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Autore: jarmione    14/09/2016    2 recensioni
Bonnie Barstow è sparita, sparita nel nulla e nessuno sembra stupirsene.
Michael non si dà pace e si è ormai rassegnato alla vita monotona e solitaria.
È scontroso e diffidente ma qualcosa...o meglio...qualcuno, riaccende in lui la speranza.
Ma le cose non saranno facili, perchè c'è gente che vuole vendicarsi e Michael avrà il suo bel da fare per restare vivo e proteggere chi ama.
INTRO VARIATA IL 20/06/2016
Genere: Azione, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Knight family '
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Nuovo capitolo!!! E penultimo, come promesso è arrivato presto (l'ho scritto contemporaneamente al precedente)
Detto questo vi lascio alla lettura e....vi voglio bene a tutti lo giuro.


KITT sfrecciò a tutta velocità nella direzione di Goliath e seguiva ogni traccia lasciata sul terreno.
Michael si sentiva infervorare e poteva percepire, dal silenzio che aleggiava in macchina, quanto KITT non si sentisse pronto ad affrontarlo.
Ci avevano messo mesi per dimenticarsi quella brutta esperienza e quel maledetto camion, vederlo tornare nella loro vita era l'ultima cosa che volevano, anche se si fosse trattato di pochi secondi.
KITT aveva avuto meno paura quando lo avevano riassemblato dopo che era stato sciolto nell'acido.
Una esperienza che a Michael non era ancora passata.
Quante volte aveva perduto KITT e quante volte si era sentito perso senza di lui, il suo unico amico, suo fratello.
Poteva sentire la paura di quella macchina ma sapeva che assieme potevano affrontare qualsiasi cosa.
Loro erano inseparabili.
Poco dopo, raggiunsero un enorme spiazzo, dove alcuni container erano abbandonati e dove un alto precipizio dava sulla valle sottostante, circa ottocento metri più sotto.
Non c'era altro.
"Michael i miei sensori lo rilevano qui ma non riesco a vederlo"
"Nemmeno io" disse scendendo "sta attento" gli diede due colpi di incoraggiamento sul tettuccio e chiuse la portiera.
Si avvicinò verso il centro, facendo attenzione a dove metteva i piedi.
-La troverò Bonnie- pensó tra se e se dandosi il coraggio necessario per affrontare ciò che gli sarebbe aspettato -la troverò-
Per un istante risentì le lacrime salire ma le ricacciò indietro, quello non era il momento di lasciarsi andare, doveva essere sveglio e pronto.
C'era vento, non molto forte ma fastidioso, la terra si alzava e gli entrava negli occhi ed era troppo buio.
Solo i fari di KITT illuminavano la zona.
Ogni tanto capitava qualche suono di uccellini insonni.
Erano cinguettii dolci ma per Michael sembrava di trovarsi in un film western in cui, se non stavi attento, rischiavi di essere ucciso da uno sparo alle spalle.
-Perché no?- si chiese Michael -almeno la smetto di rovinare la vita alle persone, ormai sono troppo vecchio -
"Michael sopra di te" lo mise in guardia KITT.
Michael alzò lo sguardo e uno dei due uomini, che alla fabbrica lo avevano pestato, saltò giù da un masso nascosto, parandosi davanti a lui.
Michael rimase pronto, nonostante non vedesse chiaramente, osservando i movimenti e quando l'uomo si avventò su di lui inizió la prima parte della lotta.
Essendo grande e grosso erano più quelle che Michael prendeva che quelle che dava.
Un pugno ben assestato sullo stomaco e Michael era già a terra.
L'uomo estrasse una pistola e gliela puntò contro.
Michael si stava girando e si preparava a reagire, ma l'uomo venne bloccato e messo a terra dalla portiera aperta di KITT
"Chiedo scusa, ho problemi hai circuiti, devo farmi riparare"
Michael si alzò appena in tempo per calciare la pistola lontano e prendere a pugni l'uomo.
Quando lo vide esausto, lo tirò su dal colletto della giacca e lo guardò negli occhi
"Dov'è la bambina?" Non ottenne risposta "non sono dell'umore, dimmi dov'è!"
"N...nel...nel camion" rispose 
"E dove si trova?"
L'uomo indicó verso la montagna e subito dopo ricevette un ennesimo pugno da Michael, che lo stese.
Assicuratosi che non si alzasse più, si avvicinò al punto indicato mentre KITT si metteva con la ruota sopra un lembo della giacca, per tenerlo fermo.
"Grazie amico"
"Di nulla, i miei sensori lo rilevano all'interno della roccia"
"Adesso controllo"esaminò l'intera parete rocciosa, ma non trovò nessun interruttore e nessuna serratura.
Doveva essere chiusa dall'interno.
Diede dei piccoli pugni e senti che era roccia vuota, plastica ricoperta di terra.
"Amy!" Chiamó, sperando in una risposta "Amy, riesci a sentirmi!?"
Un pensiero balenó nella sua testa.
-Ti prego fa che stia bene-
"KITT riesci a vederla?"
"No Michael, rilevo solo Goliath ma non vedo neanche lui"
Michael tremó, allora dove si trovava?
Un altro pugno sulla schiena e Michael fu ancora un altra volta a terra, con il secondo uomo in ginocchio su di lui e pronto a dare il resto.
Era spuntato dal nulla ma allo stesso modo che era apparso venne steso...da un colpo alla testa.
KITT aveva la portiera del passeggero aperta "Non capisco perché si ostinano a colpire alle spalle"
Michael si alzò e, una volta ripreso il controllo, prese l'uomo e lo spostò.
"Hai adottato la stessa tattica"
"Io ho colpito alla testa non alle spalle"
Michael cercò di non ridere "Non so se parli sul serio o scherzi" disse "in ogni caso...grazie KITT"
"Figurati" chiuse la portiera.
Michael fece per parlare ma il terreno sotto i suoi piedi iniziò a tremare e la roccia vuota davanti a lui iniziò ad aprirsi.
Una luce, proveniente dall'interno, lo abbagliò a tal punto che dovette mettersi un braccio sugli occhi per evitare di rimanere accecato.
Un rombo e infine rumore di pneumatici che si muovevano.
"Oh no" KITT indietreggió qualche metro seguito da Michael, che si mise vicino a lui, percependo il pericolo e la paura del suo amico.
Ignorarono i due uomo appena stesi, che per fortuna loro non si trovavano davanti alla roccia vuota ma sul fianco.
L'enorme figura di Goliath fece capolino fuori dalla montagna e si mostrò in tutta la sua grandezza.
Michael non riuscì a vedere nulla finché il camion non si fermò e non spense le luci, accendendo quelle all'interno della cabina.
Amy, al suo interno, legata al sedile del passeggero che cercava di liberarsi e che guardava Michael implorante.
"Amy!"
Si avvicinò a Goliath con passo deciso, ma quando cerco di aprire la portiera risultò bloccata.
Tirava più che poteva ma sembrava indistruttibile, tentò persino di rompere il vetro ma anche lì risultò vano.
Amy si dimenava a e cercava di indicargli qualcosa con gli occhi e quando se ne accorse, rimase immobile alcuni istanti.
Sul sedile del guidatore c'era un piccolo ordigno che segnava lo scorrere del tempo.
Più precisamente un conto alla rovescia e mancavano dieci minuti.
Nonostante il continuo dimenarsi, Amy risultava lucida e conscia di tutto, anche se i suoi occhi lacrimavano e mostravano tutto quello che gli passava per la testa.
Michael tremó, cosa sarebbe successo se perdeva anche Amy?
Avrebbe smesso di vivere.
Tiró dei pugni contro il vetro ma ancora nulla.
"KITT riesci ad aprirlo?" Silenzio "KITT?"
"Non posso Michael" rispose KITT "non esiste serratura"
"Ma qui c'è la maniglia!" Osservó meglio e in effetti poté notare che non esisteva il buco per la chiave.
La maniglia era solo per bellezza.
Era tutto comandato da lontano.
"Amy, sta tranquilla ti farò uscire da lì, non aver paura"
Amy annuì e cerco di calmarsi.
"KITT usa il..." Ma non riuscì a finire la frase che venne colpito alla testa da qualcosa.
Gli ci volle qualche istante per riprendersi e mettere a fuoco la zona, sentiva solo mal di testa.
Ebbe un giramento e dovette inginocchiarsi per evitare di cadere.
Sentì dei passi avvicinarsi a lui, un calcio e un piede posarsi sul suo stomaco, stranamente in modo delicato.
"Mio caro Michael" era la voce di Garth "che piacere, ti credevo disperso o dalla tua cara Bonnie"
Michael strinse i denti.
"Immagino sia stato facile rintracciarmi ma poco importa"
"Lasciala andare"
"Perché dovrei?" Domando lui "perché sei suo padre? Fino ad oggi tu dove sei stato?"
Ci fu un attimo di silenzio.
"Vuoi sapere una cosa?" Anche se la risposta sarebbe stata no, gliela disse lo stesso "lei avrebbe dovuto lavorare per me e non per Devon Miles" disse "non avendo mai voluto ed essendosi sempre rifiutata ho dovuto in qualche modo...vendicarmi" il piede iniziò a premere sul suo stomaco facendogli emettere un gemito.
"Così è bastato attendere il giusto momento e quando lei si è ammalata ho potuto portarla nella mia tenuta e li l'ho mantenuta in vita per potermi aiutare...e così la marmocchia" ancora più pressione "e quando non mi è servita più, mi è bastato farla sprofondare nel più peggiore degli incubi e ridurla a tal punto che non si reggeva più in piedi" poi tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un piccolo telecomando con tre pulsanti "ma ora è tutto cambiato, la mia creazione servirà a mettere fine a tutto questo, l'ho modificato e, se decidessi di farlo esplodere, si rovinerebbe solo cabina all'interno e...tutto ciò che essa contiene, la fondazione Knight non esisterà più e tu con essa" 
Michael si sentì ribollire lo stomaco e la pressione del piede sembró non fargli più male, anzi lo fece innervosire ancora di più.
"Maledetto bastardo!" Con uno scatto si voltò su un fianco, obbligando Garth a levare il piede per non cadere.
Si alzò e gli tirò un destro ben piazzato allo sterno, facendogli perdere la presa sul telecomando.
Altrettanto velocemente lo prese e si avvicinò a Goliath e iniziò a premere i pulsanti.
Il primo che schiacciò mise in moto il camion, che iniziò una corsa lungo la strada da cui erano arrivati.
Come inizio era pessimo - Cavolo! -
"KITT seguilo e fermalo! Tieniti pronto a tutto"
"Si Michael!" KITT mise in moto e iniziò l'inseguimento.
Michael schiacciò un altro pulsante e poté udire una specie di clacson e l'aumento di velocità da parte di Goliath.
"Dov'è diretto?" Domandó guardando Garth, che sembrava tranquillo "dove!?"
Garth rise "Verso la sua definitiva fine" disse "vuoi salvarla?" Indicó il telecomando "premi l'ultimo pulsante e provvedi...se ci riesci, mancano..." Guardò l'orologio "cinque minuti"
Anche se diffidente, Michael schiacció l'ultimo pulsante.
Poco dopo sentì la voce di KITT
"Michael le portiere si sono aperte"
Michael guardò Garth e senza attendere parola corse giù dalla strada, riuscendo ad intravedere le luci dei fari di KITT e Goliath.
Si fermò all'inizio di una curva, da cui la visuale era ottima.
"Trova un modo per aiutarla e portala via, hai meno cinque minuti KITT"
"Certo" sgommò e andò più avanti mettendosi di traverso, attendendo che Goliath fosse più vicino.
Non appena fu pronto, lanció il rampino di traino, facendolo agganciare esattamente fra il sedile del passeggero e quello del guidatore di Goliath, poi riprese la corsa tenendosi vicino alla portiera.
"Amy, usalo per tagliare le corde"
Amy annuì e si girò, cercando di tagliare le corde che legavano le mani, ottenendo però un sacco di tagli a causa delle continue buche nel terreno.
Quando fu libera si levò lo scotch dalla bocca.
"KITT!"
"Sgancia il rampino" Amy eseguì "salta Amy, ti prendo io" aprì il tettuccio
Amy si mise in piedi sul gradino, tenendosi ben salda alla portiera.
Mancavano pochi secondi.
Esitò un attimo poi saltó, atterrando esattamente sul sedile posteriore di KITT, che chiuse il tettuccio appena in tempo.
Un boato, proveniente da Goliath, rimbombó per tutta la zona e fiamme alte illuminarono a giorno tutto intorno.
Goliath continuò la sua corsa di fuoco, per poi cadere dritto in un altro precipizio lì vicino.
Gli sbalzi presi fecero gridare Amy e misero momentaneamente KO la centralina di KITT, che aveva beccato in pieno una fiammata prima di riuscire a spostarsi.
Quando non udirono più nulla Amy si tirò a sedere e si osservó attorno, notando la luce delle fiamme proveniente dal burrone.
"Stai bene?" Gli chiese KITT 
"Si...dov'è Michael?"
"È rimasto indietro, vieni davanti e reggiti forte" Amy si mise sul sedile del passeggero e si mise la cintura, mentre con le mani stringeva la giacca di Michael, che indossava dalla prima volta che lo aveva visto.
Ancora non aveva realizzato del tutto che fosse davvero suo padre, ma la sola idea di perderlo la fece stare male, con lui si sentiva al sicuro.
Nel frattempo, Michael cercava di mettersi in contatto con KITT, ignaro che la centralina era momentaneamente fuori uso.
"KITT riesci a sentirmi? KITT!!!"
La risata di Garth alle sue spalle lo fece rabbrividire.
"Povero illuso" disse "giù Goliath, giù anche la tua stupida macchina e giù anche la bambina"
Michael scosse la testa, confidava sempre in KITT ma pregó che non fosse successo nulla a nessuno dei due e non capiva come mai aveva ricreato da capo il suo amato camion per poi farlo finire in fiamme in quel modo.
Osservó lungo la strada ma non riuscì a vederli, ne KITT ne Goliath, solo una luce di fiamme che arrivava da valle.
"KITT rispondimi amico" ma ancora nulla "KITT!! AMY!!"
Strinse i pugni, aveva perso anche loro? 
Se era così, non aveva più nulla d perdere.
Con movimenti veloci, si scagliò contro Garth dando vita ad un corpo a corpo senza pietà.
Erano alla pari come forza, ma Michael aveva la sola intenzione di farlo fuori e il rancore che provava in quel momento erano tali da renderlo più tosto di quanto fosse in realtà.
Vennero interrotti dal suono di un clacson...e non era né Goliath né KITT.
Dalla valle si intravidero le luci del camion della fondazione, Devon stava arrivando e sicuramente era stato KITT a mandare il segnale...prima di cadere fra le fiamme.
Per un attimo fu sollevato ma, a causa della sua distrazione, sentì improvvisamente un dolore lancinante al fianco sinistro.
Si portò istintivamente la mano sul punto colpito e avvertì qualcosa di metallo misto al caldo sangue, che sgorgava dalla ferita.
"La fondazione Knight cesserà a breve di esistere" sussurrò Garth, alitandogli sul collo "porta i miei saluti a Bonnie" 
Con un movimento secco tirò via la lama dal fianco di Michael, facendolo gemere di più, poi corse via.
Per qualche istante, Michael cerco di camminare e raggiungere il camion della fondazione ma le sue gambe cedettero e si ritrovò con la faccia sul terreno.
Non gli importava della terra che lo sporcava, non gli importava nemmeno del dolore.
Aveva perso Bonnie, aveva perso KITT e aveva perso Amy.
Non li vedeva e non sentiva niente, neanche un rumore, solo il camion della fondazione.
Se era così, non valeva neanche la pena di lottare e restare sveglio.
La sua vista iniziò ad annebbiarsi, la testa gli girava.
Tentò di trascinarsi ma se allungava il braccio, il fianco gli faceva più male e la vista scompariva più velocemente.
"KITT....Amy...." Un altro gemito poi si arrese.
"Michael!"
"Michael!"
Avvertì una sgommata ed infine buio.
  
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