Prompt: immagine del
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Da: Balder Moon.
Gruppo facebook: we are out for
prompt.
Numero
parole: 398.
No more fate ans
no more mystery.
Even as time
falls away
I live my days
every moment
and its memory,
not only to
survive to die alive
- Die Alive,
Tarja -
Il vento
fischia. Il vento
ulula.
La neve vortica,
mulinando impazzita, imbiancando il terreno brullo che mi circonda. Il
respiro
si condensa davanti al mio volto, sempre più stanco, sempre
più fioco.
Chi
sono, io? Solo un re
decaduto.
Chi
sono, io?
L’ombra di me stesso. L’ombra di una creatura che
ha perduto
tutto per colpa di una ragazzina – di
una
donna – che mi ha rubato ciò che credevo
di non possedere: un cuore.
La neve sibila.
Si
schianta violenta contro la mia schiena, s’insinua nella
stoffa dei pantaloni e
mi morde la pelle dolorante.
Da quanto tempo
sono qui?
Non lo ricordo. Probabilmente, da quando Lei mi ha sconfitto e,
vittoriosa, mi
ha abbandonato ad un Destino sconosciuto.
Mi guardo
intorno, con
gli occhi pieni di lacrime che rendono il tutto mellifluo e
inafferrabile, come
un sogno.
Dove mi trovo?
Cos’è
questa landa desolata e mesta? A chi appartengono questi alberi piegati
al
volere del vento, schiantati dalla forza della bufera?
Ad un tratto, il
mio
sguardo coglie un movimento inaspettato. Una figurina minuta si sta
avvicinando, lentamente. Arranca nella neve, lotta contro la bufera che
imperversa intorno a me, che vuole piegarmi al suo volere.
- Jareth...!
Strabuzzo gli
occhi e
sollevo il capo di scatto. È forse un miraggio,
un’illusione della mia mente?
Forse, i miei stessi poteri si sono rivoltati contro di me e
manifestano i
desideri del mio cuore?
Resto immobile,
mentre la
figura si fa più definita e sotto il cappello di pelliccia
nero riconosco il
volto pallido e ovale di Sarah. I suoi occhi cristallini mi scrutano
con
mestizia, quasi con rammarico, mentre nel mio animo esplode
l’ira.
Vorrei urlarle
contro.
Vorrei dirle di
andar via
e di lasciarmi languire qui, in pace, lontano da tutti e soprattutto
lontano da
lei.
Ma la mia lingua
è
imprigionata fra i denti e il mio corpo è inerme, su questo
manto bianco che ricopre
il terreno.
- Jareth, finalmente ti ho ritrovato – pronuncia con la sua
voce sottile,
dolcemente – non sai da quanto tempo ti stavo cercando...
Socchiudo le
palpebre.
Avrei così tante cose da dirle, da chiederle, ma tutto
ciò che riesco a fare in
questo momento, è lasciare che le sue piccole braccia si
allaccino al mio collo
e il mio capo si posi contro il suo petto.
Il battito
del cuore di
Sarah, è il suono più dolce del mondo.