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Autore: violaserena    15/10/2016    1 recensioni
Seguito di "Venti di Guerra".
Quando tutto sembra essersi risolto per il meglio, giunge una nuova minaccia.
Forze oscure tramano nelle ombre, portando con sé una scia di sangue.
I Sette Regni sono di nuovo in pericolo e questa volta la loro forza coordinata sembra non bastare.
Questa volta serve qualcosa di più, o meglio qualcuno. Serve Azor Ahai.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Bran Stark, Gendry Waters, Jaime Lannister, Tommen Baratheon
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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TYRION

 

Appoggiato alla finestra della sua stanza, Tyrion osservava l’oscurità che giungeva veloce e invadeva il cielo da Oriente.
Udì sulla sua testa lo schianto secco e reciso di un tuono. Lampi infuocati trafissero Castel Granito. Poi un turbine di vento selvaggio trascinò nel proprio boato un urlo acuto e stridulo.
Tyrion aveva visto e vissuto tante cose, tuttavia non poté non provare un grande terrore. Si sentì trafitto da fredde lame d’orrore e disperazione che mozzavano il fiato e interrompevano i battiti del cuore.
Si coprì le orecchie con le mani e strisciò giù con un gemito e un lamento.
Le tenebre erano tornate e questo non faceva presagire nulla di buono.
Re Gendry l’aveva informato di quanto era successo ad Approdo del Re, di suo fratello e di Cersei. Avrebbe voluto recarsi lì immediatamente, ma – in quanto lord – aveva degli affari da sbrigare a Castel Granito. O forse cercava solo una scusa per non muoversi.
Nel frattempo, l’oscurità era calata tutt’intorno. Regnava il buio più completo.
Si udì un altro scoppio di tuono, poi la pioggia incominciò a cadere. Piombava gelida e pungente contro le pareti del palazzo, una cortina accecante frammista a grandine.
All’improvviso una porta si aprì e comparve una luce.
Il nano sbuffò: «Mi hai fatto perdere sei delle mie sette vite, Tommen».
Il ragazzo dai capelli biondi, con saldamente in mano una torcia, si scusò: «Perdonami zio, ma visto che il temporale è scoppiato così all’improvviso ho supposto che fossi rimasto al buio più completo e che avresti gradito un po’ di chiarore».
«Non è scoppiato all’improvviso» si interruppe. «Dov’è Myrcella?».
«Nella Sala Grande, insieme a maestro Creylen».
«Bene».
«Che cosa intendevi con non è scoppiato all’improvviso? C’entra per caso con quello che è successo ad Approdo del Re?».
Tyrion sospirò.
«Zio, per favore, rispondimi. Non sono più un bambino».
No, non lo era più.
In quell’ultimo anno Tommen era maturato molto, si era fatto più uomo.
Era diventato piuttosto abile con la spada, anche se non tanto quanto Jaime alla sua età.
Ma in fondo le motivazioni che li animavano erano diverse: suo fratello aveva scelto di diventare un guerriero, suo nipote l’aveva sì scelto, ma l’aveva fatto per dimostrare qualcosa. Ad Arya o forse più a se stesso.
«Allora?» domandò il giovane Lannister trepidante.
«La profezia è sempre lì, torbida come acqua che ristagna nel buio» rispose flebilmente Tyrion. «Di solito si nasconde in qualche luogo sconosciuto, ma arriva un momento in cui cresce silenziosamente e trabocca, invadendo con il suo freddo ogni cosa. Con tutto lo spazio immenso che esiste al mondo, non si riesce a trovarne nessuno in cui si possa fuggire. Quando cerchi una voce trovi solo un silenzio profondo. Ma quando cerchi silenzio, ecco la voce incessante di una profezia. E il tuo cuore comincia ad assomigliare a un grande fiume ingrossato da lunghe piogge. Ogni volta che vedi qualcosa di analogo pensi che dentro di te sia esattamente così».
Il nano e il giovane rimasero qualche minuto in silenzio, poi quest’ultimo confessò di non aver capito di che cosa lo zio stesse parlando.
«Mi riferisco a una profezia di Asshai: quando la rossa stella sanguinerà e le tenebre s'addenseranno, Azor Ahai rinascerà tra il fumo e il sale».
«È vero che l’oscurità è tornata, ma la stella rossa…» Tommen parve comprendere.
Non era una stella vera è propria quella a cui si riferiva la profezia. Era sangue. E le lettere scritte da Cersei – impalata e quindi sanguinante – erano lettere di sangue: quella era la stella rossa.
«Ma quindi questo significa che Azor Ahai è rinato. Se è così, dobbiamo scoprire di chi si tratta, solo così potremo estinguere le tenebre» quasi urlò il giovane Lannister.
Tyrion scosse la testa.
«Perché no?».
Il nano cominciò a cantare:

E chi sei tu, disse l'orgoglioso lord,
che così in basso io devo inchinarmi?
Solo un gatto con un altro pelo,
questa è l'unica verità che conosco.
Pelo d'oro o pelo rosso,
un leone artigli ancora ha.
E i miei sono lunghi e affilati, mio lord
lunghi e affilati come i tuoi.
Così lui parlò, così lui parlò,
il lord di Castamere.
Ma ora le piogge piangono nella sua sala,
senza nessuno a udire quel pianto.
Sì, ora le piogge piangono nella sua sala,
senza una sola anima a udire quel pianto
.
 
«Le Piogge di Castamere? Perché?» domandò Tommen.
«Perché siamo di fronte a un periodo di rovina. O perlomeno, a un possibile periodo di rovina».
Il giovane non ebbe tempo di ribattere, in quanto arrivò tutto trafelato maestro Creylen.
L’anziano uomo teneva in mano una lettera bagnata.
«È degli Stark» precisò. «È arrivata poco fa».
Ali oscure, oscure parole.
Tyrion la aprì subito. Lesse il contenuto e si sentì mancare.
Non poteva essere vero, non poteva.
«Che cosa dice?» chiese preoccupato il nipote.
«Arya Stark è morta».




Angolo Autrice.
Ciao a tutti! :)
Sono tornata con un nuovo capitolo: che cosa ne pensate? Perchè secondo Tyrion Azor Ahai non risolverà la situazione?
Vi aspettavate questo finale?
Con queste domande, vi saluto.
Alla prossima,
Violaserena.

  
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