Nathaniel – Macchine
Gli umani sembrano colpiti dai due giocatori di categoria 4, specialmente il loro allenatore, Mark Evans, e il suo vice, Jude Sharp. Sei infastidito dal fatto che gli sguardi di tutti siano concentrati su di loro, e rilasci un sonoro sbuffo seccato. La categoria 1 è la migliore, dovresti spiegarglielo.
Scatti in avanti quando Aysha passa in attacco, ricevi il suo passaggio con una fredda occhiata, e puoi sentire mentre corri gli ordini del Capitano avversario. Un ragazzino dai capelli rosa ti si para davanti, ma lo dribbli con un'agile finta senza il minimo sforzo.
Vedi la porta, e sei quasi deluso. Sembra di giocare contro manichini di cera, non c'è il minimo impegno da parte loro, il minimo, debole tentativo di resistenza. Un gruppo di ragazzini che si agitano inutilmente al comando di un insopportabile ottimista. Lo senti quasi, lo sguardo di Evans addosso, e ti scappa un basso ringhio.
-Di qui non passerai-
Un difensore, un fragile umano diviso dal branco, un corpo in carne e ossa. Ti farebbe pena, se avessi un cuore. Se potessi, gli daresti la palla solo per vedere cosa ha intenzione di fare contro una squadra di macchine. Ad ogni modo, ciò che crede ti è del tutto indifferente.
-Perderete- decreti, atono -vi annienteremo-
Eccolo, lo sguardo feroce degli umani. Usa la sua tecnica, la Rete da caccia. Prevedibile. Dischiudi le labbra in un candido ghigno, e l'occhio oro vibra d'istintiva eccitazione. Allunghi il braccio destro, artigli la rete e strappi.
Quando gli passi accanto, il suo viso è una maschera di sorpresa e orrore, il tuo un gelido specchio. Ciò che pensano loro non ha importanza, quello che davvero conta è fare ciò per cui vi hanno programmati e smettere di vivere. Semplice, pulito, lineare come il tratto di una matita. Continuare ad esistere che differnza farebbe per voi, in fondo?
Il tuo passaggio è violento e preciso, Tom non distoglie nemmeno lo sguardo. Continua a correre, scartando gli avversari con una freddezza inumana, gli occhi vuoti di un burattino. Sharp soffia un respiro che sa di confusione e puro terrore.
Non dovrebbe dispiacersi, comunque. Non c'è più traccia di umanità nella categoria 4, Tom Dark ora è solo un corpo artificiale senza bisogni, volontà e pensieri propri. L'intento del Creatore era questo fin dall'inizio, dopotutto, e non c'è niente di più crudele che intrappolare una bestia in un guscio umano.
-Forza J.P, ce la puoi fare!-
La cecità di Sherwind è inconcludente. Dolore che si aggiunge ad altro dolore, mera amarezza travestita da falso ottimismo. Forse, se glielo spiegassi, capirebbero. Hanno tolto tutto il superfluo dal DNA della quarta categoria, hanno strappato via emozioni e sentimenti, non ci sono ricordi né pensieri coerenti in quei cervelli artificiali.
J.P, ovviamente, non ce la fa. Non ti sorprenderesti, anzi, se quel tiro gli avesse lussato la spalla. Ma ancora gli umani non cedono. La prima, vera scintilla di panico, di dura sconfitta, la vedi negli occhi dell'allenatore Evans quando David conclude con un freddo sorriso -Avete perso-
Angolo autrice
Quella ad essere senza cuore sono io, come avrete capito. Questo capitolo è più crudo del solito, ma spero che sia piaciuto a voi quanto è piaciuto a me.
Al fondo si parla di un David ( che è uno dei due membri, insieme a Tom, della categoria 4), e se ho potuto “resuscitare” il caro Tom, chi pensate che sia David?
*Suvvia, non guardatemi così male. Lo so che mi volete bene comunque.*
Mi dileguo, prima che possiate tirare fuori le armi pesanti.
Un abbraccio,
Kyem