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Autore: NikLuk    17/09/2016    1 recensioni
[One Punch Man]
Il testo che segue è tratto dalla biografia autorizzata del supereroe Vecchioman. Le informazioni inserite in questa biografia potrebbero essere state esagerate e/o riportate incorrettamente dai testimoni. In caso di errori, si prega di contattare l'editore.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Bentornati, cari lettori, nella nostra biografia autorizzata dell'ammirabile supererore "Vecchioman". Nel capitolo scorso abbiamo lasciato il nostro eroe in procinto di cominciare un importante incarico: salvare la nipote del compagno Aristide, corrotta dal demonio dell'Internet.

E dunque, ritorniamo alla precedente situazione.

Vecchioman, dopo aver ricevuto il nobile incarico dal suo amico, si diresse senza indugi verso l'uscita del laboratorio, poi indugiò qualche attimo e si fermò, pensoso.

-Dov'è che ha detto che dovevo andare?- chiese.

-Mh, non ha specificato...- disse il dottor Kuseno, riflettendo. -Però, grazie ai miei congegni, possiamo localizzare la sua posizione attuale, dato che si trova con sua nipote.-

-Guardi che mi rifiuto di premere qualsivoglia bottone, eh!- sibilò il Vecchio, ancora cauto dopo la precedente esperienza.

-No, no, faccio io.- Kuseno tirò fuori uno strano congegno, simile a un GPS, e digitò qualcosa sulla pulsantiera. -Ora inserisco il suo nome e... Ecco! Ah, vedo che attualmente si trova in prossimità della... Città G! Beh, non è troppo lontano.-

In caso qualcuno dei nostri lettori sia confuso sull'obiettivo del nostro eroe a causa del sistema di nomenclatura delle città, basti ricordare che la città G è dove vive, o meglio viveva, la grande indovina Shibabawa, sfortunatamente passata a miglior vita dopo aver predetto la catastrofe aliena che ha devastato il nostro mondo.

-Ah! Ho sentito che vicino a quella città ci sono dei borghi rurali.- disse Vecchioman gongolando. -Proprio come piace a me: un teatro perfetto e nostalgico per la mia Santa Crociata.-

Sebbene infatti anche la Città G non fosse scampata all'industrializzazione, il nostro Vecchio si trovava nel giusto: trovandosi in una zona montuosa, diversi villaggi caratteristici sopravvivevano ancora.

-La posso accompagnare io, signore!- propose Genos.

-Ah, io solo con un giovine? Giammai, il pericolo è troppo! E poi, nella mia Divina Missione devo essere da solo: per i comuni giovini il pericolo di corruzione maligna è troppo grande.-

-Se vuole c'è una fermata dell'autobus proprio qui fuori, con veicoli che partono verso tutte le città.- disse improvvisamente Kuseno. -Forse potrebbe trovarne uno che giunge anche alla sua meta.-

-Mhh... Il sistema di trasporti pubblico non è mai gentile verso gli anziani, però... Però devo essere in grado di superare le avversità, se voglio completare la mia missione... Va bene, vada per l'autobus!- disse Vecchioman, e si diresse fuori dal laboratorio.

Chi non ha mai usufruito del sistema di trasporti pubblici potrebbe essere sorpreso dalla sua efficienza e convenienza: questo è dovuto dal fatto che gli autobus, così come i treni e tutti gli altri mezzi, sono pilotati non da esseri umani, ma da robot. Ma chi, chi sarebbe mai riuscito a costruire talmente tanti automi da controllare tutti i mezzi? La risposta potrebbe risultare sorprendente: l'attuatore di questa innovazione è nientepopodimeno che il misterioso e sfuggente supereroe di classe S Metal Knight. Sebbene la sua proposta all'inizio fu accolta con diffidenza, la comodità che essa causava fu un fattore determinante nella sua approvazione, e ad oggi non si registrano incidenti notabili.

Ma ora, torniamo ai nostri eroi, ormai arrivati alla fermata degli autobus. Con grande soddisfazione di Vecchioman, un mezzo per la Città G sarebbe passato in pochi minuti.

-Le auguro buona fortuna.- lo salutò Genos prima della sua partenza.

-Ma Vecchioman, si è dimenticato di comprare il biglietto!- protestò Kuseno.

-Questo è il mio segreto, professore. Io non compro mai il biglietto.-

E pronunciata questa storica frase, il nostro eroe entrò nell'autobus, e partì, verso il suo destino.

Con grande soddisfazione da parte dell'eroe, l'autobus era deserto, eccezion fatta del robot conducente menzionato sopra.

Vecchioman si fregò le mani. Nessun controllore in vista: ormai era un viaggio liscio fino alla città G.

Improvvisamente, una voce registrata, dal tono quasi femminile, si fece sentire.

-Si ricorda ai signori passeggeri che chiunque verrà trovato sprovvisto di biglietto riceverà una multa ammontante a 250 dollari, seguita dall'eliminazione.-

-Che avvertimento strano- pensò Vecchioman ad alta voce. -Ma tanto non mi troveranno mai! Anche se dovesse salire un controllore, pasterebbe adoperare le mie tecniche da supereroe per sfuggire!-

La voce tornò di nuovo.

-Si ricorda ai signori passeggeri che una sanzione particolare verrà applicata agli Eroi trovati a contravvenire le regole. In tal caso verrà applicata una misura speciale che consiste in [Bzzt] con conseguente funerale a sue spese.-

-Queste tattiche intimidatorie non funzioneranno contro di me! Però devo ammettere che è strano... che ci sia qualcuno che mi sente parlare?-

E, un'altra volta, la voce parlò.

-Si ricorda ai signori passeggeri che chiunque venga trovato in uno stato mentale paranoico sarà sottoposto a un'evalutazione psichiatrica e detenzione obbligatoria.-

-Ohibò! C'è qualcuno, eh? Si mostri, giovine!-

Improvvisamente il soffitto si aprì e ne discese, appesa, una figura robotica, appesa a dei grossi componenti e a diversi cavi. La sua testa oblunga, con un occhio solo luminoso, guardò fisso Vecchioman.

-Giovine? Nel mio vocabolario interno non ho trovato nessun riscontro a questa parola. Permettimi di presentarmi: sono un'intelligenza artificiale progettata per difendere gli autobus dai criminali. A proposito, congratulazioni: dalle mie banche dati risulta che lei è l'essere umano più vecchio ad aver mai usato questo veicolo.-

-Grazie per i complimenti!- disse Vecchioman, sincero.

-Era un insulto. Comunque, non ha importanza. Chiunque non abbia il biglietto deve essere punito, e in questo caso la punizione consiste nel mio piatto preferito: neurotossine mortali.-

-Oh! Anche il mio! Con le patate è la fine del mondo!- Il nostro coriaceo eroe attivò l'orologio, estrasse una patata, la impregnò nel gas mortale e la mangiò, rigorosamente con la buccia.

L'intelligenza artificiale sembrò interdetta.

-Inizializzazione analisi livello di potere...- disse. -Tre... due... uno...-

Nessuno parlò per qualche secondo.

-Come... Come è possibile?- esclamò. -I valori del potere risultano fuori scala! Oltre a quelli dell'età, certamente. Oh, e il peso. Comunque sia, non posso permetterti di rimanere su questo autobus. Mi sarebbe piaciuto ucciderti, ma dovrò accontentarmi di espellerti.-

Ganci robotici afferrarono Vecchioman e lo lanciarono fuori dal finestrino. Fortunatamente il nostro uomo non riportò grandi danni e, visto che la città G era vicina, pensò di arrivarci a piedi e, borbottando, si incamminò.

Ma un uomo in bicicletta, che aveva visto in lontananza la scena, si avvicinò per aiutarlo. Era un uomo alquanto anziano, e indossava una tonaca nera ed un basco, anch'esso nero.

Arrivò davanti a Vecchioman e gli tese la mano, chiedendo se avessi bisogno di un passaggio.

-Ah, finalmente incontro qualche gentiluomo!- disse l'eroe. -Persino i trasporti pubblici discriminano i vecchi. Ma mi dica, dove sta andando?-

Lo sconosciuto rispose. -Ah, io mi sto dirigendo al mio borgo, vicino alla città G: il borgo dove esercito la mia professione ecclesiastica!-

Vecchioman riflettè per un attimo. -Ah, lei è un prete! Mi dica, conosce per caso qualcuno che si chiama Aristide?

-Aristide... Aristide... Ah, si, mi sembra di averlo visto alla messa di domenica scorsa!-

Vecchioman saltò sul sellino posteriore. -Allora anche io mi dirigo lì. Andiamo!-

Tanto per dire qualcosa, il vecchio disse: -Allora, è vero che non c'è più religione?-

Il prete rispose: -Nel mondo, forse, ma nel mio borgo c'è un gruppo di giovani che si dà da fare alla parrocchia...-

Vecchioman non potè credere alle sue orecchie. -Giovini? Alla parrocchia?-

-Si, anzi, ce n'è uno in particolare, un bravo ragazzo, che mi vuole emulare e va in bici ad aiutare le persone. Credo che abbia fatto richiesta per entrare nell'associazione degli Eroi.-

-Ah! Sa, anche io sono un eroe!-

-Benissimo!- rispose il prete. -Andrete d'accordo.-

-Ma, sant'uomo, l'ho mai vista prima? Mi ricorda forse un attore...-

Lo sconosciuto rise di gusto.

-No, no, le posso assicurare che non sono nessuno di importante, solo un uomo investito da una Santa Missione.-

Vecchioman era felice. Forse aveva trovato un alleato?

-Ma, mi dica, buonuomo, come posso chiamarla?-

-Può chiamarmi Don Matteo.-

Potrà quest'incontro trasformarsi in un'alleanza duratura?

Lo scoprirete, amici miei, nel prossimo capitolo.

 

 

   
 
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