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Autore: lalluby    24/09/2016    1 recensioni
Margot Harris è una matricola dellla Columbia University con una visione innocente e una paura di cadere.
Calum Hood è il crudele, figlio di un miliardario e un senior della Columbia University con un passato oscuro e un gusto del rischio. Entrambi sono totalmente l'opposto, ma forse, sono solo ciò di cui l'altro ha bisogno.
- - -
- Tu e Calum Hood eravate amici?- Chiesi con cautela. Ma questo anticipava il fatto che io già sapessi la risposta, sorprendendo tutti, il volto di Ashton si dipinse con espressione di amarezza verso il pensiero della sua amicizia con Calum , mascherando il tutto con apatia e fastidio.
- Molto tempo fa. Sono contento che adesso non lo siamo più -
- Perchè? - Chiesi, sperando di ottenere delle risposte e di non essere troppo impulsiva.
- Lunga storia. Ma tutto sommato, lui non è il tipo di persona con la quale vorresti essere impegnata - ( … )
- Penso che ci sia del buono in tutti. Alcune cose... alcune persone, a lui importano - ( … )
Ashton mi guardò , prese un'altra boccata dalla sua sigaretta cercando il mio sguardo. (... ). Ashton portò la sigaretta nel posacenere, schiacciandola contro di esso e guardandola per un attimo.
- Ad Hood non importano le persone. Lui le brucia -
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Hello?



Calum's P.O.V


 

-Mio padre vuole perseguire questo affare con Bergström Diamonds. Sono in una posizione vulnerabile e se colpissimo ora, saranno suscettibili alla vendita- Dissi agli altri due dirigenti al tavolo, cliccando la mia penna con irritazione.

Sembrava crudele ma era ciò che doveva essere fatto.

-Beh, sono più o meno una società di famiglia e c'è stata qualche resistenza...-

Mi pizzicai il ponte del naso.

-Dovranno cedere alla fine. Guardate, non mi importa se qualcuno deve recarsi fino nella fottuta Svezia per finire l'affare-

Mi alzai da dietro la scrivania, segnalando che avevo finito con questo meeting. Ma la verità era, l'affare era stato già finito prima che loro ancora avessero iniziato.

-Mio padre era all'ultimo minuto- Cercai le parole, mantenendo il mio viso privo di emozioni - Indisposto-

Alcolizzato del cazzo.

La voce nella mia testa mi diceva che fossi un ipocrita, ma la ignorai.

-Ma questo affare è già in progresso. Lui vuole che lo portiamo avanti, quindi faremo questo. Facciamo si che questo avvenga-

Gli altri uomini si alzarono dal tavolo come bene e ci demmo una stretta di mano prima di separarsi. Non appena lasciarono la stanza, presi un respiro profondo. Un incarico svolto. Rimaneva solamente un'altro meeting a cui dovevo andare, lontano dall'ufficio.

Guardai l'ora e feci una rapida chiamata al portinaio dell'albergo al mio attico.

-Pronto Allen, sono Calum Hood-

-Buonasera, signor Hood. Che cosa posso fare per lei?-

-Buona sera. Mi piacerebbe sapere se c'è stata qualche consegna al mio attico-

-Ehm, no signore. Non c'è ne è stata nessuna-

Era un po' tardi. E se Margot avesse voluto ordinare qualcosa sarebbe arrivata adesso. Sorrisi con me stesso e scossi la testa, naturalmente si era rifiutata di usare la mia carta di credito, avrei dovuto aspettarmelo.

-Va bene allora. Grazie, Allen-

-Nessun problema, signor Hood-

Quando terminai la chiamata lasciai l'edificio e raggiunsi a piedi il ristorante italiano dall'altra parte della strada. Mi ricordai che Luke fece una consegna una volta lì.

-Posso effettuare un ordine per una consegna?-

-Si, naturalmente-

Guardai il menù per alcuni secondi prima di raggiungere il mio portafoglio, tirando fuori due nitide banconote.



 

Margot's P.O.V

 

Soggiornare da Calum durante il fine settimana era un po' come quelle vacanze primaverili in qualche isola tropicale dove non eri mai stato.

Non guardavo effettivamente il mio cellulare da Venerdì sera e sapevo per certo che la suoneria delle notifiche si era ammutolita Sabato mattina. La probabilità erano: o che il mio cellulare fosse morto o fosse da qualche parte, ma non mi interessava nemmeno.

Tutto sembrava caldo, anche se ormai le foglie erano cadute ma molto probabilmente questa atmosfera in parte era data dal caldo bagliore del camino. Ero sul letto di Calum circondata da alcuni libri, mentre cercavo di studiare.

Guardai fuori dalla grande vetrata, era come se il cielo fosse una parete scura e il chiarore della luna e delle stelle fossero la finestra. Come per voler riflettere la tranquillità che circondava il tutto.

Tutto ad un tratto, il telefono in camera iniziò a squillare e venni riportata alla realtà. Mi arrampicai sul letto e lo presi, quasi per riflesso. Ma non appena misi la cornetta al mio orecchio, maledì mentalmente me stessa. Calum avrebbe voluto che avessi risposto al suo telefono?

Merda.

-Pronto?-

Merda, merda, merda.

-Pronto?-

Riaggancia, riaggancia, riagg...

-Margot Harris?-

Che cosa?

-Pronto, ehm... Si sono Margot? - Dissi, alzando inconsciamente il mio tono di voce alla fine come se fosse una domanda e io non sapessi il mio nome.

Ci fu una risata dall'altra capo.

-Salve signorina Harris. Sono Allen, il portinaio, c'è una consegna per lei. Le volevo fare sapere che qualcuno si occuperà di portargliela-

Consegna? Non ne avevo fatte... e poi alzai gli occhi al cielo.

-E' stato Calum, non è vero?-

Ci fu un'altra risata.

-Si, il signor Hood ha fatto la consegna-

Sospirai.

-Va bene, grazie Allen-

Riagganciai il telefono. Naturalmente Calum avrebbe fatto quel gesto sapendo che non avrei preso nulla con la sua carta di credito. Da una parte fu un gesto dolce. Ma dall'altra, mi sentivo in debito con lui... o qualcuno.

Qualche fattorino poco dopo suonò alla porta, trasportando più di tre sacchetti di carta, contenenti scatole e vari contenitori di cibo.

Provai a spingere via il terribile disagio che provai in questo momento, indicando la strada verso la cucina al fattorino, per poi una volta aver depositato tutto andarsene.

Il profumo del cibo sembrava delizioso, ma quando vidi le borse sul ripiano in granito della cucina, sgranai gli occhi. Chi nel mondo avrebbe mangiato così tanto cibo?

Aprii la busta più grande e vedi uno stazionario della Hood & Co. all'interno.

Non ero sicuro quale fosse il tuo piatto preferito così ne ho scelti fra i più diversi.

A dopo.

-C

Sorrisi scuotendo la testa. Tirai fuori i vari contenitori di plastica, vedendo i vari tipi di pasta in essi contenuti.

Nella borsa più piccola, la quarta, vi era un contenitore con posto sopra un'altro stazionario, era scarobocchiato con la scrittura di Calum, angolarmente: I miei preferiti.

Presi sguardo di tutto quel cibo che c'era sul bancone e per lo più iniziai ad odiare Calum per essere così dispendioso ed edonistico. Sapevo che lo stava facendo in bene, ma mi sentii per la maggior parte mortificata e frustrata.

Vedendo tutto quel cibo, mi si era chiuso l'appetito, ma sapevo che se non avrei mangiato, avrei dovuto resistere alla tentazione di curiosare e guardare dietro la porta sempre chiusa che notai l'ultima volta che restai qui.

Era la porta alla fine della sala. Non sapevo se fosse ancora chiusa o meno. Ma ero stata vicino all'aprirla l'ultima volta. Ma era l'unica porta dell'attico di Calum che rimaneva sempre chiusa in ogni momento, la curiosità che avevo ereditato da mia madre mi stava sollecitando a dare un'occhiata all'interno.

Ma sapevo che non avrei dovuto. Calum aveva un sacco di segreti, ne ero sicura, ma anch'io e dovevo rispettare ciò che lui continuava a tenere lontano.

Per quanto ne sapevo, il mondo fuori da questo attico stava correndo troppo velocemente, lasciando me e Calum trascorrere questo Sabato a baciarsi ed aggrovigliarsi l'un con l'altro. Cedere a ciò che entrambi conoscevamo ma che avremmo dovuto prendere in considerazione.

Tutto si stava muovendo così velocemente, ma era come stare in una giostra di cui non si vuole scendere.

Ci stavamo girando intorno a vicenda, un miscuglio di baci segreti e rubati e frammenti di piccole verità portati a galla.

Io ero qui mentre lui era da qualche parte. Ma lo avrei sempre aspettato.



 

SPACE AUTHOR

Hi, my beautiful people!!! So Im here again. YAAY
Allora, che ve ne pare del capitolo?

Nella prima parte del capitolo vi è il P.O.V di Calum, dove lo troviamo non solo nelle vesti del solito sgorbutico e rude Calum ma che sta portando a termine un affare. 
E poi, emerge nuovamente la parte di Calum dolce, in cui sembra preoccuparsi per Margot, tanto da telefonare al portinaio per chiedere se sono stai fatti effettuati ordini nel suo attico per poi ordinare qualcosa per lei.
Insomma, Calum con i suoi atteggiamente non smette mai di stupire.
Invece, nella seconda parte Margot, non solo trova da un parte dolce il gesto di Calum, ma si sente anche in debito. E poi i suoi pensieri vanno a quella stanza dell'attico sempre chiusa, chiedendosi cosa potrebbe nascondere Calum. Secondo voi, cosa potrebbe nascondere?
Ad ogni modo, ringrazio coloro che hanno messo la fanfiction tra: PREFERITI, SEGUITI e RICORDATI.
GRAZIE MILLE.
E infine, volevo dirvi che ho postato una nuova fanfiction su Luke, Goner. Ebbene sì, dopo SDOS e NLYG sono ritornata con una nuova storia su di lui perchè a dire il vero mi mancava scrivere su di lui. Ci tenevo a dirvi che questa storia tratta di una tematica molto delicata e importante ai giorni nostri e mi farebbe molto piacere che passaste, magari a dare un occhiata: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3519187
See ya soon & Stay tuned.
Baci Lalluby.

 

 

 




 

  
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