Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: jarmione    08/09/2016    2 recensioni
Col passare del tempo Alice e il cappellaio, assieme ad iracebeth, il signore del tempo e mirana, hanno dato alla luce i loro rispettivi eredi.
I figli del tempo tirano brutti scherzi agli altri ma Byron, figlio maschio di iracebeth e tempo, ha una capacità ereditata dal padre, conosce il futuro e un giorno, nel volerlo sbirciare, scopre qualcosa che non intende rivelare sotto consiglio della madre, che nutre ancora rancore verso la sorella la cui figlia è amata da tutti a differenza dei suoi ragazzi. La vittima preferita dei due è tarriannah , figlio di Alice e il cappellaio. Un ragazzo timido e impacciato, grande amico della figlia di mirana e futura erede di saggezzolandia
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Alice Liddell, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate l'attesa e il capitolo corto ma di meglio non sono riuscita a fare.
Un super mega grazie sempre a LadyJulia, dai cui è partita l'idea  e ha dato vita a tale storia, guardate le sue storie gente!!!
Ciauuuuu


Durante la notte, pregando che nessuno si accorgesse, Byron legó delle lenzuola assieme e si calò giù dal balcone della sua stanza, che per fortuna era a pochi metri dal terreno.
Una volta assicuratosi di non essere visto, corse lungo le scorciatoie che lui e Iriza avevano scoperto e cercò di raggiungere Saggezzolandia il più veloce possibile.
Gli sembrava di sentire il ticchettio del grande orologio nella sua testa che gli ricordava di fare alla svelta, di non tentennare.
Forse era tutto sbagliato ma era meglio farlo.
Si fermò di colpo, una fitta alla testa.
Vide Iriza sulla torre crollata vicino alla scacchiera gigante.
Un cucciolo enorme di ciciarampa e Tarriannah con la spada bigralace che cercava di difendersi e salvare la principessa Lily.
Stava diventando troppo assurdo quella storia e sua sorella stava esagerando.
I loro genitori si erano isolati a causa del lavoro del padre e non per esilio o altro, non per disprezzo e non per paura.
Il loro padre aveva lasciato la torre nella pendola per poter stare con la loro madre in un posto più luminoso e meno claustrofobico.
Aumentó la corsa.

******

Taran se ne stava steso sul suo letto a forma di cilindro, che suo padre gli aveva costruito apposta per insegnarli cosa avrebbe dovuto fare.
Tutta la famiglia di suo padre discendeva dai più famosi cappellai di Saggezzolandia, mentre lui sapeva a malapena tagliare un foglio con le forbici.
Sua madre era una grande condottiera di navi che gestiva la flotta reale e faceva cappelli con suo padre, che era un famoso cappellaio e organizzatore di feste ed eventi reale.
Lui invece era il disonore della famiglia, non sapeva fare nessuna di quelle cose.
Non voleva diventare un cappellaio e soprattutto non voleva diventare lo zimbello di Saggezzolandia a causa dei gemelli.
Lo avevano preso di mira e non sapeva neanche perché.
Per fortuna aveva la sua Lily, la sua cara dolce e buffissima Lily, piena gioia, di gentilezza e moltezza.
-Moltezza? Ma scherziamo? Sto pensando come mio padre!-
Scosse la testa, avvertendo un lieve male a causa della botta presa per l'esplosione.
Quanto avrebbe voluto averla li.
Sorrise e chiuse gli occhi immaginandosi un Pic nic in un prato con lei, mano nella mano e...magari finalmente un bacio e...
Tic...tic...tic
Qualcosa colpiva la finestra della sua stanza e non risultava essere la pioggia, ma solo qualcosa di fastidioso che aveva interrotto il suo sogno ad occhi aperti.
Si alzò e si guardò fuori.
Vide la figura affannata di Byron che gli faceva cenno di scendere.
Si sentì subito infervorare e, senza pensarci due volte, scese senza farsi sentire in giardino fino al limitare della foresta, dove Byron attendeva.
"Tu!" Lo additi Taran "lordume, melmoso, non moltuoso, viscidume di..."
"E basta!" Sbottò l'altro "sembri tuo padre!"
Tarriannah sembró riprendersi.
"Senza offesa ma basta lui come matto del villaggio, non iniziare anche te"
"Non dire altro contro mio padre schifidume di..."
"Tarriannah!" Sbottò per farlo smettere.
Taran si calmò e lo guardò "Che cosa vuoi Byron?"
"Solo metterti in guardia"
"E devo crederci?"
"Senti, non voglio litigare" si portò le mani in faccia e poi se le passò fra i capelli "ho detto a mia sorella di non usare la polvere esplosiva o avrebbe danneggiato qualcuno ma non mi ascoltato e l'ho sempre avvisata di tutto"
"Anche quella volta in cui mi avete riempito le mutande di cimici?"
Byron arrossì "Te lo ricordi ancora?"
"Avevo sette anni, mi ricordo molto bene" rispose "anche lì l'hai avvisata?"
"Ehm...lì è stata una mia idea"
"Ho avuto piaghe per quasi un mese! Brutto schifidume, melmostoso..."
"Taran sta zitto!" Lo zittì Byron mettendogli una mano sulla bocca.
Attese qualche istante "ti sei calmato?"
"Sto bene" si ricompose "allora, cosa vuoi?"
"Mia sorella sta allevando un cucciolo di ciciarampa"
Silenzio tombale, solo i grilli della notte facevano da sottofondo.
"Non me la bevo"
"Te lo giuro, vuole usarlo contro la regina Bianca e contro di te"
"I miei genitori e la regina hanno distrutto la valle dei ciciarampa molto tempo fa, non esistono più cuccioli di ciciarampa"
"Uno di loro ha fatto in tempo a deporre l'uovo fuori dalla valle e Iriza lo ha trovato portandolo al nostro castello"
"Me ne torno a dormire" Taran si voltò e si avviò verso casa.
"Non sto scherzando!" Ribattè Byron, ma sapeva che per colpa sua e della sorella non sarebbe mai stato preso sul serio "la cova dura quasi dieci anni a causa della loro dura corazza che si forma solo con gli anni, è stato mio padre a stabilirlo!"
"Se tuo padre ha stabilito ciò dovrebbe anche sapere della nuova vita" puntualizzò Taran "ma non lo sa ergo non esiste questo cucciolo di ciciarampa"
"Per il mio padre e quelli prima di lui, ma mi vuoi ascoltare!?"
"Taran!" La voce di Alice echeggiò per la zona "Taran dove sei"
"Madre" si avvicinò a lei
"Che stai facendo qua fuori? Torna in casa fa freddo" 
"Si madre" lanciò uno sguardo al volo verso la foresta e poi rientró.
Alice lo seguì ma prima si voltò e intravide la figura di Byron che si addentrava sempre di più nella foresta.
Che ci faceva lì?
Al primo momento volle seguirlo ma trattenne il suo istinto infantile e rientró anche lei in casa.
Sicuramente era lì per prenderlo in giro e questo ad Alice non andava giù e se invece non era così voleva scoprire perché.
Magari era venuto per scusarsi, lei ben sapeva quanto Byron fosse diverso da sua sorella.
Il carattere del ragazzo era più simile a quello del tempo e Alice si era trovata bene con il tempo.
Sali in camera di Taran e chiuse la porta.
"Che cosa voleva?"
"Chi?"
Alice incroció le braccia e lo guardò dritta negli occhi "Taran..."
"Niente madre" rispose "dare fastidio tutto qui"
"Beh, io voglio le esatte parole"
Tarriannah sbuffò "Voleva mettermi in guardia da Iriza, ha in mente un piano diabolico in cui fa parte un ciciarampa" Alice si accigliò "te lo detto, voleva solo dare fastidio" si sdraiò a letto "buona notte madre"
"B...buonanotte Taran" non volle discutere oltre ed uscì tornando nella sua stanza, dove il cappellaio attendeva.
"Ebbene? Che succede?"
Alice si mise sul letto e fisso davanti a se senza un preciso fine.
"Alice?"
"Secondo te le coincidenze esistono?"
"Tutto accade per un motivo ma...allo stesso tempo sono coincidenze perciò si esistono le coincidenze"
"Ho ancora quella sensazione...."
"Sensazione?" Domandò il cappellaio "quale sensazione? hai per caso voglia di the? Di un dolcetto?" Si tolse il cappello da notte e fece apparire un piccolo pasticcino con un lampone sopra "pasticcino!"
Alice, che di solito lo avrebbe fermato e rimproverato, non fece nulla.
Per non sprecarlo, Tarrant lo mangiò di gusto.
"Ho come qualcosa che mi lega" si portò una mano allo stomaco "non saprei definirla"
Tarrant si portò entrambe le mani al volto "Non sarai...non ti gonfierai!"
"Tarrant!" Esclamò esasperata.
Va bene non rispondere ma aveva sentito tutto
"Me lo hai fatto credere"
"Non credere è meglio"
"Senti, se ne vuoi parlare sono qui ma...ora voglio la mia Alice e non una musona stile capocciona"
Alice si lasciò sfuggire una risata, immaginandosi Iracebeth con il musone.
"Visto? Ti ho fatto ridere!"
"Sei sleale!"
"Abbasso la capocciona maledetta!"
Alice rinunció e si sdraiò, avvolgendosi fra le sue braccia.

****

Il giorno dopo, Alice si svegliò molto presto.
Il cappellaio dormiva ancora profondamente, russando come un trombone, stessa cosa Tarriannah.
Si vestì al volo e, soprattutto aver dato un bacio sulla guancia a Tarrant, uscì.
"Alice" Bayard, assieme alla moglie e ai cuccioli ormai cresciuti, stava girando per sgranchirsi le gambe.
Quel cane era molto mattutino e sorvegliava la zona in maniera impeccabile.
"Ciao Bayard" lo superò 
"Dove stai andando così presto?"
"Alla valle dei ciciarampa"
Bayard si fermò "Nessuno va lì da anni" disse "è proibito"
"Infrangerò le regole"
Bayard si guardò con la moglie, che annuì, poi segui Alice.
"Sei sicura di quello che fai?"
"Voglio solo vedere una cosa" rispose "sarà questione di poco"
"Cosa vuoi cercare? Magari posso esserti di aiuto"
"Nulla in particolare...semplice...curiosità" si portò una mano allo stomaco.
Ancora quella sensazione spiacevole. 
  
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