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Autore: Fonissa    10/10/2016    0 recensioni
Stavo faticosamente salendo la collina. Ormai lo zaino mi pesava sulle spalle e il mio corpo chiedeva pietà. Ma il mio cuore, quello batteva a mille al sol pensiero di quello che ci poteva essere dietro quella collina. Arrivata in cima, la prima cosa che vidi fu il pino al mio fianco sul cui ramo brillava il vello d’oro. Guardai davanti a me e lo vidi: il Campo Mezzosangue.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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P.O.V. LEO

Quando finalmente arrivammo a New York, avevamo gli abiti bagnati e strappati ed eravamo pieni di fango. Anche se aveva smesso di piovere, il cielo era ancora nuvoloso. Mentre eravamo appoggiati a un muro per riposare e riprendere fiato, i passanti ci guardavano disgustati e ci lanciavano occhiatacce. Non potevo dargli torto, sembrava che non vedessimo una doccia da almeno dieci anni. Annabeth cacciò una cartina di New York iniziando a osservarla:

"Perfetto, come dovremmo capire dove abita Nayra? Non l'ha mai detto."

"Non credo che rintracciare i suoi amici sia più semplice che trovare lei..." disse Hazel guardando la mappa.

"O forse si...guardate qui! -esclamò Frank indicando un punto sulla cartina- Caffè Myer. E' un bar."

"Myer... il cognome dei tre fratelli! -constatò Reyna- e non è nemmeno molto lontano."

"Cosa ci facciamo ancora qui? In marcia!" urlai.

Per fortuna al Caffè Myer non c'erano molti cliente a quell'ora, poichè quelle poche persone che c'erano ci guardarono male appena entrammo. Noi cercammo di non farci caso e di comportarci normalmente.

"Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo capire dov'è Nayra." sussurrò Piper.

"Proviamo a rivolgerci ai titolari, probabilmente la conoscono." suggerì Jason, mentre noi altri annuivamo. Insieme a Annabeth andai verso il bancone, dove una signora sulla quarantina con i capelli ricci e castani legati con una coda alta stava pulendo dei bicchieri.

"Ehm, mi scusi signora, potremmo chiederle una cosa?"

La donna alzò lo sguardo. Gli occhi ambrati ci guardarono da cima a piedi, poi si spostarono sugli altri dietro di noi. Per qualche istante credetti che ci avrebbe cacciato fuori senza troppe gentilezze, invece ci rivolse un sorriso affettuoso.

"Ditemi pure! Nel frattempo posso portarvi un pò d'acqua? Non mi sembrate molto in forma. Tranquilli, offre la casa."

Non attese nemmeno la risposta e in un batter d'occhio nove bicchieri d'acqua stavano sul bancone. La donna fece segno agli altri di avvicinarsi mente si sedeva su uno sgabello.

"Allora, cosa posso fare per voi?"

"Stiamo cercando i fratelli Myer." disse la figlia di Atena per poi bere tutto d'un fiato.

"Beh, si da il caso che io sia la loro madre. Piacere di conoscervi, mi chiamo Melissa Jaket, ma chiamatemi Melissa. E non azzardatevi a darmi del voi!"

Ci guardammo tra di noi, stupiti e allo stesso tempo felici di trovare tanta gentilezza.

"Allora, hanno combinato qualcosa i miei figli?"

"In realtà stiamo cercando di risalire a Nayra Coopert. Sappiamo che è amica dei suoi figli, per caso sa dove abita?" chiesi. La mia voce doveva aver lasciato trapelare tutta la mia speranza perchè la donna allargò il suo sorriso a dismisura e mi guardò comprensiva.

"Ovvio che so dove abita, per me Nayra è come una figlia. Io e mio marito abbiamo pianto di gioia quando abbiamo saputo del suo ritorno." rispose. I suoi occhi allegri contagiarono i ragazzi che si ritrovarono a sorridere inconsapevolmente.

"Ma non oserete andare in giro in questo modo! Aspettate un attimo."

Melissa aprì una porta bordeux alle sue spalle da dove si intravedevano delle scale. Urlò qualcosa -nonostante il corpo esile aveva una voce potente- e un paio di minuti dopo un uomo alto, con i capelli biondi a spazzola e gli occhi castano chiaro incorniciati da occhiali apparve, guardando confuso prima Melissa e poi noi.

"Mike, questi sono amici di Nayra. Fagli dare una ripulita, poi magari prestaci qualche vestito."

Mike ci guardò con la stessa gioia di Melissa.

"Davvero siete amici di Nayra? Prego, seguitemi su!"

Salimmo le scale quasi di corsa, ansiosi di darci una rinfresvata, ma quando Mike aprì la pota di casa tre grossi cani gli piombarono addosso, seguiti da uno molto piccolo che saltellava.

"Su, state buoni, abbiamo ospiti."

L'uomo calmo i cani, poi salutò con una carezza due gatti che sonnecchiavano sul divano e salutò anche un pappagallo che osservava la scena con la testa piegata verso destra.

"Diciamo che a mia moglie piace raccogliere cuccioli abbandonati." disse ridacchiando, poi sparì in un corridoio e tornò dieci minuti dopo con le braccia piene di vestiti e ce li porse.

"Mi dispiace solo che dovrete fare a turno per usare il bagno, ma nel frattempo vi posso portare qualcosa da mangiare." e detto questo svanì di nuovo in un'altra stanza.

"Secondo voi sono mostri?" chiese Percy non appena Mike si fu allontanato.

"Nah, sono solo persone gentili che ci tengono a noi perchè siamo amici di Nayra. Goditi il momento per ora." risposi, buttandomi sul divano e facendo saltare giù i due gatti per lo spavento.

 

P.O.V. Nayra

Era da almeno un'ora che saltavo su e giù per tutta la casa, mettendo a posto oggetti e scombinandoli, cambiando vestiti e pettinatura, decindendo se mettere i libri in bella mostra come loro solito o no. Nel frattempo i tre fratelli mi guardavano confusi.

"Nayra, non pensi che dovresti calmarti?" mi chiese Tayler mordendosi il labbro.

"Stanno per arrivare qui i miei amici, capisci?!" dico esaltata slatando sul posto.

"Sei continui così giuro che non li faccio entrare." rispose Daniel acidamente e io mi bloccai all'improvviso, scatenando le risate di Drake. In quel momento sentii bussare e tutti il mio entusiasmo sembrò svanire. Erano loro, me lo sentivo. I miei amici dietro la porta di casa mia. Finalmente li avrei rivisti, ma non riuscivo a cancellare dalla mente le loro facce arrabbiate. Ero talmente entusiasta per il fatto che stavano venendo a cercarmi che non avevo pensato al nostro litigio. Drake si mise alla mia destra, Daniel alla mia sinistra e Tyler dietro di me. Ques'ultimo mi spinse con le mani verso la porta. Percorsi il salone a passo grandi e aprii con gli occhi chiusi. Sentii delle braccia stringermi e una sensazione strana nel petto, come se avessi potuto stare in quel luogo per sempre.

Non è possibile.

Leo mi stava abbracciando. Ricambiai la stretta, appoggiando la testa sulla sua spalla e godendomi il momento. Momento che durò pochi secondi, perchè tutti gli altri si aggregarono all'abbracio, perfino Nico.

"Ci sei mancata un casino." dissee Leo staccandosi leggermente da me. Credo che arrossii, poichè Annabeth e Piper mi guardarono ghignando.

"Anche voi mi siete mancati... non siete arrabbiati con me?"

"Arrabbiati? Stai scherzando?" esclamò Frank strabuzzando gli occhi.

"Anzi, dovremmo scusarci." aggiunse Hazel.

"No, no, io devo scusarmi. Dovevo spiegarvi tutto prima."

"Beh, puoi recuperare adesso. Non è che ci abbiamo capito molto.." disse Annabeth.

"Oh si, certo. Ma prima voglio presentarvi delle persone. Ragazzi, loro sono Tyler, Drake e Daniel."

Le presentazioni tolsero meno tempo del previsto. A quanto pare avevo parlato così tanto di loro a  Drake, Daniel e Tyler che ormai sapevano riconoscerli.

"Quindi avete conosciuto i nostri genitori?" chiese Drake sorridendo quando tutti si furono seduti, chi sul divano chi a terra. Nayra era capitata proprio in mezzo a Tyler e Leo sul tappeto.

"Sono stati gentilissimi!" esclamò Piper.

"Immagino..." sussurrò Daniel alzando gli occhi al cielo mentre Drake gli dava una gomitata.

"I nostri genitori sono molto particolari." rise poi quest'ultimo.

"Okay, io direi che possono iniziare le spiegazioni."

Per mazz'ora parlai solo, stando attenta a non guardare Leo al mio fianco per paura di fare figuaracce. Parlai di tutto, anche se tralasciai le ship, impresa non facile, ma non volevo scandalizzare gli altri più di quel che stavo già facendo.

Alla fine nessuno sapeva cosa dire. Io che parlavo ai miei amici, a quei personaggi che per anni ho creduto reali solo nella mia mente, di quando ho iniziato a leggere di loro. Confessare di sapere tutto su di loro, che il giro turistico al campo e tutti i loro racconti e frecciatine io le comoscevo già. Come sempre in questo genere di situazioni, mi salvò Drake.

"Ah, c'è troppo silenzio. Che noia!"

Scoppiai a ridere, seguita dagli altri.

"Beh, almeno ora è tutto più chiaro." disse Percy sorridendomi.

Avrei voluto congelare quel momento. Ero con le persone più importanti della mia vita, anche se mi mancava da morire Rachel, ma sapevo che l'avrei rivista presto. Fuori stava per scoppiare una guerra a causa mia, ma in quel momento contavano solo le risate di tutti. E poi suonò il campanello. Confusa guardai gli altri, poi mi alzai e andai ad aprire. Quasi caddi a terra vedendo la figura di fronte a me che mi sorrideva maligno.

"Ciao Nayra."

"Julio."
  
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