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Autore: Betulini2000    22/09/2016    1 recensioni
El secreto de Puente Viejo- Anno 1938. La famiglia Castro Castañeda vive felice e serena a Cuba, il tempo è passato in fretta ed Esperanza e Beltrán sono ormai grandi. All’Havana sono contenti, ma Puente Viejo attira come una calamita. Hanno bisogno di chiarire tutti i dubbi che abitano nella loro mente e, non potendo resistere al desiderio di scoprire quali segreti nasconde il paesino spagnolo, metteranno a rischio il loro. Lanciandosi in questa grande avventura, riusciranno a mantenere il segreto più grande? O verranno scoperti da chi in passato ha fatto tanto male ai loro genitori?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Castañeda, Martin Castro, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Felicidad, vieni qui. Devi portare l’ordine a Julio. La ragazza si avvicinò di fretta ad Alfonso e prese delicatamente il piatto dalle sue mani. Modestamente stava diventando piuttosto brava nel suo lavoro, ed era strano vista la sua sbadataggine: nell’ultimo mese non aveva rovesciato un piatto, né rotto un bicchiere e ne era davvero orgogliosa. Stava lavorando ininterrottamente ormai da qualche ora ed il caldo di luglio, anche se non era paragonabile a quello cubano, la stava facendo sudare.
“a volte non so cosa faremmo noi due senza te e Jorge”
“e noi non sapremmo che fare senza la vostra disponibilità. Se non ci aveste offerto questo posto in cambio di un alloggio, a quest’ora saremmo per strada a mendicare” affermò Esperanza servendo l’ennesimo cliente. Ad un tratto la porta si spalancò ed entrò Pablo, il postino.
“ho una consegna per Felicidad Lobos” la forestiera sobbalzò e gli corse incontro. Sperava che fosse la lettera di risposta dei suoi genitori, ma restò un po’ spiazzata quando l’uomo le diede un pacchetto. Era privo di mittente, come ogni lettera che le veniva recapitata. Esperanza non vedeva l’ora di aprirlo e svelare il mistero che riguardava il suo contenuto, ma stava lavorando quindi avrebbe dovuto aspettare quella sera.
“se vuoi puoi andare in camera tua ed aprirlo”
“davvero?”
“si, qui hai finito per oggi. Ti do il resto del pomeriggio libero”
“grazie mille, don Alfonso. Gliene sarò eternamente grata” lui sorrise, ma la fanciulla non se ne accorse perché era già sulla scalinata che portava alla sua stanza. Trovò Beltrán sdraiato sul letto che si stava godendo la sua meritata siesta.
“Bel, svegliati!” lo scosse talmente forte che al poverino per poco non si lussava una spalla.
“perché lo hai fatto? Sai che non mi piace essere svegliato”
“è arrivato questo” gli mostrò la scatola. Lui si rizzò a sedere all’istante.
“cosa credi che contenga?”
“non lo so” la agitò avvicinando ad essa l’orecchio. “non produce alcun rumore”
“apriamola! Che stiamo aspettando?” si aiutarono a vicenda ad aprire il pacchetto e dentro trovarono un fascicolo ed una lettera sulla quale c’era scritto “da leggere dopo”. I fratelli si guardarono straniti ed Esperanza afferrò quei fogli tenuti insieme da degli anelli di metallo. Sulla copertina non c’era scritto nulla, così sfogliò la prima pagina ed iniziò a leggere ad alta voce.
«Era il 21 agosto 1919,sembrava una giornata come tante altre ed invece fu quella che cambiò la mia vita per sempre. Stavo aspettando la diligenza che trasportava dei guanti per la mia madrina, ma quest’ultima ritardò a causa di un incidente. Mi iniziai a lamentare con mia zia Mariana per l’attesa, ma poi mi resi conto che aspettare ne era valsa la pena perché dal carro che arrivò in piazza scese un giovane ragazzo. Era alto, muscoloso ed indossava solo una canottiera, era vostro padre. Dal primo momento in cui i nostri occhi si incontrarono capii che era lui l’amore della mia vita, lo stavo aspettando da tempo e finalmente era davanti a me in carne ed ossa … » continuò nella lettura della storia speditamente, sorridendo e piangendo, sentendo tante emozioni diverse farsi strada nel suo cuore. Quel fascicolo raccontava nei minimi dettagli l’amore dei suoi genitori, c’era descritta ogni emozione, ogni difficoltà che avevano dovuto affrontare, il cui ricordo era ancora vivo nella mente di Gonzalo e María. Il tempo non aveva sbiadito quei momenti, anzi, se possibile aveva reso i loro contorni ancora più nitidi. Esperanza si spaventò quando scoprì che Fernando era stato il marito di sua madre e rabbrividì nel leggere gli abusi nei suoi confronti. Più volte le venne l’impulso di strappare la carta davanti alle ingiustizie e alle sofferenza che erano descritte, ma si trattenne e giunse fino alla fine. Scoprì finalmente i motivi che li avevano spinti a fuggire e resistette all’istinto omicida nei confronti della Montenegro e di Mesía.
«… e questa è la nostra storia,il nostro amore fino ad oggi. Spero di non avervi annoiato con questo lunghissimo racconto per il quale, come potete ben vedere, una semplice lettera non sarebbe bastata.» sia lei che Beltrán erano in una valle di lacrime quando lui, con le mani tremanti prese la piccola busta che giaceva sul fondo del pacchetto ed iniziò a leggere.
«figli adorati,
visto che vostra madre si è oltremodo protratta scrivendo un intero libro, sarò breve. Scusateci per non avervi raccontato tutto prima, ma eravate piccoli e volevamo proteggervi da tante atrocità, ma evidentemente abbiamo sbagliato. Alla prima occasione distruggete quel fascicolo, per non lasciare alcuna traccia. Anche se Francisca sembra fuori gioco, non fidatevi di lei e statele lontani, ma soprattutto non rivolgete la parola a Fernando. Se le cose dovessero complicarsi in qualche modo avvisateci, mandateci una lettera, o meglio telefonateci. State attenti, per favore e tornate il prima possibile. Ci mancate tanto e siamo in pena per voi.
Un bacio, G» nessuno dei due riusciva a pronunciare una parola in merito a quello che era accaduto, e non sapevano neanche che emozione provare: rabbia? Compassione? Gioia? Delusione? L’unica cosa certa era lo stupore, perché non si aspettavano nulla di tutto ciò. Nel silenzio più totale si abbracciarono e cercarono per un attimo di svuotare la mente.
   
 
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