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Autore: Shadow Eyes    14/10/2016    2 recensioni
Una raccolta di storie brevi multi!verse, incentrate sul rapporto tra L e Misa.
1. Obsession;
2. Advantage;
3. Accuracy;
4. 33%;
5. Friendship;
6. Illogical;
7. The True You;
8. Troubling Thoughts;
9. A Moment in Time;
10. Everyday Magic;
11. Heart Song.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: L, Misa Amane
Note: Movieverse, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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LxMisa
Obsession
[100 Themes Challenge Writing Prompts]





11. 33% {Death Note | Manga!Verse}




Sometimes I say too much;
and sometimes it’s not enough.
Safetysuit – “Something I Said”





Misa era accoccolata sulla poltrona con la guancia premuta contro il palmo della mano; da qualche minuto, rifiutava ogni tipo di contatto visivo con lui.
L si grattò il capo.
Normalmente non avrebbe dato molto peso a quell’atteggiamento apertamente infantile, sapeva non sarebbe durato molto comunque, ma questa volta c’era qualcosa che non gli tornava. Gli aveva detto d’essere “inquietante”. Lui. Perché, poi?
Sollevò un istante gli occhi al soffitto. Dato lo svolgersi degli eventi, era stato in grado di stabilire solo al trentatre percento che quel broncio non dipendesse dalla sua risposta. Che avesse di nuovo trascurato qualche oscuro dettame sociale? Non gli sembrava il caso. Dopotutto, era stata lei a metterlo alla prova, ed era certo di aver superato il test a pieni voti: le aveva elencato in ordine cronologico tutti i titoli delle sue canzoni, quando lei stessa aveva dichiarato che solo un vero fan avrebbe potuto farlo. L’intera situazione non aveva alcun senso.
L afferrò dal vassoio sulla scrivania uno spiedo pieno di dango, e prese a rigirandoselo tra il pollice e l’indice, osservando i colori brillanti dei dolci, ed i riflessi della luce sulla loro superficie tonda, ricoperta di salsa mitarashi. Erano perfetti. Ne tirò via un paio con i denti.
«Ryuzaki!»
Masticando con calma, si voltò verso la idol ancora una volta, notando con un certo interesse un suo sussulto dinnanzi alla sua espressione contrariata.
«Cosa vuoi, Amane? Mi sembra di aver già esaudito la tua richiesta.»
Misa gonfiò le guancie e incrociò le braccia contro il petto; le orecchie le erano diventate d’una delicata sfumatura di rosso.
«Sì, ma non vale!», proruppe immediatamente, saltando via dalla poltrona con un magazine per ragazze stretto in mano. «Misa non aveva pensato a quanto è facile sapere i nomi dei suoi singoli… Non ne ha fatti molti, dopotutto! Questa, però… Q-Questa non puoi proprio saperla! … Non è possibile che tu sappia anche questo.»
«Amane…»
«In questa rivista», continuò imperterrita, sollevandola all’altezza del suo sguardo, «c’è una foto che mi ritrae con un…»
«Pagina settantotto.»
«Eh?»
«Pagina settantotto.»
Interdetta, Misa si morse il labbro inferiore, prendendo a sfogliare in fretta e furia il magazine patinato.
«A-Ah…!»
Il detective assistette in silenzio al graduale processo che le fece schidere le labbra in un piccolo cerchio, e spalancare i grandi occhi scuri per la sorpresa – cosa che non riuscì a stabilire se fosse più irritante o appagante.
Mmh…
Con una smorfia di disappunto, la giovane chiuse la rivista di scatto, quasi fosse ricoperta di testi sacrileghi, mentre lui soppesava tra le dita lo spiedo con l’ultimo dango, prendendosi un momento per osservare con attenzione il suo comportamento. Era arrabbiata? Difficile dirlo, visto il tumulto di emozioni che stava lampeggiando nello sguardo. A volte, Misa gli ricordava i temporali estivi: esplodeva all’improvviso, facendo piovere fulmini e saette su chi le capitava a tiro. Spesso e volentieri lui. O Matsuda.
A proposito...
Il giovane si guardò attorno di soppiatto: nessun segno del poliziotto. Si afflosciò sulla sedia.
«Non è giusto.»
«Mh?», borbottò, impressionato da quanto quella dichiarazione stesse dando voce, seppur inavvertitamente, anche ai suoi pensieri. «… Ho sbagliato pagina?»
«No.»
Quando gli occhi lucidi della ragazza incontrarono i suoi, lo smarrimento che gli stava già recalcitrando da qualche minuto nella mente, finì per assalirgliela completamente. La sfera emotiva femminile era davvero un immenso, insondabile mistero.
«Sai quasi più cose su Misa di Light…»
«Più informazioni superficiali, vorrai dire.», la corresse con tono flemmatico, piegando la testa di lato. «E poi ti ho già detto di essere da tempo tuo fan… Perché la cosa ti sorprende?»
«Misa non è sorpresa, Misa è…!»
Parole, frasi, concetti le danzarono sulla punta della lingua, facendola boccheggiare sillabe senza alcun senso logico per qualche istante; poi le labbra le si serrarono in una linea sottile, e chiuse gli occhi.
«Sei chiaramente sconvolta. Tieni, mangia questo dango!»
«Non dire sciocchezze, Ryuzaki! E poi Misa non lo vuole il tuo stupido dango, è pieno di zucchero!»
La idol inspirò lentamente con le guancie in fiamme; poi si portò una mano sul petto, lasciandosi andare ad un lungo sospiro che parve darle la determinazione necessaria a proseguire il discorso.
«Misa pensava non fossi stato onesto con lei. “Uno come lui non può davvero essere così tanto interessato alla sua carriera”, ecco quello che pensava... Ma si sbagliava.»
L non rispose immediatamente, concentrato com’era a mangiarsi il dolce, soddisfatto di aver potuto completare da sé l’intero spiedo. Una volta finito di masticare, si pulì le dita con un tovagliolo, portandosi infine l’indice alle labbra, gli occhi sporgenti immobili su lei.
«“Uno come me”…?»
«Uno…», Misa spostò il peso da un piede all’altro, distogliendo lo sguardo. «U-Uno intelligente come te.»
Passò un altro buon minuto di silenzio, prima che il giovane decidesse di smettere di avventarsi sull’unghia dell’indice, e di battere finalmente ciglio.
«Adesso sono assolutamente certo ci sia qualcosa che non va… Matsuda! Portami i dolcetti d’emergenza!»
La idol spalancò la bocca, aspirando in maniera drammatica una boccata d’aria che suonava tanto di rappresaglia. In pochi istanti, infatti, la rivista che stava stringendo in mano aprì le proprie pagine a vento e si librò in aria, schiantandosi senza alcuna pietà contro il naso di L.
«Ryuzaki, smettila di prendere in giro Misa-Misa!»
Dopo aver scivolando lungo tutta la lunghezza del suo volto, il magazine cadde a terra. A pagina settantotto, una Misa di porcellana sorrideva alla fotocamera, stringendo una boccetta di profumo tra le dita.










.:~*~:.

La povera Misa qui è un po’ alterata per due motivi. Primo, perché vorrebbe che fosse Light il suo fan namber uàn. Secondo, perché una volta conosciuto L, si è resa un po’ conto che spesso recita la pare del gaglioffo, ma che in realtà non lo è affatto... Un po’ come Colombo, il detective hah hah hah sono vecchia dentro.
Comunque sia! La idol ha pensato bene di metterlo alla prova, per vedere se era davvero suo fan come aveva dichiarato durante il loro primo incontro, certa al 100% di coglierlo in fallo… e finendo per rimanerci un po’ male, perché L le ha dimostrato invece di essere stato onesto (almeno in quella occasione). E la cosa ha finito anche per lusingarla un po’ alla fine, dato il celeberrimo detective, famoso in tutto il mondo per il suo spirito deduttivo e analitico, le ha dedicato parte del suo tempo, nonostante avesse sicuramente cose più importanti (e interessanti) a cui pensare.

See ya,

Shadow Eyes
  
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