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Autore: Diotima_    21/09/2016    4 recensioni
La vita dei Titans non è più la stessa.
Ma loro non lo sanno.
Vivono in un universo parallelo. Realtà e fantasia si intrecciano.
Persone comuni o supereroi?
Riusciranno a capire chi sono, effettivamente?
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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IL POTERE DELLA RESPONSABILITÀ
 
 
Abbiamo perso. Non posso crederci.
Noi non perdiamo mai.
Siamo i Teen Titans!
E io ero il loro leader, ma non ho fatto niente per salvarli.
 
Tutto ebbe inizio una sera.
Eravamo al sicuro nella nostra T-Tower.
Io e Star stavamo mangiando tranquillamente nella Main Ops Room (avevo cucinato io), Cy era in garage con la sua macchina e BB e Raven in camera “a meditare”.
Quei due! Si ostinano a tenere nascosta la loro relazione, come se non lo avessimo capito!
 
Ma all’improvviso una Raven un po’ agitata irruppe in sala.
 
-Ragazzi, Beast Boy è passato di qua per caso? È uscito più di mezz’ora fa per prendere due pizze e non è ancora tornato…-
 
Un lieve rossore si affacciò sulle guance della mezzo-demone. Doveva essere davvero preoccupata per far sapere a tutti i loro piani per la serata.
 
-L’amico BB non l’ho visto. Tu Robin?-
 
-Nemmeno io, ma tranquilla, sarà qui a momenti. Forse c’era la coda in pizzeria.-
 
Ma non si tranquillizzò per niente.
 
-Sarà… ma ho una brutta sensazione.-
 
Conosco Raven benissimo, è la mia migliore amica e quando fa così, bisogna stare attenti.
 
-Sai che ti dico? Controlliamo la sua posizione.-
 
Mi alzai, diretto verso il computer. Digitai il suo nome.
Eccolo lì, un puntino verde lampeggiante, nell’immenso reticolato di Jump City.
 
-C’è una pizzeria tra la Quinta e la Settima strada?-
 
Gli occhi di Raven diventarono rossi e una decina di tentacoli neri le uscirono dal mantello.
 
-No.-
 
-Star, va a chiamare Cyborg. Titans, go!-
 
Ci precipitammo all’istante, ma trovammo solo il ricevitore di BB.
 
Cercammo indizi dappertutto, nessuna traccia.
Distrutti, ritornammo alla Torre. Non avevo mai visto Raven così.
Sulla porta vi era un dvd, lo inserimmo nel lettore.
 
Un uomo incappucciato, tutto vestito di nero, con la voce alterata ci stava inviando un messaggio chiarissimo.
 
-Salve Titans, ho inibito ogni potere del vostro amichetto.
Se volete vederlo vivo, venite a prenderlo.
Domani alle sedici, tra la Decima e la Dodicesima.
Se non verrete, lui morirà.-
 
Successivamente l’inquadratura si era spostata su Beast Boy, imbavagliato e con le mani legate, emetteva dei mugugni e aveva il viso contratto.
Il video si interrompeva così.
 
L’espressione di Raven era indecifrabile e a me questa situazione non piaceva per niente.
 
-Dobbiamo salvarlo.-
 
-Robin, è una trappola bella e buona. Non hanno chiesto niente in cambio della sua libertà.-
 
-Lo so Raven, ma non possiamo lasciarlo lì.-
 
Cyborg non aveva proferito parola, restava seduto sul divano a fissare il vuoto.
Star si era rifugiata tra le mie braccia, singhiozzava silenziosamente.
 
-Ci serve un piano.-
 
L’indomani io e gli altri ci presentammo nel luogo prestabilito.
 
In realtà gli altri erano solo ologrammi.
I veri Titans erano nascosti.
Alle sedici in punto il tizio, sempre coperto di nero, si presentò solo.
 
-Bene, bene, bene. Vedo che siete venuti. Il mutaforma è al sicuro, nel palazzo dietro di me, in una camera che non gli permette di esibire i suoi magnifici poteri.-
 
Sul serio ci stava dicendo dove fosse?
Era tutto troppo facile.
 
-Cosa vuoi da noi?-
 
Il nemico misterioso si limitò a sorridere.
Una parete del palazzo crollò.
Le vera Raven aveva praticamente tolto un pezzo di cemento, non appena Cyborg aveva localizzato BB.
Potevo sentirla urlare.
 
-Stai bene? Ti prego Gar… rispondimi! Ti scongiuro!-
 
Lo aveva portato giù e gli stava curando tutte le ferite.
Gli ologrammi erano spariti e la squadra si era ricomposta.
Ma lui era ancora lì, con quel sorriso sghembo.
 
-Oh, che carini! Tutti insieme! Davvero non sapete cosa voglio? È facile! Voglio voi!-
 
Un centinaio di uomini completamente vestiti di nero sbucarono da ogni angolo.
 
Ma cosa erano? Ninja?
 
Abilissimi nel combattere, ci misero pochissimo a separarci.
 
Ci accerchiarono.
Grazie al mio bastone riuscivo a tenerli a bada, ma ogni volta che ne stendevo uno, altri cinque mi attaccavano.
Si materializzavano dal nulla.
 
Star sparava raggi laser in ogni direzione, Raven attaccava e BB, quasi completamente ristabilito, si trasformava in tutti gli animali di grossa taglia esistenti.
Si proteggevano a vicenda.
 
Ma poi successe qualcosa che non avrei mai voluto vedere.
Cyborg era a terra, sopra di lui uno di loro.
Gli aveva strappato il chip.
Beast Boy gli era corso incontro, non accorgendosi del nemico, che gli arrivò alle spalle ed inevitabilmente, lo colpì.
 
Quello fu l’inizio della fine.
 
Il capo di quell’esercito mi si avvicinò.
 
-Non pensavo sarebbe stato così facile! Meno due in un colpo solo.-
 
Poi si rivolse ai suoi sottoposti.
 
-Portate l’essere verde in laboratorio, il mezzo-robot lasciatelo lì, non potrà far niente. Alla strega ci penso io.-
 
-Raven, NO! Scappa!-
 
Feci un salto per raggiungerla, ma dieci ninja mi bloccarono.
 
Vidi chiaramente quell’individuo andare dalla mia amica, con passo deciso.
 
Lei era ancora sconvolta, stava cercando di reagire, di impedire che si portassero via BB.
 
Ma ormai quell’uomo l’aveva presa, la stava circondando con un’aurea verde, che proveniva dalle sue mani.
 
Raven fluttuò per un momento, poi la mano di lui si avvicinò alla sua fronte, con un gesto rapido le strappò la gemma.
 
Un urlo.
 
Poi il nulla.
Il suo corpo cadde in modo scomposto sull’asfalto.
 
Sentivo le lacrime, pungenti voler uscire attraverso la maschera.
Ma le ricacciai indietro.
Raccolsi tutte le mie forze e con un calcio allontanai tutti quelli che mi trattenevano.
Ma il momento di libertà durò poco.
 
Venni circondato anch’io dalla stessa energia verde che prima aleggiava su Raven.
 
-Robin, Robin. L’amore rende deboli come vedi. Sai ora che succederà? Farò del male alla tua amichetta.-
 
Non vorrà mica far del male a…
 
-Tu, lurido… non ti permetterò di toccarla. Non starò a guardare mentre uccidi anche lei.-
 
Come riposta ebbi una grossa risata.
 
-Ma io non ho ucciso nessuno. Credimi, la tua amica Raven starà meglio di te, perché sarà al sicuro.
Non posso dire lo stesso di quella graziosissima aliena.
Pronto per lo spettacolo?-
 
Uscire da quella bolla di magia era impossibile.
 
L’ultima cosa che vidi fu il corpo della mia Kori scaraventato lontano metri e metri, vicino ad un campanile.
 
Giurai a me stesso che qualsiasi cosa fosse successa, sarei andato a prenderla.
 
Poi la sfera intorno a me si restrinse, soffocandomi.
Cercai di resistere in tutti i modi, ma svenni.
 
Mi svegliai in una sala buia, immobilizzato su di una sedia.
Improvvisamente una luce bianca mi ferì gli occhi.
 
-Chi sei tu?-
 
Conoscevo quella voce.
 
-Al massimo sono io che dovrei farti questa domanda. Tu chi sei? E perché ci hai fatto questo?-
 
Piano piano mi stavo abituando a quella luce accecante ed iniziai a scorgere una figura nera di fronte a me.
 
-Sapevo che su di te non avrebbe funzionato, con i tuoi amici è stato facile. Sono vulnerabili.
Certe volte avere dei superpoteri può essere un punto debole. Sei d’accordo con me?-
 
Provai a muovermi, ma i miei polsi e le mie gambe erano legati alla sedia. Lui continuò.
 
-Certo che sei d’accordo.
Volevo solo metterti al corrente di alcune cose:
numero uno: non potrai mai liberarti, quindi è inutile che ci provi;
numero due: i Teen Titans non esistono più. È stato facile cancellarvi dalla memoria degli umani, dai loro registri.
Voi non esistete, anzi non siete mai esistiti.-
 
Ma cosa? Come aveva fatto? Dovevo assolutamente uscire si lì. Dovevo trovare i miei amici.
 
Un uomo alto con i capelli brizzolati e gli occhi neri, aprì bruscamente la porta, tutto preoccupato.
 
-Capo, c’è un problema. Dobbiamo immediatamente portare via il prigioniero. Non è più al sicu…AAAAA-
 
Un’ombra nera, ma questa volta a me familiare, piombò nella stanza.
A causa dell’effetto sorpresa i due caddero a terra, messi K.O. dai calci e dai pugni del mio salvatore, che dopo aver azionato un congegno, mi liberò.
 
Attraverso una finestrella riuscimmo a salire sul tetto.
Il campanile si vedeva benissimo.
La figura mi sorrise e appoggiò una mano sulla mia spalla.
 
-Sappi che veglierò sempre su di te, Dick.-
 
E così come era comparso, svanì.
 
-Grazie.-
 
Grazie a lui avevo la possibilità di salvare tutti, di rimediare al mio errore, dovevo proteggerli.
Io sono il loro leader!
 
E sapevo già dove andare.
 
Quando arrivai al convento ero esausto, avevo camminato e corso per ore.
Ma la gioia di rivedere Kori e sapere che esisto per lei, che noi esistiamo, è impareggiabile.
 
Le raccontai tutto, lei mi abbracciò, con le lacrime agli occhi.
 
-Sono così felice di averti qui con me.
Ma ora dobbiamo trovare gli altri.-
 
Mi piace un sacco la sua determinazione, il suo non arrendersi mai.
 
-Assolutamente! Ho già qualche idea.
Ricordi che mi ha detto “il capo”? Che Raven sarebbe stata al sicuro. C’è posto più sicuro di casa?-
 
-Vuoi andare ad Azarath? E come ci arriviamo? Se l’amica Rae non sa niente… come può vivere lì?-
 
Non aveva tutti i torti. Azarath le avrebbe ricordato chi fosse veramente.
 
-Allora è qui sulla Terra. Di certo non da sola. E se… se fosse con sua madre?-
 
Un pensiero balenò nella mia mente e anche in quella di Star.
 
-Ma Robin, questo vorrebbe dire che…-
 
-…che sua madre è complice.-
 
Questo complicava le cose, di molto.
 
-Come la troviamo? I nostri nomi non compaiono in nessun registro, giusto?-
 
-I nostri nomi da Titans, sì. Forse Raven usa il suo vero nome. Sai qual è?-
 
Il suo sguardo si incupì.
 
-No, BB sicuramente lo sa.-
 
-Lo troveremo, vedrai.
Ora pensiamo a Cyborg. Lo hanno lasciato lì, qualcuno lo avrà notato.
Che dici? Passeggiata notturna in ospedale?-
 
Le sorrisi, lei mi abbracciò fortissimo.
 
-Amico Cy, stiamo arrivando!-
 
Dopo un paio di giorni mi ripresi completamente, la mia aliena nel frattempo, aveva trovato la stanza di Cyborg; aveva fatto qualche esplorazione, si era aggirata per tutti i reparti e lo aveva visto, dormiente.
 
Finalmente il giorno del “rapimento” arrivò.
Con qualche mezzo di fortuna e tanta pazienza avevo ricostruito il chip mancante.
 
Il piano era questo: dovevo entrare nell’edificio, Kori sarebbe stata fuori, non appena lo avessi trovato, l’avrei chiamata e lei con la sua forza ci avrebbe trasportati al convento.
 
Per un primo momento sembrò andare tutto liscio, ma poi… BB era lì, era entrato, aveva parlato, era vivo, non ci potevo credere.
Ed era normale.
Questa frase però la dissi ad alta voce.
 
-Che diavolo? Certo che sono normale! Come fai a conoscere il mio nome?-
 
E ora che mi invento?
Non ricorda niente, non posso traumatizzarlo così, non mi crederebbe.
Cy mi guarda preoccupato.
 
-Ehm… l’infermiera mi ha detto che mio fratello, qui, ha delle visite.
Ho pensato: ma chi è il pazzo che parla con un uomo che non può rispondere? Poi ti ho visto e ho detto: oh, ma sei normale!-
 
La scusa più pietosa di sempre.
Lui alza un sopracciglio e incrocia le braccia sul petto.
 
-Amico, ma chi pensi di prendere in giro? Tu stai fermo qui, io chiamo i dottori.-
 
Prende la chiave, esce e ci chiude dentro.
Poco male.
È dalla finestra che scappiamo.
Attivo il ricevitore il più veloce possibile.
 
-Star, ora!-
 
Lei arriva in volo da noi, ci prende ed insieme decolliamo verso il monastero.
 
-Mi spiace BB, tornerò a prenderti.-
 
Poggiamo Cyborg sul lettino dell’infermeria, il viaggio deve averlo stancato perché è svenuto.
Delicatamente inserisco il chip nei circuiti e ricollego tutti i fili.
 
Lui si sveglia. Guarda prima me e poi Star.
Un ampio sorriso compare sul suo volto.
 
- Booyah! Grazie amici!-
 
Ci abbraccia, per poco non ci soffoca. Noi gli raccontiamo tutto, dei criminali, dei nostri dati cancellati.
Lui ascolta, attento, in silenzio e ogni tanto annuisce.
 
-Quindi ora restano i due piccioncini da salvare?-
 
Star lo guarda perplesso.
 
-No, restano l’amico BB e l’amica Rae.-
 
Cyborg scoppia a ridere, come sempre tocca a me spiegarle tutte le antifone, i modi di dire e tanto altro.
 
-Era quello che intendeva dire, Kori.-
 
-Ragazzi se volete posso fare una ricerca su Trigon. Magari salta fuori il nome della mamma di Raven.-
 
I circuiti di Cyborg si illuminano di un celeste chiaro e dal suo braccio meccanico viene fuori una mini tastiera.
 
-Boom, trovato. “Più di vent’anni fa a Gotham City, il demone, attraverso una cerimonia iniziatica, fu risvegliato e portato in forma umana con l’aiuto di una giovane donna: Angela Roth.”
Credo sia lei. Potremmo localizzare tutti i Roth che vivono nella vicinanze.-
 
-Ottima idea!-
 
Il nostro amico riprende la ricerca, io e Star ci guardiamo preoccupati.
 
-La casa più vicina che corrisponde al cognome è a due chilometri da qui.-
 
-Ci vado io, domani mattina però. Adesso siamo tutti stanchi.-
 
All’alba, esco furtivamente e raggiungo la casa.
Dopo un po’, con mia grande sorpresa, dalla porta esce Raven, con un cappuccio in testa, come sempre.
La inseguo per tutto il giorno.
 
Va all’Università. Studia in biblioteca. La memoria le sarà stata anche cancellata, ma la sua personalità no.
 
Durante il viaggio di ritorno mi avvicino un po’ a lei, ma quando incrocia il mio sguardo mi copro con un paio di occhiali da sole. Non posso andare in giro con la maschera.
Vedo che porta una mano alla testa e fa una smorfia di dolore.
Che sta a significare? Che qualcosa la ricorda?
 
Non appena il treno raggiunge la stazione, la supero e corro verso casa sua.
Mi nascondo dietro un cespuglio e dal balcone vedo una donna, sua madre; riesco a sentire ciò che dice.
 
-Sai che non devi chiamarmi a casa! Ci potrebbe scoprire.
E va bene dimmi questa cosa importante.-
 
Lo sapevo! Quella donna nasconde qualcosa.
Raven sta entrando in casa. Purtroppo devo scappare, un furgone nero è appostavo proprio di fronte all’abitazione, non posso lasciare che mi scoprano.
 
Devo tornare dagli altri ed insieme capire come far tornare la memoria a Beast Boy e come liberare Raven.
 
Troveremo un modo.





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nota: ecco a voi il quinto capitolo! E con questo abbiamo completato la squadra. Avete capito chi ha salvato Robin? E chi sarà mai questa “organizzazione criminale”?
Bene credo di aver chiarito un paio di cose (e complicato altre).
Spero di non avervi deluso!
Come sempre grazie mille a chi mi sostiene! Non so che farei senza di voi!
Scusate per il piccolo ritardo, gli esami della sessione autunnale mi stanno uccidendo, ma non potevo non aggiornare (poi ho gli incubi).
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Al prossimo aggiornamento.
  
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