Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: ChiaraBJ    07/10/2016    4 recensioni
Kim Kruger affida un nuovo incarico a Semir e a Ben: insegneranno tecniche di sopravvivenza ad una classe di una scuola media in un campeggio ai piedi dell’altopiano dell’Eifel. Mentre stanno svolgendo questo insolito incarico, Livyana scompare. Nel cercare la ragazzina Ben incontrerà un uomo all’apparenza innocuo, purtroppo sarà l’inizio di un incubo…
Questa storia fa parte della serie ‘Legami speciali ed indissolubili’.
Consigliata, ma non indispensabile la lettura delle storie precedenti.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami speciali ed indissolubili'
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Ironia, appostamenti e raggiri

Ben e Semir parcheggiarono l’auto davanti ad una lussuosa villa.
L’edificio era circondato da un bellissimo parco ed un’enorme cancellata ne delimitava il perimetro.
I due ispettori suonarono al videocitofono, dopo aver esibito il loro tesserino, furono invitati ad entrare nella proprietà. Percorsero il vialetto a piedi, quindi salirono la scalinata che stava davanti all’entrata della villa.
Sulle scale ad attenderli quello che a loro sembrò il maggiordomo.
L’uomo li fece accomodare in un grande salone, la padrona di casa, la signora Fritz li avrebbe raggiunti immediatamente.
Mentre aspettavano l’arrivo della donna Semir e Ben si guardarono attorno.
“Sembra di essere in un museo” disse Ben scrutando i numerosi oggetti presenti in una enorme bacheca.
“Già e guarda qui” rispose Semir “Ci sono trofei di caccia, animali impagliati ovunque…questo posto mette i brividi…sembra che ti fissino con quegl’occhi…”
“Forse il nostro direttore non era solo amante del volo, ma anche di altro…hai presente quei viaggi ‘safari’?” chiese Ben.
“Quelli in cui prendi l’aereo, vai in Africa in qualche riserva o parco naturale a impallinare animali?” replicò Semir distogliendo lo sguardo da una testa di leone.
“Beh impallinare spererei di no, ma il concetto è quello” sentenziò il giovane.
“Sì ho solo il concetto…ti ricordo che io…” ma Semir fu interrotto.
“Sì , sì la solita solfa… io il riccone sfaticato e tu il povero che suda, si guadagna il pane…”

La loro conversazione fu interrotta dalla comparsa sulla soglia del salone di una donna.
Era giovane, sulla trentina, longilinea e bellissima con lunghi capelli castani.
“Sono Bettina Fritz…avete notizie di mio marito? Ne ho denunciato la scomparsa ieri sera sul tardi, siete qui per …”
La donna visibilmente preoccupata si avvicinò ai due ispettori.
“E’ successo qualcosa vero? Lo vedo dalle vostre espressioni” continuò la donna portandosi le mani al petto.
“Signora “esordì Semir “Forse è meglio che si sieda…”
Bettina Fritz si sedette, poi scoppiò a piangere “Lo sapevo, lo sapevo…me lo sentivo…”
I due ispettori la misero al corrente dell’omicidio del marito avvenuto presumibilmente durante il suo volo col deltaplano, poi la lasciarono sfogare per un po’.
Quando la donna sembrò calmarsi Semir prese la parola.
 “Signora se lei è d’accordo vorremmo farle alcune domande…”
“Certo, qualsiasi cosa…” replicò asciugandosi le lacrime con un fazzoletto.
“Suo marito…aveva nemici, qualcuno che lo volesse morto?”
“Ispettore mio marito è…” poi resasi conto di  aveva coniugato il verbo nel tempo purtroppo sbagliato, correggendosi continuò “Era il direttore della figliare di Colonia della più importante banca tedesca…gli mancava poco per andare in pensione, nessuno che io sappia avrebbe potuto…voluto fargli del male”
“Rapporti con i colleghi, soci in affari?” incalzò Semir.
“Non so molto…ho sempre voluto evitare certi discorsi…l’unico affare di cui parlavamo, se si può usare questo termine …era il nostro matrimonio, la nostra vita assieme, i viaggi”
Semir stava per farle alcune domande, quando Ben distogliendo lo sguardo da una foto che ritraeva un gruppo di cacciatori in posa con i fucili in mano, le porse la seguente domanda:
“Signora Fritz da quanto è…era sposata con il signor Fritz?”
“Da sei mesi….” singhiozzò la vedova notando lo sguardo duro di Ben nel porle la domanda.
“Ispettore” la donna cominciò ad alterarsi “Cosa sta insinuando?”
“Non sto insinuando nulla” ma il tono era tutt’altro che tenero.
“Come no…glielo leggo in faccia; giovane donna sposa ricco uomo d’affari e lo…elimina. La prossima domanda quale sarà? Sa che le dico? Le evito anche di porgermela e le rispondo subito, ispettore…io non ho nessun amante! Io amavo mio marito”
“Il mio collega non voleva insinuare nulla” si intromise Semir in difesa dell’amico.
“E comunque è meglio che ora vi rivolgiate ai miei avvocati, ma tengo a precisarvi che in caso di morte io non avrei ereditato nulla da mio marito…lo sapevo fin dall’inizio. Lui rimase vedovo, poi sposò me. Acconsentii che redigesse un testamento in cui in caso di decesso tutti i suoi beni andassero ai suoi tre figli avuti dalla prima moglie. Io solo il necessario per vivere una vita dignitosa” poi alzandosi dal divano chiamò il maggiordomo.
“Johannes accompagni i due ispettori all’uscita, la nostra conversazione è terminata”
Ma Ben non era deciso a mollare.
“Signora, mi scusi la scarsa sensibilità, ma il cadavere di suo marito…”
“Ben, non mi sembra il caso…dai andiamo”
“Ma Semir…” il socio lo guardò torvo.
“Aspetti” disse la donna bloccando l’uscita di scena dei due poliziotti “Cosa stava dicendo” sì sincerò la donna.
“Il mio collega stava dicendo che il cadavere di suo marito è stato trovato in un luogo sperduto sull’altopiano dell’Eifel…” lo anticipò il piccolo ispettore.
“Sì, a mio marito piaceva molto volare con il deltaplano”
“Veramente volevo chiederle se ha un’idea del perché a suo marito sia stata...amputata una mano, la destra per la precisione” replicò Ben senza tanti giri di parole.
Semir in quel momento pensò che era un bene che il suo socio non avesse voluto intraprendere la carriera di diplomatico. La diplomazia non era decisamente il suo forte.
“Cosa???” lo donna sbiancò letteralmente, sedendosi sul divano che aveva dietro le spalle.
“Mio marito portava un anello di famiglia, era molto antico. L’oggetto è appartenuto a molte generazioni di suoi antenati, lo indossava sempre, il valore era inestimabile… vi era inciso lo stemma di famiglia…non se lo toglieva mai e, a dirla in tutta sincerità, una volta mi disse che era impossibile toglierlo…sa con l’età…le dita si gonfiano…non c’era il rischio che lo perdesse”

Un’ora dopo Ben e Semir erano a colloquio nell’ufficio del loro capo.
Kim Kruger veniva messa al corrente del colloquio definito da Ben ‘burrascoso’ avuto con la vedova di Gerald Fritz.
“Quindi il movente non sembra essere l’eredità del marito” constatò il commissario.
“Già gli eredi sono i figli avuti dalla prima moglie e la vedova non avrà quasi nulla e questo lei lo sapeva, avrebbe vissuto nel lusso solo col marito in vita” concluse Ben.
“Sembreremmo in presenza di un vero amore, un amore disinteressato…” ragionò Semir.
“Sì come no” replicò Ben sarcastico “Insomma siamo sinceri. Semir l’hai vista anche tu la vedova…e stiamo parlando del vecchio Gerald Fritz non di Tom Beck!”
“Chi?” chiese il commissario.
“Sì insomma , non è Brad Pitt” replicò Ben cambiando il termine di paragone “Dico che sembra troppo bello per essere vero”
“Caro ispettore, quando crescerà capirà che per alcune donne non esiste solo un conto in banca con svariati zeri, bei bicipiti, addominali scolpiti, un bel viso e un smagliante sorriso” sentenziò ironica Kim.
“Che stoccata capo! Ben ti sta!” replicò divertito Semir “Sai secondo me il capo stava parlando di te…”
“Okay…faccio ammenda…” disse il giovane alzando le mani in segno di resa.
“Comunque signori” replicò il commissario ritornando decisamente seria “Ciò non giustifica perché a Gerald Fritz  sia stata amputata una mano…a meno che non c’entri l’anello di famiglia”
“Pensa che possa racchiudere la chiave di qualche tesoro nascosto?” propose Ben “Insomma l’unico modo per averlo era…sì insomma, se ci penso, che schifo”
“Non so, ma chiederò a Susanne di fare una ricerca sulla famiglia, potrebbe saltar fuori qualcosa di interessante” consigliò Kim.

E in quel momento alla porta bussò Hartmut che dopo il permesso del capo entrò tutto trafelato.
“Salve capo…Semir…Ben…” salutò il giovane tecnico della scientifica.
“Ciao Einstein” salutò Semir per tutti “Dal tuo sguardo soddisfatto direi che hai delle novità, grosse novità”
“Una manciata!” replicò Hartmut “Ops!” disse vedendo le facce sconcertate dei presenti “Scusate, mi è scappata”
“Dai genio, illuminaci” lo incalzò Ben.
“Sono quasi certo di sapere perché al morto sia stata amputata la mano”
Nell’ufficio del commissario Kruger calò il gelo, nessuno osò dire niente, tutti pendevano letteralmente dalle labbra di Hartmut.
“Beh che siete diventati muti?” domandò il tecnico.
“No e che…dai dicci cosa sai…non tenerci sulle spine” lo incitò Semir.
“Allora insieme a Robert, il mio nuovo collega, quello che suona nella tua band, tra l’altro abbiamo composto una canzone sul nostro lavoro” e parlando Hartmut guardava soprattutto Ben.
“Sì sappiamo chi è Rob…” lo incalzò Semir “Vai avanti e non perderti in ciance ”
“Logico che sapete chi è ….comunque” continuò Hartmut “Abbiamo fatto alcune ricerche su Gerald Fritz insomma la sua vita sembra un romanzo, lo sapevate che ha una collezione di lattine di birra provenienti da tutto il mondo, che roba eh? Senza contare la collezione di animali impagliati...”
“Hartmut, per favore arriva al dunque” sbottò Ben.
“Sì dunque, Gerald Fritz  era il direttore della Bundesbank con sede qui a Colonia, quello che voi non sapete è che all’interno del suo caveau attualmente c’è una collezione di diamanti provenienti da tutto il mondo che ammonta ad svariati milioni di euro”
Hartmut diede una veloce occhiata a tutti i presenti, erano tutti attenti e nessuno osava fiatare.
“Bene per accedere al caveau c’è solo un modo…impronte digitali e un codice segreto che deve essere immesso nella tastiera entro pochi secondi per evitare che  scatti l’allarme e questo codice cambia ogni dieci giorni ”
“Cosa???”
Tutti i presenti capirono subito al volo, ma chi fu più veloce a parlare fu il commissario Kruger.
“Hartmut ci sta dicendo che chi ha mozzato la mano a Fritz ha intenzione di svaligiare il caveau della banca?”
“Secondo voi?” chiese Hartmut.
“Mettiamo che sia così come farebbero ad entrare nella banca i malviventi? E poi la mano…insomma che schifo…dopo…si decompone…” ribadì alquanto orripilato Ben.
“Beh ecco la cosa è…semplice e complicata”
“Si spieghi Freund e noi cercheremo di non interromperla” propose Kim.
“Ecco la cosa è ancora a livello sperimentale, sembra quasi fantascienza, ma provate a pensare ad una stampante tridimensionale che riproduca fedelmente un qualcosa che ha tre dimensioni”
“Ecco perché la borsa termica” ragionò Ben “Per conservare al meglio le impronte digitali”
“Esattamente…e lo vedo dalle vostre espressioni la cosa sembra impossibile, ma vi posso assicurare che non lo è”
“Okay, ma mica posso andare in cartoleria con una mano e chiedere una fotocopia…” chiese Semir “Insomma queste fotocopiatrici non saranno facili da trovare”
“Certo solo laboratori sofisticati possono averli…stiamo parlando di ingegneria molto avanzata…biotecnica” confermò Hartmut.
“Quindi sicuramente questo Schiffer avrà bisogno di un complice o insomma qualcuno che ‘duplichi’ le impronte”
“Sicuramente abbiamo una squadra di criminali decisamente capace…insomma per mettere in piedi una cosa del genere” sentenziò Kim.
“Comunque andare in giro con una mano…vabbè sarà pure finta, ma come fanno ad essere sicuri che aderisca perfettamente allo scanner” chiese sospettoso Ben.
“E’ la stessa domanda che mi sono posto anche io e la risposta me l’ha fornita Rob, il giovane è capace” asserì Hartmut “Non solo con un basso tra le mani”
“Einstein…va avanti” lo pregò Ben che non ne poteva più delle lungaggini del tecnico.
“Ritengo che creeranno una specie di guanto con le impronte digitali di Fritz, aderirà perfettamente allo scanner che funge da congegno d’apertura al caveau”
“Pazzesco questa è fantascienza pura” Kim Kruger era a dir poco basita, come del resto i due ispettori.
“D’altra parte chi ha mai detto che i criminali sono persone sciocche…” disse sconsolato Semir.
“Già tutto questo ingegno al servizio della criminalità, quanto talento sprecato…” sbuffò Ben “E pensare che a prima vista Erik e Schiffer mi sembravano due sprovveduti”
“Comunque signori dobbiamo fermarli…” ribadì il commissario.
“Se mi posso permettere” si intromise Hartmut “Io e Robert abbiamo scoperto anche un’altra cosa, il colpo deve essere fatto entro le otto di domani mattina”
“E perché?” chiese stupito Semir.
“Perché da domani le impronte digitali cambieranno, Fritz ha passato la mano…”
“Per favore Hartmut, sei peggio di Ben quando ti ci metti” sbottò Semir, mentre Ben faceva a fatica a trattenere le risate. Kim dal canto suo era a dir poco sconvolta la cosa era seria, anche troppo eppure in quell’ufficio si stava facendo della sottile ironia.
 “Scusate, ma era più forte di me. Dunque stavo dicendo che la mano non servirà più visto che subentrerà un nuovo direttore, ovvero l’attuale vicedirettore: Jens Weidmann”

In quel momento fece l’entrata in ufficio anche Susanne.
“Ragazzi ho fatto alcune scoperte interessanti…sapete qual è il cognome da nubile di Bettina Fritz? E sapete che lavoro faceva prima di diventare la signora Fritz?”
“Quante domande Susanne…ti prego arriva al dunque, abbiamo già lui” replicò Ben additando Hartmut.
“Dunque” cominciò a spiegare Susanne “Da nubile il suo cognome risulta Schiffer…e prima di sposarsi lavorava in una ditta specializzata in sistemi d’allarme…uffici, musei, banche…”
“Ecco perché alla villa la mia attenzione è stata catturata da una foto…” ragionò Ben.
“Che foto” chiese curioso Semir.
“Una foto ritraeva una battuta di caccia…c’era Fritz, l’attuale moglie e adesso che ci penso sono quasi sicuro che tra loro ci fosse anche Schiffer…adesso porta la barba, ma quello della foto sembrava proprio lui”
“C’è un’altra cosa che dovete sapere, Erik Strabe fino a pochi mesi fa risultava un impiegato della banca dove era direttore Gerald Fritz…poi i tagli al personale…” continuò a spiegare Susanne.
“Quindi” ragionò Semir “Se mettiamo tutti i tasselli a posto…Erik  sa della presenza dei diamanti nel caveau, sa che resteranno lì in deposito per molto tempo, organizza quindi un piano a lungo termine. Restato senza lavoro…in qualche modo deve pur vivere”
“Certo, quindi contatta Schiffer che chissà come ha conosciuto, sa che  è specializzato in rapine in banca e gli propone la rapina del secolo” continuò Ben “Schiffer, chiede aiuto alla sorella che sappiamo ci sa fare coi sistemi d’allarme, circuisce il vecchio restato vedovo da poco e nel giro di poco lo sposa.  La donna oltretutto per ingraziarsi di più l’uomo gli propone di redigere un testamento in cui lei non figuri”
“Fanno passare un po’ di tempo, sanno che l’uomo ama lanciarsi col deltaplano, appena lo farà Erik avvisato da Bettina Fritz lo seguirà, ma con un velivolo a motore” lo seguì nel ragionamento Semir “Erik col il suo mezzo può avvicinarsi a Fritz, quindi gli spara, sa che finirà certamente dentro a Laacher See o nella boscaglia e per un bel po’ Fritz risulterà disperso”
“Solo che la sfortuna vuole che il  velivolo di Erik vada in avaria e precipiti dalle parti del nostro campeggio…il resto lo possiamo immaginare” concluse Ben.
“Complimenti ispettori, direi che le vostre conclusioni sono degne per essere una trama di qualche telefilm poliziesco, ma signori…senza  le prove non si fa nulla” ragionò il commissario.
“Terremo loro un’imboscata…li potremmo tenere sotto sorveglianza” propose Semir.
“Purtroppo con le vostre supposizioni non potrò avere rinforzi, con i tagli che ci sono stati e con il summit che si sta svolgendo in questi giorni qui a Colonia…” la donna era costernata.
“Ce la caveremo con le nostre forze, non si preoccupi commissario, siamo abituati ad agire da soli” la rassicurò Semir.
“Mi preoccupo eccome…quelli sono persone senza scrupoli, non esiteranno a…” ma Ben la interruppe.
“Non si preoccupi, davvero, non daremo loro modo di eliminarci…e poi teniamo entrambi famiglia, vero socio?” disse Ben strizzando l’occhio a Semir, che ricambiò. Il suo socio era tornato attivo.
“Comunque avrete il supporto dell’intero Distretto, vi daremo una mano” e notando ciò che aveva appena detto questa volta alzò lei le mani in segno di scuse, poi continuò “Sorveglieremo tutti i lati della banca…da qualche parte dovranno pur entrare”
“Commissario, intervenne Hartmut e se venissero da sottoterra o dal cielo?”
“Controllo se ci sono condotti vecchi o nuovi che passano sotto la banca. Hartmut ha ragione…me ne occupo io” propose Susanne, quindi uscì dall’ufficio.
“Per quanto riguarda la possibilità che possano arrivare dal cielo, se non sbaglio di fronte alla banca c’è un palazzo molto alto. Ci apposteremo io e Ben” suggerì Semir “Così terremo d’occhio l’entrata e il tetto”
“Okay signori” concluse la Kruger “Avviso Jenny e Bonrath di rientrare in servizio, mentre  trattengo Hans e Jacob, lei Hartmut verrà con me”
“Okay…” Hartmut era euforico, raramente era attivo sul campo e ogni occasione era buona per rispolverare il suo pistolone stile Clint Eastwood.

Come stabilito Ben e Semir si appostarono sopra il tetto del palazzo che stava di fronte alla banca.
Per far passare il tempo Semir chiese a Ben come stesse Livyana.
“Ho chiamato l’ospedale, mi hanno detto che si è svegliata e che sta bene, aveva accanto Mathilde, sarà stata una delusione per Livy non trovarmi accanto…ma non sarei stato capace di affrontarla anche se so che prima o poi dovrò farlo”
“Livyana è una bambina molto intelligente, se l’ha sarà presa e sicuramente te la farà pagare con gli interessi” cercò di sdrammatizzare Semir vedendo che il suo socio si era rabbuiato “Ma capirà, sa che siamo nel pieno di una indagine”
“Già e quando cattureremo quel bastardo…se ne avrò la possibilità lo stenderò a cazzotti per avermi rovinato il campeggio…”

Passarono alcune ore e Semir diede l’ennesima occhiata all’orologio: le 2 e 45.
“Cavoli, ma qui non succede niente…a che ora pensano di fare la rapina? Quando apre la filiale?” sbottò il piccolo ispettore.
E in quel momento il cellulare di Ben vibrò: era il commissario Kruger.
“Signori ho appena parlato con Susanne…siamo stati raggirati e alla grande!”

Angolino musicale: Eccomi di nuovo qui…svelato l’enigma della mano? In parte…
30 Seconds to Mars ‘Closer To The Edge’ (più vicino al limite)
Per ascoltarla https://www.youtube.com/watch?v=5KPvSvvXJuw
Non ricordo ci sia stato mai un momento in cui ho cercato di dimenticare mi sono perso, sebbene io sia migliore quando non sono triste adesso sono più vicino al limite no, non sto dicendo che mi dispiace un giorno, forse ci rincontreremo…



 
  
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