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Autore: Altair4    18/09/2016    1 recensioni
SEQUEL di “Storia di una Niana”.
Benvenuti nel mio mondo parallelo dove Marte non è più il pianeto rosso ma è diventato viola e dove le nostre tartarughe e gli alieni del pianeta Ni ne combineranno delle belle!
Grazie ad un portale inventato da Donatello, questa storia sarà ambientata anche sulla Terra… e ad un migliaio di anni-luce da noi, nella fascia di Orione.
Non mancheranno personaggi ben conosciuti e totalmente nuovi.
Storia ispirata principalmente alla mitica serie del 2003.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La donna era pallida e camminava a fatica sorretta da un’amica, si avvicinarono ad un tipo losco che sedeva sugli
 
scalini di fronte ad un’abitazione in Prospect Avenue, le squadrò da capo a piedi.
 
            -E’ lei il Geco?- Disse la donna pallida parlando a fatica.
            -Chi lo vuole sapere?-
            -Mi chiamo Tania…so che mi devo rivolgere a te se voglio sopravvivere…-
 
Allungò al Geco dei referti che indicavano un grave cancro alle ossa a stadio terminale.
 
            -Sei sicura che te la senti? Lo sai che non si può tornare indietro?-
            -Sì lo so…sono sicura-
            -E lei?-
            -La mia amica viene con me!-
            -Anche tu vuoi cambiare vita?-
            -Ci devo pensare, è obbligatorio che dica di sì ora?-
            -Non lo so, vedremo…mi devo consultare con il capo-
 
Il Geco fece una breve telefonata e dopo due minuti arrivò un suv con i vetri oscurati, le due donne furono invitate ad
 
entrare. In poco tempo arrivarono alla fortezza di Vertel, entrarono in una specie di parcheggio sotterraneo, uno dei
 
cyborg  si avvicinò ad un porta blindata e digitò una password, entrarono in silenzio, le due donne si tenevano per
 
mano preoccupate. Eugene si fece avanti:
 
            -Non abbiate paura, nessuno vi farà del male. Mi hanno detto che Tania ha un male terminale…-
            -Sì, forse mi è rimasto solo un mese di vita…ho sentito che voi potete aiutarmi-
            -Da chi hai saputo di noi?-
            -E’ una voce che gira da poco tempo, devo essere sincera l’ho sentito dire da due donne al supermercato…non ero sicura che fosse vero…ma poi siamo arrivate all’indirizzo ed abbiamo trovato il Geco-
            -Sai che non potrai più tornare normale?-
            -Che cosa mi farete esattamente?-
            -Vedo che non sei informata…sostituiremo tutti i tuoi tessuti morenti con tessuti artificiali, diventerai un cyborg…alcune persone che avete visto qui dentro sono cyborg-
            -Cosa mi succederà se io non volessi?- Disse l’altra donna che accompagnava Tania.
            -Non ti succederà nulla se non andrai a raccontare in giro cosa hai visto…se ne parlerai a qualcuno chiuderemo la tua bocca per sempre…non si deve sapere di noi, siamo una grande famiglia, sarebbe la fine di tutto e della tua amica Tania-
            -Sei stato chiarissimo…posso restare con lei ancora un po’? A volte non ce la fa da sola… o la trasformate subito?-
            -A volte arrivano dei moribondi e li operiamo subito, ma lei dovrà aspettare due-tre giorni ci sono persone più gravi di lei…se vuoi puoi restare anche tu, ma alloggerete in una specie di cella, non potete andare  in giro a curiosare …avrete tutto quello di cui Tania ha bisogno, ogni stanza ha un interfono per chiamarci, adesso seguitemi-
 
Eugene le accompagnò personalmente ad una stanza molto spartana con un bagno, un tavolino, due sedie e due letti.
 
            -Adesso vi chiuderò dentro per precauzione, chiamate solo per casi di vera necessità, vi verranno forniti tre pasti al giorno-
 
Il cyborg osservava Tania, gli ricordava qualcuno, per qualche ragione non si sentiva tranquillo, però sembrava anche
 
dispiaciuto della situazione, prima di chiudere la cella disse:
 
            -Se lo desiderate e se nel tuo caso Tania è possibile, potrete chiedere di avere intatta qualche parte del vostro corpo…non è necessario che diventiate completamente delle macchine…buona notte-
 
Chiuse le sbarre e se ne andò sospirando, sembrava fuori posto in quel luogo di malviventi, Tania si guardò attorno,
 
erano al buio, una cintura Niana si formò intorno alla sua vita, digitò un comando che scannerizzò la stanza, appoggiò
 
la sua mano su quella dell’amica e pensò.
 
            -Lisad ci sono delle trasmittenti, ma per fortuna no telecamere- Tania era in realtà Astrid e comunicava all’amica telepaticamente -secondo me se lo aspettano che proviamo ad entrare nella loro base come infiltrati-
            -Fantastico! Ma non possiamo stare in silenzio tutto il tempo…sembreremmo sospette.. continuiamo la nostra parte…ti riesce bene la moribonda…deve essere l’effetto collaterale dello stare troppo in laboratorio in compagnia di  Donnie-
            -Molto spiritosa, invece tu sembri una vecchia zitella inacidita, credo che ti manchi Raph…-
            -Quel verme? No grazie, meglio soli! Hai visto come ha fatto presto a rimpiazzarmi?-
            -I terrestri sono così…a volte…più insensibili dei Niani…ma adesso dobbiamo fare la nostra parte e poi fingere di dormire-
            -Bene!-
            -Cintia hai visto se c’è un po’ d’acqua?-
            -Sì Tania è sopra quel tavolino, te la porto subito-
            -Allora che farai? Vuoi diventare anche tu un cyborg?-
            -La mia vita è un casino…un giorno quel bastardo mi ucciderà a furia di botte…morire per morire…-
            -Gli uomini possono essere davvero violenti e crudeli…non si sente mai parlare di donne che picchiano i loro fidanzati, ma il viceversa quasi ogni giorno…non ce la fai proprio a lasciarlo?-
            -Non servirebbe a nulla…mi troverebbe e mi farebbe fuori…sto già rischiando molto ad essere qui con te…non gli ho detto niente…penserà sicuramente che sono con qualche altro uomo…in pratica mi sono condannata da sola-
            - Potremmo chiedere di lasciare intatto il nostro… apparato riproduttivo…-
            -Ma chi ci vorrebbe più se diventiamo delle macchine…e chi vuole fare figli in questo mondo di merda!-
            -Non hai tutti i torti…-
            -Cerchiamo di dormire è tardi…e tu sei sfinita…-
            -Va bene Cintia…buona notte-
            -Notte…-
 
Le due Niane entrarono nei letti e misero subito mano alle cinture, cominciarono a mandare dati a Donnie che
 
attendeva preoccupato loro notizie, era di fronte al suo computer da un bel po' circondato dalgi altri.
 
            -Allora si sa nulla?- Raph mascherava la sua preoccupazione mostrando impazienza.
            -Sto ricevendo dati in questo momento, non possono parlare, hanno dei microfoni nella stanza dove si trovano, abbiamo due-tre giorni per entrare, poi trasformeranno Astrid in cyborg!! E forse anche Lisad…non credo che la lascerebbero uscire di lì viva…-
            -Questo piano è terribile…c’era bisogno di rischiare le loro vite così?- commentò Mikey.
            -Astrid fa bene a voler parlare con Vertel, è un Niano può davvero convincerlo a lasciar perdere!- disse Nied che non era andata ancora a riposare per la preoccupazione.
            -Purtroppo noi non potevamo andare, saremmo stati sospetti, due donne sembrano meno pericolose e poi noi avremmo dovuto usare più di un ciondolo…dobbiamo avere più informazioni per agire- commentò Leo anche lui molto in ansia per le sue amiche.
 
Intanto le Niane avevano lasciato degli ologrammi a bassa energia a sostituirle nei letti e si aggiravano per la fortezza
 
in cerca di maggiori informazioni.
 
            - C’è molto silenzio e non c’è anima viva in giro…i loro sistemi di sicurezza devono essere molto buoni, nemmeno una guardia a controllare i prigionieri…- commentò Lisad a bassa voce.
            -Penso che non ce ne sia bisogno…credo che arruolino solo chi veramente vuol cambiare vita…non è difficile trovare gente così a New York…vieni da questa parte, se procediamo per questo corridoio arriviamo a quella zona cieca dove non arrivavano le cinture…-
            -Meno male hai memorizzato la piantina dell’edificio-
            -Sta arrivando qualcuno presto! Gravità zero!-
 
Le Niane digitarono un comando sulla cintura, galleggiarono senza peso fino al soffitto e si nascosero in penombra,
 
sotto di loro due cyborg camminavano senza sospetti.
 
            -Ieri hanno portato un altro barbone stava per morire per inedia…-
            -Anche io ero un barbone…non so se era meglio morire che vivere così…-
            -Ma sei fuori? Non sei contento della nostra nuova vita, siamo invincibili-
            -Anche tu però la pensavi come me prima…-
            -Ho cambiato idea, meglio essere cyborg, vivremo di più e nessuno ci potrà mai trattare come rifiuti-
            -Che ti hanno fatto? Ti ha convinto Vertel?-
            -Sì…è bastato parlare con lui qualche minuto ed ogni dubbio è sparito…dovresti parlarci anche tu, è davvero un gran capo-
 
Le due Niane si guardarono con intesa, Vertel condizionava tutti quelli che cambiavano idea, con i terrestri era uno
 
scherzo da ragazzi, il suo sarebbe diventato un esercito perfetto che non si ribella mai e fa tutto quello che gli viene
 
detto. Continuarono la loro ispezione a testa in giù, fino a che arrivarono alla zona dei laboratori, delle guardie
 
stavano di vedetta alla porta.  Le due Niane azzionarono lo scanner delle cinture, che adesso penetrava senza
 
problemi attraverso le mura. Astrid e Lisad soffocarono un grido, stavano operando un poveretto, aveva perso gli arti,
 
vittima forse di un incidente sul lavoro, era sedato e non poteva vedere cosa gli stavano facendo.
 
            -Allora Stockman, non vorrai privarlo del tutto della sua umanità? Almeno il tronco lascialo com’è, non ha avuto il tempo di dirci cosa voleva salvare…potrebbe avere ancora una vita quasi normale…-
            -Eugene sei troppo tenero, non capisco coma faccia Vertel a tollerarlo!-
            -Perché obbedisco senza discutere e lui mi ha detto che possiamo lasciare un po’ di umanità ai nostri soldati…ce ne saranno grati…hai notato che non si ribellano mai?-
            -C’è sotto qualcosa di sicuro, quando parlano con Vertel da soli diventano tutti agnellini ai suoi comandi…un giorno forse mi svelerete il segreto-
            -Nessun segreto, Vertel ha carisma e loro sono dei disperati che non saprebbero cosa farne della loro vita…questo operaio è un solitario, non ha più una famiglia, nessuno verrà a cercarlo…li selezioniamo, non prendiamo gente a caso-
            -E disgraziatamente guarda caso l’incidente è toccato proprio a lui…-
            -Sarebbe successo prima o poi…non usava le protezioni…- Eugene si sentiva colpevole, ultimamente Vertel
 
gli aveva ordinato di trovare più gente possibile, anche a costo di forzare un po’ le cose, il fatto che fosse stato uno
 
dei suoi cyborg a spingere il poveretto nel macchinario certo non lo faceva sentire meglio, era responsabile anche lui
 
per aver dato l’ordine.
 
            -Li riducete così, però li trattate con gentilezza, bella logica la vostra…farò come vuoi, avrai un cyborg meno forte ma più grato al suo padrone…-
 
Stockman non era più un essere umano, era un corpo robotico con un cervello che nuotava in una teca piena di
 
liquido che gli faceva da testa. Lo scienziato stava lavorando da tempo sul progetto cyborg per crearne uno con
 
l’aspetto umano dove riporre quello che restava di lui e forse tornare a vivere. Per lo scienziato pazzo aiutare Vertel
 
significava avvicinarsi sempre di più a quella meta, ormai aveva realizzato una ventina di cyborg ed altri ninja neri lo
 
sarebbero diventati molto presto. Ogni cyborg che realizzava era sempre migliore del primo e stava anche lavorando
 
ad un materiale che assomigliava alla pelle umana, presto sarebbero stati indistinguibili dagli altri esseri umani, ma
 
più forti ed agili.
 
            -Vertel è un mostro! Come faremo a farlo ragionare?!- commentava piano Lisad.
            -Forse è davvero impazzito come Redol…chissà quanta forza psichica ha…speriamo non più di me!-
            -Non può essere, non abbiamo mai sentito parlare di un Vertel…a meno che…-
            -A meno che?-
            -Ogni Niano ha un nome diverso, non esistono doppioni…per cui potrebbe essere lui…-
            -Lui chi? Uffa Lisad tu non hai mai pazienza con chi ci mette troppo a dare spiegazioni ma tu fai ancora peggio-
            -Credo che Vertel sia il primo Niano che è stato trasformato come noi, cioè che a comando può sembrare un terrestre…ha subito quell’atroce trattamento per mutare tutte le sue cellule da adulto…dicono che sia dolorosissimo… se non sbaglio fu Nil a raccontarmelo-
            -Hai ragione ora ricordo…pensi che quelle sofferenze fisiche lo abbiano reso crudele?-
            -Direi proprio di sì. Certo il Consiglio fa sempre degli errori tremendi, come hanno potuto mandare un prescelto così instabile qui su Terra?-
            -La risposta è semplice! Sarà stato Redol a convincerli tutti!-
            -Che branco di deficienti! A volte voi cervelloni fate degli errori così banali!!-
            -Ehm…già!-
 
Le due Niane ispezionarono vari punti della fortezza grazie allo scanner delle cinture e capirono quale energia
 
utilizzasse Vertel per la sicurezza di tutto l’edificio.
 
            -Cioè vorresti dire che dobbiamo solo staccare la spina? Vertel usa la banale energia elettrica terrestre? Com’è caduto in basso!- Commentò Lisad sorpresa.
            -Donnie l’aveva previsto. Del resto cosa può fare? Sono tanti anni che è qui su Terra, ne avrà almeno cento! I cristalli Enerzon non sono eterni…-
            -Quindi non serviranno le loro ridicole difese terrestri, i nostri potranno entrare senza problemi…-
            -Zitta un attimo, ho trovato la stanza di Vertel, sta parlando con Eugene, senti anche tu-
            -Mio signore…abbiamo altre due umane, una ha ormai solo pochi giorni di vita, ma la sua amica è sana…abbiamo sentito che fugge da un fidanzato violento che vuole ucciderla… ma che faremo se non vorrà diventare un cyborg?-
            -Perché mi fai sempre le solite domande? O la uccidi o la fai diventare un cyborg, ci penso io poi a convincerla se volesse scappare!-
            -Crede che il condizionamento funzionerà sempre sugli umani?-
            -Siete deboli come neonati per me, certo che funzionerà! Ho condizionato anche te non ti illudere!-
            -Signore…su di me funziona perché le devo la vita…ma non sono sempre felice delle sue scelte-
            -Sei ancora vivo perché sei sincero…-
            -No, non è solo per questo…lo so bene…-
            -Per quale motivo allora?-
            -Non uccidete mai direttamente…delegate sempre…è difficile per lei…voi Niani non siete come noi…-
            -Delegare non è diverso da compiere l’atto…-
            -Per voi Niani credo di sì…-
            -Cosa vuoi saperne tu!-
            -Abbiamo fatto la fusione…non ricorda?…tanti anni fa…ho visto qualcosa di lei…la conosco bene…-
            -Sai? Mi chiedo davvero perché ti lascio ancora in vita! Ma sarebbe uno spreco eliminarti, non avrò mai un servitore così fedele…alla fine fai sempre come dico…questo mi basta-
            -Farei qualsiasi cosa per lei…lo sa bene-
 
Lisad guardò Astrid con sguardo interrogativo e poi disse a voce bassa:
 
            -Senti forse mi sbaglio ma quell’Eugene è un po’ troppo attaccato al suo capo…sembra quasi innamorato…non pare anche a te?-
            -Dici che Eugene è gay ed ama un lucertolone alieno?-
            -Perché no? Doveva essere un bel fusto Vertel ai suoi tempi…-
            -Ma per te sono tutti gay! Lo dicevi anche di Frel e poi mi ha baciato a tradimento!.. potrebbe essere solo un forte condizionamento…-
            -Secondo me è gay, dì quello che ti pare! Pensi che Vertel lo ricambi?…In fondo si vede che ci tiene a lui-
            -Anche su Ni ci sono i gay… è il motivo principale per cui alcune fusioni totali falliscono-
            -O santo cielo che storia patetica, uno è un alieno e l’altro un maschio che di umano ha solo il suo cervello…-
            -A me fanno quasi pena…se invece di fare tutto questo si amassero ne guadagnerebbe l’umanità intera-
            -Come sei tutta “peace and love”!-
            -E’ la mancanza d’amore che provoca i mali di tutti i mondi!-
            -Come siamo saggi!-
            -Ora sta’ zitta Lisad! Stanno ancora parlando-
 
Eugene guardava in adorazione Vertel anche se la sua bocca aveva un mezzo sorriso amaro.
            -Allora trasformeremo anche l’altra ragazza, penseranno che sia fuggita dal fidanzato violento…-
            -Sì, ma non ti affezionare troppo, lo vedo che ti dispiace per tutti loro, pensa che avranno una vita migliore!-
            -Non posso fare a meno di provare compassione, noi umani siamo emotivi, ma ciò non toglie che eseguirò i suoi ordini mio signore…-
            -Bene, adesso puoi andare-
 
Eugene uscì dalla stanza di Vertel, le Niane lo guardavano in un angolo al buio del soffitto, Lisad toccò la mano ad Astrid e pensò:
            -Quando dice “mio signore” secondo me pensa “amore mio”-
            -Smettila di scherzarci…ho pena per loro-
            -Io no, sono dei mostri che stanno schiavizzando tutti quei terrestri solo perché vogliono governare questo mondo, non meritano la nostra pietà, non importa se sono innamorati o no!-
            -Ho sempre la speranza di far ragionare Vertel-
            -Perché non entriamo ora e lo condizioni subito?-
 
In quel momento scattò un allarme.
 
            -Presto! Torniamo nella nostra stanza e mandiamo subito i dati a Donnie-
 
Le Niane tornarono rapidamente alla loro cella, per un soffio prima che arrivassero delle guardia a controllare.
 
Furono accese tutte le luci, due cyborg parlavano tra di loro.
 
            -Non so perché sia scattato l’allarme… hanno solo trovato un barbone che dorme qui sotto il palazzo, è successo tantissime volte-
            -Hanno paura che sia una trappola, si aspettano un attacco di quelle tartarughe e allora tutte le volte che succede qualcosa dobbiamo controllare tutte le zone del palazzo-
 
Lisad fece finta di alzarsi per controllare l’amica e le appoggiò una mano sulla testa.
 
            -Chi è il barbone, Donnie?-
            -Dovrebbe, ma è troppo presto non gli ho comunicato ancora le informazioni…-
            -Allora è un vero barbone-
            -Restiamo in ascolto…-
 
Le guardie arrivarono alla loro cella, entrarono per vedere se era tutto in ordine.  
 
            -Che sta succedendo?- chiese Lisad/Cintia.
            -Niente di cui preoccuparsi. Solo una barbona, ma è vecchia, non reclutiamo chi non può reggere un’operazione del genere e poi ci servono cervelli giovani…-
            -Molto gentile da parte vostra, allora se è un vecchietta l’avete aiutata ad attraversare la strada?-
 
Astrid guardò l’amica preoccupata, si doveva far riconoscere in tutti i casi, ma non avrebbero preso bene quel modo
 
di rispondere strafottente.
 
            -Tu bada di comportarti bene, hai scelto tu di venire da noi… da quello che mi risulta-
            -Sì…- Lisad non disse altro e si stese sul letto.
            -Brava, vedo che hai capito come si comporta un bravo cyborg, sogni d’oro-
 
Le guardie controllarono tutte le stanze e poi se ne andarono bofonchiando qualcosa su Eugene che era troppo
 
scrupoloso. La luce si spense, Lisad dopo poco aveva il respiro pesante, Astrid non riusciva a smettere di pensare:
 
non sarebbe stato difficile arrivare a Vertel, il problema era uscirne vivi, c’erano varie guardie e almeno venti cyborg
 
fortissimi, doveva aspettare che le tartarughe si fossero infiltrate e poi dovevano agire. Comunicò i suoi ultimi dati a
 
Donnie e gli diede la buona notte. Era tanto che non dormivano separati, sapeva che lui era ansioso, non avrebbe
 
chiuso occhio senza di lei, ormai erano come un essere unico, poteva immaginare tutti i suoi pensieri, le sue paure, a
 
volte facevano gli stessi sogni, poi piano piano ogni ragionamento sfumò fino a diventare tutto confuso e si
 
addormentò.
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Eccomi anche se in ritardo!
Allora…Astrid e Lisad sono entrate nella fortezza di Vertel figendosi delle disperate che vogliono diventare dei cyborg. Hanno così scoperto il laboratorio dove vengono eseguiti gli interventi, la stanza di Vertel e soprattutto hanno scoperto che Vertel sta usando soprattutto energia terrestre perché ha probabilmente esaurito tutte le scorte di cristalli Niani. Eugene, anche se è a capo dei cyborg, ha una sensibilità non comune e sembra molto attaccato al suo padrone, il quale, anche se Niano, sembra più crudele del suo sottoposto…e chissà cosa c’è tra i due.
Nel prossimo capitolo ci sarà più azione perché entreranno in gioco le nostre tartarughe.
Buona lettura!
Altair
   
 
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