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Autore: SuicideCircus    26/09/2016    0 recensioni
Reila è una ragazza normale che conduce una vita normale. O almeno così credeva.
Da un giorno all'altro la sua vita viene completamente stravolta dal momento in cui si ritrova inseguita dai demoni.
Scoprirà come combatterli e di non essere affatto una persona normale, anzi, tutt'altro.
Riuscirà ad evitare che la porta per l'inferno venga aperta?
Riuscirà ad accettare il suo destino?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1 - Malphas
 
 
 
Reila entrò in casa distrattamente, si richiuse la porta alle spalle sconsolata e lanciò le chiavi nel piccolo posacenere sopra al mobiletto affianco alla porta.
Sharon, la sua gattona nera di appena due anni, le si strusciò contro le gambe dandole il bentornata a casa.
-Ciao tesoro, che mi racconti?- Forse qualcuno avrebbe potuto scambiarla per pazza, ma lei adorava parlare e fare lunghi discorsi alla sua gattona. Anche se quest’ultima non capiva, era comunque liberatorio, e poi, vivendo da sola, con chi poteva sfogarsi se non con lei?
Si diresse nella sua camera e si buttò sul letto, letteralmente stravolta; la corsa l’aveva stancata tantissimo, e aveva il sospetto che se si fosse rilassata troppo sarebbe crollata, quindi si infilò le sue amate cuffiette e con la mente tornò a qualche ora prima
 
 
~
-Non ti preoccupare Rei, ora ti spiegheremo tutto-.
Si mosse irrequieta sulla sedia, quella faccenda non le piaceva proprio per niente.
-Quelle da cui stavi scappando erano creature cattive- disse Sunny, agitando le dita davanti al suo viso.
Reila inarcò le sopracciglia e la guardò con fare di sufficienza, il nervoso che iniziava a farsi strada lentamente
-Sun, d'accordo scema, ma non così tanto-.
-Ok, ok, Rei, non ti scaldare. Erano dei demoni- Lo disse tutta d'un fiato, aspettando l'esplosione dell'altra.
Non aveva mai creduto a ufo e fantasmi, per cui veniva da sé che non credesse neppure all'esistenza di creature demoniache.
Era assurdo. Totalmente assurdo.
Si alzò e senza tanti giri di parole cercò di guadagnare la porta, si sentiva presa in giro, che stronzate erano quelle?
Demoni, ma figurarsi.
Fu bloccata per un braccio da Danny che tentò di riportarla invano alla sedia.
-Senti Dan, non mi importa se siete miei amici o no. Sto scherzo non è per nulla divertente, ok? Ve la siete studiata bene eh, farmi inseguire e poi farmi credere che esistano demoni e stronzate simili, levatevi pure quelle ridicole tuniche e fatemi un favore, andate al diavolo!- Infuriata uscì dalla porta avendo cura di sbatterla e si diresse correndo verso casa senza lasciare a nessuno il tempo di obiettare.
~
 
Volse velocemente uno sguardo verso la finestra chiusa, si sentiva irrequieta, aveva una sensazione strana.. come di essere osservata.
Ci pensò un attimo poi fece spallucce, probabilmente era soggezione, gli capitava spesso ultimamente.
Alzò il volume della musica di qualche tacca, prima o poi si sarebbe rovinata le orecchie, se lo sentiva.
Il suo fidato mp3 riproduceva Be somebody, dei Thousand Foot Krutch, una canzone che amava.
 
 
We all wanna be somebody,
We just need a taste of who we are
We all wanna be somebody,
We're willing to go but not that far
 
 
 
Sharon le saltò addosso è cominciò a strusciarsi, senza però essere considerata, quindi le tirò una zampata tirandole via la cuffietta spazientita.
Il campanello stava suonando con insistenza.
-Ad avere i gatti intelligenti, ti avvisano pure quando suona il campanello!- Ridendo si alzò e andò a rispondere.
Alzò la cornetta del citofono che funzionava ormai per miracolo essendo stravecchio -Si?-
Silenzio, forse il citofono l’aveva abbandonata definitivamente.
Ci riprovò, l'inquietudine che iniziava a farsi strada pian piano.
-Chi è?-
Passò un secondo che le sembrò durare ore
-Rei, sono Miryo-.
-Adesso basta, andatevene, lasciatemi stare- Rispose piuttosto irritata per essersi quasi spaventata.
-No, ti prego, devi ascoltarci, aprici per favore!- Scocciatissima riattaccò la cornetta e se ne tornò sul letto.
Il campanello riprese a suonare incessantemente, ma decise di rimettersi le cuffie e ignorarlo.
Sharon ritentò di strapparle nuovamente la cuffia, ma Reila gli fermò la zampa
-Ora basta, lascia suonare, non mi importa- Sentì una vocina nella testa dirgli 'STUPIDA'
Strabuzzò gli occhi un attimo, cavolo, ora sentiva pure le voci.
Probabilmente stava diventando pazza.
Alzò ulteriormente il volume e pochi minuti dopo si addormentò.
 
-
 
 
Si svegliò di colpo nel mezzo della notte, si guardò intorno senza capire che fosse successo, le era parso di sentire una voce..
‘SVEGLIATI, SVEGLIATI, STUPIDA’ Di nuovo quella voce. Si tirò su spaventata e cominciò a guardarsi intorno mentre gli occhi si abituavano gradualmente al buio, e sentì Sharon soffiare come una matta. -Sharon, mi rimangio tutto, sei una gatta incredibilmente stupida-.
'SENTI CHI PARLA'
Si tirò su a sedere di colpo. Sì, decisamente stava impazzendo.
Sentì una ventata gelida ed istintivamente si girò verso la finestra. Cavolo, era troppo buio. Strabuzzò gli occhi cercando di abituarsi velocemente.
Il suo cuore saltò un battito.. la finestra era spalancata. Eppure lei non la apriva mai.
La gatta continuava a soffiare e lei la sentì di nuovo, quella voce 'CRETINA, HAI INTENZIONE DI RIMANERE LI TUTTA LA NOTTE? SCAPPA, MUOVITI'
Ok, sì, decisamente il cervello le stava tirando un brutto colpo, o forse stava ancora sognando?
Sentì un tonfo tremendo provenire dalla stanza affianco alla sua.
'TI HO DETTO DI SCAPPARE, NON POSSO TRATTENERLO PER MOLTO'
-Trattenere chi? Che diavolo sta succedendo? Sto impazzendo?- Non seppe neanche perchè iniziò a rispondere alla voce, probabilmente si stava rincoglionendo del tutto.
Decise di alzarsi e andare a vedere cosa fosse successo.
'NO, E' PERICOLOSO, NON SEI PREPARATA, SCAPPA'
Ignorando la voce uscì dalla sua cameretta e si diresse verso il salotto che era subito davanti la sua stanza.
La scena che si trovò davanti la spiazzò: la gatta stava lottando contro una figura nera.
Su due piedi pensò si trattasse di un ladro ma poi si rese conto che non poteva essere umano. Era enorme, alto almeno 2 metri.
Sharon sembrava una pallina, continuava a buttarsi addosso alla figura e continuava a venire lanciata dall'altra parte della stanza, ma non si arrendeva.
Stava cercando in tutti i modi di impedire alla figura di dirigersi verso la propria padrona.
'STUPIDA, TI HO DETTO DI SCAPPARE!'
Troppo tardi, la gatta venne nuovamente scagliata dall'altra parte della stanza e la figura nera le piombò addosso.
Si ritrovò stesa a terra con addosso la strana creatura, finalmente riusciva a vederne il volto,
anche se, ripensandoci, ne avrebbe fatto volentieri a meno tanto era spaventoso.
La prima cosa che notò furono dei profondi occhi rossi cremisi, il viso era squadrato con una mascella pronunciata.
Forse se non fosse stato per gli occhi e la grandezza innaturale avrebbe potuto quasi scambiarlo per una persona.
-E così sei tu, la famosa Reila- prese a parlargli -la chiave… Azazel ne sarà felice-
Non capiva di cosa stesse parlando. Famosa? Chiave? Azazel?
Che diavolo stava succedendo? Cosa voleva? Chi era? Anzi, cos'era?
Non ebbe neanche il tempo di pensare ad altro che udì un tonfo provenire dalla sua stanza.
Grandioso. Davvero grandioso. Non bastava avere sto essere addosso, eh no, doveva succedere altro. Pareva giusto.
Ogni secondo che passava la paura si amplificava notevolmente e gli sforzi per cercare di scansarselo di dosso erano pressochè inutili.
Finalmente la creatura si alzò in piedi e lei cercò di divincolarsi ma lui fu più veloce e la afferrò per il colletto sbattendola al muro.
-Malphas, ti ordino di lasciarla!- Urlò una voce familiare.
Danny? Ebbe un moto di sollievo, non si sentiva più sola, in un certo senso si sentiva quasi protetta, ma allo stesso tempo aveva paura che li avrebbe ammazzati entrambi.
Reila cercò di urlare il suo nome ma Malphas le avvicinò gli artigli al collo e iniziò a stringere e tutto ciò che le uscì fu solamente un debole rantolo.
Le venne da piangere, voleva urlargli di andarsene, di scappare, di salvarsi almeno lui.
Non riusciva più a respirare, provo a dimenarsi, ma con scarsissimi risultati.
Alle spalle di Malphas vide Danny affiancato da Miryo, Sunny e l'uomo misterioso della sera prima.
Fece di nuovo per urlare ma inutilmente, ormai faticava anche a respirare, figurarsi urlare.
Vide Sunny scagliarsi verso di loro con una spada -Stupida, dovevi darci retta!- Malphas la vide e la scansò.
In quel momento realizzò che quello davanti a lei, che stava cercando di strozzarla era un demone.
Forse, dopotutto, non la stavano prendendo in giro. La paura crebbe sempre di più.
Prese a tirare pugni e calci all'aria cercando di liberarsi.
Malphas la guardò scocciato e la scagliò dall'altra parte della stanza.
Vide il muro avvicinarsi sempre di più fino all'impatto.
Sentì un dolore tremendo e poi buio.
 
 
-
 
 
 
Ciao a tutti!
Finalmente sono riuscita a scrivere il primo capitolo,
Spero possa piacervi anche se, ahimè, non è scritta benissimo.
Fatemi sapere cosa ne pensate, commentate!
A presto,
Reila
  
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