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Autore: Zomi    16/10/2016    3 recensioni
Cinquanta modi di amarsi...
Cinquanta momenti tutti loro...
Cinquanta attimi di una vita vissuta in due...
Cinquanta capitoli in cui i protagonisti saranno solo loro, Nami e Zoro, la loro storia, i loro caratteri e il loro amore...
Cinquanta capitoli, per cinquanta sfumature di un amore verde e arancione...
*Fanfiction offerta dal Midori Mikan: perchè a San Valentino non sono importanti i cioccolatini, è importante lo Zonami... ma non solo a San Valentino*
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sfumatura 48: Coccole


 
-… come?!?- sgranò gli occhi puntandoli su Nami, stesa su un fianco sul letto dietro le sue spalle.
La cartografa arricciò le labbra capricciosa, stringendo sotto il capo il cuscino e guardando torva il compagno.
-Coccole!- parlò secca –Voglie le coccole!-
A Zoro sfuggì di mano il suo peso, che cadde sul suo stesso piede prima di rotolare a terra.
Il verde grugnì una smorfia di dolore per il colpo, che ignorò bellamente mantenendo gli occhi fissi sulla compagna.
-Stai scherzando?- sollevò un sopracciglio –Intendi sesso non…-
-Zoro ti do tre secondi per mollare a terra anche il secondo peso e stenderti qui con me- lo minacciò, pestando un pugno sul materasso e assottigliando lo sguardo sullo spadaccino.
-Dopo di che, potrai dire addio a coccole e sesso per un intero mese… sono stata chiara?-
Il secondo peso cadde a terra senza proteste, e in me che non si dica la zazzera verde di uno sbuffante Roronoa si ritrovò tra i seni di Nami, ridacchiante e vittoriosa.
-Bravo buzzurro- gli tamburellò le dita sul cranio, ricevendo solo sbuffi in risposta, prima di iniziare ad accarezzarlo con delicatezza e attenzione.
Era strana la sua Nami, lo doveva ammettere Zoro.
Urlava, strillava, picchiava tutti nell’arco della giornata, esasperandolo e minacciandolo… per poi costringerlo alla dolce tortura delle sue delicate mani che lo accarezzavano e vezzeggiavano su capo e spalle.
Strana, si, Nami era strana.
Ma la amava anche per quello.
Sospirò, gettandosi sul fianco e portandosi con sé l’affusolato corpo della cartografa, che sorrise felina nel accoccolarsi contro il suo caldo petto.
A fior di dita iniziò a disegnare piccoli cerchi e ghirigori sulla pelle bronzea del verde, lasciandosi cullare dalle dita callose e ruvide di lui che solcavano in una discesa e risalita continua il suo fianco.
Qualche volta, apposta, Zoro le faceva il solletico, strappandole una lieve risata improvvisa prima di riprendere quelle dolci e soffici carezze che scaldavano la pelle di Nami.
-… Zoro…- borbottò languida portando una gamba sopra quelle del compagno.
-Shhh- la strinse con una mano, portando la gemella al suo volto per accerchiarlo –Coccole?-
Nami annuì lentamente, sfregando la frangia sulla fronte del compagno, abbassandosi a baciarlo.
-Coccole- biascicò lentamente.
Non c’era bisogno di parole.
Solo gesti.
Si accarezzavano senza malizia alcuna, respirando piano e lasciando che la luce della abajur si piegasse con ombre morbide sui loro corpi vicini.
Una mano dello spadaccino che scivolava sulla curva tra fianco e sedere della navigatrice, mentre le piccole e ladruncole dita di lei sfioravano l’ovale imperfetto del suo viso, baciandolo con labbra arricciate sui tratti più duri e resi imprecisi da cicatrici o dall’espressione beata del verde.
Un bacio sotto il labbro laddove un piccolo tagli era nato e la mano callosa di Zoro risaliva sulla schiena, tra maglia e pelle, rubando da ladro principiante sospiri leggeri alla rossa, miagolante contro il suo petto.
Era strano ritrovarsi quieti e rilassati tra le mani di un assassino.
Se ci pensava, Nami, avrebbe pensato che mani grandi e forti come quelle del suo Zoro non potessero donare tanta tranquillità e benessere, ma fossero semplicemente in grado di brandire spade sempre pronte a difendere ciò che amava.
Si, se Nami avesse pensato avrebbe di certo ragionato in quel modo.
Ma Nami era innamorata e soprattutto incapace di ragionare lucidamente con i caldi polpastrelli dell’ex cacciatore di taglie a vezzeggiarla sulla pelle ormai elettrica della sua schiena.
Socchiuse gli occhi, respirando piano e abbandonando contro il petto di lui le sue stesse mani, quasi fossero un tesoro da rinchiudere nel forziere che si formava con i loro corpi accostati.
-… Zoro…- provò a chiamarlo ancora, ricevendo in risposta un bacio tra i capelli.
-Mm?- mugugnò piano il verde, allungando un braccio ad afferrare il piumone del letto, ripiegandolo sopra i loro corpi.
-… coccole…- biascicò come una bambina, stringendosi a lui e venendo ricoperta dalla calda trapunta.
Ormai era quasi addormentata ma le mani di Zoro non cessavano di sfiorarla dolcemente, assicurandosi che si sentisse la sicuro.
Che fosse al sicuro.
Le lisciò alcuni ricci contro il profilo perfetto del viso, baciandola a fior di labbra e abbracciandola per la vita, lasciando che i loro capi pesanti si toccassero nel sonno.
-Coccole- sussurrò, mantenendo a stento gli occhi aperti –Solo coccole… ok?-
Non ricevette risposta, e non ne pretese.
Il sonno era calato e le mani di entrambi erano ancora intente a volteggiare leggere sulla pelle del compagno, in piccole e morbide carezze.

 
   
 
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