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Autore: Edward LoneBark    21/09/2016    1 recensioni
Una guerra che si trascina da tempi immemori sta per giungere al termine. Il destino ha schierato le sue pedine e attende la prossima mossa del nemico, mentre un ragazzo senza memoria cerca la propria identità, svelando misteri antichi di millenni.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Durante la cena, Kalium presentò ad Hedras e a Reften la scorta che li avrebbe accompagnati fino alla Sorgente. Era composta da otto veterani, un abile guaritore e due Luminosi tra i più potenti dell'esercito. Erano tutti soldati che avevano dato senza indugio il loro assenso ad una missione estremamente pericolosa, scelti tra i migliori. Alla guida della compagine era stato posto il comandante Ravell, un uomo sui quarantacinque anni che aveva fatto molto per Eternis in quegli ultimi anni. Era il comandante sotto il quale aveva combattuto Verlan, il quale aveva speso solo parole di elogio per l'ufficiale.

Era un uomo silenzioso e pacato, che sembrava impossibile da sconvolgere, e non dava mai traccia di nervosismo, che talvolta i suoi uomini lasciavano trapelare.

Anche Hedras fu laconico, durante la cena. Mangiava con gusto le pietanze deliziose, che non gli sembravano reali dopo tutte quelle settimane passate con la fame.

Fu sorpreso dall'atteggiamento che i suoi compagni mostravano nei suoi confronti. Sebbene fossero tutti esperti veterani, nessuno di loro, eccetto forse il comandante, riusciva a dissimulare una forte curiosità verso il ragazzo che aveva strappato al nemico la chiave della sconfitta di Eternis. In molti occhi vide perfino una certa soggezione, il che lo mise a disagio, invogliandolo ancora meno ad imbastire una conversazione. Parlò solo con Reften, seduto accanto a lui, cercando di informarsi il più possibile su quanto ancora non sapeva sul nemico prima del viaggio. L'anziano stregone mangiava a malapena, e spesso lanciava occhiate imperscrutabili verso il fondo della tavolata, dove era seduto Darkanus, che per quella sera aveva scelto di non cenare con la famiglia reale e i consiglieri.

-Mi sono consultato con Lord Darkanus e il comandante Ravell, dopo la riunione- disse Reften -e abbiamo formulato un abbozzo di piano. Il confine non è affatto definito ed è vastissimo, il che rende impossibile al nemico sorvegliarlo nella sua interezza. Sta di fatto che non siamo in grado di attraversare il Deserto per raggiungere la destinazione attraverso la via più breve. Il comandante ha suggerito di aggirare il dominio nemico prendendo la via verso sudovest, e navigare lungo la costa fino ad aver superato il deserto. Darkanus temeva tuttavia che un viaggio tanto lungo avrebbe richiesto troppo tempo. Il grosso problema è che nessuno sa con chiarezza cosa ci sia ad ovest. Le mappe sono quasi tutte perdute, e quelle che ci sono potrebbero essere imprecise, troppo vecchie o anche inattendibili-.

Hedras si passò una mano sul volto. Aveva accumulato un'enorme stanchezza e il sonno lo stava già avvolgendo. -Che cosa avete intenzione di fare, dunque?-.

-Passeremo al sotto della terra desolata- rispose inaspettatamente Reften, passandosi la mano sul mento rasato. -Lord Darkanus ha cercato accuratamente nella biblioteca e ha individuato diversi accenni ad un condotto sotterraneo che, prima della caduta dell'antico Impero di Tharness, metteva in comunicazione Eternis con l'Ovest. In seguito, con la diffusione dei predoni e i cataclismi, l'occidente cadde in una profonda crisi che ruppe quasi tutti i commerci. La via sotterranea, già non troppo frequentata in quanto estremamente lunga e buia, venne abbandonata del tutto, e con i secoli dimenticata-.

-Una via del genere sarebbe sicura, pur abbandonata da così tanto tempo?- chiese Hedras. Dovevano averci già pensato, ma voleva comunque avere chiara la situazione. Oltretutto, non aveva dimenticato la vicenda della Fossa dei Giganti, un'altra via abbandonata che tuttavia si era dimostrata estremamente pericolosa.

-Il tunnel fu creato dei Precursori- intervenne Reften -e la loro magia dura per millenni. Probabilmente la magia che sostiene il tunnel è vincolato alla terra stessa, il che lo rende pressoché eterno, a meno che qualcuno non l'abbai danneggiato di proposito. Abbiamo fatto controllare l'imboccatura e i primi chilometri, e sembra tutto a posto-.

-Non possiamo concederci il lusso di una via sicura, Lord Creen- disse Ravell con la sua voce bassa -è una missione rischiosa di per sé, e abbiamo poco tempo. Il tunnel ci consentirebbe di passare al di sotto dei nemici, proteggendoci da un pericolo ben più grande. Quanto a quello che troveremo dall'altra parte, non abbiamo idea. Da secoli non ci arriva alcuna notizia di quanto accade oltre il deserto, e i pochi esploratori che hanno tentato il viaggio non sono più tornati. L'Ovest è probabilmente ostile, infestato di predoni e popoli avversi, o comunque sconosciuti, e non abbiamo che una vaga idea di dove si trovi la Sorgente-. Bevve un lungo sorso dal suo bicchiere, poi lo guardò negli occhi. -Ben presto le poche certezze svaniranno, e dovremo affidarci solo alle nostre forze. Dobbiamo essere pronti a tutto-.

 

Hedras pensò a lungo alle parole del comandante, mentre fissava il soffitto della sua stanza in attesa del sonno, che si era momentaneamente dissipato. L'ignoto diventava ancora più fosco, e popolato di presenze ostili. Si ritrovò a pensare a cosa avrebbero fatto se non fossero stati in grado di trovare la Sorgente, perduti in una terra ignota e avversa.

E se rimanessi solo? s'insinuò un pensiero maligno solo e perduto, a cercare senza speranza un luogo che potrebbe non esistere, sapendo tuttavia di avere il destino di Eternis tra le mani.

Si voltò su un fianco. Aveva avuto paura quando si era trovato in pericolo sulle montagne, ma almeno sapeva dove andare, e sapeva di tornare a casa. Ora lo attendeva l'ignoto, ed era una paura molto diversa, e molto più velenosa, impossibile da combattere.

Fu la stanchezza a sottrarlo ad una notte tormentata dagli spettri di un futuro fosco e pieno di ombre, trascinandolo con dolcezza in un sonno senza sogni.

 

La piccola compagnia si raccolse davanti al portone del castello, insieme al principe, Darkanus e Lord Tavor. Erano un gruppo piuttosto sparuto, ma composto da elementi validi: due Luminosi sarebbero stati sufficienti per affrontare un battaglione nemico, e anche Hedras aveva una notevole influenza, dal momento che era potenzialmente il più potente tra tutti loro.

Ebbe un brivido quando vide Neyra, che stava salutando il fratello con un lungo abbraccio. Vestita da viaggio, con i capelli luminosi raccolti in due trecce, sembrava ancora più bella.

-Ricordati della promessa che mi hai fatto- le disse Anwill, tenendole una mano tra le sue. Aveva occhiaie ancora più profonde, e l'espressione stravolta di chi non ha preso sonno per tutta la notte.

Neyra annuì. -Quando papà si sveglierà, capirà, ne sono sicura- disse, guardando istintivamente in alto, dove il re dormiva. -Capirà che non c'era altra scelta-.

Anwill distolse lo sguardo. -Ora vai, non voltarti indietro. Farò in modo che tu abbia una casa alla quale tornare-.

Gli abiti da viaggio erano caldi e pesanti, dotati di uno strato di imbottitura rinforzata e di incantesimi di protezione, che Kalium stesso aveva fortificato e cui aveva aggiunto ulteriori protezioni contro l'oscurità. Nel profondo, dove giaceva il suo potere segreto, avvertì il tessuto vibrare di energia.

Mentre li indossava, si chiese quali fossero i reali poteri di Lord Kalium. Non percepiva nulla, era possibile che avesse ottenuto il suo ruolo per la sua notevole conoscenza, che aveva già ampiamente mostrato. Tuttavia Hedras era convinto che ci fosse molto di più in quell'uomo dall'aspetto misterioso. C'era qualcosa in lui che non gli permetteva di fidarsene completamente, sebbene era certamente assurdo. Tutti si fidavano di lui, la spedizione si basava sulla sua parola, la vita stessa della figlia adottiva del re era a rischio per la profezia che aveva riportato. Per un breve istante gli passò per la mente la folle idea che Fosse tutto un inganno ordito dallo stregone, che li avrebbe fatti cadere in una trappola senza via di fuga.

Non avrò mai pace da questo dubbio, ma non ho comunque scelta. Devo affidare la mia vita a quell'uomo, la posta in gioco è troppo alta.

Il senso di inquietudine non lo abbandonò mentre scendeva le scalinate per raggiungere la stanza del portale. Era già sorto il sole, ma erano arrivati quasi tutti. Non c'era nessun altro, dovevano aver già salutato tutti i loro cari e amici prima di partire. C'era solo il principe, che parlava con la sorella vicino al portale ancora spento.

Kalium e Ravell chiacchieravano a bassa voce in un angolo, con aria tranquilla, come se stessero disquisendo del tempo. Hedras si chiese se davvero il comandante fisse così calmo o stesse soltanto ostentando una tranquillità che non aveva, per placare il nervosismo dei suoi uomini. Non solo rischiava la vita in una missione pericolosissima, ma guidava la missione e aveva in mano il destino di Eternis quanto Hedras. Il ragazzo lo invidiò per la sua calma, mentre cercava di tenere a bada l'ansia. Ora che era giunto il momento, sentiva le dita tremare. Irritato, le infilò in tasca per nasconderle.

La porta si aprì ed entrarono altri due soldati. Stupito, Hedras riconobbe Verlan, che ripulito e dopo un buon riposo mostrava diversi anni in meno. Il soldato gli andò incontro sorridendo e gli strinse la mano con calore. -Ti trovo bene- disse allegro -un bel bagno e qualche pasto caldo fanno miracoli-.

Hedras ridacchiò. -Sei venuto a salutarmi? Credevo che fosse una missione segreta-.

Verlan smise di sorridere. -Verrò con te, Hedras-.

L'altro rimase interdetto. -Come? Ma...perchè?-

-Un mio caro amico doveva partire con voi, ma gli è venuta la febbre alta e mi sono offerto volontario per sostituirlo. Ero già tornato dalla precedente missione, Kalium mi ha giudicato idoneo e ha accettato-.

Quale grande onore... -Verlan, ti rendi conto di quello che ci aspetta?-.

-No- rispose l'altro, serissimo -e credo non lo sappia nemmeno tu. So solo che questo viaggio deciderà il destino della mia terra e del mio popolo, e se devo morire, preferisco essere lì a deciderlo, piuttosto che aspettare nell'ignoto. Potrò fare la mia parte, e questo è il più grande onore che potrà mai essermi offerto-.

Hedras capì subito che si rendeva appieno conto dei rischi che avrebbe corso, ed era pronto a rinunciare alla breve pace che rimaneva al mondo, quindi cessò di obiettare. -Sei molto nobile- disse invece -e sono felice che tu sia con me. Che il Fato ti protegga-.

Reften si aggiustò gli abiti da viaggio. -Molto bene, ci siamo tutti. Spero che abbiate salutato i vostri cari, perchè non li vedrete per lungo tempo. Non c'è più ritorno, una volta presa questa via. Che possiate arrivare fino in fondo-.

Benchè la missione fosse assolutamente segreta, tutti i membri della spedizione avevano potuto parlarne con coloro di cui si fidavano. Kalium aveva posto un potente incantesimo sull'informazione in modo che chi ne fosse venuto a conoscenza non potesse dire nulla a riguardo in alcun modo, scongiurando la possibilità che arrivasse al nemico e l'impresa si concludesse con un rovinoso fallimento. Kalium ringraziò anche in quella circostanza l'utilità dei suoi preziosi incantesimi. -Signori- disse lo stregone -tutto il regno vi è grato per la vostra dedizione e il vostro coraggio. La gloria di questa impresa circonderà per sempre il vostro nome e la vostra memoria nella storia. Se avrete successo, non sarete mai dimenticati-.

Se fallirete, non ci sarà più nessuno che potrà ricordarvi pensò sardonico Hedras.

Un rombo profondo attraversò le pareti e il portale si formò tra le due colonne. La vibrazione era intensissima, tanto che si propagava fino ai suoi piedi. -La distanza è lunga e il portale reggerà forse un minuto. Attraversatelo in fretta, forza- li esortò il comandante, superando la vibrante barriera di energia. Quando fu il suo turno, Hedras corse tra le colonne, lasciandosi trasportare dalle tenebre nelle profondità del mondo.

   
 
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