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Autore: MattySan    07/10/2016    1 recensioni
Leodore è appena uscito dal carcere dopo l'arresto di Bellwether ma i guai per lui non sono finiti.
L'organizzazione segreta di Bellwether gli dà la caccia e si ritroverà immischiato in loschi affari.
Indagherà sul caso per riuscire a sistemare la questione e ritornare sindaco, tuttavia non sarà solo e dovrà addentrarsi nel profondo di Zootropolis per risolvere il caso.
Una Zootropolis che mostrerà i suoi lati oscuri.
Genere: Malinconico, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Capitan Bogo, Mr. Big, Sindaco Lionheart, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Silenzio e calore.
La pioggia che incessantemente batte fuori dalla finestra.
Il calore della stanza sempre più silenziosa.
La notte che ancora non è finita.
 
Judy aprì lentamente gli occhi.
Era in camera sua nel letto tra le braccia di Leodore, si sentiva molto meglio ed era riscaldata da un piacevole calore proveniente dal corpo del leone.
“Finalmente ti sei svegliata”.
“Sono solo un po’ intontita ma sto bene”.
“Lo credo! Hai dormito per un bel po’ di tempo, adesso è quasi mattina”.
“Che ore sono?”.
“Le 5:30”.
Judy si alzò dal letto e cercò di camminare ma era ancora intontita e stava per cadere, Leo la prese in fretta e la portò in cucina tenendola tra le braccia.
“Vuoi che ti preparo qualcosa?”.
“Ti ringrazio e grazie ancora per esserti preso cura di me in queste ore”.
Leo sorrise.
Avrebbe fatto ogni cosa per lei, le era molto riconoscente.
 
Sento un calore nel cuore, un calore che solo Judy mi ha saputo dare.
L’ho sentito già dalla prima notte che ho passato in questa casa con lei.
Ma…
L’odio di Nick nei mie confronti è forte e lo posso immaginare.
 
“Dov’è Nick?” chiese immediatamente Judy non appena ebbe ripreso parzialmente i sensi.
Leodore si irrigidì.
“Era tornato alla centrale in caso avessero avuto bisogno di lui” rispose quasi seccato.
Judy lo aveva notato ma non capiva la situazione.
 
Lo sento chiaramente.
Ma Judy mi ha scaldato il cuore in un modo che nessuno c’era mai riuscito fino ad ora.
La sua generosità, la sua bontà, la sua determinazione e anche la sua testardaggine…
La desidero con tutto il cuore.
Ma non possiamo andare avanti così e lei dovrà fare una scelta.
 
Leodore preparò della cioccolata calda e la servì alla coniglietta.
Sentì la sua mano calda prenderlo dolcemente e ripetergli nuovamente “Grazie”.
 
Così dolce e bella…
 
Judy bevve la sua cioccolata e Leo rimase lì ad osservarla quasi come affascinato.
Lui la prese nuovamente e l’abbracciò ancora.
Stava veramente bene ogni volta che lo faceva.
 
Qualche ora più tardi ai magazzini
 
Bogo era giunto sul posto insieme a Nick, Benjamin e una squadra speciale con tanto di artificieri per far fronte a ogni evenienza, la zona o almeno quello che ne rimaneva era in continua perlustrazione.
“Cos’hai Wilde?”.
“Niente Bogo sto bene”.
“Dalla faccia non si direbbe”.
Nick stava cercando di nascondere il suo nervosismo ma non ci riusciva.
Si allontanò un attimo con una scusa e si rose dentro in silenzio.
“Perché? Perché non riesco a dirglielo?” si ripeteva dentro di sé.
Nel frattempo Bogo grazie a Benjamin aveva trovato delle tracce familiari vicino ai detriti.
“Come sospettavo”.
“Cioè?”.
“Non è stato un incidente, qualcuno ha piazzato due bombe qui vicino e penso proprio a sto punto che Judy aveva ragione e che si nascondesse qualcosa di grosso qui”.
“Cosa faremo adesso?”.
“Per il momento espandiamo le ricerche su questo posto, risaliamo a chi lo gestiva, facciamo un paio di telefonate e tracciamo una pista” detto questo, Bogo si allontanò e tornò da Nick che era ancora in disparte.
Gli posò una mano sulla spalla.
“Non mi prendere per i fondelli Wilde! Lo vedo che hai qualcosa e visto che noi abbiamo ancora da fare qui, ti do la giornata libera se abbiamo bisogno ti chiamerò”.
“Grazie mille Bogo”.
Nick si allontanò velocemente in macchina e si diresse verso l’appartamento di Judy, prima però fece un altro giro.
Judy si era rimessa a letto per riposare un altro po’ e Leo ricevette una chiamata da Mr. Big.
“Ottime notizie Leo! Ho fatto un paio di favori e ho stipulato qualche accordo riguardo il tuo conto bancario, sono riuscito a ottenere il foglio di permesso che lo farà sbloccare”.
“La ringrazio molto Mr. Big!”.
“C’è solo un problema”.
“Ovvero?”.
“Il foglio è stato emesso oggi dal sindacato e verrà fra poco spedito alla stazione di polizia e per essere valido ha bisogno di una firma da parte delle forze dell’ordine, il problema è che ho pochi contatti tra i poliziotti e non sarà facile che venga firmato”.
“Non è un grosso problema spero che qualcuno lo firmerà prima o poi”.
“Lo spero. Vedi è molto sospetta la cosa dopotutto è arrivato improvvisamente e senza preavviso, non scordare che sei uscito di galera da poco tempo ed è insolito che venga emessa un’ordinanza del genere in poco tempo”.
Leodore ringraziò e riattaccò.
Lui sperava che quella firma tardasse ad arrivare altrimenti non avrebbe avuto più nessuna scusa per rimanere a casa di Judy, sarebbe tornato a casa sua dato che avrebbe avuto tutti i soldi.
Judy stava ancora dormendo e Leo decise di rilassarsi ma improvvisamente qualcuno bussò alla porta.
Leo guardò all’occhiello per vedere chi era.
Era Nick.
Non appena la volpe vide la maniglia della porta muoversi, corse via subito giù per le scale.
Leo aprì la porta e intravide la coda di Nick mentre scendeva velocemente, notò che aveva lasciato una lettera e dei fiori e ringhiò.
“Leo? Chi è alla porta?” chiese Judy che si era svegliata.
Leo andò nel panico e velocemente nascose tutto.
“Avevano sbagliato indirizzo”.
Judy si sedette sul divano e accese la televisione, Leodore prese la lettera e i fiori nascondendoli dietro un mobile che si trovava nel salotto e si diresse verso il divano da Judy.
Il leone prese una decisione.
 
Non posso nascondere ancora a lungo ciò che provo per lei.
 
Leodore si sedette accanto a Judy e la guardò intensamente.
La coniglietta da prima non se ne accorse ma poi ricambiò lo sguardo.
“Va tutto bene Leo?”.
Lui non rispose.
Prese la sua mano e l’accarezzò con dolcezza senza staccargli gli occhi di dosso.
“Judy sento che sta per succedere qualcosa”.
“Non ti seguo”.
“Voglio dire… tutto quello che per adesso abbiamo passato in questi ultimi giorni, io e te lanciati in questo nuovo caso, le chiacchierate che facciamo, quello che condividiamo e soprattutto la tua presenza mi fa sentire il più felice del mondo!”.
Judy arrossì.
“Dici davvero?”.
I loro sguardi erano sempre più vicini.
“Si Judy e sei l’unica che ha saputo infondermi questo calore”.
Judy non sapeva cosa dire e sentiva il cuore battere all’impazzata.
Leo non disse altro e la accarezzò in volto.
I loro musi erano sempre più vicini.
“Vorrei che tu…”.
“Si?”.
 
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!
 
Loro uscirono subito da quel mondo che si era creato e Judy si diresse a rispondere al telefono.
Leodore sbuffò.

C’ero quasi!
Ma sono sicuro che i miei sentimenti li ha capiti e sono certo che anche lei lo vuole.
Sono certo che sceglierà me.
 
Judy tornò da Leo con un’espressione diversa e leggermente irritata.
“C’è qualcosa che non va?”.
“Era Nick al telefono e voleva sapere come stavo”.
“E quindi?”.
“Perché non mi hai detto che era venuto? Era lui quello alla porta prima vero?”.
Leodore si bloccò.
Stava sudando freddo e gli era venuto un nodo alla gola.
Stava per dire qualcosa ma Judy notò che c’era qualcosa che si sporgeva da dietro il mobile, fu allora che notò i fiori e la lettera.
“Ma questi…”.
Judy si diresse subito a prendere tutto e se ne andò di corsa in camera.
Leo rimase fermo a sedere su quel divano come un fesso.
Non riusciva più a dire niente, ogni cosa si era bloccata e non poté far altro che aspettare.
Dopo qualche minuto Judy tornò in salotto e il suo sguardo era decisamente cambiato, a questo punto non c’era più niente da fare: aveva capito tutto.
Leo non disse ancora niente e lei si sedette accanto a lui con uno sguardo serio e prese le zampe del leone stringendole forte.
“Voglio che tu sappia una cosa Leo”.
Leo annuì.
“Il tuo affetto che mi hai sempre dato in questi giorni e il tuo aiuto avrà per sempre lo stesso valore per me”.
Leo non capiva.
 
Perché mi sta dicendo questo?
 
Judy gli fece intendere che ormai aveva capito i suoi sentimenti per lei e Leo ne fu felicissimo, tuttavia ancora c’era qualcosa che non andava e lui lo sentiva bene.
Lei si alzò.
“Nick al telefono mi ha detto che gli è stato riferito dalla centrale che è arrivato un foglio riguardante il tuo conto ed è stato firmato oggi stesso, da questo momento il tuo conto bancario è sbloccato e hai di nuovo i tuoi soldi”.
Leo si sentì cadere il mondo addosso.
Era contentissimo di riavere i suoi soldi ma allo stesso tempo era furioso perché avrebbe dovuto lasciare l’appartamento di Judy per tornare a casa sua, questo lo fece immobilizzare a ammutolire ancora di più, non riusciva più a dire niente.
Fece solo un falso sorriso di felicità.
Il campanello suonò di nuovo ed era ancora Nick.
Leo lo guardò.
Adesso erano faccia a faccia.
Judy non si mosse ed era dalla parte di Leodore, Nick non entrò in casa e restò fuori.
Non se la sentiva e stava regnando il silenzio più assoluto.
Leo non si mosse e stava accanto a Judy proprio come se volesse proteggerla dalla volpe ma fu proprio la coniglietta improvvisamente a rifiutare il braccio del leone che la stava parando dalla vista di Nick, fu proprio Judy a fare il primo passo e dopo un attimo di esitazione, Judy corse letteralmente fuori dalla porta tra le braccia di Nick che la strinse forte e non l’avrebbe più lasciata andare.
Leo abbassò la testa.
 
Ha scelto Nick.
 
Leo non disse più niente.
Prese la sua giacca e uscì dalla casa in silenzio, guardò per una frazione di secondo Nick negli occhi ma li dovette abbassare nuovamente.
Poteva sentire Judy che abbracciava la volpe piangendo per la felicità, felicità che condivideva anche Nick in quel momento ora che finalmente lei ricambiava il suo amore.
Leo capì tutto.
La lettera conteneva la dichiarazione di Nick a Judy e il foglio del conto era stato subito firmato da Nick in modo che lui se ne andasse subito da casa di Judy.
Leo scese le scale in silenzio ma a un certo punto si bloccò.
Sospirò.
“Ti amo Judy Hopps” disse senza voltarsi.
Ma ormai quelle parole non fecero nessun effetto e nessuna reazione da parte di Judy e Nick.
Adesso c’erano solo loro e si amavano per sempre, nessun’altro li avrebbe divisi.
Leo continuò a scendere le scale senza dire niente ed uscì dal palazzo.
Salì in macchina e prese a pugni il volante per la rabbia.
Non fece di più, non gridò, non pianse e non ringhiò ma dentro di lui si logorava l’anima.
 
D'altronde cosa potevo illudermi di ottenere?
Io sono entrato nella sua vita all’improvviso, lei e Nick erano già insieme da parecchio tempo.
Hanno condiviso avventure ed emozioni alle quali non potevo avvicinarmi.
Sono un povero illuso.
E devo cancellare Judy dalla mia mente.
Basta così.
 
Leodore accese il motore e partì a tutta velocità.
Attraversò il centro di Zootropolis, la sua Zootropolis illuminato dalle luci degli immensi palazzi, dei fari delle altre macchine con sottofondo la musica jazz della radio.
Privato della ragazza che amava, adesso il leone pensò solo a una cosa: risolvere il caso una volta per tutte e riprendersi il suo ruolo di sindaco.
  
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