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Autore: violaserena    22/09/2016    1 recensioni
Seguito di "Venti di Guerra".
Quando tutto sembra essersi risolto per il meglio, giunge una nuova minaccia.
Forze oscure tramano nelle ombre, portando con sé una scia di sangue.
I Sette Regni sono di nuovo in pericolo e questa volta la loro forza coordinata sembra non bastare.
Questa volta serve qualcosa di più, o meglio qualcuno. Serve Azor Ahai.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Bran Stark, Gendry Waters, Jaime Lannister, Tommen Baratheon
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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JAIME

 

Cavalieri, cavalli e carri continuavano a riversarsi attraverso il portale della Fortezza Rossa. Il cortile era un caos di fango, sudore, grida. Il re di Dorne non era ancora arrivato, venne detto a Jaime. Anche se, in effetti, lui non credeva che sarebbe mai venuto, viste le sue condizioni fisiche. Sicuramente al suo posto ci sarebbe stata sua figlia Arianne.
«Cosa credi che vogliano dirci di urgente?» domandò ser Barristan guardando dritto davanti a sé.
«Chi può dirlo? Però, viste le forze mobilitate, non deve essere niente di buono».
«Lo credo anch’io».
Il vecchio cavaliere sospirò.
Jaime non poté fare a meno di notare come l’uomo accanto a sé fosse invecchiato. Non era più il guerriero forte e vigoroso di un tempo. Era probabilmente solo un vecchio che desiderava vivere gli ultimi anni della sua vita in pace. Certo però non lo avrebbe mai ammesso, men che meno di fronte a lui. Selmy non aveva mai approvato la sua presenza nella sua preziosa Guardia Reale. Prima della ribellione, l'anziano cavaliere lo riteneva troppo giovane e poco addestrato; dopo, era noto il suo commento che lo Sterminatore di Re avrebbe dovuto scambiare il mantello bianco con uno nero. E ancora adesso, nonostante fossero cambiate molte cose, non riusciva a guardarlo con occhi diversi.
Lui lo avvertiva, ma non poteva farci niente.
Un sorriso amaro si stampò sul suo volto. Quale ironia che venisse amato da qualcuno per un gesto di gentilezza che non aveva mai compiuto e disprezzato da tanti altri per quello che era stato il suo atto più bello, tagliare la gola a quel demente di Aerys.
«Ad ogni modo, se dovesse esserci un’altra battaglia, l’affronterò com’è giusto che sia» disse ser Barristan.
«Come farebbe un cavaliere».
«Aye. Se devo morire, morirò da cavaliere».
«Non ci sarà nessuna battaglia» asserì Brynden Tully avvicinandosi ai due uomini. «Queste terre hanno visto scorrere troppo sangue negli ultimi anni. Sangue di innocenti. Non permetterò più che accada una cosa simile».
Jaime scoppiò a ridere.
«Non è in tuo potere decidere le sorti dei Sette Regni, Maestro delle Leggi».
«Forse no. Ma è in mio potere fare in modo che non venga scelta la strada sbagliata».
«Non capisco davvero perché tutti pensiate al peggio» sospirò ser Davos sbucando da dietro un angolo.
I tre uomini lo guardarono accigliati. Non l’avevano sentito arrivare.
«Dovreste saperlo che ci sono un sacco di passaggi segreti. Izembaro me ne ha mostrato qualcuno, come del resto ha fatto con voi, o sbaglio?».
Nessuno rispose.
«Comunque è inutile pensare a quello che potrebbe essere prima che esso sia. Nulla è mai come ci si aspetta, l’ho imparato sulla mia pelle» proseguì il Maestro delle Navi.
«Questo è vero, ma…» ser Barristan non riuscì a finire la frase.
Cadde a terra in una pozza di sangue, allarmando i suoi compagni.
Una freccia nera sbucava dalla sua schiena.
Jaime si guardò subito attorno cercando di individuare il colpevole. Vide all’ultimo una figura incappucciata che si stava allontanando.
«Occupatevi di ser Barristan!» gridò prima di lanciarsi all’inseguimento.
Corse più in fretta che poteva con la spada sguainata. Uscì dalla Fortezza Rossa, facendosi largo tra la massa di cavalieri dorniani appena arrivati.
Si inoltrò nelle vie di Approdo del Re, cercando di stare al passo con la figura misteriosa.
Giunse dinanzi al Grande Tempio di Baelor, ma ormai era troppo tardi. Il colpevole si era già dileguato.
Fece per tornare indietro quando sentì una fitta alla spalla. Guardò in basso e vide una lama sporca di sangue spuntare dal suo arto. Un poderoso calcio lo fece cadere a terra, allontanandolo dalla sua spada.
Cercò di riprenderla, ma la figura misteriosa gli bloccò la mano sana con un piede.
«Che gli Estranei ti portino alla dannazione!» grugnì.
«Ci sono già» rispose questi, tirandosi giù il cappuccio.
Jaime rimase paralizzato. Non poteva essere vero. L’aveva uccisa, l’aveva uccisa con le sue mani.
«Addio fratello» sorrise Cersei calando la lama insanguinata. 



Angolo Autrice.
Ciao a tutti! :)
Eccomi qui con un nuovo capitolo!
Spero vi sia piaciuto: che ne pensate del finale? Ve lo aspettavate? Che significa tutto ciò?
Lo scoprirete presto!
Un saluto,
Violaserena.

  
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