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Autore: Altair13Sirio    11/10/2016    4 recensioni
Sveglia. Corri. Ruba. Mangia. Menti. Dormi.
Ripeti.
Questa è la vita della quattordicenne Riley, scappata di casa a undici anni e diretta verso il Minnesota piena di speranze. Una volta arrivata lì, però, Riley si è resa conto che quel posto che chiamava "casa" non era più tanto accogliente e sicuro per lei, e non volendo arrendersi e tornare indietro, ha deciso di andare avanti e vivere la vita a modo suo.
Così Riley ha deciso di dimenticare il passato e di diventare una persona nuova, una persona che niente ha a che fare con la Riley del passato; quella bambina che adora giocare a hockey, sempre in vena di scherzare, non c'è più. Riley ormai non prova più emozioni, e si limita a vivere per strada come una delinquente, in attesa di qualche evento che dia una svolta alla sua vita.
Allo stesso modo vivono le sue emozioni, che rassegnate, incapaci di togliere dalla testa della ragazza quell'idea che la fece andare via, continuano a occuparsi di lei nella speranza di farle fare le scelte giuste.
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Riley Andersen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Sgattaiolare via dal Commissariato non era stato difficile; Riley lo aveva già fatto in passato, e gli agenti della stazione erano per la maggior parte anziani e prossimi al pensionamento. Il vero problema era stato portarsi appresso Andy, che pensava sarebbe stato semplice scappare. Il ragazzo non era abituato a fare come faceva lei, a nascondersi dalla gente e a scappare in caso di necessità: non era magro come lei, Riley era più piccola di statura, e gli veniva più difficile trovare un riparo per nascondersi in un luogo ristretto come gli uffici del Commissariato. Per fortuna non furono scoperti da nessuno, e Riley fu felice di lasciare quel posto come mai prima le era successo.
<< E’ incredibile… >> Commentò ansimando, mentre i due ragazzi riprendevano fiato al riparo da sguardi indiscreti in un vicolo accanto alla stazione di polizia.
<< Che cosa? >> Chiese Andy, confuso e combattuto a causa di quello che era successo: aveva aiutato una detenuta a fuggire dalla sua cella; per quanto fosse leggero il motivo della sua condanna, la coscienza del ragazzo lo stava facendo sentire veramente male, ma grazie alla sua trovata delle manette aveva pensato di avere tutto sotto controllo ed era riuscito a distogliere la propria attenzione da quel senso di colpa.
Riley si affacciò un’altra volta dal vicolo e sorrise eccitata verso Andy. << E’ la prima volta che scappo senza essere beccata! >> Si piegò poggiando le mani sulle ginocchia e rise. << E in più, con la tua carcassa appresso! Meriterei un bonus… >> Alla fine alzò lo sguardo serenamente, godendosi quel momento di adrenalina che la giornata le aveva regalato; aveva ancora i brividi di quando avevano rischiato di allertare un giovane agente del Commissariato a pochi passi dall’uscita.
<< Un… Bonus? >> Chiese incredulo Andy alzando lo sguardo verso la ragazza, che aveva stampato in viso un sorrisetto malizioso.
Riley sembrò quasi non comprendere la sua sorpresa. << Sì, un bonus. >> Rispose come se la cosa fosse ovvia. << Sai… Per aver fatto tutto alla perfezione! >> Alzò entrambe le mani stringendo le spalle; sembrava prendere tutto troppo alla leggera.
Andy rimase a bocca aperta per un paio di secondi, prima di esprimere i suoi pensieri:<< Tu… Pensi che sia un gioco? >>
<< Un gioco? >> Chiese Riley divertita. << Certo che no, ma se devi fare tutto questo per vivere, allora fallo divertendoti. >> Il suo tono si fece freddo nello stesso momento in cui si voltò.
<< Così non va bene, Riley! Non ti ho fatta uscire perché potessi prenderti gioco del mondo intero! >> Protestò Andy agitando le braccia. << Devi capire che ciò che fai è sbagliato, o non potrò aiutarti…! >>
<< Ma cosa dici? Sono io quella che deve aiutare te. Anzi… >> Gli rivolse un sorriso melenso e gli diede una rapida pacca sulla spalla opposta a quella del braccio ammanettato. << Hai fatto un ottimo lavoro, sono fiera di te! Si vede che stai imparando… >>
Andy era allibito. << Ma che cosa dici? >> Si scrollò di dosso la mano della ragazza e alzò la voce per essere più chiaro, ma nonostante ciò Riley non perse il suo sorriso. << Sei un’evasa, Riley! E sei finita dentro per una stupidaggine! Non potresti mostrare un po’ più di coscienza? >> La ragazza non si mosse, mentre invece Andy scosse la testa contrariato, incredulo di avere a che fare con una persona tanto irresponsabile. << Dobbiamo aiutarti. Devi capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, e poi la smetterai di rubare! >>
Riley fece un passo verso di lui e gli disse di fermarsi alzando la mano; con l’altra gli cinse il collo e avvicinò il viso al suo. << No, dobbiamo aiutare te, Andy. >> Disse mantenendo quel sorrisetto furbo che sembrava prendere in giro il ragazzo. << Dobbiamo aiutarti a uscire dal guscio che ti ha frenato per tutto questo tempo! Io l’ho visto il vero Andy, e so che può prendere il controllo della tua testa. Devi solo capire che non c’è niente di male nel lasciarsi andare. >>
I due ragazzi rimasero a fissarsi intensamente negli occhi per alcuni secondi: Riley stava mettendo alla prova Andy rivolgendogli quel sorriso ammaliante, e il ragazzo faceva di tutto per evitare il suo sguardo e trovare una via di fuga da quella situazione imbarazzante. Riley capì che Andy non era ancora pronto ad uscire dal guscio, ma ne aveva una voglia matta, e allora lasciò andare la presa e rilassò i muscoli della faccia; si sarebbe impegnata a far crescere dentro Andy, in modo che il ragazzo potesse esserle riconoscente e guadagnarsi la libertà,
<< Andiamo. >> Cinguettò divertita lei passandogli accanto, tirando la catena che univa i loro polsi. Il ragazzo la seguì senza dire una parola, lasciando che fosse lei a guidarlo lungo la strada. Il loro obiettivo era quello di allontanarsi dal Commissariato e trovare un posto sicuro per poter rimediare a tutto quanto: Riley aveva fretta di andarsene dalla città, ora che sapeva che i suoi genitori sarebbero tornati, ma doveva pazientare e sfruttare tutte le carte che aveva a disposizione per guadagnarsi la libertà.
 
*
 
Andy non sapeva della vera identità di Riley, la ragazza era stata fortunata a incontrarlo prima che potesse essere informato dallo zio o da chiunque altro nella stazione, ma sapeva che presto i volantini con il suo volto avrebbero tappezzato la città, e per allora avrebbe dovuto essere lontana; se Andy avesse saputo la verità su di lei, probabilmente niente lo avrebbe fermato dal seguire la propria coscienza e riportarla alla polizia.
<< Dove stiamo andando? >> Chiese Andy mentre Riley si infilava per prima in mezzo a un gruppo di gente. I due ragazzi dovevano camminare a distanza molto ravvicinata per non far notare le manette ai polsi.
<< In un posto sicuro. >> Rispose calma lei. << Dove potremo riprendere fiato senza temere di essere scoperti. >>
Andy sfilò in mezzo al gruppo di persone appena abbandonato da Riley e chiese:<< E dov’è? >>
<< E’ il mio luogo segreto! >> Rispose con un ghigno sul viso. << Ci vado ogni volta che ho bisogno di schiarirmi le idee in pace. Dovresti essere onorato di essere il primo ad entrarci, dopo di me… >>
Andy stava per dire qualcosa, ma una suoneria priva di tono interruppe la conversazione, costringendo i due ragazzi a fermarsi; Riley si voltò interrogativa mentre Andy tirava il cellulare fuori dalla tasca e guardava lo schermo con curiosità. << E’ mio zio. >> Disse alzando lo sguardo verso Riley, senza aggiungere altro; ovviamente, quello sguardo le stava chiedendo istruzioni su come agire di fronte a quell’imprevisto.
Riley lo fissò per un attimo, elaborando la domanda. << Lui sapeva che eri al Commissariato? >> Chiese volendo accertarsi di quello per prima cosa.
<< Sì… Passo sempre da lui alla fine della scuola. >> Rispose il ragazzo mentre il telefonino continuava a squillare.
<< E ti ha accennato di me? >> Chiese spalancando gli occhi e piegando il collo in avanti.
Andy era titubante. << Mi ha detto che c’era una ragazza in cella, e che mi doveva raccontare qualcosa di lei, ma che prima doveva fare una telefonata. Nel frattempo sono andato a vedere chi fosse, e ti ho trovata là… >>
Dunque non sa ancora nulla! Commentò soddisfatta una voce nella testa di Riley. Potevano ancora farla franca!
<< Non riesce a trovare entrambi, e pensa che io sia scappata con te. Non rispondere! >> Sbottò rapidamente la ragazza con tono autoritario; se Andy avesse parlato con suo zio, sarebbe stata la fine. << Lasciamoli brancolare nel buio ancora per un po’, guadagneremo più tempo! >>
Il ragazzo sembrò riluttante a rifiutare la chiamata, ma non protestò nel farlo. Dopo aver rimesso in tasca il cellulare, tornò alla conversazione precedente:<< Quindi… Questo luogo segreto? >> Chiese riprendendo a camminare. << E’ bello? >>
Riley sembrò pensare al termine da utilizzare. << Caratteristico. >>
<< In che senso? >> Chiese lui accostandosi a lei.
Riley sorrise pensando alla propria furbizia e al posto che stavano per raggiungere:<< E’ un posto adatto a quelli come me… E quelli che vogliono diventare come me. >>
La ragazza rivolse un sorrisetto pieno di malizia al ragazzo accanto a lei, e lui non poté chiedersi il perché di quella reazione. Anche se lui non se ne rendeva conto, Riley stava stuzzicando quella parte di lui che voleva ribellarsi alle regole a cui aveva sempre obbedito ciecamente; tutto quello che stavano facendo, avrebbe cambiato lentamente il modo di pensare di Andy.
   
 
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