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Autore: michi_993    08/09/2016    0 recensioni
[Outlander]
- James Alexander Malcom Mackenzie Fraser! –
Sapeva benissimo che quando pronunciavo il suo nome completo doveva rivolgermi tutta la sua attenzione.
Mi prese in spalla caricando il mio peso e mi trascinò pochi passi più in la, non appena toccai il terreno delle Highlands con entrambe i piedi mi regalò un profondo bacio appassionato, cercando di evitare la ragione che mi aveva portato a ricordare il suo nome completo.
- Jamie! – ripresi. – Stavamo vincendo! –
- Oh, Aye ma non potevo aspettare! –
Ero una donna abbastanza muscolosa e alta rispetto alla norma ma non raggiungevo l’altezza di Jamie neanche alzandomi sulle punte come facevo spesso per sfidarlo. Il kilt con i colori del clan Mackenzie, volteggiava schioccando, contro le mie gambe, nell’aria pungente che anticipava una tempesta.
OUTLANDER - JamiexIshbel
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giugno 1745: Giacobiti  


Annunciarono la prima campagna verso l’inizio di Giugno, il cielo scozzese ci regalava rare giornate di sole tiepide e limpide spesso accompagnate da un vento gelido che faceva venire la pelle d’oca sulle gambe coperte solo in parte  dal kilt.
Evitai Jamie, un po’ per orgoglio personale e un po’ perché la preparazione alla campagna ci portava via intere giornate, e ovviamente la sera a cena, Jamie doveva conoscere Claire. Mi piaceva quella ragazza, a quanto avevo sentito era una guaritrice, e Jamie avrebbe sicuramente approfittato delle sue cure. Tanto che a volte lo trovavo seduto su un secchio rovesciato dolorante mentre la sua futura sposa gli spalmava un unguento sulla schiena, circondati da risatine maliziose e battute in gaelico. Eppure una piccola, piccolissima, parte di me, era contenta qualcuno si sarebbe preso cura di lui, io potevo solo portarlo ad avere altri lividi.
Stavo spazzolando il mio adorato Moray, quando si avvicinò a me fingendo di cercare qualcosa nelle stalle. Trassi un profondo sospiro, la tensione era palpabile, tanto che anche Moray si innervosì.
- Shsh, aye, va tutto bene –
- L’ho infastidito? –
- Non solo il cavallo –
Si guardò intorno furtivamente, prima di avvicinarsi a me, trascinarmi per la vita fino a lui e baciarmi appassionatamente.
- Cristo Jamie puzzi! –
- Lass, sei in una stalla! È il tuo cavallo! –
- No, Moray non puzza di uovo marcio – lo minacciai con la spazzola in mano. – è più un… - gli annusai la schiena.
– Sei TU! Dio ma che ti ha spalmato addosso? –
- Claire! Och, mi ha fatto un massaggio per il mal di schiena e… -
Non partecipavo più alla sua conversazione da “Claire”, stava facendo un monologo.
- Mo chridhe, ti prego… Ishbel.. –
- Jamie va tutto bene… -  continuai a spazzolare la porzione di pelo già lucido di Moray, doveva odiarmi povera bestia.
- Vattene con quella puzza mi farai morire il cavallo! – lo schernii.
- Ci vediamo domani all’alba allora per la partenza – disse ridendo.
- A domani Jamie –
 
La pioggia mi cullò tutta notte fino all’alba, la partenza per la prima campagna estiva era all’alba ma ero sveglia da molto prima e girovagavo inqueta con la coperta sulle spalle già vestita e con la spada sul fianco. Raccolsi i capelli in una treccia e indossai il cappuccio del mantello, pioveva ancora, una pioggia fine e fastidiosa. La prima campagna prevedeva di diffondere la notizia dell’arrivo di Bonnie Prince Charlie in Scozia e di radunare più combattenti possibili, oltre che ricavare le rendite e controllare il territorio MacKenzie.
- Un fantastico giorno per viaggiare, mistress! – Dougal mi corse in contro, eccitato quanto me dalla partenza.
- Finalmente, lasciamo questo posto mio capoclan! –
- Aye! – mi abbracciò stretta e mi diede un sonoro bacio sulla guancia per poi allontanarsi e dare ordini alla lunga fila di uomini che ci accompagnavano.
Claire non c’era a salutare Jamie, seduto in sella a Donas, imbacuccato nel suo kilt.
- Non viene a darvi il bacio d’addio la vostra bella? – ironizzai ad alta voce mettendolo in imbarazzo.
- Purtroppo sa che il ragazzo tornerà di certo! – rispose Dougal.
- Aye! Ma almeno avrò qualcuno che scalderà il mio letto al mio ritorno! – intervenne Jamie.
- Och, aye, spero valga la candela, laddie! – ironizzai, ferita nell’orgoglio.
Direi che come inizio non c’era male.
La campagna non fu priva di inconvenienti e disagi per tutti noi, la pioggia e un’insolita aria gelida ci accompagnarono per tutte e due le settimane di viaggio tra le lande scozzesi.
- Ci accampiamo qui! – ordinò Dougal. – Voi due: sentinelle, il resto riposo, si da il cambio ogni tre ore –
Non ero nel primo turno questo era un bene, potevo riposare su un terreno stabile che non fosse la schiena di Moray. Era buio pesto e la mia tenda era in un punto abbastanza appartato per permettermi di cambiarmi d’abito senza essere vista da troppi occhi, Moray al mio fianco mi avrebbe avvertita. Era un cavallo molto pauroso e questo era un punto a mio favore, se era irrequieto qualcosa non andava, proprio come ora.
Batteva gli zoccoli e tentava di allontanarsi, presi tra le mani il coltello e rimasi in attesa. Una mano mi tappò la bocca e mi fece sdraiare appena fuori dalla tenda.
- JAM.. –
- Shshshs, Ishbel –
Lasciò la presa.
- Che ci fai qui? –
- Secondo te?-
Prese ad alzarmi il kilt e a baciarmi il collo.
- Levati! –
- No! –
- Sei sposato! –
- Non ancora –
- Och, dovrei essere la tua prostituta quindi? –
- Dio! No! – si fermò all’istante. - Se ti ho dato quest’impressione no, mo chridhe – Era mortificato.
- Come faccio a lasciarti andare? –
Mi baciò il palmo della mano.
- Non chiederlo a me, mo chridhe –
- Smettila, sono Ishbel adesso –
- No, mo chridhe, sei mia –
Mi baciò con forza e profanò la mia bocca con la lingua fino a che non si trovò completamente sopra di me. Mi alzò il kilt fino alla vita e lasciai che mi tappasse la bocca con la mano mentre lui affondava il volto nel mio petto per fare meno rumore possibile. Mi aggrappai all’erba umida sotto di noi, mentre affondava gli ultimi colpi e lasciava il mio corpo appena in tempo. Mi baciò il ventre vuoto, quanto avrei voluto un piccolo Jamie.
 
Avrei usufruito delle sue attenzioni ancora per pochi giorni, poiché la campagna era agli sgoccioli e luglio era alle porte. La bella stagione entrò prepotentemente nel giro di una settimana, il sole scaldava i nostri plaid pesanti sulle spalle e la nebbia mattutina era sparita. Inspirai a fondo l’aria calda che ci circondava, l’odore dolciastro di un cespuglio di lavanda inondò le mie narici mentre un ape solitaria ronzava accanto al mio orecchio.
- Un fiore per la milady – disse Dougal accostando la sua cavalcatura alla mia.
Raccolsi dalle sue dita una piccola margherita regalandogli un sorriso. – Vi ringrazio milord –
- a volte ho il dubbio che ci stiate provando ZIO –  Jamie sottolineò la parola zio nel pronunciarlo.
- Och! Non ci vedrei nulla di male nipote, visto che la signora non è più promessa sposa – sogghignò. – eppure sono sposato… ho dei doveri, ma perché non dare innocenti attenzioni ad una splendida e unica highlander –
- Desiderate da sempre ciò che è raro e volete sempre sperimentare ma… -
- Hey ragazzo, moderate il linguaggio io sperimento ciò che mi pare e non ti deve riguardare e… -
- Nessuno sperimenterà un bel niente! – soggiunsi nella discussione che cominciava a prendere una brutta piega per il mio piccolo onore.
Dougal che aveva arrestato la sua cavalcature davanti a quella di Jamie, cambiò direzione tenendo gli occhi fissi su Jamie e bisbigliando qualcosa in gaelico.
- Non avete fatto in tempo a “sperimentare”, nipote –
Mi sorrise mentre Dougal riprendeva il passo.
- Aye! – rispose. – un vero peccato! –
 
Moray era esausto l’ultimo giorno di ritorno a Leoch, le belle giornate che anticipavano luglio erano inesorabilmente state sostituite da una pioggia fredda che aveva fatto ripiombare la Scozia in un acquitrino fangoso in pieno autunno.
Ero esausta tanto quanto il mio povero cavallo quando entrammo nel cortile, tanto che mi appoggiai per cercare calore e conforto al collo della mia cavalcatura. – Grazie, Moray – gli schioccai un bacio sul collo lucido di pioggia e sudore e non mi accorsi nemmeno di essere in bilico tra l’oblio del sonno e la veglia. Sentii un abbraccio cingermi la vita.
- Vieni qui, mo chridhe. Sei esausta – sussurrò Jamie e quasi a ringraziarlo anche Moray gli rivolse uno sguardo, era il mio unico confidente per quanto riguardasse Jamie. Lui sapeva, sapeva tutto.
Mentre mi trasportava tra le sue braccia, approfittai per cullarmi al suo petto, sentire il suo odore e ricordare il battito del cuore accanto al mio orecchio, avrei ricordato tutto, persino l’odore del suo sudore, mischiato all’odore di Donas.
Mi addormentai tra quelle braccia mentre attraversavamo il castello, finchè il calore del suo corpo non fu sostituito dalle fredde coperte di cotone del mio letto. Ancora nel dormiveglia lo sentii mormorare qualcosa.
- Tha mi duilich, mo chridhe – mi toccò il ventre ed io poggiai una mano sopra la sua, come per consolarlo, troppo esausta per parlare.  




MadNote: Mark me! è solo l'inizio.
  
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