Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: ChiaraBJ    11/10/2016    3 recensioni
Kim Kruger affida un nuovo incarico a Semir e a Ben: insegneranno tecniche di sopravvivenza ad una classe di una scuola media in un campeggio ai piedi dell’altopiano dell’Eifel. Mentre stanno svolgendo questo insolito incarico, Livyana scompare. Nel cercare la ragazzina Ben incontrerà un uomo all’apparenza innocuo, purtroppo sarà l’inizio di un incubo…
Questa storia fa parte della serie ‘Legami speciali ed indissolubili’.
Consigliata, ma non indispensabile la lettura delle storie precedenti.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami speciali ed indissolubili'
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L’assalto

Semir e Ben velocemente scesero dal tetto del palazzo salendo sui sedili posteriori dell’auto dove erano appostati il commissario Kruger con Hartmut.
“Come sarebbe a dire che siamo stati raggirati?” domandò Ben, anche se in mente aveva una frase decisamente meno fine.
“Tenetevi forte stiamo andando verso il vero obiettivo del colpo, ho già avvisato i colleghi e la sicurezza nazionale, capirete per strada il perché” li informò Kim avviando l’auto e dirigendosi a sirene spiegate verso la periferia di Colonia.
I due ispettori si guardarono alquanto ‘allarmati’; odiavano fare i passeggeri, sui sedili posteriori meno che meno, se alla guida c’era il commissario la cosa era a dir poco terrorizzante.
“Ho mandato anche una pattuglia a casa della vedova di Gerald Fritz e…” continuò la donna.
“Scommetto che a casa non c’era” l’anticipò Semir.
“Esattamente” confermò il commissario “Ma ora ascoltate Hartmut senza interrompere e per quanto le sia possibile Freund sia breve e conciso…”
“Sì ho capito l’antifona cercherò di non dilungarmi” chiosò il tecnico che poi continuò “Ecco ragazzi, poco fa Susanne stava facendo alcune ricerche, stava letteralmente spulciando la vita privata e non dei vari protagonisti di questa faccenda”
Ben stava per interrompere Hartmut, aveva il sentore che, come ogni volta si dilungasse troppo.
“Aspetti Jager, deve ascoltare tutto” puntualizzò Kim, alzando una mano e imponendogli il silenzio.
“Allora stavo dicendo” continuò il tecnico lanciando un’occhiataccia all’ispettore attraverso lo specchietto retrovisore “Tra le varie amicizie di Gerald Fritz c’è un certo Alain Bayer”
“Ne so quanto prima” sbottò Semir “Chi è costui?” chiese Semir.
“Uff” sbuffò Hartmut “Se stai zitto te lo dico e comunque non è Carneade!!!” sogghignò però il tecnico, che amava molto i classici italiani.
“Ma la volete piantare, siete impossibili voi tre ultimamente! Lasciate stare la letteratura italiana, siamo nel bel mezzo di un possibile disastro e voi…Freund prosegua e voi smettetela di interrompere” li rimproverò Kim.
“Dunque questo personaggio è un ingegnere aereospaziale con svariati master, progetta sofisticatissimi sistemi d’allarme per vari edifici e non solo, nel suo campo è molto stimato e conosciuto. I suoi sistemi si avvalgono semplicemente di impronte digitali, combinati poi con un codice numerico fatto di otto cifre…lo stesso sistema usato per il caveau della Bundesbank per intenderci”
“Ma qui entra in gioco l’intuito di Susanne” continuò il tecnico “Alcuni giorni fa l’uomo è stato rinvenuto cadavere in casa sua, e il patologo che ha fatto l’autopsia sul corpo…”
“Non mi dire che anche a questo hanno tagliato la mano…” concluse inorridito Ben.
“Esatto!” esclamò Hartmut facendo schioccare le dita.
“Ma allora che se ne fanno di due…che ribrezzo, solo al pensiero mi viene il voltastomaco” continuò Ben.
“Bayer e Fritz , o meglio le loro mani destre in contemporanea appoggiate su uno speciale scanner associate ad una combinazione di otto cifre danno l’accesso ad un edificio di massima sicurezza dove vi è custodito un notevole quantitativo di plutonio: il Bayer Zentrum ”
“Ah però, ecco perché ha richiesto la sicurezza nazionale” concluse Semir rivolgendosi al commissario.
“Già e a quanto pare questi criminali l’hanno ideata proprio bene, oltretutto, magari senza volerlo hanno creato un depistaggio con i fiocchi…speriamo di arrivare in tempo”

Nel frattempo, mentre gli agenti della polizia autostradale stavano di guardia alla banca ancora ignari del vero obiettivo, due furgoni blindati si stavano avvicinando all’entrata del Bayer Zentrum.
La sbarra che bloccava il passaggio e il conseguente cancello si aprirono. All’interno della guardiola Bettina Schiffer fece cenno all’uomo che stava alla guida del primo mezzo, ora l’accesso era libero. La donna teneva in mano una pistola provvista di silenziatore, ai suoi piedi giacevano i corpi senza vita di due agenti.
La donna con uno stratagemma era riuscita ad avvicinarsi ai due uomini.
Aveva fatto credere ai due agenti di essere in pericolo, di essere stata aggredita da un uomo mentre stava rincasando dopo il turno di lavoro in un pub lì vicino. La macchina aveva avuto un guasto,  lei era scesa ed era stata avvicinata da uno sconosciuto. I due agenti incautamente l’avevano fatta entrare per offrirle aiuto e protezione.
Bettina Schiffer li freddò alcuni secondi dopo.
“Forza salì” la incoraggiò il fratello “Dobbiamo sbrigarci”
“Ho già isolato l’edificio, nessuna telecamera è in funzione, l’intero stabile è letteralmente tagliato fuori dal mondo, impossibile chiedere aiuto dall’interno”
“Molto bene, ho sempre detto che sei il genio della famiglia” e sul volto di Lukas Schiffer comparve un sorriso diabolico.
I mezzi quindi si avviarono verso l’entrata dell’edificio a quell’ora di notte semi vuoto e ora in balia del commando di quattro criminali senza scrupoli.
“Tocca ancora a te sorellina” continuò Lukas Schiffer scendendo dal mezzo.
La donna estrasse da uno zaino un piccolo portatile, lo collegò ad una centralina posta vicino alla porta d’ingresso di quello che sembrava un enorme garage e dopo pochi minuti l’enorme portone si aprì.
“Lukas dobbiamo andare per di là” disse uno dei complici “Ti ricordo che possiamo avvicinarci con i mezzi alla porta dove è stoccato il plutonio. E’ conservato dentro a dell’enormi casse, basterà un piccolo muletto per caricare tutto il materiale. All’ingresso uno opposto all’altro ci sono gli scanner. In quello dove useremo il guanto con le impronte di Bayer dovremo digitare il codice che gentilmente è stato suggerito a Fritz da tua sorella”
“Wenders sapevo che sei un genio, qui eri sprecato, ma forse ti dispiacerà lasciare questi laboratori” scherzò Schiffer salendo su uno dei blindati.
“Neanche un po’…sai a questo posto preferisco il sole dei Caraibi e dopo che avremo venduto al Mercato Nero questa merce…saluti a tutti”
“Coraggio allora” li incitò Schiffer “Dirigiamoci verso il caveau e occhi bene aperti e armi in pugno sicuramente ci saranno guardie armate.

“Commissario” esordì alla radio Susanne “Mi è appena giunta un’ importante comunicazione da parte della sicurezza nazionale. Hanno ricevuto una richiesta d’aiuto da un agente addetto alla sicurezza del Bayer Zentrum. L’uomo ha riferito che l’edificio è stato assaltato da un gruppo di persone armate. I suoi colleghi…purtroppo non ce l’hanno fatta, e anche due del commando sono stai uccisi. Lui è scampato a morte certa fingendosi morto. Appena certo di essere solo ha dato l’allarme”
“Susanne dica  alla sicurezza nazionale di sbrigarsi, noi saremo al Bayer Zentrum  tra pochi minuti, se i blindati stanno uscendo li bloccheremo. La strada che stiamo percorrendo è l’unica che possono fare quei criminali” la interruppe prontamente Kim.
“Dovremmo oltretutto fermarli senza che il carico esploda o i contenitori che lo proteggono  si deteriorino…qui rischiamo un disastro di enorme proporzioni” chiosò il tecnico.
L’auto guidata dalla Kruger sfrecciava tra le campagne limitrofe alla città di Colonia, seguiti a ruota dalle auto di Jenny e Dieter e degli altri due agenti a disposizione.
La strada era poco illuminata e su entrambi i lati c’era un piccolo fossato.
Tutt’ad un tratto la strada si illuminò, sopra di loro in aiuto un elicottero della polizia.
“Che bello arriva la cavalleria” esclamò Semir.
Ma il suo ottimismo fu subito stroncato, davanti a loro a folle velocità stava arrivando un camion blindato.
La strada era troppo stretta per far passare entrambi i mezzi e il camion non accennava a rallentare.

“Che pensi di fare?” domandò preoccupata Bettina Schiffer al fratello, gli unici due superstiti della banda.
“Abbiamo un camion blindato,  se oseranno bloccarci li faremo saltare come dei birilli  e ce li toglieremo dai piedi una volta per tutte” e negli occhi di Lukas Schiffer apparve una specie di lampo.

“Cerchiamo di fermarli facendo un posto di blocco” consigliò Hartmut, ma ormai il mezzo era troppo vicino.
Il camion blindato speronò sulle fiancate le tre auto dei poliziotti facendole finire tutte nel fossato che delimitava la strada.
Ammaccati, ma per fortuna interi tutti gli occupanti uscirono dalle loro auto.
Semir e Ben però non si diedero per vinti, pochi minuti dopo erano già sull’elicottero all’inseguimento del mezzo blindato.
Con manovre più o meno azzardate il pilota dell’elicottero riuscì ad indirizzare il mezzo blindato lontano dai centri abitati, ovviamente la priorità era fermare il mezzo, ma nello stesso tempo evitare che si incendiasse o esplodesse.
Il carico che trasportava era altamente pericoloso.
Il blindato imboccò contromano l’autostrada A59, fortunatamente a quell’ora quasi deserta.
“Vedi se riesce a far uscire il camion alla prossima deviazione” urlò Semir al pilota dell’elicottero.
“Sì grande idea socio” replicò Ben, li vicino c’è la cava, male che vada faremo precipitare il blindato nel lago artificiale che si è creato”
“Già, ma preferirei che quella fosse l’ultima possibilità, non vorrei incappare in qualche disastro ecologico di immani proporzioni. Sei riuscito a vedere chi era alla guida?” urlò ancora Semir a Ben.
“Sì erano i fratelli Schiffer…”
“Che dici facciamo come al solito?” propose il piccolo ispettore.
“Questo volta sarà più difficile, si stanno dirigendo verso la miniera a cielo aperto e l’unica illuminazione che abbiamo e data dal fascio luminoso dell’elicottero, ma non abbiamo scelta dobbiamo fermarli”

Il blindato proseguiva a velocità sostenuta verso la miniera.
“Come pensi di seminarli?” chiese Bettina al fratello.
“Dobbiamo raggiungere le gallerie, la miniera ne ha molte, una volta entrati spariremo dalla loro visuale, forse non tutto è perduto” rispose sicuro Lukas.

“Cerca di avvicinarti il più possibile”  urlò Ben al pilota “Cercheremo di atterrare sopra il mezzo.
“Ma voi siete pazzi” urlò di rimando il pilota.
“Sì lo sappiamo, ma non abbiamo alternative” replicò Semir.
“Aspettate forse ho un’idea un po’meno pericolosa, vi faccio atterrare sopra il ponte che sta qualche chilometro più a valle, il mezzo dovrà per forza passarvi sotto, non torneranno indietro, anche perché stanno arrivando i rinforzi”
Ben e Semir accettarono il consiglio,  e velocemente aiutati anche dall’oscurità si appostarono sopra il ponte.
“E’ una idea folle lo sai vero?” chiese Ben.
“Lo so…cerchiamo di non sbagliare, abbiamo solo questa possibilità” replicò Semir.
“Vediamo di non sprecarla socio” rispose Ben e detto questo si prepararono a saltare sopra il mezzo.
I due atterrarono sopra il tetto del blindato restando ancorati al mezzo per puro miracolo. L’elicottero rifece la sua comparsa e come fosse un faro seguiva il blindato con i due ispettori sopra.
“Dobbiamo liberarci una volta per tutte di quei due sbirri” sbottò Schiffer che era alla guida del mezzo.
“Me ne occupo io” ribatté la donna aprendo la portiera, ma ciò che non si aspettò fu che una mano, quella di Semir,  lo prese per un braccio,  scaraventandola letteralmente giù dal blindato.
Schiffer allora prese la pistola che aveva al fianco, ma non fece tempo a prendere la mira e sparare a Semir dalla sua parte entrò Ben che con un cazzotto lo tramortì.
Nonostante tutto dalla pistola di Schiffer partì un colpo che trapassò il pavimento del mezzo.
“Bene socio adesso puoi frenare…” quasi urlò Semir.
“Lo farei, ma i freni non funzionano, il proiettile…deve averli messi fuori uso…” urlò Ben che con il piede destro cercava invano di frenare “Dai Semir salta…”
“Cosa?” chiese un incredulo Semir.
“Ho detto salta, farò precipitare il mezzo sotto il lago sottostante…dai e lì davanti salta, ho tutto sotto controllo…presto salta non c’è più tempo porta Schiffer con te” urlò ancora più forte Ben.
Semir prese di peso un incosciente Schiffer lo buttò giù dal camion e altrettanto fece lui.
Entrambi atterrarono in mezzo a un’enorme distesa di ghiaia, ma mentre Schiffer non si alzò perché ancora svenuto Semir fece appena in tempo a scorgere  il mezzo mentre sbandava e volava  giù per la scarpata inabissandosi nel lago sottostante, illuminato dal fascio di luce dell’elicottero che non aveva mai smesso di seguirli.

Angolino musicale: Inseguimenti folli…per qualcuno sarà l’ultimo?
Aerosmith Livin’ on the edge (vivere al limite)
Per ascoltarla https://www.youtube.com/watch?v=TuCGiV-EVjA
C’è qualcosa che non va con il mondo oggi Non so cosa sia C’è qualcosa che non va con i nostri occhi Vediamo le cose in maniera diversa E Dio sa che non è il Suo Di sicuro non è una novità Stiamo vivendo al limite Non puoi fare a meno di cadere Dimmi cosa pensi della tua situazione Le complicazioni, i peggioramenti Ti stanno esasperando C’è qualcosa che non va con il mondo oggi E tutti sanno che questo è sbagliato Ma possiamo dire loro di no o possiamo lasciar perdere Ma preferirei tenere duro…
 

 
  
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