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Autore: paolaferrario    16/10/2016    0 recensioni
Questo mondo cela mille misteri. La magia è la chiave di questi enigmi. La magia è tutto, ma per il corpo, la mente e l'anima, è solo una fantasia, una favola da raccontare ai bambini: una storia, ben composta, per spiegare ciò che anche in una vita, non verrà mai svelato.
Questa storia la sto pubblicando anche su wattpad!
Vi auguro una buona lettura ;)
Genere: Guerra, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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POV THOMAS Riduco gli occhi a due fessure, -crede di poter giocare con me?- lo vedo tremare di nuovo e sorrido mentalmente. Amo vederlo così spaventato, soprattutto sapendo che la causa della sua paura sono io. Con viso severo mi avvicino ancora, questa volta non muove un solo passo. Continuo ad avanzare, sempre più vicino fino ad arrivare a qualche centimetro da lui. “Jace, prendilo e fai in modo che non si intrometta” dico con la più totale calma. Vedo Seth perplesso ma subito dopo una smorfia di dolore gli fa distogliere lo sguardo dal mio. Jace lo ha afferrato saldamente per il polso. Guarda gli altri come per chiedere aiuto, li sta pregando con lo sguardo. Le sue preghiere però, non verranno ascoltate. “Togligli le mani di dosso!!” Dice Nazvar con voce spezzata. Mendes si avvicina con il coltello ancora stretto tra le mani, pronto a sferrare un altro colpo. Con disinteresse inizio a guardare i gemelli. Mi osservano con fare minaccioso, decido che è inutile perdere tempo, ne ho perso già troppo, così li metterlo a tacere. POV SETH Avviene in un attimo, non so cosa sia successo, ma la terra è ceduta sotto i piedi di Cara e Matt. Una volta dispersa la nuvola di povere e terra creata dal crollo, li vedo stesi a terra doloranti. Guardo Thomas scandalizzato, -Come ha fatto? Non l’ho mai visto fare una cosa del genere!-. Al contrario di quello che mi aspettavo, non si gira per guardarmi, anzi, torna ad osservare Nazvar per poi voltarsi verso l’uomo con il pugnale. “Uccidilo Mendes!” Dice. Non posso credere a quello che ho appena sentito, -Come può chiedere la morte della persona che lo ha cresciuto!!-. Sto per intervenire, quando Mrizend, urtandomi la spalla, mi passa a fianco correndo. Prontamente il ragazzo che mi sta tenendo, che a quanto ho capito si chiama Jace, lo afferra dal giaccone in pelle per poi avvolgergli il braccio intorno al collo intento a non farlo scappare. Tenta di liberarsi, si dimena, ma risulta tutto inutile. Vorrei intervenire, ma non appena mi giro verso Jace, questo inizia a guardarmi in un modo che non saprei definire, mi mette in soggezione. Sembra essere dotato di grande forza nonostante la mole, di grande aiuto; mi stringe il polso come una morsa, inizia a bruciarmi il punto in cui lo sta tenendo. Sento dei passi da dietro e mi giro. Thomas si sta avvicinando, una strana luce si riflette nei sui occhi. Il ragazzo dai capelli neri ride, una risatina inquietante, il suo fiato caldo mi arriva sul collo provocandomi brividi lungo tutto il corpo. Rafforza ancora di più la presa, forse perché mi sente irrigidire. Mi sfugge un lamento. Thomas intanto mi è ormai vicino. Mi impongo di non tremare, lo fisso in quegli occhi simili a pozzi nel quale non vi è fondo. La pelle, poco più chiara della mia, mette ancora più in risalto gli occhi. Mi pare arrabbiato, irritato, il suo viso esprime disapprovazione. Vedo le sue mani tremare manifestando impazienza, pura ira. Si ferma a qualche passo da me, mi aspetto il peggio. Vedo l’ansia, l’angoscia negli occhi di Mrizend così, rimango impassibile per non spaventarlo ulteriormente. Vedo Thomas alzare la mano, non comprendo immediatamente l’azione, la capisco solo nel momento in cui la sua mano si scontra con il mio viso. Il dolore non tarda ad arrivare, e non parlo di quello fisico. Tengo la mano libera sul punto dove mi ha dato lo schiaffo. Sono pietrificato, -Perché un gesto del genere?- Non so come reagire, mi viene da piangere, non riesco più a muovermi. POV JACE Guardo sbalordito Thomas, non mi aspettavo un gesto del genere. Mi fa cenno con la testa di andare, io gli indico Mendes fermo per la scena di poco prima. “Ci raggiungerà dopo”,. Questo fa un cenno e riprende a camminare in direzione di Nazvar. Thomas mi si avvicina, strappandomi malamente Seth dalle braccia prendendolo dalla mano ancora posata sulla guancia; strattonandolo si dirige verso i cavalli. Gli occhi di Seth sono vuoti, non capisco il motivo ma mi sento male per lui, non mi sembra un ragazzo che possa fare male a qualcuno. Sono sempre più curioso, voglio capire cosa c’è dietro, -Cosa può aver fatto per meritarsi questo trattamento da Thomas?- Il ragazzino dalla testa rossa inizia a dimenarsi, stanco della situazione, stringo la presa più forte, chiude gli occhi e si piega dal dolore. Ora non sono interessato a lui, voglio conoscere meglio quel ragazzo; di sicuro, una volta al castello, lo potrò fare. Con facilità trascino il ragazzetto e lo carico a cavallo. Thomas e Seth sono ormai sul loro, così partiamo nel silenzio più assoluto diretti al castello, i gemelli legati alla sella con delle corde lunghe abbastanza per farli camminare lontani dai cavalli, e Mendes ormai prossimo all’uccidere Nazvar. Heyyy!!! il prossimo capitolo lo pubblicherò Martedì pomeriggio...;)
   
 
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