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Autore: _MartyK_    30/09/2016    1 recensioni
#markson
Mark Tuan è un hikikomori: da quando aveva sedici anni vive rinchiuso nella sua stanza, non curandosene del mondo esterno e della realtà. E' timido, perennemente imbronciato e un tantino scontroso con chiunque gli rivolga la parola. I suoi genitori hanno provato a farlo convivere con alcune ragazze in affitto, ma purtroppo non ha funzionato, così chiedono l'aiuto di un... ragazzo.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aveva una settimana di tempo.
Una settimana per chiamare Jackson e dire che no, non se la sentiva proprio di stare improvvisamente a contatto con tipo cinquecento ragazzi della sua età; una settimana per metabolizzare la risposta positiva che aveva dato al ragazzo; una settimana per prepararsi al grande giorno.
Perchè alla fine in sette giorni non fece (con sua grande sorpresa, tra l'altro) nulla di tutto questo: aspettò e basta.
Riguardo ai progressi, beh era migliorato molto, questo è certo: non se ne stava più così tanto tempo rinchiuso in camera, guardava la Tv, studiava e chiacchierava di più in famiglia.
Non se lo spiegava come avesse fatto a cambiare in poco tempo, soprattutto non si spiegava come mai lui lo avesse aiutato tanto.
Era pur vero che se una persona gli stava antipatica a pelle la congedava senza fare troppe storie, eppure un po' si sentiva... incolpa.
Forse aveva capito male, forse anche le altre ragazze volevano aiutarlo e non ha dato loro il tempo di dimostrarglielo.



Sospirò e scosse la testa, non ce la faceva più a pensare, aveva la mente in panne e di certo non aveva intenzione di rovinarsela prima della scuola. Il giorno dopo Jackson sarebbe passato da casa sua per accompagnarlo, era un tantino nervoso.
A cena mangiò molto lentamente, giocherellava con la forchetta e sbuffava di tanto in tanto. Sia chiaro, per 'chiacchiere in famiglia' si intende dire che Mark chiacchierava con la madre e non degnava di uno sguardo il padre.
Lo odiava ancora, d'altronde è stata colpa sua se era finito in condizioni pietose. E la cosa che più gli faceva male era vedere che l'uomo stava a testa bassa, in segno di colpevolezza. Per una volta avrebbe voluto sbagliarsi, avrebbe voluto sentire le sue urla e magari ricevere anche un ceffone, ma non successe.
Raymond sapeva di aver sbagliato con il figlio, non l'avrebbe mai ammesso ma i fatti parlavano chiaro.

- Tesoro cosa c'è? Non hai toccato cibo, il polpettone non ti piace?- chiese apprensiva Simone, posando una mano su quella del figlio.
Mark prontamente si scostò da lei, facendo una smorfia e portandosi la forchetta alla bocca.

- Tranquilla cara, è buonissimo come al tuo solito- rispose il padre. Il biondo gli lanciò un'occhiata gelida: come cavolo si era permesso a rispondere al posto suo?!
La domanda non era rivolta a lui, lo stava facendo apposta?

- Sono un po' in ansia, tutto qui- disse soltanto.

- Ah non devi! Sei così bravo, e poi adori le materie scientifiche, perchè dovresti preoccuparti?- sorrise la donna. C
ome non detto, sua mamma ancora non lo capiva.
Ovvio che non poteva leggergli nel pensiero, però cavolo, il problema non era lo studio o i compiti, erano gli esseri umani!
Si alzò da tavola, sibilando con un filo di voce 'con permesso' e filò dritto in camera sua. Più che fame aveva sonno.
Prese l'uniforme poggiata graziosamente sul suo letto e la fissò per un paio di minuti: il giacchino era giallo e coi bordi neri, la camicia ovviamente bianca, la cravatta rosso porpora e il pantalone era del medesimo colore dei bordi. Scrollò le spalle e ripose l'indumento nell'armadio, per poi buttarsi a peso morto sul materasso e dormire a sogni tranquilli...






* * *






La mattina si svegliò di buon umore, dalla finestra entravano i raggi solari che riscaldavano la stanza e coccolavano il suo corpo ancora rotolato tra le coperte.
Mise i suoi inseparabili occhiali e andò in bagno a prepararsi, per poi scendere di corsa le scale e fare una veloce colazione. Non voleva essere in ritardo pure il primo giorno di scuola.
La madre lo avvisò dicendogli che Jackson si sarebbe presentato a casa alle otto in punto e Mark ebbe la voglia di urlare forte 'vaffanculo'.
Insomma, erano le sette e mezza e lui stava ancora lì, a chiacchierare e sgranocchiare qualcosa in cucina...
Bevve un bicchiere di latte freddo tutto d'un sorso, e con un biscotto al cioccolato tra i denti prese la cartella e biascicò alla madre un 'ci vediamo più tardi'.
Simone dal canto suo era felice come mai prima d'ora, non sentiva quelle parole da quasi una vita e beh... avrebbe ringraziato Jackson per tutto il resto dei suoi giorni.






- Buongiorno!- esclamò il moro tirando fuori un sorrisone che andava da una guancia all'altra. Mark richiuse la porta d'ingresso dietro di sè e abbozzò un mezzo sorriso. Poi il panico.
Sbiancò, non usciva da casa da... non se lo ricordava, o meglio, ricordava che un paio di anni fa fosse successa una certa cosa brutta al suo cagnolino Timmy, di conseguenza non è che avesse tutta 'sta voglia di uscire all'aria aperta.

- So che non esci spesso...- esordì sarcastico l'altro, porgendogli la mano. Mark guardò prima essa e poi la faccia da culo che si ritrovava.
Mise il broncio e afferrò la sua mano, standogli a distanza ravvicinata. Anche lui portava l'uniforme e dire che stesse benissimo era pure poco.
Deglutì a vuoto, fissandosi le scarpe.

- Che aspetti? L'autobus non resterà fermo qui per tutto il giorno, andiamo!- esclamò Jackson trascinandolo dentro il mezzo.
L'autobus pullulava di ragazzetti euforici e i due, tra spintoni e gomitate, andarono ad occupare i posti all'ultima fila.

- Non ci sono i tuoi amici?- fu la prima cosa che domandò Mark. Jackson scosse la testa.

- Hanno preferito andare a piedi- rispose vago. Troppo vago per i gusti del biondo.

- Com'è?-

- Cosa?- il moro si era distratto un attimo con cuffie e mp3.

- La scuola, insomma com'è? I prof sono bravi? I compagni sono gentili?-
Mark non sapeva cos'altro chiedergli. Era una sua impressione o Jackson era più freddo del solito? Sì, stava impazzendo.

- Come vuoi che sia? Un po' noiosa, i prof se la cavano e uhm... sì, sono tutti abbastanza carini. Sta' tranquillo ti piacerà- gli sorrise rassicurante.
Il biondo annuì e voltò lo sguardo verso il finestrino, pensieroso ed incredibilmente serio.



Evidentemente si era fatto troppi filmini mentali, perchè quella scuola non era un granchè. Appena mise piede dentro, sentì addosso lo sguardo di tutti.
Sì, forse lo fissavano perchè era una faccia nuova, però restava il fatto che a lui desse un madornale fastidio.
Ripose i libri nel suo armadietto e poi seguì Jackson, dato che avevano tutti i corsi in comune.
Attraversato un lungo corridoio, arrivarono in classe. Il moro aprì la porta e s'inchinò in segno di rispetto, presentando a tutti il nuovo alunno.

- Lui è Mark, un mio caro amico- disse tirando un sorriso forzato. Le ragazze aggrottarono le sopracciglia, lo squadrarono velocemente da capo a piedi e ritornarono a ciò che stavano facendo in precedenza. Stessa cosa per i ragazzi.
Qualcuno sussurrò all'orecchio del compagno di banco qualcosa e scoppiò a ridere.
Mark non ci fece molto caso, se la cavò con una scrollata di spalle e si sedette accanto al moro.
Quel giorno era più misantropo del solito, su una scala da uno a dieci... venti.







* * *







Le lezioni procedevano lentamente, c'erano alcuni prof che parlavano in modo così calmo e pacato che Mark per poco non si mise a dormire con la testa sul banco. Oddio, biologia era una delle sue materie preferite, ma quel tizio rendeva tutto un inferno. Il cambio dell'ora non durava manco due minuti, come se il prof dell'ora successiva si appostasse di proposito davanti alla porta.
Dopo tre ore estenuanti suonò la campanella della ricreazione. Sia lodato chiunque l'abbia inventata, la ricreazione.
Jackson scattò in piedi come una molla e si diresse assieme a Mark verso il cortile. Quest'ultimo era grande, l'erba era ben curata e c'erano delle panchine su cui sedersi e godersi quello scorcio di tempo che si aveva a disposizione, prima di riprendere con le lezioni.

- Non mi presenti i tuoi amici?- domandò ancora una volta Mark.
Jackson, che stava per sedersi, si tirò su e annuì grattandosi la nuca.

- Se non vuoi che li conosca dimmelo prima. So di essere un peso- precisò il biondo.

- N-no, non è questo.. vabbè andiamo dai-
Jackson scosse bruscamente la testa e andò in palestra, dove c'erano alcuni tizi che giocavano con non molto interesse a basket.
Il moro si avvicinò a loro e li salutò con il classico pugno, come gli americani.

- Ehm ragazzi lui è Mark, un mio amico- esordì.

- Mark, lui è Jaebum. Noi lo chiamiamo JB perchè fa più figo- ridacchiò. Il ragazzo in questione era alto, con delle spalle enormi e un visino dolce.
Il biondo gli porse la mano, ma lui non l'accettò.

- Ah, il pugno è meglio- sorrise l'altro. Dopo essersi salutati, Jackson continuò con le presentazioni.

- Il piccoletto è Bambam- disse indicando il ragazzo mingherlino che tentava disperatamente di fare canestro, fallendo ogni volta.

- Esiste davvero il nome Bambam?- domandò Mark storcendo il naso. Jackson e Jaebum si guardarono e sghignazzarono.

- Certo che no, è un altro soprannome. Il suo vero nome beh... non ce lo ricordiamo. Sai, lui è thailandese e ha un nome a dir poco impronunciabile- spiegò Jackson.
Poi si rivolse a Jaebum.

- Yugyeom dov'è? Sabato dobbiamo allenarci per la partita di pallavolo- disse. Mark si grattò il braccio imbarazzato.
Non seppe il perchè, ma si sentiva di troppo. Insomma, lì erano tutti amici, si conoscevano e lui... beh lui era arrivato in ritardo.

- Chi è Yugyeom?- provò ad intromettersi nella conversazione, anche se avrebbe desiderato non farlo. Non gli piaceva interrompere qualcuno mentre parlava.

- Vedi, noi siamo nella squadra di pallavolo e Yugyeom è il caposquadra, nonchè quello più forte-
Jackson si voltò verso Mark e rispose alla sua domanda con una breve occhiata di sufficienza. Quel giorno era strano, c'era qualcosa che non andava e glielo si leggeva in faccia. Persino Jaebum, o JB, come cavolo si chiamava lui, era più amichevole.

- Merito del suo metro e ottantadue e della sua voglia irrefrenabile di vittoria. Il tizio più competitivo che abbia mai conosciuto, credimi. E' disposto a picchiarti a sangue pur di non perdere manco una partita- scherzò. Mark sembrò pensarci un po' su alle parole del moro e poi scrollò le spalle, indifferente.
Le chiacchiere proseguirono ancora per un po', con Bambam che si unì al gruppetto.
In seguito il biondo scoprì dal diretto interessato che si chiamava Kunpimook e gli altri scoppiarono a ridere come due cretini non appena lo disse.

- Yah! Avevate promesso di non prendermi più in giro! Uffa, dovrò dire ai miei di farmi cambiare nome- sospirò imbronciato il più piccolo.
Le risate vennero interrotte dalla campanella, puntuale e imperterrita come sempre. Jackson mugolò qualcosa di incomprensibile e gli altri due si coprirono il volto con le mani.

- Che palle! Abbiamo matematica- sbuffò annoiato il moro.

- Noi invece abbiamo religione- risposero all'unisono gli altri due.

- E vi lamentate? Che coraggio, che barbaro coraggio!- esclamò Jackson con fare melodrammatico.
Dopo essersi salutati, lui e Mark entrarono nell'istituto, diretti in classe.
Prima però si fiondarono agli armadietti per prendere i libri della lezione. Quello di Jackson era una decina di armadietti più distante dal suo.
Fece per aprirlo, quando trovò un foglio di carta spiaccicato su di esso. Lo prese e lo lesse.


Mark Tuan è un coglione di merda.


Sgranò gli occhi come un cerbiatto impaurito e dischiuse la bocca. Stette immobile con quel foglio, fino a quando Jackson non gli si avvicinò curioso.

- Che succede?- domandò.
Il biondo nascose velocemente il foglio dietro la schiena e tirò un sorriso talmente forzato che sembrava una smorfia.

- Niente, tutto a posto-



***
oh ehm... annyeong! Chiedo solennemente scusa per il tremendo ritardo, tipo che non posto da una vita .-. ..... maaaaa ero troppo impegnata a guardare drama del cavolo che non avevo mai visto xD (okay, adoro Jang Keun Seok *_* ma dettagli. Dettagli inutili u.u). Qui iniziano i guai e questo è solo l'inizio ;) dite che Jackson lo aiuterà? (ovvio che s... spoiler XD) BAAAASTA MI DILEGUO, ADDIO E BACI A TUTTI _MartyK_ <3
   
 
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