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Autore: Kyl8    08/09/2016    1 recensioni
Piccole pillole di fluff, storie più o meno brevi estrapolate dal mondo che ci circonda. Alcuni personaggi sono frutto della mia immaginazione, altri sono liberamente ispirati a persone esistenti, così come le storie raccontate.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parineeti


Ecco che comincio un lungo discorso su quanto il mio aiuto gli sia indispensabile per superare ogni livello di "Candy Crush" e quanto "Angry Birds " sia un gioco decisamente più divertente. -Mi stai ascoltando?- -No- Sempre il solito! So che gli da fastidio il mio essere logorroica, ma adoro quando mi guarda corrucciato non riuscendo, nonostante tutto, a mascherare un'ombra di divertimento. Il mio braccio destro è intrecciato al suo braccio sinistro mentre siamo sdraiati a pancia sotto durante una pausa delle riprese e, parlando, gli tiro piano i peli del braccio con la mano libera, tanto per stuzzicarlo un po' di più. Improvvisamente si avvicina attratto da qualcosa e mi annusa il braccio, la spalla, il collo. Sento come se una goccia d'acqua fredda mi stesse scendendo lungo la schiena, come se una mano invisibile mi attanagliasse lo stomaco e me lo rigirasse, come se mi iniettassero una fiala di adrenalina dritta nel cuore. Si allontana e mi fissa con i suoi grandi occhi ebano. -Cioccolato- sussurra quasi impercettibilmente. Di sicuro si sta riferendo all'odore del mio bagnoschiuma, così gli rispondo con un filo di voce che fa fatica a venir fuori. Rimane così, a studiarmi il viso: gli occhi, la bocca, il naso, di nuovo gli occhi. Dio, non mi ero mai accorta quanto fosse bello! Con un colpetto di tosse torna a guardare il gioco, ma io so che non riesce più a concentrarsi. Perché neanche io ci riesco.
 
Quando ci siamo conosciuti non avremmo mai pensato di stare volontariamente a così brave distanza, non abbiamo stretto amicizia da subito; anzi, ci odiavamo. Quattro anni fa abbiamo girato il nostro primo film insieme e io avevo la testa piena di dubbi, di domande da fargli. Era la prima volta che ci incontravamo e volevo conoscere le sue opinioni sui personaggi, come intendeva gestire il suo, se c'era qualcosa che potessi fare per poter lavorare meglio insieme. Ma per quante domande e osservazioni gli ponessi lui continuava a rispondere a monosillabi, a volte neanche degnandomi di uno sguardo. Un comportamento assolutamente irritante! Flemmatico, riflessivo, silenzioso: il mio esatto contrario. Con il tempo ho scoperto che sotto l'apparenza della statua di cera insensibile si nascondeva un ragazzo fantastico: sincero, simpatico, dolce. Pensare che si lascia trascinare nei ristoranti più strani per provare pietanze di tutto il mondo (cosa che io amo fare) nonostante questo lo costringa a un'ora di corsa in più la mattina. In compenso gli ho giurato che, quando sarà un vecchio grasso e solo, andrò io a fargli compagnia...due volte a settimana!
 
Quello che è successo oggi continua a tormentarmi. Sono sdraiata sul letto della mia camera d'albergo e non posso far altro che pensare a lui, a noi, ad un NOI diverso da quello al quale sono abituata; non più fratello e sorella ma anime complementari, corpi che si appartengono. Ripenso ad ogni istante in cui un suo sorriso rivolto a me, un suo abbraccio, un suo messaggio, il mio nome pronunciato dalla sua voce come fosse una carezza mi hanno riempito di gioia, di come sento il bisogno delle sue attenzioni al pari di una droga. Mentre questi pensieri mi frullano in testa mi ritrovo davanti la porta della sua stanza. Non faccio in tempo ad alzare il braccio per bussare che lui mi coglie di sorpresa aprendo la porta ritrovandosi a pochi centimetri dalla mia faccia stupita. Vorrei dirgli qualcosa, spiegarmi, giustificare la mia presenza lì. Prima che riesca a trovare una scusa plausibile, lui mi prende la mano e mi porta dentro la sua camera chiudendo la porta alle mie spalle. Poi avvicina lentamente il suo viso; sento sulle labbra il suo respiro che mi inebria, il tempo sembra non passare mai, le distanze sembrano non colmarsi, voglio la sua bocca sulla mia, voglio ubriacarmi di lui. Mi bacia dolcemente premendo le labbra carnose senza schiuderle. Quando si allontana ne sento immediatamente la mancanza, ne voglio ancora e subito. Affondo le mani nei suoi folti capelli neri e lo bacio con più passione, questa volta assaporandone la saliva; e lui non si tira indietro, intrufolando le mani sotto la maglietta e accarezzandomi la schiena fino a sganciare il reggiseno con un unico movimento esperto.
 
Quando ci distendiamo completamente sazi l'uno dell'altra la luna è alta in cielo e la sua tenue luce entra dalla finestra illuminando il corpo muscoloso di lui che brilla coperto da un sottile strato del nostro sudore. La sua testa è abbandonata sul mio petto come quella di un bambino che cerca riparo; parte del mio corpo è coperto dal suo, il resto è protetto dal suo abbraccio. Gli accarezzo piano i capelli e lo tengo un po' più stretto come per paura che, se allento la presa, voli via e mi lasci al freddo e vulnerabile. Ricordandomi che non lo infastidisco con le mie chiacchiere da tempo, dico usando appositamente un tono di voce alto -Non credi ci sia troppo silenzio?-. Lui ride, alza la testa e mi bacia e io penso che darei qualsiasi cosa pur di addormentarmi ogni notte con il suo sapore sulle labbra.
   
 
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