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Autore: telesette    12/10/2016    1 recensioni
Scaricata per l'ennesima volta dal Joker, salvata in extremis da Batman, Harley Quinn prova seriamente a riflettere su ciò che la vita ha ancora in serbo per lei e ciò che le interessa davvero...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman, Harley Quinn, Joker, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Contrariamente a quanto asserito dal Joker, col tempo, la personalità di Harleen Quinzel andava riaffiorando poco a poco.
Nel tempo, infatti, la donna dava segni di miglioramento sempre più evidenti. Un giorno ad esempio, invece del latte e cioccolato che era solita bere ogni mattina, chiese ad Alfred se poteva fare colazione con una brioches vuota e un thé leggero. Dick invece si stupì di vederla guardare un notiziario alla televisione, senza esserci costretta, e ancor più di sentirla rifiutare una partita ai videogames. La stessa Veronica, vedendola interessarsi sempre meno ai vestiti e indossare più volentieri dei volgarissimi indumenti a basso costo, lì per lì pensò che Harley fosse malata.

- Harley - domandò Veronica interdetta, vedendola uscire dal camerino con indosso un banale soprabito da non più di quaranta dollari. - Che ne è del visone che ti ho convinta a comprare la settimana scorsa?
- Ecco, non ti offendere, ma ho preferito restituirlo - spiegò Harley. - Il signor Wayne è già fin troppo gentile con me, non posso approfittare così della sua generosità!

Veronica rimase di sasso.
La verità era che Harley stava a poco a poco ristabilendo il proprio contatto con la realtà, mostrandosi sempre più attenta e contenuta nei modi di fare e nelle spese, e le sedute di terapia stavano mettendo in luce la sua "vera" personalità a lungo sepolta. Evidentemente la Quinzel, prima di abbandonarsi all'infatuazione per Joker, doveva essere una ragazza modesta senza pretese. Ogni giorno si diceva riconoscente dell'ospitalità del signor Wayne, sottolineando coi medici quanto fosse imperativo per lei trovare presto un lavoro e provvedere economicamente a sé stessa in modo da dimostrare tutta la gratitudine verso il suo benefattore.

- Sta migliorando a vista d'occhio, signor Wayne - spiegò il dottor Brainwasley pieno di orgoglio. - Devo farle i miei complimenti, la sua dedizione è stata essenziale per la nostra ospite!
- Ho fatto solo il mio dovere, dottore - disse Bruce. - Mi creda, sapere che Harleen Quinzel tornerà a reintegrarsi con la società è la migliore notizia che io abbia sentito finora!
- Oh, ma lei ha fatto molto di più: le sembrerà incredibile ma, con la sua influenza positiva, ha innescato una specie di processo reversivo!
- Che intende dire?

Brainwasley provò a spiegarsi in modo più chiaro.

- Ecco, lei sa benissimo che, quando la signorina è venuta a vivere qui, era ancora effetta dall'adorazione per quel pagliaccio criminale del Joker!
- Certo, e con questo?
- Con questo, sia io che la Umanhead stiamo piacevolmente constatando che... Ecco, è evidente che miss Quinzel nutre ora grande rispetto ed ammirazione nei suoi confronti: ecco, guardi qui, questi sono gli ultimi disegni che ha fatto!

Bruce osservò attentamente i fogli che il dottore gli mise davanti.
Nei suoi disegni più recenti, Harley aveva messo da parte l'immagine di Joker circondata da cuoricini e aveva eletto come nuova "famiglia ideale" tutte le persone a lei care conosciute a villa Wayne: c'erano Alfred, Dick, Veronica... e ovviamente vi era anche lui, al centro di un grosso cuore colorato di rosa.
Bruce strinse gli occhi.

- Dottore - esclamò preoccupato. - Non mi starà dicendo che il suo miglioramento deriva da un'infatuazione piuttosto che da un'altra?
- Beh, anche se fosse, non può certo definirsi una cosa negativa - tagliò corto il dottore semplicemente. - Insomma, è più che evidente che la ragazza vi ha eletto come suo "nuovo" punto di riferimento: in voi vede la gentilezza, la bontà d'animo, e può anche darsi che l'ammirazione abbia generato in lei ben più di un sentimento d'affetto!

Bruce annuì, anche se con una certa perplessità.
Non aveva proprio previsto che Harley potesse sviluppare un qualche tipo di attrazione verso di lui. Del resto era prevedibile, visto il modo in cui era vissuta accanto al Joker, dove umanità e gentilezza le erano quasi certamente venute a mancare per molto tempo. Ma non immaginava certo che, trattandola come una persona di famiglia, Harley potesse affezionarsi a lui a tal punto.

- Dottore, le confesso che ho qualche dubbio, circa il fatto che ciò sia positivo!
- Beh, con il dovuto rispetto, signor Wayne: la signorina è giovane, avvenente, le sue condizioni migliorano a vista d'occhio; lei pure è un uomo affascinante, scapolo, con un'ottima posizione sociale...
- Non mi riferivo a quello - ribatté Bruce seccato. - La Quinzel ha una visione troppo fiabesca dell'amore: crede nel colpo di fulmine, dove tutti vivono felici e contenti... Ma cosa succederebbe, se si trovasse di fronte a una delusione proprio ora che sta ritrovando il modo di rifarsi una vita onesta?

Il dottore sgranò tanto d'occhi.

- Beh, ecco io, veramente non... Non so che dirle, signor Wayne, davvero... Certo il suo discorso non è affatto privo di logica, anzi, mi stupisce che lei non abbia fatto psicologia!
- Sia sincero, dottore - fece ancora Bruce guardandolo negli occhi. - Pensa sia meglio far finta di niente, oppure è il caso di parlarle direttamente in modo da evitarle qualunque tipo di illusione?

Il dottore si grattò il mento pensieroso.

- Sinceramente, non ne ho idea - ammise. - Che il suo stato sia in costante miglioramento è un dato di fatto, tuttavia... Beh, messa di fronte ad un forte shock emozionale, è difficile stabilire con certezza le possibili reazioni del soggetto!
- Parliamoci chiaro, dottore - puntualizzò Bruce. - Tutti qui vogliamo molto bene a miss Quinzel, e anch'io certo ho a cuore la sua situazione, ma non posso ingannare deliberatamente una persona fingendo di provare per lei qualcosa di più che semplice affetto!
- Certo, mi rendo conto!
- Se lei è in grado di fornirmi un quadro più dettagliato della situazione, posso affrontare la questione per gradi: parlargliene in modo accorto ma sincero!
- Sì ecco, in effetti, penso sia la soluzione migliore - concluse l'altro. - In casi come questo, più tempo si lascia correre più la faccenda rischia di complicarsi... Sono assolutamente d'accordo, signor Wayne, è una questione che richiede tanta priorità quanto estremo tatto!

continua )...

   
 
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