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Autore: Hippiespirit    17/09/2016    4 recensioni
Anni 3000.
Con il nuovo millennio inizia anche una nuova guerra mondiale. Alcuni ribelli di varie parti del mondo sono stati catturati
e messi sotto sorveglianza nelle prigioni di massima sicurezza Canadesi. Da questa prigionia nasceranno veri sentimenti, e piani per sconfiggere i Canadesi e tornare in pace.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Scott, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale
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Il buio ci circondava, ignari della strada che stavamo prendendo, il vento soffiava, freddo, ma almeno non forte. Scott stava guidando quella nave a caso, girando il timone qualche volta in base a non so cosa.
Dopo essere rimasta per non so quanto tempo a fissare il cielo, decisi di scendere giù nella stiva, accendendo una candela poiché quel rottame era già tanto se si muoveva.
Illuminai una grossa quantità di sacchi e due letti sfatti. Sperai che ci fosse da mangiare in quei sacchi ma non avevo né la forza né la voglia di controllare. Andai verso i due letti e recuperai un paio di jeans lunghi e un po’ consumati, li indossai, mi stavano larghi, sicuramente erano o di Geoff o di Duncan.
Mi fermai a pensare a tutto quello che era successo, sedendomi sul letto, circondata dal buio, e il mio volto illuminato da quella candela. Proprio a tutto, da quando mi risvegliai in quel camion, venni chiusa in quella cella, conobbi gli altri ragazzi, le settimane, o i mesi, chiusa in quel maledetto buco, poi la fuga inseguita dalle pistole, la perdita dei miei compagni, l’imbarco, il naufragio, e ora di nuovo la fuga dall’isola, dopo aver tramortito due soldati, rubato la loro nave e… fuggita con un soldato. Non avrei mai pensato che mi potesse piacere un soldato, soprattutto un bastardo senza cuore come lui, eppure c’era una grande attrazione.
I miei pensieri furono però interrotti da una mano che si posò sulla mia spalla, facendomi saltare e facendo cadere a terra la candela. Mi resi stupidamente conto che era Scott, che spense la fiamma e mi portò sul ponte. Notò gli informi jeans, ma non se ne preoccupò.
“Non ho idea di dove sto andando” mi disse semplicemente.
“Me ne sono accorta… ma ovunque andremo sarà sempre meglio della prigione…” Abbozzò un mezzo ghigno, dopodichè si sdraiò a terra mentre la nave vagava da sola a caso, e mi sedetti vicino a lui.
“Spiegami…” sussurrai, e lui si girò verso di me.
“Perché non hai ucciso Duncan?” finì la domanda, e lui parlò solo qualche minuto dopo.
“Che dire? Non puoi capire quanto l’ho odiato in quel momento, avrei voluto farlo a pezzi, sparargli in gola, non so, ma quando mi sono ritrovato davanti al punto di farlo non ci sono riuscito. Perché cazzo, Duncan è stata l’unica persona nella mia vita che si sia mai avvicinata a qualcosa come un amico. Ci siamo conosciuti proprio in quel carcere, aveva una grossa cresta verde fluo punk, piercing al naso e al sopracciglio, e aveva un atteggiamento di strafottenza decisamente poco consono per un soldato, ma fidati che l’hanno rimesso in riga… anche se ce n’è voluto…” sospirò, poi riprese “Io non parlavo con nessuno a parte con i superiori, ma Duncan è stato il primo con cui ho parlato, e allora ci ho stretto un rapporto… non sono riuscito ad ucciderlo.”
Non dissi più nulla, avrei dovuto immaginarmelo, mi voltai verso di lui ma era già addormentato, sicuramente era stanco morto. Io invece non riuscivo più a prendere sonno, sopra quella barca diretta in mezzo al nulla. Pensavo, pensavo e pensavo ancora, a Geoff e Duncan lasciati sopra quell’isola, a noi due diretti verso l’ignoto, al mondo, a tutto.  Inconsapevolmente però poi mi addormentai anch’io.
Mi svegliai il mattino seguente perchè sentivo brividi e freddo tutti intorno a me , la nave era ferma. Mi alzai e vidi che era ancorata. Avevamo raggiunto della terra. Vidi poi Scott venire verso di me e vedendomi sveglia disse: “Courtney, durante la notte la nave ha viaggiato da sola e abbiamo raggiunto della terra. Non so dove siamo, ma è la volta buona per andarcene definitivamente da questo paese.”
Mi alzai con fatica, ma non riuscivo a vedere bene il paesaggio, un po’ per la nebbia, un po’ per i nuvoloni che coprivano, un po’ perché ero ancora stanca. Ma quando vidi poi Scott scendere dalla barca decisi di seguirlo.
 
ANGOLO AUTRICE
Scusate il capitolo corto, ma adesso con la scuola ho poco tempo per pensare ai capitoli e scriverli. Consideratelo diciamo una premessa del prossimo. Ringrazio ancora tutti coloro che recensiscono e seguono la storia, a presto:)
   
 
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