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Autore: katyjolinar    08/10/2016    1 recensioni
Ogni decisione presa ha ripercussioni su di noi e su chi ci sta intorno. Ma le decisioni di un Capo possono avere conseguenze molto più grandi. ATTENZIONE: SPOILER su RTTE!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Dagur 'Lo Squilibrato', Heather, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Il disgelo arrivò presto, portandosi via il freddo e la neve, mentre le giornate divennero gradualmente più lunghe.
A Berk la vita riprese, lentamente, come ogni primavera. I contadini ripresero a occuparsi dei campi e gli allevatori portarono al pascolo il loro bestiame.
Era una splendida mattina primaverile. Un gruppo di Terribili Terrori cantava fin dalle luci dell'alba, mentre Smidvarg e il suo gruppo di Terrori Notturni raggiungevano le loro tane, disposte attorno al villaggio come prima linea di difesa; anche nelle case di Berk la gente cominciò a svegliarsi.
Anche gli occupanti della casa disposta più in alto sulla collina di Berk, a ridosso del picco su cui era costruita la casa della druida si svegliarono, non appena le prime luci dell'alba filtrarono attraverso le imposte chiuse.
Stoick aprì gli occhi, trovandosi di fronte al volto ancora addormentato della ritrovata moglie.
Sorrise. Era ancora strano riaverla accanto, dopo così tanto tempo; si avvicinò, posandole un bacio sulle labbra, e lei si mosse, aprendo lentamente gli occhi e sorridendogli appena lo riconobbe.
"Buongiorno, mia adorata." la salutò, stringendola.
"Ciao..." rispose Valka, tirandosi su e guardandosi intorno "È ancora strano risvegliarsi qui... il tempo sembra quasi non essere passato..."
"E invece è passato." ammise l'omone, alzandosi e afferrando i suoi vestiti "Hiccup è cresciuto, e ci ha reso da poco nonni."
"Mi dispiace che te la sei dovuta cavare da solo, per tutto questo tempo..." si scusò la donna, abbassando lo sguardo.
"Non ti preoccupare, avevo Skarakkio ad aiutarmi." la rassicurò l'altro "All'inizio avevo pensato di chiedere a mio fratello, ma anche lui aveva un figlio da crescere, e poi non credo mi avrebbe mai aiutato, vista la storia di nostra madre... ce l'ha sempre avuta con me, e se prima lo dimostrava facendomi passare le pene dell'inferno approfittando il suo status di fratello maggiore, dopo che gli ho salvato le chiappe da quell'Incubo Orrendo ha puntato tutto sulla rivalità, mettendo in mezzo anche i ragazzi."
"Stoick..." sospirò la castagna, vedendosi "Stizzabifolko ha perso il padre quando aveva quattro anni... vedere la madre risposarsi dopo neanche un anno dal lutto e avere subito un altro figlio, che era maggiormente considerato, nella nuova famiglia, non è stato semplice da accettare; tanto più che tu, anche se eri il più piccolo, eri quello destinato a ereditare le cariche di colui che era diventato il suo nuovo padre. Però sembra che sia cambiato, sembra molto felice delle scelte di Moccicoso..."
"Sì, hai ragione." ammise Stoick "Da quando quello scapestrato di suo figlio ha messo la testa a posto sembra cambiato anche lui. Ora andiamo: devo andare al porto, oggi ritorna il mercante, dopo la pausa invernale."
Detto ciò si alzò e vestì, e nello stesso momento Hiccup scendeva dal soppalco, insieme al suo fido Sdentato.
Valka lo andò ad abbracciare, sorridendo.
"Perché non ti trasferisci da Astrid e i bambini? Sono loro la tua famiglia, ora." chiese la donna, aggiustandogli la casacca.
"Perché vogliamo aspettare di essere sposati, mamma." rispose il ragazzo "Sto tutto il giorno con loro, e la aiuto con i bambini, ma preferisco non trattenermi oltre la messa a letto..."
"E quand'è che vi deciderete a sposarvi, allora?" brontolò l'altro "Avete due figli, per l'amor di Thor! Sarebbe ora di regolarizzare la vostra posizione!"
"Stoick, caro, non dar loro fretta." lo difese la castana "Lasciagli il tempo di cui hanno bisogno."
Stoick sospirò e annuì e, insieme, si diressero verso il porto.
Per strada incrociarono Astrid con i bambini. Hiccup andò subito loro incontro, baciò la compagna e prese in braccio i due gemelli, accogliendo le loro felici feste; Sòl si allungò verso il suo volto, afferrandogli una ciocca di capelli e facendo dei versi beati quando il padre le posò un bacio sul naso, mentre Màn si concentrò su una fibbia del vestito del ragazzo, cercando di capire come aprirla per esaminarla meglio. Il giovane lo lasciò fare, sorridendo e riprendendo a camminare con la bionda verso il porto, fermandosi sul molo, in attesa che Johan attraccasse.
Poco dopo vennero raggiunti anche dal resto del gruppo: Moccicoso con la moglie e il cognato, Gambedipesce con Heather e Dagur con l'ormai inseparabile Daisy e un sempre più scatenato Loki, che per prima cosa corse da Hiccup e Astrid per poter salutare i gemelli e, come al solito, Màn lo ignorò, impegnato come era nell'esaminare quella fibbia, e Sòl gli tirò i capelli, per poi afferrarlo per le orecchie e posargli un bacino sul naso, tra le risate degli adulti.
Finalmente la barca attraccò, e Johan scese dalla passerella.
"Berk!" esclamò il mercante, a braccia aperte "Finalmente! Ho un sacco di belle cose per vichinghi attivi quali siete voi e per i vostri draghi."
"Benvenuto, Johan." lo accolse Stoick, mentre il gruppo di ragazzi saliva in cerca di cose utili "È un piacere rivederti."
"Capo Stoick! Proprio te cercavo." disse l'altro, avvicinandosi "Ho un favore da chiederti, spero che mi ascolterai."
L'omone annuì e lo portò in una zona tranquilla, per poter parlare.
Hiccup si guardò intorno, restituendo Sòl ad Astrid e prendendo meglio Màn, infine si dedicò alla ricerca di qualcosa che potesse essere utile per la vita a Berk. Lo stesso fecero gli altri, scambiando qualche chiacchiera tra loro, ogni tanto, mentre Loki correva da uno all'altro, approfittandone per fare qualche coccola alla piccola, quando si avvicinava.
Testa di Tufo venne attratto da un mucchio di stoffe di vari colori, quindi si avvicinò e le esaminò una per una.
Mentre era concentrato nella ricerca vide qualcosa muoversi dietro il mucchio. Osservò meglio, era un lembo di stoffa color granata, che si muoveva in un angolo.
Continuò a fissarla,  finché dietro il mucchio non si sollevò qualcosa di molto grosso, coperto da quel telo; Tufo piantò un urlo, scappando via a gambe levate, finché la sua corsa non venne interrotta da Stoick, che saliva sulla nave.
"Suppongo che quella sia Iside." disse il Capo, indicando la "cosa" da cui il biondo stava fuggendo.
"Iside? Chi è?" chiese il giovane.
"Si tratta di mia figlia, giovanotto." riferì Johan "Ho chiesto al vostro capo se può restare per un po' qui."
   
 
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