Elaboro
un po’ quello che ho sentito.
Ho
un’idea.
Mi alzo
dal letto noncurante della mia situazione, e subito un capogiro mi coglie alla
sprovvista.
Accidenti.
-Link!
Devi stare a letto, stupido!- è Saria che urla
preoccupata, mentre cerco di reggermi in piedi.
-N-non mi interessa…- mormoro –Ci sono persone innocenti, là fuori,
che potrebbero morire da un momento all’altro! Devo fare qualcosa! Qualsiasi
cosa!-
-Beh,
morirai prima tu, se inizi a ragionare così!- Mido.
-Ho
detto…- sibilo –Che non mi interessa!-
Mi
guardano in silenzio.
Il
capogiro se n’è andato.
-Ehi,
Zelda.- faccio. Lei si mette sull’attenti –I soldati del tuo Castello sono delle mezze pippe come credo?-
-Certo
che no!-
-Allora
sguinzagliamone un po’ in giro per Hyrule, per proteggere tutti i Saggi.-
Lei
annuisce. –Torniamo al Castello?-
Annuisco.
-Potresti
non tenere il passo, non lamentarti se inizi a sudare!-
-Ehi!
Dove credi di andare?!- a Saria non piace affatto
questa situazione. Io le sorrido.
-Faccio
il mio lavoro da Eroe del Tempo, no?-
-Link!-
mi chiama la Grande Fata. –Ricorda: loro non hanno per niente alcun vantaggio su
di te! Sono umani, a te valutare se e come lasciarli vivi!-
E se mi
prendono come hanno fatto… uh, ieri, credo?
Non ha
importanza il quando, comunque.
Io e
Zelda cominciamo a correre verso Kakariko.
-L-link!
Aspetta!- sento lei da dietro.
-Ti
avevo detto che non avrei aspettato il tuo passo!- le rispondo.
-L-lo so! E’ che con queste scarpe non è facile correre!-
Mi giro
un attimo, mi fermo, guardo le sue scarpe con un ghigno sprezzante, poi mi
tolgo le mie.
-Capito?-
chiedo.
-Uh, no.- fa lei.
-Baka!-
faccio una pausa –Io ti faccio compagnia per solidarietà, mentre correrai verso
Kakariko senza scarpe, dato che i tacchi quindici non
ti vanno bene.-
Lei
mette il broncio.
-E
SIA!- urla –Ti dimostrerò che sono degna del nome che porto!-
Non sei
tu che devi dimostrare cose a me, sono io che ti devo dimostrare che essere
governante non vuol dire nulla.
Dopo
una decina di minuti siamo di nuovo al Castello.
Merito
di Epona.
Zelda
si dà subito da fare e ordina ai soldati di sorvegliare da lontano governanti
del popolo Gerudo, Goron e Zora, ma di tenere la cosa segretissima.
Saria è
inclusa quando diciamo Goron per il momento, e Impa e Rauru non sembra
richiedano qualcuno che li controlli.
Allora
beh, io penserò a Zelda.
U-un
attimo. Non posso! No, io devo cercare da dove quella setta viene fuori! Chi li
comanda!
Quale
trappola migliore dei portatori della Triforza del
Coraggio e della Saggezza da soli, in campo aperto, apparentemente usciti per
fare una passeggiata che serva a far volare via i pensieri?
Spero
che sia gente che abbocca subito.
Trascino
Zelda in un luogo riparato, ci sediamo per terra a gambe incrociate, e le parlo
del mio piano.
-Cosa?!- non sembra essere d’accordo. –Metteresti a rischio la vita di entrambi!-
-Posso
farcela.- affermo. –Magari ti tireranno qualche
capello, ma stai sicura che se li vedo li uccido tutti.-
-Perché
ucciderli? Facciamo venire le mie guardie a
catturarli.-
-Non
hai capito. Nessuno deve sapere nulla. Non ti azzardare a dire a Impa o a tuo
padre che ho avuto questa idea, per carità!-
-Perché
di me non ti importa, vero?-
-Eh?-
No sul
serio, che affermazione sputata a caso è questa?
Certo
che di lei mi importa!
Uh…
poco. Forse.
Bah.
-Se ti
sta così bene usare la vita di qualcuno come esca, perché non chiami anche
Saria? O Ruto!-
Ma
porca Farore, lo ha detto sul serio?
-Va
bene! Anche loro verranno con noi!-
-Cosa?!- fa lei –N-non puoi farlo! Io… ero sicura che avresti rifiutato! Vo-voglio dire, tu mi odi!-
Solo un
po’.
Però ti dò ragione.
Mi alzo
in piedi, stufo.
-Senti,
tu ora ti decidi, e metti apposto le idee che hai in quella scatolina viziata, solo quando avrai capito quanto sia terrificante
questa situazione torna a parlarmi! Se lo farai prima, eviterò di risponderti.
E per ora, Principessa, sappi che me ne vado io, da solo in giro per il
campo di Hyrule a fare da esca, ok? Ci si vede.-
La mia
idea di andarmene è ferma più che mai, ma lei mi tira la tunica da dietro la
schiena.
-Vengo
con te.-
-Se hai
intenzione di vendicarti facendo ricadere la causa della tua morte su di me
stai sbagliando modo.- mi fermo, ma senza girarmi per guardarla.
-Scusa.
Mi sono comportata da bambina.-
-Sì,
esatto.-
-E il
tuo è davvero un piano intelligente.-
-Sì, lo è.-
-Però è
anche pericoloso...- mi abbraccia da dietro.
-Hai
perfettamente rag-EHI! Doveva essere pericoloso!- gesticolo cercando di
liberarmi dalla sua presa, ma non vuole sentire ragioni -Il pericolo per noi è
la facilità per loro, ci devono trovare quando siamo impreparati! O quando credono
che siamo impreparati.-
Zelda annuisce
e basta.
-Mi
fido di te, mio eroe.-
Cosa…
Cosa…
No.
No!
Mi
ritrovo ad arrossire vistosamente.
-E-ehi! E
mollami!- mi stacco bruscamente, e inizio a camminare a passo veloce verso
l’uscita del Borgo, sempre evitando il contatto visivo. –Cerca di muoverti, Zelda! Sai che non ti aspetto!-