Capitolo 6
Disorientati
Castle - New York
Intravidi il suo sorriso
attraverso le tapparelle della sala caffè. Mi rincuorò. Nonostante fossi ancora
incerto su ciò che mi aveva appena detto, la conoscevo abbastanza da sapere che
il suo lavoro era importante e non lo avrebbe messo a repentaglio ignorandomi e
non tenendo conto del mio parere professionale. Presi un respiro profondo e mi
avvicinai ai miei colleghi esclusivamente per parlare del caso. «Ehilà!» Dissi,
cercando di utilizzare il tono più gioioso possibile. «Ciao Castle!» Ricambiò
Ryan, andando verso la sua scrivania «‘Giorno» Si limitò a rispondere Esposito,
prendendo posto accanto all’amico. Dal tono capii che si era accorto della
tensione tra me e Beckett, ma sapevo che la sua era solo preoccupazione.
«Allora» prese la parola lei «Cos’abbiamo?» Mi voltai verso i due interpellati,
dato che io ancora non avevo trovato il tempo di riflettere seriamente sul
nuovo caso. «Ho controllato i tabulati delle due cabine telefoniche più vicine
al luogo del ritrovamento, ma per l’ipotetica ora del delitto non ho trovato
nessun riscontro.» Ammise infastidito Ryan. «Io ho parlato con i colleghi della
scientifica, ma anche da loro niente.» Aggiunse Esposito, guardando sconfortato
la lavagna completamente vuota, se non per quelle due foto del corpo. «Ragazzi,
avete fatto il possibile. Senza un’identificazione certa della vittima non
possiamo andare molto avanti, dobbiamo…» mi aggiunsi alla discussione «Dobbiamo
affidarci ai colleghi di Washington.» Beckett annuì. Il fatto che nonostante i
nostri problemi continuassimo a capirci così semplicemente permise ai miei
nervi di rilassarsi leggermente. «Castle ha ragione.» Si voltò a guardarmi e
non saprei esprimere a parole ciò che quello sguardo posato su di me mi fece
provare. «Vai a parlare con la Dottoressa Brennan, vedi se hanno qualcosa da
darci su cui basare l’indagine.»
Feci come mi disse ed entrai nell’ascensore
per raggiungere il piano dell’obitorio, dov’ero certo di trovare Temperance.
«Io sono la responsabile di questa squadra!» «E io sono la più grande…» vidi la
Dottoressa Saroyan uscire dal laboratorio come una furia bloccando la risposta
di Brennan con altre urla. «Oh per favore risparmiamelo, lo so bene!» Non
appena si accorse della mia presenza si irrigidì immediatamente. Si sistemò in
modo esemplare capelli e abiti prima di venirmi incontro. Decisi di fare il
gentiluomo e fingere di non aver assistito alla scenata. «Mi scusi, stavo
cercando Temperance.» Mi sorrise tranquillamente, come se non sembrasse
un’arpia sino a due secondi prima. «La seconda porta a destra Signor Castle.»
«Richard, la prego, e grazie…» attesi la sua risposta «Camille.» Annuii e
sorridendo un’ultima volta raggiunsi la mia amica. «Temperance, che piacere
rivederti! Tutto bene?» Non alzò la testa dal suo lavoro rimanendo concentrata.
«Oh ciao Richard, tralasciando il fatto che questo posto, nonostante sia stato
recentemente modificato per poter ospitare i nostri macchinari, non è adatto
quanto il Jeffersonian, sto fisicamente bene. Tu?» Mi trattenni dal ridere,
conoscendo il suo modo di fare. «Non appena finirai con le tue osservazioni e
potrai ascoltarmi ti dirò.» Non so perché lo dissi, ma sentivo di potermi
fidare di lei. Dopo una decina di minuti si rialzò dal tavolo e capii che era
arrivato il momento di raccontare. «Non far giri di parole, ti conosco e so che
sei diretta, inoltre visto che ormai ho deciso di parlartene sarebbe inutile.»
Mi interruppe. «Tecnicamente è quello che stai facendo adesso.» Sottolineò
mentre un sorriso le spuntava sul volto. Sorriso che non durò a lungo. «Oh,
scusa. Non volevo essere offensiva, mi dicono sempre che devo smettere di
correggere ed interrompere le persone. Mi dispiace Richard.» Rimasi sconcertato
nello scoprire questo nuovo lato di Temperance. La vidi estremamente debole.
«Hey ma scherzi? Puoi correggermi tutte le volte che ti pare, ne hai tutto il
diritto considerando la tua intelligenza e poi chi ti apprezza lo fa anche per
questi tuoi piccoli dettagli.» Notai quanto la mia ultima frase l’avesse
spiazzata. Era in difficoltà, perciò decisi di spostare nuovamente l’attenzione
su di me. «E adesso basta giri di parole. Sono innamorato di Beckett.» La cosa
non sembrò turbarla molto. «Non mi stupisce, è una donna molto bella e
attraente, ho potuto constatare che la fama del suo intuito infallibile non è
solo leggenda e che sia anche discretamente intelligente. Suppongo che ci sia
molto altro in lei, dato che la conosco solo da ventiquattro ore.» Questo suo
giudizio mi fece sentire orgoglioso della mia collega. «Ti ringrazio
Temperance, apprezzo il tuo sostegno. Qualche consiglio?» Chiesi
sarcasticamente. «Di queste faccende si occupa Angela di solito, sono sicura
che le farebbe piacere aiutarti.» Risi, nonostante la sua frase mi fece pensare
a quanto una donna così dotata e caparbia come lei si sottovalutasse. «Devo
andare, ma prima dimmi, hai scoperto qualcosa che ci può essere utile?» Fissò
il corpo. «Forse, ma per ora sono solo teorie. Tra qualche ora potrò
aggiornarvi con più sicurezza.» Annuii e
la salutai, poco prima che il suo assistente la raggiungesse.
«Castle.» la sua voce mi fermò.
«Beckett.» Notai quanto le costasse il fatto di essere venuta a cercarmi. «Mi
spiace per la poca professionalità, non si ripeterà.» Annuii «Ma tu, tu devi
imparare a rispettare i miei spazi. Ho bisogno di stare anche da sola, dovresti
saperlo e capirmi. Chiaro?» Annuii nuovamente, come un deficiente e prima che
potesse andarsene la abbracciai. «Grazie Katherine.»
Bones - New York
Mi trovavo nella mia camera
d’albergo con Angela, che continuava a chiedermi di essere un po’ più
accomodante con Cam, non comprendevo il perché avrei dovuto farlo, io ero e
sono tutt’ora l’antropologa forense più rinomata in tutto il paese; non vedevo
assolutamente la necessità di assecondare tutte le decisioni della dottoressa
Saroyan. «Tesoro, devi capire che lei si è ritrovata a gestire una squadra già
formata, ovvero noi, in cui c’è un colosso della scienza come te! Adesso, se tu
fossi come dire un pochino più disposta a scendere a compromessi con Cam,
sarebbe più facile per tutti lavorare ed intrattenere rapporti con voi due
nella stessa stanza!» «Cosa intendi Angela? Credo di non aver capito bene il
punto!» «Tesoro, dovresti semplicemente fare meno la dispotica!» «Ma io non
credo di essere dispotica, mi baso semplicemente sui fatti e se i fatti dicono
una cosa e qualcuno afferma un’altra cosa, sbagliando, è mio dovere
correggerlo!» «Brennan, a volte, o meglio, in certe situazioni non è
necessario, adesso promettimi che ci proverai!» «Va bene Angela, se ti fa
sentire meglio, ci proverò!» «Grazie tesoro, a proposito, hai risolto con
Booth?» «No, ma c’è stato uno svolgimento dei fatti!» «Ah sì? E quale?» Angela
aveva un’espressione che avrei potuto definire speranzosa ed impaziente. «Beh,
ho avuto la conferma che c’è qualcosa che non va! La posizione del suo corpo
esprimeva sicuramente rabbia, frustrazione e qualcosa che non saprei ben
definire, nonostante il mio dizionario forbito!» «Oh cielo, ci rinuncio,
possibile che non sei stata capace di tirarlo verso di te … cioè insomma… cercare
di parlargli?» «Sto avendo serie difficoltà a seguire il tuo discorso, hai
utilizzato troppe frasi in sospeso!» «Tesoro, intendo dire che avresti dovuto
dare libero sfogo all’arte femminile… insomma… avresti dovuto baciarlo!» Non
avevo intenzione di baciarlo, soprattutto contro la sua volontà. «Angela, non
penso che avrebbe gradito un contatto fisico di questo tipo.» «Tesoro, Booth
vorrebbe sicuramente qualcosa di più di un pudico bacio, ma siccome lui è
l’ultimo dei cavalieri, non farà mai il primo passo, aspetterà che tu sia
pronta. Comunque quello che non sei riuscita a capire è che lui è pazzamente
geloso di Castle, pensa che ti voglia portare via da lui, ma quello scrittore è
troppo innamorato della sua bella detective per provarci con te!» Come al solito
Angela aveva capito tutto, ma probabilmente Richard non era andato a chiedere
per vergogna. «Ma neanche io vorrei stare con Richard, cioè si è fisicamente
dotato e sarebbe un buon maschio per l’accoppiamento, ma siamo solo amici!» «Sì
ma Booth non la pensa allo stesso modo…» Fummo interrotte da un rumore alla
porta, Angela si diresse ad aprire e nella stanza entrò Cam. «Ehi ragazze,
scusate se vi ho disturbato, ma volevo scusarmi con te Brennan per la scenata
in laboratorio, non avrei dovuto alzare la voce contro di te!» «Sì, Cam,
accetto le scuse… e a mia volta vorrei porgerti le mie, ammetto che il mio
comportamento non è … stato … impeccabile… quindi siamo pari!» «Bene allora è
tutto ok, menomale, avevo un groppo in gola e sicuramente con Daisy non avrei
potuto parlarne, visto che ha un piccolo problema ad ascoltare… ho praticamente
passato la notte a sentirla parlare, passando da un argomento ad un altro!» «Ah
Cam credimi ti capisco! Ma sai che potresti evitarlo?» «Davvero? Come? Ti
prego, farei qualsiasi cosa pur di evitare un’altra notte simile…» Cam aveva il
volto contratto, i suoi muscoli facciali erano sicuramente tesi e questo lo
avrebbe potuto notare chiunque, sapevo che Daisy, a volte tendeva ad
abbandonarsi nei suoi discorsi, spesso sconnessi, e perdeva il contatto con le
persone che la circondavano.
«Cam è molto semplice, cambia
la disposizione delle camere, essere il capo servirà pur a qualcosa!» «E come
dovrei modificarle… illuminami!» «Beh allora io ed Hodgins, Brennan con Booth,
Daisy con Lance e tu con Arastoo, non credo assolutamente che ti dispiaccia,
condividere qualcosa con Arastoo…» Cam cambiò colorito ed intuii che si sentiva
un pochino in imbarazzo. «Ma… io… voi lo…» «Cam penso che non ti debba spiegare
del mio infallibile intuito e penso che non occorra un genio per capire che vi
volete bene… anzi più che...» «Ok Angela, hai reso l’idea, mi sento un pochino
ricattata, ma acconsento, non posso riuscire un altro giorno senza dormire.»
«Bene, penso che siamo tutti d’accordo.» Mi resi conto solo in quel momento che
Angela aveva colto l’occasione per mettermi in camera con Booth, ma in fondo me
lo aspettavo, insomma è piuttosto ragionevole mettere due persone insieme se
hanno delle cose da chiarire! «Bene, allora adesso convoco tutti nella hall
dell’hotel per dare la nuova disposizione.» «Bene, ci vediamo tra cinque
minuti!»
Spazio Autrici:
Siamo tornate finalmenteeeeeee
Vi prego, non uccideteci :’
Ormai conoscete bene le cause
che ci hanno impedito di pubblicare prima, ma ci tengo a scusarmi per l’enorme
ritardo.
Tralasciando le formalità, sono
molto entusiasta anche di questo nuovo capitolo. Mi sono occupata della prima
parte – il POV di Castle – e ho adorato approfondire non solo la sua relazione
con Beckett ma anche la sua nuova amicizia con Bones. Inoltre, non posso che
essere orgogliosa della mia amica di penna, soprattutto per il suo finale
carico di suspance (che vi posso assicurare riprenderemo molto volentieri).
Detto questo vi lascio, a
presto
- @ lulluby
Come già la mia cara amica di
penna vi ha detto, ci dispiace veramente tanto per questo colossale ritardo
nella pubblicazione, in futuro faremo l’impossibile per pubblicare in tempo.
Ovvero per rispettare la data di pubblicazione del capitolo successivo che
indichiamo alla fine di ogni capitolo.
Per tornare a questo nuovo capitolo,
spero sia stato di vostro gradimento, ovviamente non uccidetemi per il finale
in sospeso, ma ci voleva J naturalmente non è
facile realizzare il POV di Bones, spero di essere riuscita in modo decente
nell’intento. Attendiamo vostri commenti… baci a tutti e a presto :*
-
@TemperanceBeckett 97
Data di
pubblicazione: 26 ottobre 2016