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Autore: La Setta Aster    06/09/2016    1 recensioni
Vi è mai capitato, scrutando il cielo, di sentire dentro di voi la sensazione che altri occhi come i vostri siano puntati al firmamento in cerca di risposte? E se vi è capitato, avete provato a parlare con le stelle? Aster, una ragazza aliena di Neo Cydonia, e James, un giovane terrestre come voi, a distanza di anni luce hanno in comune un cuore sempre in fuga dal mondo, in direzione dell'universo.
Genere: Avventura, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia lacrimava ancora finemente, infangando il terreno, quando i tre ragazzi fecero ritorno al campeggio.
Parcheggiarono l’auto e s’incamminarono verso il bungalow dove avrebbero trovato i loro amici. Già nelle menti di tutti e tre si agitavano menzogne e storie per spiegare come mai Jim ed Aster avessero i vestiti stracciati, fossero feriti e sudici. Trovarono l’intero gruppo riunito davanti al bungalow in cui faceva camerata Jim. C’era chi giocava a carte, chi leggeva, chi chiacchierava, ma tutti avevano qualcosa in comune: il sonno. Le loro espressioni erano chiare, quel tempo aveva messo a tutti una gran voglia di stendersi e dar riposo alle palpebre. Ma quando videro tornare i compagni, non mancarono di rimproverar loro l’esagerata lentezza con la quale avevano svolto i loro compiti lontano dal campo base. Per un attimo, i tre appena rientrati sperarono che nessuno avesse voglia di far domande sull’aspetto malandato di Jim e della fanciulla che ancora a tutti era nota come Zoe. Ma le domande non tardarono ad arrivare.

“Ehm…” esclamò Paolo, alzando gli occhi da Il Deserto dei Tartari proprio mentre i due malconci fecero per scappare in casa dedicando agli amici solo un fugace saluto.

Appena quell’esclamazione attirò gli occhi di Andrea, il giovane chitarrista sgranò gli occhi “che avete combinato?” domandò.

Jim frenò la sua corsa verso la stanza dove avrebbe potuto recuperare dei vestiti. In quel momento, Aster si rimproverò di non essersi ricordata che portava il costume da bagno sotto i vestiti, le sarebbe bastato spogliarsi per non dare nell’occhio; ma altri due problemi li avrebbero traditi: Jim, che non poteva certo rientrare in intimo come se nulla fosse e poi i graffi e le ferite, che necessitavano di essere lavate e disinfettate.

“Jim, Zoe, sembra che avete preso parte al Fight Club!” commentò Abigail.

“e perché invece Gra è solo sporco?” fu invece la domanda di Giovanni.

“mi pare ovvio: lui non è uno che si fa colpire!” rispose Edoardo.

“beh, Eddie, ma ciò implica che abbiano davvero fatto a botte” osservò Alice.

“se li lasciamo parlare forse ci spiegheranno che è successo senza bisogno di fare congetture su mostri alieni o templari!” Jim ridacchiò, come se la risposta l’avesse già data Monica.

Aster guardò i due ragazzi.

“è andata così:” prese parola Graziano “io non ho i vestiti a brandelli perché in quel momento non ero con loro”

Grazie, amico, sei stato davvero utile come un’aula universitaria a Schopenhauer!

“io e Aster ci siamo avventurati in una conca, una specie di caverna dalla quale esce del vapore”

“tipo geyser!” s’intromise Gra.

“geyser?” chiesero un po’ tutti, con aria sorpresa e stranita.

“senza corde? Avreste dovuto avere ustioni alle mani, e su tutto il corpo!” notò Andrea.

“e poi dove siete stati per trovare dei geyser?” chiese Edoardo.

“in un posto chiamato l’Inferno di Dante, vi ci dobbiamo portare, è davvero spettacolare!”

A quel punto, intervenne Aster, fermando Jim e facendosi avanti.

“credo di dovervi la verità” disse. Jim si preoccupò, ma poteva capire bene come mai lei volesse esporsi. Graziano invece ne era sollevato, e forse provava anche una punta di ammirazione. Lui avrebbe fatto lo stesso. “ma non qui, se devo mostrarmi per quella che sono in realtà vorrei che mi seguiste fino ad una spiaggia isolata, col furgone”

I ragazzi avevano talmente tante domande che preferirono non farne nessuna, e obbedirono. Gra si mise alla guida, con gruppo compatto accomodato per tutto il mezzo.
Quando trovarono il luogo adatto, il tempo minacciava di tornare a ruggire.

“non è un tempo per navigare” osservò Jim.

“un vero peccato” rispose Aster.

“navigare?” chiese invece Abigail.

“ho capito, sei una specie di fanciulla che ha deciso di girare il mondo in barca in solitaria, vero?” propose Monica.

“più o meno” ammise Zoe “e non in solitaria, con una amica” pensava a Kibernete.

“oh, ha una amica, la cosa si fa interessante!” commentò Paolo, a sproposito.

Il furgoncino faticò a frenare a causa della sabbia, tanto che Jim si sentì in dovere di ricordare all’amico che poteva tranquillamente parcheggiare prima della distesa sabbiosa, che le loro gambe erano perfettamente funzionali alla camminata di venti metri fino alla spiaggia. Questo clima sereno e disteso rincuorò i ragazzi, e in particolare i tre reduci dallo scontro.

Aster camminò fino al bagnasciuga, seguita da tutti gli altri, incuriositi. Tutti esclusi Jim e Gra, che rimasero vicino al furgoncino.

“sai, Jim” cominciò l’amico “forse sto iniziando a capire come mai vai cercando una ragazza, e anche come mai ti sia innamorato così in fretta di lei”

“che intendi dire?”

“beh, lo sai, mi conosci: io ora rabbrividisco al solo pensiero di una relazione, una ragazza che mi dice cosa fare, chi essere, cosa non fare e chi non essere”

“non tutte sono così, guarda Aster”

“lei è aliena”

“guarda Monica, o Abigail”

“sono lesbiche, Jim” iniziarono a ridacchiare.

“allora guarda Alice!”

“lei è più aliena di Aster!” scoppiarono a ridere. “però quant’è vero: Aster è una delle umane migliori che abbia mai incontrato, e non è nemmeno umana!” questo umorismo li fece pensare.

“ne hai conosciute così poche, di umane … Secondo me Aster non è poi così diversa da moltissime ragazze della Terra”

“cosa te lo fa dire?”

“perché assomiglia a me. E di ragazze che mi somigliano ce ne sono, forse anche più dei ragazzi!”

“ciò non toglie che siete unici”

“e chi non lo è? Per questo ogni persona è una sorpresa! Non generalizzare, vedrai che prima o poi incontrerai una ragazza che ti farà succedere quel che a me è successo con Aster”

“da oggi potrei crederlo, amico mio” questa era forse la risposta che Jim aspettava di sentire da tanto tempo, e ora era come potersi sdraiare su un letto comodo dopo aver scalato una impervia montagna.

Nel frattempo, Aster parlava agli altri amici.

“non sono stata del tutto sincera con voi, a partire dal mio vero nome”

“non ti chiami Zoe?” esclamò qualcuno.

Lei scosse la testa “mi chiamo Aster”

Jim e Gra stavano facendo commenti spiritosi sulle facce che i loro compagni avevano assunto al momento della rivelazione, e soprattutto quando la ragazza aliena mostrò il suo orologio factotum in azione: fece comparire la barca con la quale lei, Jim e Gra raggiungevano il punto esatto in cui era precipitata la Ziggy Stardust. Furono distratti da un fulmine che doveva essere caduto vicino, perché non passò più di mezzo secondo che il tuono seguì l’accecante luce. Il vento correva verso il mare: stava caricando un altro temporale. Senza preavviso, l’acqua iniziò a grondare. Un colpo alla testa di Jim fu l’annuncio che il cielo stava per scatenare anche ondate di grandine. Aster e i ragazzi corsero verso il furgoncino, dopo che la ragazza ebbe scomposto la nave e rimessa nell’inventario, per trovare riparo dove poter proseguire il discorso della ragazza che cadde sulla Terra.

“portiamo il furgoncino sotto la pineta, così sarà al sicuro dalla grandine!” disse Jim, mentre superava il cofano per andare a sedersi al posto del passeggero.

“ma che bravo, così siamo proprio a portata fulmini: mai stare sotto un albero durante un temporale!”

Aster raccontò ai suoi nuovi amici la sua storia, i motivi per cui aveva abbandonato il suo pianeta, il suo viaggio, il suo trasferimento corporale, il naufragio per mano di un virus intelligente e l’astronave appartenuta un tempo al suo scomparso padre, Diastin.

“le ho dato il nome del personaggio più celebre creato dal mio cantante terrestre preferito: Ziggy Stardust”

“David Bowie!” l’emozione che quel nome poteva suscitare in Paolo era commovente.

“ha anche buoni gusti musicali, hai capito!” scherzò Alice.

“possiamo visitare la tua nave?” chiese Monica, curiosa, e speranzosa di una risposta affermativa.

“ma certo! Sarebbe un piacere e un onore!” la risposta riempì tutti di eccitazione e di impazienza “non appena il tempo permetterà di navigare”.

Prese poi a rispondere alle domande che piovevano più fragorose della pioggia stessa, che infuriava all’esterno insieme al vento feroce e alla grandine. Si trovò a dover spiegare la galassia in cui viveva. Era bizzarro parlare di qualcosa di tanto banale a qualcuno che invece lo trovava interessante e, soprattutto, nuovo.

“quindi…” Andrea era interessato alla politica “al Consiglio Galattico vengono eletti cinquecento membri, ma non uno per razza, vengono eletti senza badare alla specie, giusto?”

“esattamente, se fossero uno per etnia aliena, sarebbero decine di migliaia”

“sono così tante le civiltà progredite?” domandò Paolo.

“come sono? Come hanno fatto a non distruggersi tra loro, o a non conquistare altri pianeti più deboli, come questo?”

“avete trovato una fonte di energia che dia il massimo del lavoro senza calore residuo?” domandò Giovanni.

“una domanda alla volta, ragazzi!” scherzò, cercando di trovare la forza di ridere. Era molto stanca. Non aveva sonno, era solo stanca, e aveva voglia di lavarsi e di dormire. “le civiltà progredite sono molte, sì, ma si concentrano a un settore pari al dieci per cento della galassia, perché oltre quel dieci per cento non vi è stato ancora nessuno, solo sparuti avventurieri e mappatori stellari. Esistono delle leggi, dettate dal Consiglio, che ha potere legislativo, esecutivo ma non giudiziario; per quello ci pensano le varie regioni appartenenti ai governi autoctoni”

“non capisco, c’è un governo centrale ma ogni regione, ogni pianeta… fa come gli pare?”

“il settore conosciuto della galassia, detto Aletheia, è diviso in varie regioni, che riconoscono un governo che le unisce, a parte i Sistemi Periferici, troppo distanti perché il potere centrale possa influenzarli, e di solito sono luoghi pericolosi. Tornando ad Aletheia, dove il Consiglio Galattico ha potere. Gli Aspidi, ad esempio, hanno un regno, formato da diverse etnie, la cui capitale è un pianeta, ma non chiedetemi il nome, non l’ho mai ricordato. Gli N’Krì, invece” la sua mente per un istante andò ad Istor, e alla notte in cui lui le aveva sfiorato timidamente l’ombelico “sono una specie totalmente soggetta alle decisioni del Consiglio, e non hanno un governo proprio. Il Consiglio, infine, si propone di mettere delle limitazioni al potere dei singoli governi, per evitare soprusi e guerre. Ad esempio, se il regno degli Aspidi decidesse di attaccare la Terra, il Consiglio ordinerebbe all’intera flotta galattica – o almeno quella del settore Aletheia – di mobilitarsi contro gli Aspidi”

“ora capisco”

“ma ora parlaci di te: com’è il tuo mondo?” domandò Abigail emozionata “hai un ragazzo a casa? Oppure hai ceduto del tutto alla chitarra di Jim?”

Aster ridacchiò sommessamente. “non ho un ragazzo, anche se prima di partire in effetti…”

“in effetti cosa?” incitò Paolo, curioso.

“esatto, in effetti cosa?” intervenne Jim, che già immaginava di doversi scontrare con un enorme alieno con quattro braccia nerborute e poteri mentali in grado di schiacciarlo in un istante.

“prima di partire, la mia migliore amica, Hypatia, mi aveva presentato un ragazzo N’Krì di nome Istor”

“ah sì?” commentò Jim, un po’ ingelosito.

“non abbiamo fatto niente, ma io indossavo un vestito piuttosto spinto, il primo della mia vita, e… beh, ci stavamo per addormentare, dopo una festa, e lui ha scoperto il mio punto debole, ma giuro che non ci ho fatto sesso”

“e qual è il tuo punto debole?” chiese Monica.

Aster rise.

“l’ombelico” rispose Jim al posto suo, con un sorriso malizioso.

“Jim però è stato il primo con cui lo abbia mai fatto, anche se con questo corpo e non con il mio”

“quindi si può dire che ancora non lo abbiate fatto per davvero” osservò Paolo.

“aspetta, lo avete fatto?” interruppe Giovanni, sorpreso “quando?”

“sì, Giova, la sera che eravamo fatti” gli rispose divertita Abigail.

I ragazzi scoppiarono a ridere nel vedere lo sguardo impressionato di Giovanni “io dormivo” le risate aumentarono. Era strano quanto fosse naturale parlare di argomenti ‘umani’ come il sesso con una ragazza che veniva da un pianeta estraneo distante anni luce.

“sì, Gio, tu quando fumi ti addormenti subito, ma ne son successe di cose, quella sera!”

“rimarranno negli annali dei Chaos Within!”

“alla prossima serata così, però, devi portarci qualche tua amica aliena da farci conoscere!” scherzò Graziano, malizioso.

A quel punto, una domanda giunse spontanea, da parte di Monica.

“hai intenzione di ripartire presto?”

Aster si ricordò che doveva ancora rivelare come mai lei e Jim fossero così malmessi.

“sono venuta qui per conoscere voi, e state certi che se dovessi ripartire presto tornerei a trovarvi molto più spesso di quanto crediate! Ma non devo divagare, ho qualcosa di molto importante da dirvi”

La curiosità salì alle stelle: quando una ragazza aliena dice che ha qualcosa di importante da dire, gli umani ascoltano.

“sulla mia nave era tenuto rinchiuso un Venatore, ossia un predatore alieno molto pericoloso. Era nascosto in una cabina utilizzata, tra le altre cose, per il contrabbando”

“fammi indovinare: adesso è libero!”

“Giovanni, non devi indovinare la trama, lasciala parlare!” Edoardo sgridò l’amico.

“mi duole confessare che ha ragione: quando la Ziggy Stardust è precipitata si è liberato, ed ecco il motivo per cui io e Jim abbiamo un aspetto peggiore del solito”

“tipico” commentò Giovanni.

“Jim, se mai, tu non hai mai avuto un brutto aspetto, nemmeno ora che sei sporca e coi vestiti stracciati! Anzi, hai un aspetto molto sensuale, sai?” Alice non pareva affatto interessata al Venatore.

“fammi capire: tu e Jim avete affrontato quel mostro?” domandò Andrea con un mimino di senno.

“e Graziano, anche, ma lui non se l’è fatto saltare addosso!” rispose Jim.

“magari era in cerca di amore!” scherzò Monica.

“come ne siete usciti vivi?” Paolo pareva interessato e anche un po’ scosso.

“con gioco di squadra e coraggio” si vantò Graziano.

“e adesso con gioco di squadra e coraggio dovremo togliere il furgoncino dal pantano, ringraziamo il grande eroe” lo schernì Jim.

Mentre tutti ridacchiavano e presero a fare domande scherzose sul Venatore, Aster pensò alla loro reazione. Rimase sorpresa, e non capiva ancora se in negativo o in positivo. Si sarebbe aspettata terrore, ansia, crisi di panico, qualcuno l’avrebbe odiata per aver portato un mostro del genere sulla Terra, e si sarebbe anche aspettata che qualcuno avesse preso le valige e avesse fatto ritorno a casa, fuggendo. Invece scherzavano, e c’era addirittura chi proponeva di attendere la fine della tempesta lasciandosi cullare dal dolce suono della pioggia nelle braccia di Morfeo. Alla fine, decise che era positivamente sorpresa.

Mi chiedo se questi umani siano speciali oppure sia una loro caratteristica. È vero, stanno prendendo sottogamba il problema, ma è come se il Venatore sia, per loro, l’avventura che io cercavo nello spazio. Sapevo che le nostre menti erano affini! È rassicurante pensare che nella galassia ci siano cuori che battono all’unisono col mio. Probabilmente è questo che intendono quando dicono “non siamo soli, nell’universo”. 

Non ci volle molto che i ragazzi seguirono l’esempio di Giovanni e presero a dormire beatamente, più contenti per Aster che spaventati da lei. Anche lei provò a dormire, con quel dolce sentimento nel cuore, sapendo di essere al sicuro, tra amici. Quasi si commosse, riflettendo su quanta strada aveva fatto per trovarli, ma ora era insieme a loro, e poteva voler bene ad ognuno di loro e loro avrebbero ricambiato. Sentiva nostalgia di casa, di sua madre e di Hypatia, ma, addolcendosi, pensò a quando avrebbe presentato alla madre il suo fidanzato alieno, o quando l’amica si sarebbe fidanzata con uno di loro. Rise.

ANGOLO DEGLI AUTORI:
Alla fine Aster si rivela ai suoi amici umani, e scopre che non sono così diversi da lei, che è aliena. Jim e Gra si sono riappacificati, e anche il rapporto con Aster non potrebbe andare meglio. Ma c'è ancora un Venatore in circolazione! Il gruppo di amici è più compatto che mai, ora che la tempesta è forte. Si avvicina a grandi falcate il finale di questo racconto (che ci abbiamo messo anni a finir di pubblicare!), quindi restate con noi, non abbandonateci e ne varrà la pena! ;-)

 
  
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