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Autore: scoiattolo17    07/09/2016    1 recensioni
Ciao a tutti/e!!!! Eccomi di nuovo tra di voi!!!!! :D Ma cominciamo....
Era da un pò che mi chiedevo cosa sarebbe successo se, dopo lo scontro con Kaibara sulla nave, Kaori non avese più riacquistato la memoria... Ebbene! Ecco qua tutto ciò che la mia testolina sta sviluppando molto, ma molto lentamente (Chiedo scusa in anticipo!) Vi saluto! A presto! :D S.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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L’armeria di casa Saeba era un luogo grande, grigio e pieno zeppo di pistole e qualsivoglia genere di arma.
Kaori guardava stupefatta quella stanza. Non era mai entrata lì, almeno non dopo aver perso la memoria. Addirittura si era stupita non poco quando Mick aveva aperto la porta raso muro del garage.
Entrando notò come le fredde luci al neon conferissero a tutto l’ambiente un’aria ‘glaciale’.
Seguì l’uomo che aprì una delle tante vetrine tirandone fuori una pistola.
Kaori spalancò gli occhi, quasi si bloccò guardando l’arma nelle mani di Mick.
-Non avere paura Kaori, almeno non fin quando è scarica!- sorrise il tipo guardandola, dirigendosi poi verso l’area di tiro.
-Ti ho conosciuta qualche giorno prima dell’incidente- iniziò poi, catturando in pieno l’attenzione di Kaori –Io sono un vecchio amico di Ryo ed ero stato ingaggiato da un uomo per ucciderlo-
-Anche tu sei un killer allora…- il tono di Kaori sembrava rassegnato e deluso da quella notizia
-Si, sono un killer Kaori, ma non temere, io non ti farei mai del male…- le rispose dolcemente, poi aggiunse: -Comunque, come ti dicevo, ti ho conosciuto in quella circostanza, non sapevo che Ryo avesse una nuova socia e mi sono stupito molto notando quanto in verità, nonostante non te lo dimostri, tenga a te-
Kaori guardava l’uomo impugnare l’arma e caricarla lentamente, ma notò all’istante che le sue mani, nascoste da dei guanti, tremavano nel tentativo di infilare le pallottole nel tamburo. Poi tornò ad ascoltarlo.
-Purtroppo il nostro amico è testardo e so per certo che non avrebbe voluto che tu facessi parte di questa ‘vita’. L’ho scoperto perché un giorno ti ho trovata qui, ad allenarti, e ti ho insegnato a sparare- (N.d.a riferimento al manga)
Kaori lo guardò mentre, chiudendo il tamburo, armava il cane della pistola. Poi la guardò e le fece cenno di avvicinarsi.
Le mise la pistola tra le mani procurandole un leggero tremito quando sentì la fredda pesantezza dell’acciaio. Poi, delicatamente, la posizionò davanti alla sagoma.
Aiutandola ad impugnare l’arma correttamente aggiunse: -Adesso Kaori prova a sparare…-
Kaori guardò la sagoma, alzò le braccia, prese la mira e sparò.
Con il primo colpo prese di striscio la sagoma, ma non si fermò fin quando la pistola non fu scarica.
Il cuore le batteva forte. Sia per l’adrenalina in circolo sia per la vicinanza di Mick dietro di lei.
-Vedi tu non te ne accorgi- iniziò Mick –ma il peso della pistola ti fa abbassare le mani. Non farti prendere dall’entusiasmo! Sta più attenta quando spari!- (N.d.A.: dialogo ripreso pari pari dal manga)
Kaori ebbe un fremito. Quella sensazione, quella dannata sensazione, che diavolo era??!!
Non fece in tempo a metabolizzare la cosa che le sue gambe tremarono e la pistola cadde a terra. Mick notò l’insicurezza della donna e subito le fu addosso sorreggendola:
-Kaori che ti prende??- le chiese amorevolmente
-Io… io… Mick devi aiutarmi, per favore…- due lacrime solcarono le sue guance
Mick la girò verso di sé, guardandola negli occhi –Cosa posso fare??- le chiese dispiaciuto asciugandole le lacrime
-Io devo tornare…-
Solo allora l’uomo capì che stava parlando con Kaori, quella vera, quella che ricordava ancora tutto ma che, per qualche scherzo del destino, era intrappolata in chissà quale parte della sua mente.
Anche Kaori capì di aver ancora parlato senza volerlo: di nuovo era tornata quella strana sensazione di deja-vu ed era stata, un’altra volta, il burattino nelle mani della sua memoria.
-Scusa Mick… Non mi sento molto bene… Ti va di uscire a prendere una boccata d’aria?-
 
Ryo frenò bruscamente nello spiazzo sotto casa.
Desiderava con tutto se stesso che Kaori fosse tornata a casa e quando vide l’auto rubata del Professore parcheggiata sotto casa sperò che le sue preghiere fossero state esaudite.
Veloce corse per le rampe di scale fino ad aprire la porta dell’appartamento.
Chiamò il nome di Kaori un paio di volte ma rimase deluso quando la stanza buia rimandò nient’altro che una silenziosa risposta.
Guardandosi attorno decise di scendere nuovamente, magari erano sempre nelle vicinanze. Ma mentre varcava ancora la soglia di casa una voce lo fermò:
-Non ti muovere Saeba- disse Haruko armando il cane della pistola che aveva in mano – Prima di tutto devi sapere che  il mio socio sta tenendo sotto tiro Kaori e Mick Angel e che se non mi sentirà più farà fuoco, seconda cosa butta la pistola in terra.
Non fare mosse false o il mio socio spara.
Chiaro?-
 
 
  
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