.

-Al cinema.- dissi con fare ovvio.

-Con chi?

Mi caddero le braccia. -No, ma seriamente?

Mi guardò innocente. -Sto solo chiedendo. Che c'è di male?- si difese.

-Con Erika.- risposi con una smorfia esasperata.

-Cosa andate a vedere?- Ma che, davèro?

-Hai finito con il terzo grado? Tanto anche se ti dico il titolo tu non sai cos'è!

Si arrese. -Ok! Scusa! Quanto sei suscettibile!

Vabbè!

 

Per le sette partii di casa così da arrivare con un po' d'anticipo e riuscire a prendere i posti migliori: era la prima settimana dall'uscita del film e prevedevo una folla di ragazzini e di genitori che avrebbero sgomitato per prendersi i “nostri” posti. Quando arrivai Erika mi stava già aspettando.

-Ciao!- la salutai catturando la sua attenzione.

-Hey! Come va?

La abbracciai. -Bene ora. Non vedevo l'ora di uscire di casa. Tu tutto a posto?

-Sì, alla grande. I corsi della magistrale sono un po' noiosi, ma si fa quel che si può.- mi rispose.

Sorrisi comprensiva. -Tieni duro. Pensa al Giappone.

-Eh, lo so. Sto già iniziando a informarmi un po' su che lavori offrono là. Vedremo. Tu invece, scrivi la tesi?

Sbuffai. -Sì. Fortunatamente ho quasi finito, sto scrivendo le conclusioni. Dopodiché, poltrirò fino ad aprile.

Rise. -Forse è meglio di no.- Poi aggiunse. -Programmi per dopo la laurea?

Mi strinsi nelle spalle. -Credo che proverò a cercare un lavoro a Londra, in qualche teatro. Mi accontento anche di portare caffè al regista. Ho bisogno di fare esperienza.

-Per portare caffè?- scherzò.

-Ah, ah! No, per stare nell'ambiente. Mi va bene qualsiasi cosa, davvero.

-E poi anche portare caffè è una nobile professione.

-Infatti.

Ci avviammo dentro il cinema sghignazzando. Comprammo i biglietti, ci procurammo una dignitosa dose di pop-corn ed entrammo in sala. Ci zittimmo solo quando le luci si spensero.

-Oh, Loki, Loki!- mi sussurrò, eccitata dalla prospettiva.

Io trattenni una risata colpevole. Lei non sapeva ancora di Thomas. Meglio dirglielo a film concluso.

Ridemmo tanto. Il film era fantastico da tutti i punti di vista. Tom era stato perfetto, e non solo lui. Ovviamente, da fan accanite dei film Marvel quali eravamo, restammo fino alla fine dei titoli di coda, aspettando la scena finale. Quando uscimmo ridevamo ancora ripensando alle scene più divertenti.

Prendemmo la mia macchina e andammo insieme al ristorante. Mentre aspettavamo l'ordine Erika mi disse: -Comunque, il vero protagonista di questo film era Loki. E' innegabile.- Risi. -Anzi, sai che ti dico? Dammi il tuo biglietto.

La guardai stranita e feci quel che mi diceva. Tirò fuori anche il suo, insieme a una penna. Poi prese entrambi i biglietti, sbarrò il nome di Thor e sotto scrisse “Loki”. “Loki: The Dark World”.

-Ok, ora va meglio.- commentò soddisfatta.

Guardai divertita quella correzione. Ora non potevo non dirglielo! Ma come?

Beh, intanto dovevo assolutamente mandare a Thomas una foto di quei biglietti, così tirai fuori il telefono.

-Aspetta,- dissi a Kay che mi stava porgendo il mio. -devo assolutamente farli vedere a un amico. Prendili in mano, ti faccio la foto.

-No, dai!- protestò, sempre restia a farsi fotografare. -La faccio io a te!

-No, no! Così capisce che ci sono andata con qualcuno e non da sola due volte. Dai! Usa i biglietti per coprirti la faccia se proprio vuoi nasconderti.

-Uffa!- si rassegnò. -Ok.

Si coprì in modo da lasciare liberi solo gli occhi e io scattai la foto, stando attenta a mettere a fuoco le scritte sui biglietti.

-Ok, va bene. Fatto.- la avvertii inviando l'immagine.

-Oh, bene!- rispose sollevata.

-La fai sembrare come se ti avessi torturata!

Mise il broncio. -E' così!

-Ohh, esagerata!- la rimbrottai.

-Ma a chi l'hai mandata quella foto?- chiese curiosa.

Inspirai a fondo. -A...- Come dirglielo senza sembrare assurda? Fortunatamente Thomas mi venne in aiuto. Mi suonò il cellulare e quando controllai il messaggio mi trovai davanti a una sua foto in posa da rockettaro. Aveva una faccia assurda! Scoppia a ridere fragorosamente, poi girai il telefono verso Erika e dissi: -A lui!

Ci mise un attimo a capire chi fosse, ma quando ci riuscì spalancò gli occhi dallo stupore.

-Lui...- balbettò.

-Sì.- confermai, mentre ancora ridevo.

-Tu...

-Già.

-Nooo! Non è possibile! Oddio! No, non può essere!- esclamò portandosi le mani alla bocca.

-E' lui.-. Confermai ancora mentre cercavo di controllare le risate.

-No, mi stai prendendo in giro! Non è possibile!- insistette.

-Ti giuro che è vero!

A quel punto mi prese il cellulare dalle mani per esaminare meglio l'immagine.

-Noo!- continuò a ripetere.

-Aspetta,- le feci. -dammi un attimo che gli rispondo.

Me lo passò con la faccia sconvolta. Mentre lei cercava di realizzare e metabolizzare i fatti, io scrissi all'improvvisato rockettaro.

“Che faccia da scemo! :'D”

Quando inviai Erika mi sequestrò di nuovo il telefono, riprendendo a fissare la fotografia, ancora in fase di negazione.

-Oh, ti ha risposto.- mi avvisò dopo un attimo.

-Che dice?

-Dice: “Will you stay up all night to get Loki?” e poi una faccina che fa l'occhiolino.- lesse. [la canzone originale dice 'get lucky']

-Oddio! Che freddura da inglese!- commentai divertita. Mi ripresi il cellulare e gli scrissi: “Allora non è solo la faccia: sei scemo proprio! >D”. Mi rispose con una emoticon dalla linguaccia ammiccante.

Intanto era arrivato il cameriere con i nostri piatti ed Erika stava iniziando a riprendersi dallo shock.

-Ma...come? Com'è possibile che tu lo conosca? Quando?- iniziò ad interrogarmi, passando piano piano alla fase d'accettazione.

Allora presi a raccontarle di Reiss e del mio ballo improvvisato, fino alla sua richiesta di essere amici, che io avevo felicemente accettato.

-Da allora ci sentiamo spesso.- conclusi. -E lascia che ti dica: sarà anche un sex symbol, ma è un idiota fatto e finito, come hai potuto notare.

Le scappò una risata. -E' assurdo!

-Lo so ma...non so, ormai mi sembra normale. Come se avessi...umanizzato quello che prima era solo un'immagine su uno schermo. Un'idea. Ecco, sì, ho umanizzato un'idea. E quindi non mi sembra più troppo assurdo. Come se- abbassai la voce. -Tom Hiddleston fosse solo un qualcosa di appartenente al mondo platonico delle idee, separato da quello che per me è diventato solo...Thomas.

-Thomas.- mi fece eco Kay.

-Sì, Thomas. Semplicemente un amico con un lavoro da sballo.

-E bello da morire.- aggiunse.

Alzai gli occhi al cielo. -Sì, anche quello. Ma sai, questi mesi di amicizia a distanza sono stati molto utili. Mi hanno permesso di lasciare da parte quell'aspetto e vederlo per l'idiota che è davvero.- scherzai. -Non so se mi spiego.

Lei era pensosa. -Sì, ha senso.

Poi aggiunsi: -E' una bella persona, ma il suo fisico non c'entra niente.

-Sembra che tu ti stia innamorando.- commentò sarcastica.

-No! No, no.- risposi seria. -E' diverso. Provo per lui esattamente quello che provo per te e per gli altri miei amici. Detesterei sapere che c'è qualcosa di romantico tra di noi. E' così banale!

-Il romanticismo?

-Sì.- mi strinsi nelle spalle e mi concentrai sul piatto.

Mi sentii addosso lo sguardo pungente di Erika. -Sai, Amy, credo che tu sia l'unica persona al mondo a pensare che una relazione romantica con Tom Hiddleston possa essere banale.

Rialzai lo sguardo su di lei. -Sì, è probabile.

  
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