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Autore: Astrid4ever    10/10/2016    1 recensioni
Una raccolta di one-shot dedicate alla mia coppia preferita: la Hiccstrid!
Ho messo rating giallo per sicurezza, non si sa mai.
Spero di avervi attirato almeno un po'.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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[Se Dean de Blois avesse fatto come aveva pensato nella prima stesura di HTTYD2, e per fortuna ha scartato l'idea, Astrid sarebbe dovuta morire al posto di Stoik...]

POV HICCUP

E' passato un anno: un lungo, orribile anno.
Un anno esatto fa lei se n'è andata per sempre, tentando di salvarmi da Drago Bludvist.
E' stata tutta colpa mia, non avrei dovuto permettere che succedesse una cosa simile, è stata tutta colpa mia.
A volte penso a come sarebbe se fosse ancora qui con me e finisco per credere davvero a questa fantasia, ma quando mi accorgo che è tutto nella mia testa...sembra che mi sgretoli in mille pezzi.
Era già successo molti anni fa, ma ora non ho più qualcuno che mi aiuti a rimettermi in piedi.
Oggi mi sono assentato dal villaggio prima di cena e sono andato in una radura per guardare la luna e le stelle e riflettere.
Appoggio la schiena ad un ceppo di pino, fissando il cielo e ricadendo vittima delle mie solite fantasie.
Ricordo bene quel giorno: avevo appena ritrovato mia madre, quando Bludvist attaccò la tana dell'Alfa.
La Bestia selvaggia sotto il controllo di Drago aveva avuto il sopravvento e aveva comandato a Sdentato di uccidermi, ma lei si è messa in mezzo ed è stata colpita al posto mio.
Appena ho capito cos'era successo, sono corso verso di lei e le ho appoggiato l'orecchio sul petto.
Niente. Nessun battito, niente di niente. E lì sono scoppiato a piangere, abbracciandola.
Il suo funerale è stato il momento peggiore della mia vita.
Anche adesso le lacrime tornano a rigarmi le guance. Le asciugo con il dorso della mano, sospirando e tornando a fissare il cielo notturno.
Immerso nei miei pensieri, non mi accorgo subito de lieve peso che sento addosso.
Me ne rendo conto poco dopo, quando diventa più concreto di un semplice soffio di vento, cominciando a sembrare vagamente il peso di una persona.
Inizia a formarsi una figura, prima trasparente, poi sempre più definita.
Mi fermo ad osservarla: capelli biondi, carnagione pallida, indossa una unga veste bianca e ha i più begli occhi blu che io abbia mai visto.
"Sei tornata" sussurro "Astrid".
"Hiccup..." mormora lei, accarezzandomi la guancia. La sua mano è leggera come l'aria e, di punto in bianco, mi bacia.
Ricambio subito, stringendola forte come non mai.
Quando ci dividiamo, lei è ancora seduta a cavalcioni sulle mie gambe, con le mani sulle mie spalle.
"Astrid, mi dispiace" le dico, abbassando la testa "Mi dispiace tanto".
"Hiccup, non fare così" mi consola lei "Non c'è niente di cui ti debba scusare!".
"Invece sì" replico "E' stata tutta colpa mia e ora tu...". Non resisto e scoppio a piangere, abbracciandola.
Lei risponde all'abbraccio, accarezzandomi i capelli e dicendo: "Hic, non essere triste. Quel che è stato è stato, non si torna indietro. Ma se dovessi scegliere se rivivere quel momento, farei la stessa cosa mille volte".
"Oh, Astrid..." sussurro, baciandola di nuovo.
 Lei ricambia subito, posandomi le mani sulle guance. Anche quando non abbiamo più aria nei polmoni non ci dividiamo del tutto, ma manteniamo sempre il contatto tra le nostre labbra.
"Astrid, resta con me per sempre" le dico, ricominciando a baciarla.
"Hic..." mormora tra un bacio e l'altro "Mi piacerebbe molto, ma non posso".
Mi stacco, chiedendole: "Come sarebbe a dire che non puoi?".
"Io non appartengo più a questo mondo ormai" spiega Astrid "Posso tornare sulla Terra solo il giorno della mia morte, sarò qui tutti gli anni".
"E io ti aspetterò, milady" le prometto "Anche se...".
"Che cosa?" domanda Astrid "Che cosa c'è che non va?".
"A volte vorrei che tu non mi avessi mai salvato, sarebbe stato meglio se fossi morto io al posto tuo" confesso.
"Non provare mai più a dire una cosa del genere, Haddock!" esclama, arrabbiata "Non voglio più sentirti dire o pensare queste cose, ok?".
"Ok, sissignora!" le dico, coinvolgendola in un altro bacio.
Quando ci dividiamo la vedo diventare sempre più trasparente. So quello che sta succedendo, ma non voglio che accada.
"Astrid, non andartene, ti prego. Non voglio perderti di nuovo!" la imploro.
"Hiccup, non è un addio, è solo un arrivederci!" mi rassicura "Nel frattempo, sappi che sarò con te in ogni momento".
Mi posa un bacio sulla guancia, prima di sparire nella notte.
Rimango immobile, con la brezza che mi spettina i capelli e sembra quasi una sua carezza.
Sorrido, dicendo: "Io ti aspetterò. Torna presto, Astrid".

ANGOLO AUTRICE

E adesso posso andare a buttare le 45000 caramelle che avevo in bocca per rendere il capitolo più dolce.
Voi non lo sapete, ma nella vita reale non sono il tipo da scrivere 'ste cose. Sono più quella a cui fa schifo l'amore e i cuoricini vari (e infatti il giorno peggiore dell'anno per me è San Valentino).
Come state voi?
Io bene, dai. A scuola ho trovato un'altra fangirl e abbiamo creato una fanpage su Instagram (se volete seguirci, si chiama "fandomlife2.0").
Va bene, adesso vado ad ascoltare i Green day ;)
Recensite, per favore. Ciao gente!


   
 
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