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Autore: shinepaw    16/10/2016    3 recensioni
Bella ha sedici anni, un pastore australiano che risponde al nome di Yuuhi come migliore amica e Brooklyn, il suo fratellino di tre anni, di cui occuparsi. Per lei non esiste null'altro, nessun altro, a parte la scuola. Con l'amore ha chiuso. Ma, come si suol dire, mai dire mai.
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Sequel di Counting Stars.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Leya's point of view

- Ciao, Mikhail.

- Ciao, sorellina, bentornata - replica mio fratello, sorridendo. Sembra felice e ciò fa sentire un po' contenta anche me. Ci dirigiamo in cucina e io mi sistemo sulla sedia che di solito occupa Liam. C'è un buon profumo.

- Che delizioso odorino... ti sei dato da fare, eh - commento, inspirando a fondo. La tavola è apparecchiata come sempre, ma abbellita da un fiore rosa pallido.

- Leya, ma cosa dici! - scherza Mikhail, servendomi un hamburger di canguro. Dimenticatevi di vederli saltellare in giro, li troverete più spesso nel vostro piatto.

- Che fiore è? - chiedo, indicandolo con un cenno del capo. Gli occhi scuri del mio fratellone si spostano su di esso.

- Victoria. Ti piace?

- Un sacco. Non mi dispiacerebbe disegnarlo, ma il mio blocco e le mie matite sono rimaste a casa...

- Non è un problema - ribatte dolcemente, versandomi un po' d'acqua nel bicchiere e accomodandosi di fronte a me, dopo essersi ovviamente riempito il piatto. - Quando ho tempo possiamo andare a fare shopping insieme o puoi andare da sola e se hai bisogno ti lascio un po' di soldi o se non hai voglia posso dire a Liam di prenderti ciò che ti serve...

Rido sommessamente, allungando una mano per accarezzare fugacemente la sua.

- Andremo insieme - affermo, bloccando il suo fiume di parole e proposte. S'illumina immediatamente.

- E-eh? Oh, fantastico. Certo, volentieri, molto volentieri! - farfuglia entusiasta, e io non ho mai pensato in vita mia che un ragazzo potesse essere carino quanto mio fratello. È adorabile.

- Mikhail?

- Cosa?

- Liam ti ha mai detto che sei adorabile?

- U-uh? Ah, s-sì, Liam dice fin troppe cose...

- Ha pienamente ragione - asserisco, facendolo avvampare.

- L-leya... - cerca di darsi un tono, assottigliando lo sguardo. - Sono tuo fratello maggiore, non posso essere adorabile.

Ci fissiamo per un po' e poi scoppio a ridere, imitata nell'immediato dopo da lui.

- Per me resti a-d-o-r-a-b-i-l-e - bisbiglio a voce abbastanza alta perché mi senta. Riprendo a mangiare e intanto percepisco i suoi occhi posati su di me. Lo sbircio: la sua espressione trabocca d'affetto.

- E tu sei bellissima - sussurra. Stavolta sono io ad arrossire. Mi pulisco la bocca col tovagliolo e mi alzo, andando a stampargli un bacio sulla guancia, prima di tornare a sedermi. - Ma allora? Che hai fatto di bello, stamattina?

- Sono andata al parco... volevo fare un po' di foto per poi trasporle su carta, sottoforma di disegni, ma mi son limitata a far una passeggiata e a riflettere in un determinato modo che mi ha insegnato una persona...

- Una brava persona? - indaga, vuotando rapidamente il proprio bicchiere e versandosi altra acqua.

-  Una bravissima persona - confermo, deglutendo. Non gli parlerò di Dragan, non ancora. Non è tempo. - Sono sicura che andrete d'accordo, il giorno in cui vi conoscerete.

Le iridi scure di mio fratello diventano pozzi senza fondo, adombrandosi.

- Non vedo l'ora - mormora, nonostante non sembri troppo convinto.

- E poi ho incontrato la ragazza dell'altro giorno! Si chiama Bella! E il suo cane Yuuhi, avevi ragione, è giapponese e significa tramonto.

- Che bello - osserva Mikhail, tornando a sorridere genuinamente. - Le hai dato il tuo numero?

- No... - sospiro - ... no, credo che potrebbe essere già impegnata con un certo Akira, dovevi vedere come si è illuminata tutta mentre parlava al telefono con lui!

Il mio fratellone ridacchia.

Non si ride delle disgrazie altrui...

- Akira è un mio amico d'infanzia, sorellina, e puoi fidarti se ti dico che è molto più che impegnato...

Sospiro nuovamente, lui sorride sornione.

- Si è sposato da poco - continua. Strabuzzo gli occhi.

- C-cosa?

- Sì, lui e Christopher stanno insieme più o meno da tanto tempo quanto me e Liam.

- Ma è prestissimo per sposarsi!

Mio fratello avvampa un po'.

- Lo so, Leya - borbotta, rivolgendo rapidamente lo sguardo al muro. - Lo so.

Oh.

- Però è meraviglioso, ci dev'essere tanto amore - sospiro per la terza volta, cercando i suoi occhi. - Anche tu e Liam...?

- Fra cinque anni - farfuglia, inarcando un sopracciglio nel tentativo di farla sembrare una cosa sciocca. - Forse. Se ancora non ci saremo lasciati.

Osservo il piatto, non sapendo cosa dire. Spero non stia davvero pensando all'eventualità che potrebbero lasciarsi. Non li conosco poi così tanto, per ora, eppure... ho la sensazione che siano fatti uno per l'altro.

- Oggi non posso venire in città con te - m'informa Mikhail a bassa voce, alzandosi per riporre il proprio piatto nel lavandino. - Facciamo fra tre giorni, okay?

Mi volto per guardarlo, ma lui continua a darmi le spalle.

- Okay - rispondo nel medesimo tono. - ... Mikhail?

- Cosa c'è?

- No... niente.

~~~

Tre giorni più tardi io e mio fratello andiamo al centro commerciale. È un luogo carino, grande, e c'è in giro poca gente. Nonostante ciò, ho notato Mikhail dedicare più tempo del solito a scegliere come vestirsi. Ha gusto, al contrario di me.

- Ti dispiace se prima prendo altro? - domando, osservandolo armeggiare con il cellulare. S'affretta a riporlo in tasca.

- A-altro? No, figurati, va benissimo.

Faccio per accennare un passo, lui tentenna.

- L-leya...

- Sì?

- Vuoi fare una f-foto?

- Certo! - esclamo, cingendogli le spalle con un braccio. Poggia la testa contro la mia ed estrae di nuovo il cellulare.

- Grazie - mormora, arrossendo e sorridendo timidamente. - Cosa vorresti comprare, prima?

- Articoli da ragazze - rispondo. Si gratta la nuca, sbirciandomi.

- Ah, trucchi?

- No... un altro genere di articoli - ridacchio, afferrandolo gentilmente per un polso e trascinandolo verso il negozio generico che ho adocchiato. Immancabilmente, una volta fra gli scaffali, diventa ancora più rosso. - Non c'è bisogno di essere imbarazzato, Misha.

- N-non sono imbarazzato... - ribatte, guardando altrove per non fissare i prodotti sui ripiani, prodotti con cui dubito abbia mai avuto a che fare. Dopotutto con due papà... - E comunque non mi hai mai chiamato Misha prima d'ora...

- Non ti piace?

- Tutti mi chiamano così...

Prendo ciò che mi serve e poi ci spostiamo in un negozio di cartoleria. Si respira profumo di carta e legno, perfino inchiostro e pittura. In effetti c'è esposto un po' di tutto.

- Hmm - mugolo, inspirando a fondo. - Che buon profumo!

- Non sento niente - borbotta mio fratello, lasciando saettare lo sguardo su qualunque cosa attiri la sua attenzione.

Scelgo un blocco da disegno che mi piaccia; dopodiché inizio a guardare le matite, sfiorandole di tanto in tanto con la punta dei polpastrelli. Le amo...

'Singhiozzi.

- Leya...

- Mag, tesoro. Qual è il problema?

- Lo sai cos'ha detto Nick, oggi?

- No... cos'ha detto?

- Ha detto... ha detto...

Un altro singhiozzo. Alzo rapidamente lo sguardo dal foglio giusto per accertarmi che la situazione non sia troppo grave. Per intanto parrebbe di no, perciò riprendo a tracciare morbide e gentili linee sulla carta candida.

- Ha detto che ho delle b-belle tette... ma non per questo starebbe mai con una sfigata come m-me... Leya... perché posso piacere per via di due pezzi di grasso e non per tutto il mio corpo?

Mi siedo accanto a lei, poggiandole il foglio sulle gambe e cingendole le spalle con un braccio.

- Non lo so, tesoro, non lo so - rispondo piano, accarezzandole i capelli e asciugandole dolcemente le lacrime.

- Sono bella solo nei tuoi disegni - constata con amara ironia.

- Non è vero...

- Sì che è vero, Leya. Perché mi hai aggiunto le ali?

- Perché non c'è nulla di più struggentemente meraviglioso di un angelo triste. Maggie, le persone non sanno più vedere la bellezza. E tu sei bella, quanto lo sei!

Non dice niente, limitandosi a tirare su col naso e a passarsi il dorso della mano sugli occhi e le guance.

- Posso tenerlo? - chiede dopo un po', seguendo con l'indice le linee più marcate delle piume e quelle meno forti delle lacrime.

- Certo - replico, intrecciando le dita all'altra sua mano e appoggiando la matita a terra. I suoi occhi vengono calamitati da essa.

- Non te ne separi mai - osserva quietamente.

- È la mia preferita.

È una matita semplice, di legno, non è nemmeno professionale, ma va benissimo per qualunque cosa. In fondo una parte è stata grattata con le forbici per scriverci una 'D' con l'indelebile. Ed è la mia preferita.'

Sospiro sommessamente, afferrando la prima che m'ispira.

- Qualcosa non va, sorellina?

- No, Mikhail.

Lui sorride, contagiando anche me. Siamo così uguali in questo, ci basta poco per renderci felici.

-

Note dell'autrice:
konbanwa! Che dire? Innanzitutto mi scuso per non aver ancora risposto ad un paio di recensioni... lo farò presto senza più procrastinare, prometto. Per il resto vorrei consigliarvi una cover di Sam Tsui, Heaven, e niente, alla settimana prossima, se non riesco ad aggiornare prima. Baci
   
 
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