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Autore: Raeiki    05/09/2016    0 recensioni
In vista dell'imminente pubblicazione prevista per settembre dei due capitoli conclusivi di Login 'n Kill (i cui nomi saranno "Memories" e "War"), pubblicherò alcune intro dedicate a determinati personaggi presenti nei già citati capitoli che andranno a definire i loro profili e faranno da "trailer".
Genere: Azione, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Ricorda Colibrì, sii sempre più veloce. Per quanto forte gli altri ti colpiscano, tu devi essere abbastanza rapido da schivarli e contrattaccare prima che capiscano i tuoi movimenti. Devi essere indecifrabile, intoccabile. Ricordalo sempre, Colibrì."

Non smetteva mai di ricordarglielo. Gordon "God" Lee era il migliore in quello che faceva, quindi era meglio ascoltare i suoi consigli. Subito dopo di lui si trovava il suo migliore allievo, che aveva sempre trattato come un figlio. Il ragazzino più veloce, più freddo e calcolatore che abbia mai messo piede nel suo dojo. 
Jésus Roberto Alvarez era orfano dalla nascita, e secondo i documenti della polizia il resto della sua famiglia era morta a causa di una lunga faida con un'organizzazione criminale sudamericana. Gordon Lee era un grande amico del padre del ragazzino, e prese sotto la sua custodia Jésus. 
 

Lee si guadagnò il soprannome di "God" nei vari dojo sparsi per l'America grazie alla sua inarrivabile bravura nel jeet kune do. Il suo idolo e "mentore" ideologico nel corso dei suoi insegnamenti era ovviamente Bruce Lee, inventore dell'arte marziale. 
Da quando aveva iniziato a praticare, Jésus si era sempre mostrato impeccabile in ogni allenamento, fisico o psicologico. Era noto per la sua velocità anomala, che portava i suoi compagni e il suo maestro a chiamarlo il Colibrì. 

Dopo la morte prematura del maestro, presumibilmente a causa dei criminali responsabili della strage della famiglia Alvarez, Jésus sparì dalla circolazione per tre anni. Tornò sui dossier della polizia improvvisamente, con il nome di Lee Jesus. 
Attualmente lavora per un cartello criminale rivale dell'associazione che uccise i suoi e il suo maestro. Le forze dell'ordine sono sulle sue tracce da quando è tornato in circolazione. 

America 2, quartiere periferico

"La vedi la fabbrica laggiù, Jesus? Sono lì dentro. Non tutti, ma il loro capo c'è di sicuro. La spia ha parlato ed è ancora nella nostra base, se ha mentito la faranno fuori i ragazzi. Pensi di farcela?"
"Io sono assolutamente sicuro di farcela. Sarà uno scherzo."
Il criminale abbassò il binocolo, guardando il suo compagno: "Lee, secondo me fai troppo affidamento all'avatar."
Lee Jesus si mise l'antiproiettile e i tirapugni di ferro con l'aggiunta di una spina dello stesso materiale per ogni nocca, per rendere i suoi pugni letali al 100%, e rispose senza distogliere lo sguardo dalla fabbrica in lontananza: "È da quando hanno ucciso anche il maestro che aspetto questo momento, Wade. Sono un pericolo per loro anche senza avatar, figuriamoci con."
Wade scosse la testa ridacchiando: "Tsk...borioso figlio di puttana. Dai, ti aspetto qui. Ricorda, se è una trappola torna indietro, non fare l'eroe."

Eroe...
Lee pensò a quella parola per tutto il tragitto. Che cos'era lui? Un semplice criminale? No, lui si considerava più un giustiziere. Si era sempre ripromesso che tutto ciò che faceva era a fin di bene, e che una volta ucciso il capo dei Rojos si sarebbe ritirato. Si fermò davanti al portone: era davvero così sicuro di sé? In ogni caso era tardi per porsi quel genere di domande, quindi si tirò il cappuccio coprendo i capelli corti e castani e mise la bandana verde davanti alla bocca. Colpì la porta con un calcio, aprendola al primo tentativo. Non era bloccata? Strano.
Entrò e azionò l'interruttore di fianco a lui, accendendo le luci. Almeno venti persone emersero dal buio, le armi puntate contro di lui. Al piano superiore un uomo vestito elegantemente sorrideva: "A quanto pare sei venuto davvero, Colibrì. Come va la vita?"
Lee si chiuse la porta alle spalle: "Non scapperai.". Gli uomini risero, e il loro capo fece lo stesso: "Oh, diamine, non riuscirò a scappare dal moscerino con i tirapugni. Aspetta, e questi chi sono? Giusto, i miei venti uomini armati di mitra che ti bucheranno come un colapasta. Fai la tua mossa, Alvarez."

Lee squadrò gli uomini uno a uno, e per lui il tempo sembrò rallentare. 
"Sii sempre più veloce."
Scattò contro quello più vicino coprendo la distanza di almeno tre metri in un battito di ciglia. Sferrò un pugno tra il collo e il petto dell'uomo conficcando le spine nella carne. Tempo: 2 secondi tondi. Giusto il tempo che avevano gli altri per reagire. 
fecero fuoco all'unisono, ma Lee spostò il criminale davanti a sé usandolo come scudo. Caricò in avanti, per poi scattare su un altro criminale. Colpì un occhio con la mano destra e con la sinistra prese il mitra, sparandogli in testa. Tempo: 5 secondi. I primi protiettili iniziarono a conficcarsi nell'antiproiettile, doveva finire in fretta. 

Il suo avatar non aveva grandi equipaggiamenti: solo un antiproiettile spesso e due tirapugni. L'unica caratteristica che lo distingueva era la sua velocità. Non era una velocità prolungata, come in una corsa, erano più scatti compiuti in spazi di tempo brevissimi. La stessa cosa valeva per i suoi colpi di arti marziali. Una scarica di pugni di Lee Jesus era l'equivalente della smitragliata di un fucile d'assalto. Con meno rumore. 
 

Il Colibrì era abituato a movimenti molto più veloci intorno a lui, e si era allenato a coglierli tutti. Durante i combattimenti era come se il tempo rallentasse abbastanza per farlo pensare a cosa fare per difendersi o attaccare. Vide una fila di uomini davanti a lui, e gli scagliò contro il cadavere per creare scompiglio; appena vide i suoi bersagli abbassare lo sguardo alzò il mitra sparando alle loro teste come in un tiro al bersaglio. Le colpì tutte sbagliando l'ultima: errore imperdonabile. Tempo: 8 secondi. Scattò verso il sopravvissuto colpendolo con un pugno alla tempia: sentì il cranio distrutto dall'impatto. Non gli interessavano gli altri, solo il capo. Saltò su una colonna e si diede una spinta verso la scala. Corse di sopra inseguendo il capo dei Rojos, che stava entrando in una sorta di cabina: Lee saltò contro la porta calciandola con entrambi i piedi, e il criminale fu sbalzato a terra. Il Colibrì fu più veloce ad alzarsi, e si avventò contro l'uomo a terra, alzandolo per la collottola. Prima che la vittima potesse dire qualcosa, lui la colpì allo stomaco con tutta la sua forza. Il pugno fu seguito da molti altri, un numero incalcolabile a causa dell'elevatissima velocità con cui furono sferrati. L'ultimo fu diretto al viso, frantumato dalla violenza del tirapugni. Appena il capo fu a terra, Lee lo squadrò, per poi guardare il suo operato dalla finestrella della cabina. Tempo: 25 secondi. Non era riuscito a battere il suo record di 20, peccato. Fuggì dalla fabbrica dopo aver ucciso i restanti criminali, per poi tornare da Wade: "Non hai battuto il record, ma non ti smentisci mai. Allora?"
"Era una trappola, fate fuori la spia."
Wade sbuffò: "Va bene, ma perchè non sei tornato prima come ti avevo detto?"
Lee lo guardò per un attimo, poi sorrise: "Flores è morto."

Il suo lavoro era finito, ma il cartello non lo avrebbe lasciato andare così facilmente. Ma, nel caso, dove sarebbe andato? Non aveva più nè una famiglia, nè un maestro. Quindi preferì rimanere con i suoi colleghi, almeno fino a quando non avrebbe trovato il modo per andarsene. 

Era solo questione di tempo.

"Ricorda Colibrì, sii sempre più veloce. Per quanto forte gli altri ti colpiscano, tu devi essere abbastanza rapido da schivarli e contrattaccare prima che capiscano i tuoi movimenti. Devi essere indecifrabile, intoccabile. Ricordalo sempre, Colibrì."

Non smetteva mai di ricordarglielo. Gordon "God" Lee era il migliore in quello che faceva, quindi era meglio ascoltare i suoi consigli. Subito dopo di lui si trovava il suo migliore allievo, che aveva sempre trattato come un figlio. Il ragazzino più veloce, più freddo e calcolatore che abbia mai messo piede nel suo dojo. 
Jésus Roberto Alvarez era orfano dalla nascita, e secondo i documenti della polizia il resto della sua famiglia era morta a causa di una lunga faida con un'organizzazione criminale sudamericana. Gordon Lee era un grande amico del padre del ragazzino, e prese sotto la sua custodia Jésus. 
 

Lee si guadagnò il soprannome di "God" nei vari dojo sparsi per l'America grazie alla sua inarrivabile bravura nel jeet kune do. Il suo idolo e "mentore" ideologico nel corso dei suoi insegnamenti era ovviamente Bruce Lee, inventore dell'arte marziale. 
Da quando aveva iniziato a praticare, Jésus si era sempre mostrato impeccabile in ogni allenamento, fisico o psicologico. Era noto per la sua velocità anomala, che portava i suoi compagni e il suo maestro a chiamarlo il Colibrì. 

Dopo la morte prematura del maestro, presumibilmente a causa dei criminali responsabili della strage della famiglia Alvarez, Jésus sparì dalla circolazione per tre anni. Tornò sui dossier della polizia improvvisamente, con il nome di Lee Jesus. 
Attualmente lavora per un cartello criminale rivale dell'associazione che uccise i suoi e il suo maestro. Le forze dell'ordine sono sulle sue tracce da quando è tornato in circolazione. 

America 2, quartiere periferico

"La vedi la fabbrica laggiù, Jesus? Sono lì dentro. Non tutti, ma il loro capo c'è di sicuro. La spia ha parlato ed è ancora nella nostra base, se ha mentito la faranno fuori i ragazzi. Pensi di farcela?"
"Io sono assolutamente sicuro di farcela. Sarà uno scherzo."
Il criminale abbassò il binocolo, guardando il suo compagno: "Lee, secondo me fai troppo affidamento all'avatar."
Lee Jesus si mise l'antiproiettile e i tirapugni di ferro con l'aggiunta di una spina dello stesso materiale per ogni nocca, per rendere i suoi pugni letali al 100%, e rispose senza distogliere lo sguardo dalla fabbrica in lontananza: "È da quando hanno ucciso anche il maestro che aspetto questo momento, Wade. Sono un pericolo per loro anche senza avatar, figuriamoci con."
Wade scosse la testa ridacchiando: "Tsk...borioso figlio di puttana. Dai, ti aspetto qui. Ricorda, se è una trappola torna indietro, non fare l'eroe."

Eroe...
Lee pensò a quella parola per tutto il tragitto. Che cos'era lui? Un semplice criminale? No, lui si considerava più un giustiziere. Si era sempre ripromesso che tutto ciò che faceva era a fin di bene, e che una volta ucciso il capo dei Rojos si sarebbe ritirato. Si fermò davanti al portone: era davvero così sicuro di sé? In ogni caso era tardi per porsi quel genere di domande, quindi si tirò il cappuccio coprendo i capelli corti e castani e mise la bandana verde davanti alla bocca. Colpì la porta con un calcio, aprendola al primo tentativo. Non era bloccata? Strano.
Entrò e azionò l'interruttore di fianco a lui, accendendo le luci. Almeno venti persone emersero dal buio, le armi puntate contro di lui. Al piano superiore un uomo vestito elegantemente sorrideva: "A quanto pare sei venuto davvero, Colibrì. Come va la vita?"
Lee si chiuse la porta alle spalle: "Non scapperai.". Gli uomini risero, e il loro capo fece lo stesso: "Oh, diamine, non riuscirò a scappare dal moscerino con i tirapugni. Aspetta, e questi chi sono? Giusto, i miei venti uomini armati di mitra che ti bucheranno come un colapasta. Fai la tua mossa, Alvarez."

Lee squadrò gli uomini uno a uno, e per lui il tempo sembrò rallentare. 
"Sii sempre più veloce."
Scattò contro quello più vicino coprendo la distanza di almeno tre metri in un battito di ciglia. Sferrò un pugno tra il collo e il petto dell'uomo conficcando le spine nella carne. Tempo: 2 secondi tondi. Giusto il tempo che avevano gli altri per reagire. 
fecero fuoco all'unisono, ma Lee spostò il criminale davanti a sé usandolo come scudo. Caricò in avanti, per poi scattare su un altro criminale. Colpì un occhio con la mano destra e con la sinistra prese il mitra, sparandogli in testa. Tempo: 5 secondi. I primi protiettili iniziarono a conficcarsi nell'antiproiettile, doveva finire in fretta. 

Il suo avatar non aveva grandi equipaggiamenti: solo un antiproiettile spesso e due tirapugni. L'unica caratteristica che lo distingueva era la sua velocità. Non era una velocità prolungata, come in una corsa, erano più scatti compiuti in spazi di tempo brevissimi. La stessa cosa valeva per i suoi colpi di arti marziali. Una scarica di pugni di Lee Jesus era l'equivalente della smitragliata di un fucile d'assalto. Con meno rumore. 
 

Il Colibrì era abituato a movimenti molto più veloci intorno a lui, e si era allenato a coglierli tutti. Durante i combattimenti era come se il tempo rallentasse abbastanza per farlo pensare a cosa fare per difendersi o attaccare. Vide una fila di uomini davanti a lui, e gli scagliò contro il cadavere per creare scompiglio; appena vide i suoi bersagli abbassare lo sguardo alzò il mitra sparando alle loro teste come in un tiro al bersaglio. Le colpì tutte sbagliando l'ultima: errore imperdonabile. Tempo: 8 secondi. Scattò verso il sopravvissuto colpendolo con un pugno alla tempia: sentì il cranio distrutto dall'impatto. Non gli interessavano gli altri, solo il capo. Saltò su una colonna e si diede una spinta verso la scala. Corse di sopra inseguendo il capo dei Rojos, che stava entrando in una sorta di cabina: Lee saltò contro la porta calciandola con entrambi i piedi, e il criminale fu sbalzato a terra. Il Colibrì fu più veloce ad alzarsi, e si avventò contro l'uomo a terra, alzandolo per la collottola. Prima che la vittima potesse dire qualcosa, lui la colpì allo stomaco con tutta la sua forza. Il pugno fu seguito da molti altri, un numero incalcolabile a causa dell'elevatissima velocità con cui furono sferrati. L'ultimo fu diretto al viso, frantumato dalla violenza del tirapugni. Appena il capo fu a terra, Lee lo squadrò, per poi guardare il suo operato dalla finestrella della cabina. Tempo: 25 secondi. Non era riuscito a battere il suo record di 20, peccato. Fuggì dalla fabbrica dopo aver ucciso i restanti criminali, per poi tornare da Wade: "Non hai battuto il record, ma non ti smentisci mai. Allora?"
"Era una trappola, fate fuori la spia."
Wade sbuffò: "Va bene, ma perchè non sei tornato prima come ti avevo detto?"
Lee lo guardò per un attimo, poi sorrise: "Flores è morto."

Il suo lavoro era finito, ma il cartello non lo avrebbe lasciato andare così facilmente. Ma, nel caso, dove sarebbe andato? Non aveva più nè una famiglia, nè un maestro. Quindi preferì rimanere con i suoi colleghi, almeno fino a quando non avrebbe trovato il modo per andarsene. 

Era solo questione di tempo.

   
 
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