Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Steno    06/09/2016    2 recensioni
A proposito di dei recalcitranti, principi falliti, stupidi sexy demoni, palle di fuoco e una laurea in arti magiche.
P.S. c'è anche un drago!
°°°
Dal capitolo 15:
Era circondato da persone che si preoccupavano per lui, era ora di dimenticare il ragazzino solo ed impaurito che era un anno prima “Vedi Ylva, se c’è una cosa che ho imparato è che attaccare in svantaggio numerico non è mai una buona idea”
°°°
Nota dell'autrice:
Non penso che anche usando tutte le duecento parole a mia disposizione riuscirei a descrivere l'enorme bagaglio di idiozia che i miei protagonisti si portano dietro.
Non voglio mandare messaggi particolari con questa storia: ho solo due personaggi stupidi che mi divertirò a mettere in tutte le situazioni più assurde e imbarazzanti a cui riesco a pensare.
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Principi e Dei'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Benritrovati sul canale delle disavventure di Ageh (forse avrei dovuto intitolare così la storia).
Sto allegramente ignorando un esame che ho fra pochi giorni quindi state al gioco.
Sono finalmente iniziate le vacanze estive dei nostri due protagonisti (mentre le nostre sono purtroppo finite).
Oggi vorrei ringraziare la simpaticissima The_Rolewriters, se vi piace lo steampunk date un'occhiata al suo profilo e non rimarrete delusi, e come sempre un ringraziamento a Chelibe.


 
11.


Una nave, per chi non lo sapesse, è piena di rumori caratteristici. Lo scricchiolio delle assi e delle corde che si tendono, le onde che accarezzano lo scafo, il fruscio delle vele gonfiate dal vento, qualche occasionale ordine gridato a gran voce.

Nella calma del primo mattino Ageh Corion respirava l'aria salmastra guardando la costa scorrere a tribordo. Non aveva mai avuto occasione di fare lunghi viaggi per mare. Partendo da Iohunghar, aveva deciso di attraversare l'entroterra per arrivare prima. Ma, avendo tutto il tempo disposizione, per il ritorno aveva deciso d'imbarcarsi. Quella nave faceva servizio di trasporto passeggeri tra Plaurani e Kaladorei, a Powa; lì avrebbe cercato un altro passaggio lungo il fiume per arrivare fino ad Iohunghar.

Da una parte gli dispiaceva essere partito nel mezzo della notte, non era del tutto certo che Ylva avesse capito che non era uno scherzo. Ma in sua discolpa si può dire che aveva altro per la testa.
Quando aveva lasciato la sua casa era un'altra persona: un giovane impaurito e orgoglioso, convinto di dover primeggiare e sbattere in faccia il suo successo a quel popolo che lo aveva sempre disprezzato. Ora invece non riusciva a ricordarsi perché voleva così disperatamente essere accettato dai suoi connazionali; non li sopportava!

A Plaurani aveva incontrato moltissime persone e culture diverse; soprattutto a causa di Ylva. Eppure, in questo modo, si era davvero reso conto quanto grande fosse il mondo. Studiare la magia inoltre gli aveva dato una soddisfazione così grande che non si ricordava neanche come fosse la sua vita prima. Infinite volte si era sorpreso a chiedersi come sarebbe stato viaggiare e vedere con i propri occhi i posti incredibili, conosciuti attraverso i libri. La visita imprevista ad Aggar aveva reso evidente quanto poco delle pagine ingiallite potessero rendere giustizia alla realtà.

"Siete mattiniero" lo salutò il capitano Wade.

Un aggettivo che poteva adattarsi a lui era 'caratteristico'. Era esattamente come ti saresti immaginato il capitano di una nave: di età indefinita, con il volto abbronzato di chi fa vita al aperto; una complessa ragnatela di rughe si diramava dagli angoli degli occhi e suscitava l'impressione di una persona che ride spesso e volentieri, anche ad alta voce. I suoi vestiti erano sicuramente molto vissuti, ma ben tenuti e puliti, infine il suo cappello a tricorno era sempre lucido e ben curato.

"Buongiorno capitano, mi godevo l'alba"

"Sono felice che apprezziate il panorama; comunque la colazione è stata servita. I vostri amici stanno già mangiando; in particolare il ragazzo biondo mi sembrava davvero affamato, non vorrei che spazzolasse via tutto...si sente bene?"

Ageh si era dovuto aggrappare al parapetto, gli mancava il respiro. Sbandando superò il preoccupato capitano e imboccò le scale rischiando di ammazzarsi. Spalancò la porta così platealmente che le attività all'interno cessarono completamente e l'attenzione si catalizzò su di lui.

"Aggie!" Ylva lo salutò agitando un cucchiaio.

Doveva essere un incubo, sicuramente! L'incubo più realistico e terrificante che potesse fare: stava andando a incontrare il re più chiuso mentalmente che Pozu avesse mai visto e il suo folle compagno di stanza lo aveva seguito insieme a buona parte dei suoi assurdi amici.

Ageh si sentì mancare e andò giù con un tonfo. 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Steno