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Autore: Eirynij    20/10/2016    3 recensioni
È davvero possibile che nasca qualcosa tra due persone così diverse come Perona e Zoro? Certo che due anni sono lunghi e, se passati a stretto contatto sull’isola di Kuraigana, potrebbe succedere qualsiasi cosa... anche un miracolo! E cosa è più miracoloso dell’amore? Il confine tra la mancanza di sopportazione e l’attrazione può essere labile. Tra liti, incomprensioni, risate, paure e momenti di tenerezza, dal forzato percorso condiviso nascerà un sentimento che va oltre il semplice affetto…
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Perona, Roronoa Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un piagnisteo interrotto
 
Perona, 75 bpm
 
‹‹So di aver detto che se avessi potuto fare un viaggio mi sarebbe piaciuto visitare una terra in rovina, avvolta dalla malignità, cantando una canozne maledetta per passare il tempo… ma è semplicemente assurdo che non ci siano dei servitori! E non posso nemmeno fare colazione su un soffice letto con un bagel e una bella cioccolata calda! E non c’è nemmeno un peluche a farmi compagnia! Ma dove sono finita?››.
In un attimo sono stata trasportata in questa landa sconosciuta. Il cielo è un po’ più viola del normale, il sole è un po’ più freddo ma nell’aria c’è un buon profumo di pioggia e muschio. All’inizio mi sono chiesta se fosse questo il paradiso, sono stata pervasa dalla dolce consapevolezza di avere un’isola intera da esplorare e governare ma in poco tempo questa sicurezza ha lasciato il posto all’amarezza. La solitudine si è fatta largo inesorabilmente, no, non erano le comodità a mancarmi ma la compagnia, a quale pro avere valli e colline dove poter giocare se non c’era nessuno con cui farlo?
‹‹Voglio tornare a Thriller Bark…›› piagnucolai. Avevo già cantato più volte tutte le melodie maledette che conoscevo, esplorato più volte ogni anfratto dell’isola e del lugubre castello e avevo addirittura trascinato una sdraio sul giardino posteriore dell’immensa struttura, spezzandomi un’unghia. La mancanza di servitori è un fatto deplorevole! Io, la principessa fantasma costretta a lavorare come una schiava!
Proprio mentre ero assorta nelle mie riflessioni e nell’auto-compatimento trasalii a un improvviso tonfo. Mi voltai e vidi un gran polverone alzarsi dalla foresta. Incuriosita decisi di andare a controllare, un bel salto e presi il volo. Pochi minuti dopo vidi gli alberi abbattuti, terra e polvere si depositavano al suolo coprendo tutto come un bruno manto. Tra i resti di tronchi e rami spezzati si apriva un cratere dalla forma irregolare e al centro una sagoma indistinta. Un uomo.
‹‹Ah! Allora anche qualcun altro è arrivato fin qui volando!››.
Osservai meglio, l’abbigliamento spartano era stappato e incrostato di sangue, ogni lembo di pelle scoperto era un reticolo di lucide cicatrici e ferite sanguinanti. Mi avvicinai per osservare il volto esangue. Pupille in spasmodico movimento sotto le palpebre socchiuse e capelli arruffati di un verde brillante. Sgranai gli occhi incredula: ‹‹Ma questo è uno della ciurma di cappello di paglia! Zoro Roronoa, mi pare che si chiamasse così!››. Fui scossa da una sadica allegria vedendo le sue condizioni: ‹‹Orso te le ha suonate, eh? Sembra proprio che tu sia in fin di vita… ben ti sta! Horo horo horo››. Allungai l’orecchio per sentire la sua risposta stizzita ma nemmeno un rantolo uscì dalle labbra screpolate e contratte in un indecifrabile sforzo. Il buonumore mi abbandonò presto. Mi voltai per andarmene ma non riuscii a muovere un passo. Per quanto fosse un nemico non potevo lasciarlo lì a morire. Cercai di sollevarlo ma era troppo pesante così un po’ trascinandolo per un braccio e un po’ per una gamba lo portai al castello. Presi uno straccio e gli lavai il sangue dalle ferite che poi fasciai con delle garze trovate nell’infermeria del castello. Per essere una residenza disabitata, il castello era incredibilmente fornito di tutto ciò di cui può necessitare una persona.
Infine distesi quell’uomo ormai del tutto somigliante a una mummia su un letto e mi sedetti su una sedia al suo fianco contemplandolo. Fuori era buio ma un nuovo sentimento si accese in me mentre vegliavo quello strano uomo caduto dal cielo, era… speranza? E mentre riflettevo su tutti gli avvenimenti della giornata scivolai nel sonno.
 
***
 
Zoro, 40 bpm
 
Sentii un lieve tepore sul viso. Cercai di muovermi ma nemmeno un muscolo rispondeva alla mia volontà, anzi, qualsiasi movimento mi era impedito. Piano, con fatica, aprii gli occhi. Bianco ovunque, decretai che ero morto, indiscutibilmente defunto senza essere diventato il migliore spadaccino del mondo. Cercai le nuvole, gli angeli e tutto ciò che ci si può aspettare di trovare nell’aldilà ma non li vidi e non vidi nemmeno le fiamme dell’inferno. Misi a fuoco l’ambiente circostante, fu allora che scorsi il profilo del mio corpo e con una certa sorpresa notai che ero fasciato.
‹‹Sono vivo… ma dove sono?›› mormorai. Un ricordo mi investì: Orso Bartholomew che mi chiedeva dove sarei voluto andare se avessi voluto fare un viaggio e prima ancora di poter pronunciare la risposta fui scaraventato in cielo, fu allora che svenni. Una furia cieca pervase ogni fibra, ogni muscolo. Ero arrabbiato con Orso che mi aveva allontanato dalla mia ciurma e dal mio obbiettivo e, soprattutto, ero furioso con me stesso per la mia debolezza e inettitudine. Voltai la testa di scatto. Fu allora che vidi un’esile ragazza addormentata su una sedia al mio fianco con la testa che ciondolava. Dopo un attimo riconobbi quella strana figura e urlai per lo stupore. Lei scattò in piedi scaraventando a terra la sedia e urlando a sua volta.
‹‹Che caspita ci fai, tu, qui?›› le chiesi.
‹‹E tu, allora?! Perché ti metti a urlare all’improvviso?!›› esclamò lei sulla difensiva.
La mia mano corse alla cintura in cerca delle katana ma afferrò solo l’aria e la domanda mi sorse spontanea: ‹‹Dove sono le mie spade?››.
‹‹E speri che te lo dica?!›› sbraitò lei facendo qualche passo indietro. Fu così che inciampò nella sedia riversa sul pavimento e rovinò al suolo con un urlo, in un turbinio di riccioli rosa.



Angolo autrice: Ciao, grazie di aver letto il primo capitolo di "Miracolo a Kuraigana"! Spero vi sia piaciuto, la partenza è lenta, ma volevo riprendere dal loro incontro sull'isola, prossimamente si movimenteranno un po' le acque! è la mia prima FF quindi siate comprensivi per piacere e, soprattutto recensite!!! Grazieeee!!
   
 
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