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Autore: Flos Ignis    04/10/2016    4 recensioni
Una grande novità sta per sconvolgere la caotica quotidianità della gilda più forte di Fiore: due giovani maghe, Alchimiste della Luce e del Buio, chiedono di poter entrare a Fairy Tail. Il loro arrivo porterà una ventata di novità che creerà non poche situazioni piene di comicità, ma porterà anche alla luce sentimenti finora celati nel profondo dei cuori.
E proprio quando tutto sembra volgere al meglio per ognuno di loro, un evento riporterà l'antica tristezza nei cuori delle gemelle della luce e del buio; stavolta avranno i loro compagni a sostenerle nella loro battaglia personale contro l'odio, ma dovranno vincere in fretta.
Perchè c'è chi non aspetterà per sferrare il suo attacco contro la gilda che tanto l'ha ostacolato in passato. Il mago oscuro immortale è pronto a dare il via alla battaglia finale.
Ohayo minna! Un paio di appunti obbligatori: seguo la storia del manga fino al capitolo 417, dopodichè mi limito a prendere qualche spunto da quelli successivi per la mia storia.
Spero davvero di intrattenervi piacevolmente con le mie parole, che la mia storia possa trasmettervi i sentimenti che ho provato nello scriverla!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROMESSA INFRANTA


 

 


 

-Sbrighiamoci! Voglio raggiungere Luy-nee e Natsu-nii, ho un brutto presentimento!-

-Iris ti prego, non pensare al peggio…-

-Sorellina, non posso farci niente, l’unico modo che conosco per far tacere la mia coscienza è verificare di persona di sbagliarmi.. anche se tu sai che non mi capita spesso.-

Il pallido volto di Angie sbiancò ancora di più per quelle parole: sì, sapeva quanto il sesto senso della sorella fosse affidabile, ed in quella situazione non era una buona notizia. Non con il più pericoloso tra i nemici di Fairy Tail a pochi passi dalla loro famiglia.

Veloce come mai era riuscita a correre schizzò accanto alla gemella, senza più ascoltare la voce preoccupata di Levy o il rimprovero di Gajeel, addirittura ignorando il richiamo della metà della sua anima. Tutto ciò che doveva fare era correre come il vento, lasciando i suoi lunghi ricci impazzire come i suoi pensieri in balia delle correnti.

Voleva solo arrivare dalla sua famiglia, combattere con e per loro, perché erano coloro che l’avevano accolta, protetta, istruita, amata.

Non fosse stato per ognuno di loro, né lei né Iris probabilmente sarebbero sopravvissute alla solitudine, non sarebbero mai cresciute abbastanza da affrontare la difficile prova che avevano ricercato loro stesse nelle carceri della gilda, non avrebbero mai imparato cosa significa vivere in una casa piena d’amore e calore.

Non voleva perdere ciò che le era diventato così caro in quei mesi, perciò avrebbe messo da parte tutto quello che le faceva paura, tutte le insicurezze del passato, ogni cosa che fosse di ostacolo al suo obiettivo.

Raggiungere la sua famiglia e combattere anche contro il mondo intero per difenderla.


 

Porca miseria! Proprio adesso doveva diventare coì svelta? E perché ho la brutta sensazione che d’ora in poi dovrò fare attenzione che non si ficchi nei guai di sua spontanea volontà? Quasi non sembra più la mia sorellina indifesa, terrorizzata dal mondo e dalle persone.’

Ma non era decisamente il caso di farsi distrarre dall’impressionante cambiamento di Angie: avrebbe avuto tutto il tempo del mondo, dopo quella battaglia, per riflettere sui pensieri fugaci che le suggerivano la vera natura della metamorfosi di sua sorella. In realtà la gemella non era cambiata: era semplicemente sbocciata, mostrandosi al mondo come il magnifico fiore che era diventata.

Quel bocciolo che le Ombre avevano quasi soffocato era sopravvissuto ad intemperie che avrebbero distrutto fiori più fragili, ma, ora che la tempesta era passata, quelle stesse ombre che l’avevano quasi soffocata ora le avevano permesso di diventare il più bel fiore notturno mai sognato.

Si concesse solo un sorriso di gioia per l’amata sorella, per poi raddoppiare gli sforzi delle gambe e raggiungerla. Ormai, erano talmente vicine da distinguere le voci dei loro amici e i bagliori della magia. Lo scontro era già in corso.

Angie, sei riuscita a crescere senza perdere il cuore buono che avevi fin da piccola, e l’hai reso forte senza perdere un briciolo della tua purezza. Sei definitivamente sbocciata.’


 


 

Quando i membri di Fairy Tail erano corsi dietro al loro nakama, tutti erano stati consapevoli di correre incontro ad una battaglia potenzialmente mortale. L’avevano accettato da tempo, per proteggere la loro città e la loro famiglia avrebbero messo in gioco tutto il loro potere ed il loro coraggio. La loro stessa vita, se necessario.

Quello che nessuno di loro avrebbe mai immaginato, era che tale combattimento sarebbe stato proprio contro il loro amico Natsu, che ora si mostrava loro con sembianze più demoniache che umane.

Cosa aveva scatenato una reazione così violenta? Zeref l’aveva chiamato E.N.D., aveva rivelato di essere suo fratello!

Dovevano credere alle parole del loro nemico, considerando la trasformazione che il loro nakama aveva subito sotto i loro occhi impotenti?

Di quei momenti Lucy non avrebbe più ricordato nulla.

Sarebbe stata Juvia, solo molto tempo dopo, a rivelarle cosa era accaduto in quei minuti in cui la sua mente era andata in black out. Non fu nemmeno cosciente delle voci di Erza e Gray che, nonostante la sofferenza di quell’incubo ad occhi aperti, avevano accolto gentilmente degli alleati che erano giunti in loro soccorso, che rimasero a loro volta scioccati da ciò che era accaduto.

Per quanto si sarebbe sforzata, non avrebbe mai ricordato i tocchi gentili della maga dell’acqua che cercava di farla rialzare dalla cenere su cui si era accasciata senza più volontà, né il tocco dolce di Wendy mentre le curava le ustioni che si era procurata cercando di restare vicina al suo amato, nemmeno i boati della battaglia che era iniziata alle sue spalle tra Zeref e tutti i maghi delle altre gilde, che si erano offerti di combattere il mago oscuro per concedere loro il tempo di cercare un modo per salvare il loro amico.

Ma Lucy vedeva solo quegli occhi di brace, sentiva solo i suoi bassi ringhi nelle orecchie e le sue insopportabili urla di dolore nella mente, percepiva solo odore di cenere e l’unico contatto che la sua pelle percepiva era quello evanescente del calore delle sue fiamme.

Fiamme di un rosso cupo come mai erano state, fiamme di sangue, fiamme che non l’avrebbero protetta o amata, fiamme che non appartenevano al suo Natsu.

Quel demone non era il suo Drago, ma allora lui dov’era?

Era divenuto polvere insieme a quella pelle bruciata che aveva accarezzato poche ore prima, soppiantata dalle squame sanguinanti di quella creatura che aveva rubato il corpo del suo nakama? Era sicura di percepire ancora la presenza del suo Drago, doveva concentrarsi solo su quella, se avesse perso anche quella piccola certezza della sua esistenza…

Ma riusciva ancora a vederlo, il suo fuoco. Quel fuoco caldo e gioioso come il Dragon Slayer che lo dominava, ma che veniva soffocato dalle fiamme dell’altro, di quel demone che aveva preso il suo posto.

Natsu…’

NO.

No, non sarebbe più successo. Se l’era giurato ogni notte di quel solitario anno, l’aveva ripetuto fino alla nausea nella fredda camera di un appartamento che non aveva mai percepito come casa, troppo distante dalla sua città, dalla sua gilda, da lui.

Non l’avrebbe più lasciata indietro, non avrebbe mai più permesso a Natsu di andare da qualche parte senza di lei. Ad allenarsi, in missione, in battaglia, persino all’inferno. Purchè non la lasciasse sola.

E lui stesso le aveva promesso che avrebbero fatto tutto insieme. Glielo aveva promesso quella notte, e poi di nuovo poco prima…

E fu in quel momento che l’ira prese il posto della disperazione nel cuore di Lucy.

Natsu stava di nuovo infrangendo la sua promessa… perciò lei avrebbe mantenuto la sua, a qualsiasi costo.

-BRUTTO CRETINO, ADESSO TI FACCIO VEDERE IO COSA SIGNIFICA TENER FEDE AD UN GIURAMENTO!-

Con un colpo di reni si alzò all’improvviso, la determinazione più pura che sgorgava a fiumi da lei insieme ad una furia che la bionda non pensava di poter provare. L’ira che nasce dalla disperazione può rivelarsi il tipo di rabbia più pericolosa che si possa provare.

Dietro di lei, a pochi passi di distanza, percepiva di nuovo la presenza dei suoi amici pronti a sostenerla ed aiutarla; non l’avevano lasciata sola in quel momento di oscuro oblio, e non avrebbero abbandonato nemmeno Natsu. Erano sollevati che almeno la loro amica pareva aver ripreso le forze e la volontà di combattere.

-‘Tu mi hai promesso che staremo insieme per sempre. Se infrangerai questa promessa ancora una volta io ti giuro, sull’amore che provo per te, che non te lo lascerò fare. Ti inseguirò, ti troverò e poi combatterò contro di te con tutte le mie forze!’ Ti ho detto così poco fa, lo ricordi? Spero tu sia pronto ad accettare le conseguenze di una promessa infranta. Ti riporterò a casa con me, ti farò fare lezione insieme alle gemelle e tutte le pulizie di casa per un anno intero per tutte le preoccupazioni che ci stai dando! E poi…-

Il fiato le venne quasi a mancare, ma era decisa a farsi ascoltare, avrebbe urlato con tutto il fiato che aveva, si sarebbe consumata la voce se questo sarebbe servito a farsi sentire nei meandri lontani in cui l’anima del suo amato era stata relegata.

-… e poi… e poi starò accanto a te, giorno e notte, al punto che forse non mi sopporterai più, ma non ti perderò mai più di vista; ti legherò a me in ogni modo che mi verrà in mente.. perché non posso pensare di vivere di nuovo un solo giorno senza di te. Perciò svegliati, stupido, e torna da me!-

I singhiozzi avevano smorzato i toni acuti con cui aveva iniziato a strillare contro Natsu, cercando un bagliore di riconoscimento nelle braci ardenti che avevano rimpiazzato i tanto amati occhi verdi, senza tuttavia trovarne.

Ma erano finiti i momenti in cui si arrendeva, ora avrebbe lottato fino all’ultimo respiro per far ritornare Natsu. Era arrivato il suo turno di salvarlo.

Uno spiraglio di dolcezza apparve sul volto annerito dalla cenere di Lucy, rendendola per un secondo luminosa come una stella. Lei nemmeno se ne accorse, ma i suoi amici sì. Cos’altro stava succedendo?

-Mi hai salvata così tante volte, ed in così tanti modi diversi… lascia che ora sia io a salvare te, Natsu. Permettimi di riportarti a casa, amore.-

Se lo era sognato, quel verde bagliore di speranza negli occhi del demone?

Una mano le si posò sulla spalla sinistra, e lunghi capelli scarlatti entrarono nella sua visuale.


 

-Lucy, ti prego di stare attenta. So che lascio Natsu in buone mani con voi, io andrò ad aiutare gli altri contro Zeref. Potrebbe diventare problematico se decidesse all’improvviso di avvicinarsi a Natsu. È positivo però che il nostro amico non ci abbia ancora attaccati: quel testone starà facendo resistenza urlando a più non posso nella testa di quel demone. Appena lo avrete riportato alla normalità, spero vi rimarranno abbastanza forze per festeggiare insieme la vittoria.-

Con un volteggio ed un rapido re-equip Titania volò dall’altra parte del campo di battaglia, non senza un peso sul cuore, ma scommettendo tutto sul legame che da sempre univa i membri della loro gilda, su quella magia che aveva da sempre protetto le fate: l’amicizia.

Natsu sarebbe tornato alla normalità, per tutti loro, e per Lucy e le gemelle n particolar modo. Il suo compito era trattenere il mago oscuro immortale, sconfiggerlo se possibile.

E accanto a lei in quella battaglia impossibile, l’alleato più prezioso di tutti.

-Erza.-

Le era mancata moltissimo la sua voce calda e roca che pronunciava il suo nome. La chiamava sempre come se stesse invocando un divinità, o carezzando con la voce qualcosa di amato e bramato, sognato e anelato, di talmente prezioso da aver timore di rovinarlo a causa della propria avventatezza.

-Gerard. Sono felice di combattere questa battaglia al tuo fianco.-

-Crime Sorciere è nata per sconfiggere Zeref, ed è alleata di Fairy Tail. E poi…- la guardò con i suoi profondi occhi blu, e come ogni volta Erza rischiò di perdersi nell’anima tormentata che a stento celavano. Quell’anima frammentata che lei avrebbe voluto guarire personalmente, cullandola e custodendola al sicuro nel suo cuore.

-…non ti avrei mai lasciata da sola in un momento come questo.-

I dorsi delle loro mani si sfiorarono appena, ma quel piccolo contatto per loro era abbastanza.

Quando quella giornata sarebbe finita, avrebbero avuto modo di parlare del loro futuro, qualunque esso fosse.

Perché se combattevano insieme, erano certi di poterne vivere uno, e sarebbe valsa sempre la pena lottare per viverlo insieme.


 


 

  
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