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Autore: Diana924    01/09/2016    1 recensioni
La vita di Blaine Anderson scorre tranquilla, un lavoro normale, i soliti amici, niente di eclatante. Questo finché non viene coinvolto in qualcosa di più grande di lui, che non vorrebbe fare ma che sa di dover fare.
( AU!Modern&AU!Spy) principalmente Klaine
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Santana/Sebastian, Sebastian/Thad
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore: Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian, Santana/Brittany, Sebastian/Thad
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre quando sarò costretta a romanzare, come qui perchè di queste cose poco capisco
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro, diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.



Quando scesero dalla macchina Blaine sentì l’adrenalina scorrere impetuosa nel suo corpo, ora si che sembrava un vero agente segreto, uno 007.
Era combattuto tra il buttarsi in quell’impresa e il fuggire a gambe levate a New York e fare tutto il possibile per dimenticare, la sua vita era diversa, più noiosa ma anche più semplice e ne sentiva la mancanza eppure stava vivendo un’avventura degna di un film e di un romanzo e avrebbe dovuto essere grato a Kurt e a Rachel. E poi c’era Cooper, non poteva mollare perché lo stava facendo per Cooper, per avere delle risposte su suo fratello, per sapere se era ancora in vita o fosse già morto, lo doveva a sé stesso, a Cooper e ai suoi genitori.
E per ultimo c’era Kurt, in quei giorni si era molto legato al castano e l’altro talvolta lo gratificava con uno dei suoi rari sorrisi, era come … come se fosse la sua bond girl. O forse era lui la bond girl pensò Blaine, infondo lui non sapeva nulla di quel mondo a differenza di Kurt, in un eventuale film lui sarebbe stato la bond girl di turno, preferibilmente non quella che moriva a metà del film.
Le industrie Smythe si trovavano alla periferia di Parigi, aveva indicato a Sebastian come luogo per la macchina aziendale il Crillon e aveva visto gli occhi dell’altro brillare, era stato sufficiente che lui e Kurt si presentassero al bar dell’albergo e ordinassero qualcosa da bere, i drink meno cari, e poi all’ora convenuta, secondo il castano erano stati visti dal barman, dai camerieri e da almeno venti persone tra frequentatori del bar e clienti dell’hotel, più che sufficienti per avvalorare quella bugia ma soprattutto dalle telecamere, il colpo da maestro era stato Kurt che si era diretto alla reception e aveva tirato fuori dalla tasche un passe-partout e aveva finto di appoggiarlo sul bancone: per il nastro lui aveva consegnato la chiave della loro stanze.
<< Era necessario un gesto del genere? >> aveva chiesto non appena erano stati all’interno della macchina.
<< Meglio essere eccessivi nei dettagli ché dimenticare qualcosa, tuo fratello ha raccontato un sacco di bugie ma sono tutte abbastanza credibili >> era stata la risposta dell’altro prima di stendere le gambe e Blaine per un istante lo aveva osservato con attenzione, Kurt era davvero bello e sensuale, non la sensualità sfacciata di Sebastian Smythe ma qualcosa di più sottile e delicato, quasi fragile aveva pensato in quell’istante.

<< Monsieur Hill, è sempre bello vederla, un secondo e sono da lei >> lo salutò Sebastian quando entrarono, cercò di non rimanere sorpreso quando vide Wes Montgmoery stringere la mano a Sebastian e poi allontanarsi seguito da Mike Chang, muto e silenzioso come e meglio di un’ombra, il primo con un completo blu scuro e l’altro vestito di nero, il fodero della katana legato alla cintura, sembrava un cosplay di Kill Bill pensò Blaine per un istante, forse Tina aveva ragione a definire lui e Sam dei grandissimi nerd.
<< Mister Smythe, cosa ci faceva qui il signor Montgomery assieme al signor Chang? Credevo di essere il suo preferito >> si lamentò sperando che l’altro gli desse qualche risposta punto nell’orgoglio, gli altri avevano qualcosa di sensato da offrire mentre lui sapeva di non avere nulla.
<< Lo siete monsieur Hill, ma non siete l’unico; il signor Montgmomery mi ha chiesto se poteva cortesemente fare un giro. Lui e il suo socio, il signor Chang, stavano pensando di cominciare ad investire anche in Europa, e lei invece … lei e il suo … socio pensate di investire da noi? >> rispose Sebastian prima di stringergli la mano con un sorriso, quel giorno era da solo pensò Blaine, niente Santana Lopez e niente Hunter Clarington.
<< Io e i miei soci lo stiamo pensando, sapete … è difficile avere libertà di movimento in un Paese come gli Stati Uniti di questi tempi >> rispose con una frase che poteva avere mille significati, Kurt era rimasto dietro di lui in silenzio ma era evidente che li stesse tenendo d’occhio e gli fu grato per quello. Aveva avuto gli appunti di Cooper sulla sua identità fittizia ma Cooper adorava improvvisare e dunque poteva aver raccontato qualcosa che non era sul pdf di Rachel.
<< Lo comprendo molto bene monsieur Hill, mi creda. Ho passato alcuni mesi nel suo Paese e capisco cosa voglia dire, se lei e il suo … segretario voleste seguirmi >> propose Sebastian e lui annuì con la testa, quel tono insinuante e sornione non gli era piaciuto per niente, non gli sarebbe dispiaciuto avere qualcosa con Kurt ma quelle parole lo rendevano sporco e strisciante.
Si voltò e lanciò uno sguardo d’intesa prima di fare come l’altro gli chiedeva, quello sembrava un ufficio ordinario, niente covo in mezzo alle montagne e niente trabocchetti fantasiosi, più che un film di James Bond sembrava un leggero mix tra una commedia e un film d’azione.
Era tutto tranquillo, quasi troppo pensò prima che si fermassero davanti ad una porta bianca, finalmente qualcosa da film pensò Blaine prima di incontrare lo sguardo di Kurt, sembrava quasi che il castano gli avesse letto nella mente. E di Santana e Hunter non c’era traccia, Brittany nemmeno l’aveva contata ma aveva come l’impressione che del quartetto la bionda fosse la più intelligente.
<< Riconoscimento digitale, bisogna essere sempre prudenti quando si maneggiano dei farmaci in via di sperimentazione, inoltre vi è una piccola password, la cambiamo ogni giorno e viene scelta in maniera causale dal computer, se vuole dire al suo … segretario di aspettare qui dieci minuti >> dichiarò Sebastian e prima ancora che Kurt avesse qualcosa da ridire velocemente lo fece entrare e si chiuse la porta alle spalle, quello poteva essere un problema pensò Blaine non appena furono dentro. La stanza era simile a quei laboratori che si vedevano alla televisione e nei documentari: bianco, asettico, forti luci, con professionisti in camice bianco e in sottofondo i rumori delle cavie.

<< Monsieur Hill, come saprà questo non è stato un caso, vede … qui dentro ci occupiamo di due cose: quelle che vendiamo poi nelle farmacia, e quelle che vendiamo ai nostri amici >> gli spiegò Sebastian, dunque il doppio S non era la prima arma biologica dell’altro pensò Blaine, il doppio S era una droga ma se ben usata poteva diventare un’arma, ne sapeva abbastanza di biologia da comprenderlo, e gli altri dovevano già esserci arrivati.
<< E io faccio parte di questo gruppo selezionato? >> chiese prima di far partire il registratore del cellulare e sperando che non ci fossero interferenze.
<< 3, 0, 5, 5, 0, 1, 2, 0, 8, 1, 0, 1, 0, 1,0, 1, 0, 4, 4, 0, 8, 1. È il numero di un conto bancario di una piccola banca di Zurigo dove lei e i suoi soci depositerete centomila dollari, per cominciare. Non avrei voluto essere così venale monsieur Hill ma né lei né i suoi soci mi avete offerto delle garanzie e io devo cautelarmi. Se proprio vuole essere sicuro che non la ingannerò entro tre giorni possiamo recarci nella bucolica Svizzera e verificare di persona, monsieur Hill >> lo informò Sebastian con un ghigno.
Centomila, centomila dollari e quella era solo una garanzia, ecco come faceva a finanziarsi pensò Blaine, non i farmaci ma con le donazioni che riceveva dai suoi acquirenti, la testa gli girava solo ad immaginare una cifra simile e sperò che gli altri avessero una qualche idea sul da farsi.
<< Mi fido sulla parola, la chiave degli affari è nella fiducia reciproca, mister Smythe. I suoi soci sanno di tutto questo? >> chiese, doveva cercare un varco, qualsiasi cosa.
<< Prendiamo le decisioni tutti e quattro insieme, come spero che facciate voi nel vostro … gruppo. Santana aveva un concorso ippico a cui assistere, uno dei suoi cavalli corre e voleva essere presente mentre il colonello trova più divertente mettersi di fronte un ordinateur e controllare, in caso riceva offerte migliori devo essere in grado di dargli la sua parte. E la nostra biondina preferita si è recata a ritirare alcuni biglietti all’opera, danno Giselle tra due sere all’Operà >> gli ripose Sebastian, Blaine era sicurissimo che l’altro stesse mentendo, non sapeva però quanto stesse mentendo, era così evidente che Santana o Hunter fossero nei paraggi, non Brittany ma nemmeno lei era al di sopra dei sospetti.
<< Comprendo, non sono mai stato affezionato di balletto, preferisco rimanere a casa sul divano, una coperta e NETFLIX >> rispose Blaine, e quella era la verità, al prima verità che raccontava a Sebastian Smythe, o quello o lui e Sam che leggevano fanfiction di Star Wars.
<< Voi americani siete troppo divertenti, sembrate usciti da una di quelle vostre serie televisive, da qualche tempo anche noi abbiamo NETFLIX, il grande Gerard ha partecipato ad una serie su Marseille, è mai stato al Sud? Abbiamo paesaggi meravigliosi, da fare invidia alla vostra California ma non siamo qui per parlare della nostra bella Provenza, venga pure monsieur Hill >> replicò Sebastian con un sorriso seducente, se anche c’era stato un secondo nel quale Blaine era stato attratto da lui ora quel tempo era inesorabilmente finito.
Mentre camminavano Blaine ascoltò cercando di simulare interesse, di tutto quello non capiva niente ma Sebastian sembrava tenerci e dunque doveva essere importante si disse prima di annuire per l’ennesima volta.
<< E .. cosa c’è dietro quella porta? >> chiese indicando una porta senza alcun simbolo, di solito nei film di spionaggio le risposte erano dietro le porte più anonima, tranne Austin Powers ovviamente. << Niente di che solo il mio studio, la riaccompagno fuori >> rispose Sebastian, aveva fatto centro pensò Blaine prima di annuire.

***

 
Kurt Hummel all’inizio aveva imprecato tra i denti, poi si era ricordato che aveva una missione.
A differenza di Rachel era stato favorevole nel chiedere un aiuto esterno, non immaginava che Schuester fosse favorevole al fratello di Cooper e al principio gli era sembrata una pessima idea. Il tipo era attraente ma era evidentemente incapace di capire che quello non era un gioco. O si emozionava troppo o si deprimeva e dopo averlo conosciuto Kurt aveva sperato che non accettasse, pochi avrebbero accettato, e invece Blaine aveva detto di si e lui per un istante ne era stato felice, Blaine Anderson era pur sempre un bell’uomo e sarebbero stati molto a contatto.
Rachel aveva insisto per poter essere sul campo e dopo averne parlato con Schue e con Emma Pilsbury, psicologa e moglie di Schuester si era deciso che un po’ di azione le avrebbe fatto bene, la mora dalla morte di Finn era scivolata in una progressiva tristezza e apatia, lui aveva cercato di coinvolgerla ma non sapeva nemmeno se avrebbe funzionato.
Lui e Finn non erano mai stati molto legati, erano colleghi ma mai amici e quando aveva saputo la notizia era a Cleveland. Era salito sul primo aereo più per confortare Rachel ché per occuparsi di Finn, lui e Rachel nonostante tutto erano sempre stati legati, battibeccavano ed evitavano di lavorare insieme ma dopo il lavoro non mancavano mai di bere qualcosa insieme o di andare al cinema, talvolta si univa anche Finn in quanto ragazzo di Rachel e negli anni Kurt lo aveva trovato una personalità interessante.

E poi c’era Cooper Anderson, il golden boy, la perfezione quasi assoluta e il cocco di quasi tutti che per quella missione a Parigi aveva richiesto l’aiuto di Finn, lui non se l’era presa e dopo due settimane era accaduto l’inaspettato: Finn ucciso con il doppio S e Cooper scomparso, sicuramente morto anche lui e la missione ad un passo dal fallimento.
L’idea di rivolgersi al fratello di Cooper stava funzionando nonostante tutto. Nessuno aveva ancora visto Cooper e la sua copertura era sicura si era detto dopo la serata a casa Smythe, per un istante quando Blaine gli aveva riferito di Trent Nixon aveva avuto paura ma l’altro era determinato ad andare fino in fondo e lui non l’avrebbe fermato.
E ora si trovava lì, chiuso dietro quella porta senza poter fare niente a sperare che Blaine stesse registrando tutto, si stava preoccupando troppo per il moro pensò e la prima regola era niente legami affettivi tra colleghi, bastava vedere come fosse finita male tra Rachel e Finn. Non che non avesse avuto delle relazioni ma tutte con uomini al di fuori del lavoro e che ignoravano la sua vera identità, forse per quello non aveva mai funzionato anche se con Adam aveva creduto di poter costruire qualcosa di duraturo. E poi aveva conosciuto Blaine Anderson.
Blaine era completamente diverso dal fratello, discreto, insicuro ma allo stesso tempo deciso e si era lanciato in quello con assoluta incoscienza e determinazione per vendicare Cooper o anche solo per avere delle risposte. E poi era così affascinante, aveva un volto che l’aveva subito catturato e degli occhi straordinariamente espressivi che lo avevano catturato fin dal loro primo incontro, era un o’ basso ma ben fatto e con lo smocking sembrava davvero James Bond aveva pensato la prima volta che lo aveva visto, poco prima che si recassero alla festa.
E l’altro si era dimostrato più bravo di quanto credesse, era stato fantastico a suo parere ma Rachel aveva un obbiettivo e finché non lo avrebbe raggiunto non avrebbe aperto bocca, la conosceva troppo bene per non ignorare quell’aspetto.
Non appena la porta si era chiuse era corso alla porta nella speranza di riuscire a rilevare almeno un’impronta di Sebastian, Blaine non lo aveva toccato e lui ne aveva approfittato. Ogni codice causale in realtà obbediva ad uno schema gli avevano insegnato, doveva solo scoprire quale si disse cercando di ricordare quali tasti avesse toccato Sebastian, purtroppo per lui tutti i tasti erano immacolati, niente polvere che poteva aiutarlo, così aveva fatto una foto e poi si era rimesso a sedere con un blocchetto e aveva cercato le combinazioni, per sua fortuna si trattava solamente di cifre numeriche, niente lettere ma così rimanevano infinite ipotesi e non era detto che non venissero riutilizzate.

Era a metà delle combinazioni col 3 quando la porta si aprì mostrando solamente Blaine che uscì il più velocemente possibile.
<< Com’è andata? >> chiese, aveva mandato a Rachel la foto e se ne stava occupando lei digitalmente in quello stesso momento.
<< Vuole centomila dollari, e solo per cominciare. Non mi ha mostrato niente ma mi ha dato le coordinate di un conto corrente svizzero >> fu la risposta di Blaine, da quel ricordava Kurt l’azienda aveva un conto proprio a Zurigo e quello era troppo facile aggiunse mentalmente.
<< Sposterà i soldi, Zurigo è la prima tappa ma poi li sposterà da qualche altra parte, il Lussemburgo è ad appena cinque ore da Parigi e in aereo dopo appena quattro ore si è ai Caraibi, la Svizzera è solo una prima tappa >> lo avvisò, almeno avevano un punto d’inizio.
<< Non è la prima volta che lo fa, me lo ha fatto capire ma non so se si riferisse a Santana o a sé stesso >> replicò Kurt e quello significava solo una cosa.
<< Odio doverlo dire ma qui dobbiamo chiedere all’unica persona che potrebbe saperlo: Thad. Segue Santana Lopez, sa tutto di lei >> ammise, odiava le collaborazioni e Thad non avrebbe diviso Santana con nessuno ma conveniva a tutti.

 

Attese la chiamata e prese il telefono.
<< È appena andato via, li sto vedendo adesso dalle telecamere. Appena avrò un frame te lo invierò. Non ha battuto ciglio quando ho parlato dei soldi ma vuole controllare. C’è un volo per Berna che parte tra due ore, poi vai con una macchina fino a Zurigo e controlla che i soldi siano arrivati sul serio. Manderò Hunter dopo che te ne sarai andato, non sanno niente di noi, non ancora. Mi sto comportando bene, vero amore mio? Tutto secondo i tuoi piani, ancora dieci giorni e sarà tutto finito. Nel frattempo … sarà divertente, fidati di me >> e detto questo chiuse la comunicazione, ora doveva solo aspettare che i due se ne andassero e poi tutto sarebbe proseguito come avevano concordato.





Allora, sono tornata e stanno accadendo cose, molte cose, all'inizio doveva essere più dettagliato ma ho avuto paura di inventare e dunque il POV di Kurt ha subito qualche modifica. I numeri del conto di Seb sono numeri molto particolari, ma se vi dico come è troppo facile xD I Klaine stanno avanzando lentamente e ... l'identità dell'uomo misterioso resterà tale fino a metà storia, vi invito però a dare un'occhiata alle mie storie precedenti per comprendere chi potrebbe essere

   
 
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