N.d.A
Storia partecipante alla sfida "A box full of prompt" indetto dal
gruppo Facebook EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni.
Il prompt è stato lasciato da Crateide. Originale:
sovrannaturale - sirene; coppia: het; Avvertimenti: drammatico, angst;
Prompt: A è innamorata di B, ma B è un essere
umano. A lo desidera a tal punto che un giorno lo annega: adesso
staranno insieme per sempre.
Deep Obsession
La
sirena osservava quella piccola figura sulla scogliera con una
particolare scintilla negli occhi. Su quella rupe se ne stava seduto
un umano, sempre lo stesso, che guardava l'orizzonte con
l'espressione di un bambino.
La
figlia del Mare aveva riconosciuto quello sguardo ed era lo stesso
che lei riservava a quel giovane; ne osservava i tratti con
meraviglia e amava guardare quella chioma corvina carezzata dalla
brezza che soffiava dal mare. Lei era estasiata dalla bellezza di
quegli occhi marroni, che le ricordavano la Terra a lei preclusa, che
guardavano ogni giorno la sottile linea che divideva Cielo e Mare.
Quel
giovane era diventato quasi una costante nella sua vita, che
osservava al di sotto sospinta dai flutti: lui veniva ogni giorno,
allo stesso rintoccare del mezzogiorno, a fissare il mare, come se
potesse assaporarne l'immensità e la libertà che
questo gli
ricordava. E la stessa cosa faceva lei, immaginando cosa lui potesse
pensare e potesse volere, voleva poter far parte dei suoi pensieri e
dei suoi sogni.
Ogni
giorno, lei veniva sotto a quella scogliera e si lasciava cullare
dalle onde, che le accarezzavano ogni volta il corpo perlaceo e i
capelli come fili d'argento, mentre i suoi occhi erano puntati sulla
semplice bellezza di quell'essere umano. Ed era proprio il suo essere
un umano che non le permetteva di avvicinarsi, che non le permetteva
di esprimere quel sentimento che sapeva di provare in fondo al cuore.
«Se
solo non ci fosse la Terra a impedirmi di venire da te»
mormorò
quel giorno, lasciando che le onde coprissero la sua voce
cristallina. Quel giorno il Mare sembrava non volerle dare spazio,
sembrava che i flutti cercassero di allontanarla da quella scogliera
acuminata su cui sempre sedeva il giovane uomo.
La
sirena si mosse dolcemente in avanti con un leggero colpo di pinna,
le onde le lasciarono sul viso delicate perle di sale, che parevano
gioielli preziosi. Il Mare la spinse di nuovo indietro e lei ne
approfittò per spiccare un balzo sopra l'azzurro, portando
dietro di
sé spettacolari schizzi d'acqua. Nella sua mente annebbiata
da
desiderio, si faceva spazio ogni volta un'idea pericolosa, eppure
tanto eccitante: desiderava mostrarsi e farsi vedere dall'uomo, farsi
vedere e incantare i suoi occhi con le sue splendide squame e i
lunghissimi capelli. Avrebbe fatto di tutto pur di attirare la sua
attenzione, di poter godere per un istante del suo stupore e
sorridergli, per ricevere in cambio un gesto di risposta.
E di
nuovo, lei balzò. Un altro tuffo e un altro grazioso colpo
di pinna.
Ogni
singola azione che potesse portare quell'uomo a notarla, quella
meravigliosa creatura figlia di Poseidone metà donna e
metà pesce.
«Sei
arrivata, finalmente!»
La sua
voce interruppe l'ennesimo salto della giovane sirena, che rimase in
ascolto di quella voce che aveva tanto agognato di sentire. Dal punto
in cui si trovava, lei non era in grado di vederlo, le rocce
occultavano la sua vista, mentre di nuovo il Mare si levava contro di
lei e la allontanava; sentiva la voce del suo elemento spingerla via
da lui, da quello che avrebbe sentito se fosse rimasta. Un'onda la
travolse con violenza e i suoi occhi si chiusero a causa della paura,
ma quando li riaprì riemergendo, vide qualcosa che mai si
sarebbe
aspettata.
Per
quanti anni fossero passati dalla prima volta che lo aveva visto, lui
era sempre stato solo su quella scogliera. Per la sirena, quel luogo
apparteneva a loro due: lei al Mare e lui alla Terra, in quell'unico
punto dove i due elementi si incontravano. Eppure non era
più così,
perché accanto a lui (l'uomo che lei amava)
c'era qualcuno.
Un'altra
donna.
Di
nuovo il Mare cercò di proteggerla, ma la sua pinna si
muoveva da
sola, spostandola tra i flutti in modo che i suoi occhi potessero
vedere.
Stretta
al suo uomo, la sirena vide una donna. Bella, alta, con la pelle
rosea, per la sirena sembrò un angelo che le stava portando
via il
suo amore. La sua mente corse ai ripari, chiedendosi come
quell'Angelo della Terra potesse aver rapito il cuore di quell'uomo,
la cui anima apparteneva solo e soltanto al Cielo.
Non
aveva mai visto un essere tanto bello, così simile al suo
amato che
la stringeva con un calore appartenente alla Terra; la sirena
sentì
la pelle congelare a quella vista, sentì come se la sua
pinna non
fosse più in grado di muoversi poiché paralizzata
dalla rabbia. La
sua mente era annebbiata dall'odio verso quella donna, le lacrime che
avevano iniziato a scorrerle sulle guance venivano asciugate dalle
dolci e confortanti mani del Mare.
La
sirena si immerse per svanire tra i flutti, per tornare quella sera
stessa.
*****
La
luce della Luna brillava in mille scintille su un mare piatto, calmo
e senza onde. Le stelle stesse illuminavano il cielo e splendevano
come i loro riflessi sull'acqua. Mai ci fu una sera così
bella come
quella, in cui la splendida sirena attendeva seduta su uno scoglio.
Il
delicato viso perlaceo era chinato leggermente in avanti, a scrutare
il proprio riflesso sullo specchio d'acqua da cui si ergeva; lei
sorrideva, la sua bocca socchiusa ad aspettare che lui arrivasse,
attirato dalla sua voce.
Il
sorriso che le illuminava il volto era tetro, inquieto, ad esprimere
la rabbia e la tristezza che l'attanagliavano.
«Non
posso vederti con lei... Sei mio...» mormorò,
udendo in lontananza
il suono dei suoi passi sulla sabbia. Quel suono diventava via via
più veloce, più vicino, e la sirena
alzò lo sguardo, incontrando
quegli occhi che tanto agognava.
Nello
sguardo dell'uomo c'era quello stupore tanto desiderato, accompagnato
da una scintilla di curiosità che la sirena
apprezzò. Fu allora che
lei alzò la mano, invitandolo ad avvicinarsi, ad ammirarla
meglio.
L'uomo
si fermò, intimidito dalla misteriosa ragazza,
così la sirena si
tuffò e si esibì in un bellissimo balzo in cui la
luna piena faceva
da sfondo. Quando riemerse, lui aveva percorso parecchi metri, fino a
che l'acqua non gli fu arrivata alla vita. Lei, allora, si mosse
ancora con grazia come aveva fatto quel giorno, questa volta
consapevole della meraviglia che stava suscitando in quel cuore
umano.
«Avvicinati!»
fece con la malizia nella voce e una scintilla misteriosa negli
occhi. L'uomo obbedì e si lasciò trascinare dai
flutti, verso di
lei.
Quando
le fu al cospetto, i suoi occhi marroni si posarono sulle sue spalle
nude, su cui giacevano ciocche di capelli argentei che
afferrò poi
delicatamente con due dita. L'uomo non ebbe la forza di dire nulla e
sorrise, fissando quel volto di perla dalla bellezza ultraterrena. La
sirena si sentì compiaciuta nel vedere quella reazione, ma
sapeva
che una volta giunta l'alba, lui sarebbe tornato dall'altra donna e
l'avrebbe dimenticata.
«Sei
reale?» chiese in un soffio.
Di
nuovo la figlia del Mare sorrise e afferrò delicatamente il
polso
dell'uomo, estasiata dal calore della sua pelle.
«Se
non posso averti io, allora non ti avrà nessun'altra...»
La
presa della sua mano si fece più salda, fino a farla
sembrare la
morsa di una piovra. Sullo sguardo dell'uomo apparve la paura e la
sirena replicò con una leggera risata coperta appena dal
suono delle
onde su bagnasciuga.
La
sua pinna si mosse e la sirena si immerse, tenendo stretta la mano
del suo amore. L'acqua lambiva ogni parte del suo corpo e le bolle
accompagnavano la loro discesa verso il nero del Mare. Nella mano,
non sentiva che l'uomo si stesse ribellando, sentiva solo l'aria
abbandonare i suoi polmoni umani in un turbinio di bolle.
Più
scendeva più si sentiva felice, poiché sentiva
che quell'essere
apparteneva ogni istante di più al suo Mare, lo stesso Mare
che
aveva donato a lei la vita e a lui la morte.
«Ora
rimarremo insieme per sempre, vero?» chiese poi girandosi
verso di
lui, quando la luce della Luna non fu più in grado di
raggiungerli.
Ciò che vide la lasciò di stucco, estasiata e
innamorata di quello
che ormai era diventato un fantasma. Il volto umano che tanto aveva
amato era diventato ancora più bello, modellato dal Mare e
dalla
penombra in cui erano immersi; quegli splendidi capelli corvini
ondeggiavano attorno al suo volto e questo sembrava fatto di
ghiaccio, freddo come la pelle della stessa sirena.
«Ti
amo e ora resteremo insieme per sempre...»
Angolo di Zenya ^^
Allora, che dire? Approdo in questa nuova sezione grazie a questa sfida e spero che abbiate gradito la storia fin qui! Ringrazio ancora Crateide per il prompt e grazie a tutti voi che avete letto fino alla fine questo mio piccolo lavoro :3