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Autore: TheImpossibleJJ    20/10/2016    0 recensioni
Rose Weasley ha passato sei anni d Hogwarts subendo le prese in giro di Scorpius Malfoy. Le cose cambiano dopo il Ballo della Vittoria e l'ennesimo scherzetto del Serpeverde. Rose ha deciso di cambiare e di smettere di subire. Ha deciso di iniziare ad affrontare la vita a testa alta e di smettere di nascondersi e usare il suo peso come una scusa. Peso sì, perchè Rose dai Weasley ha ereditato l'appetito ma sfortunatamente non il metabolismo veloce. Rose torna per il settimo e ultimo anno di Hogwarts come una persona nuova, ma come prenderà Scorpius questi suoi cambiamenti? Cosa ha sempre nascosto? E soprattutto chi è che le manda quegli strani biglietti?
Genere: Commedia, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus, Severus, Potter, Alice, Paciock, Alice, Paciock, Jr, Altro, personaggio, Rose, Weasley, Scorpius, Malfoy | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 16 – DUBBI E RICHIESTE... SPORTIVE
Ciao ragazzi! Nuovo capitolo un po' di passaggio della FF! A breve posterò il successivo... e con "a breve" intento tra 10 minuti.
Ditemi cosa ne pensate! Leggere le vostre recensioni è sempre un piacere!
Baci,
JJ


“Ciao ragazzi, allora come state?”
Rose stava dando ripetizioni a Liam, Francis e Steve in Biblioteca. Erano tornati dalle vacanze di Natale da un mese e mezzo ormai e da gennaio si vedeva due sere a settimana con loro per le ripetizioni. “Non vi ho chiesto cosa avete fatto a Capodanno! Dove siete stati?

“Siamo andati a una festa! In effetti era vicino alla Tana, in quel nuovo locale che hanno aperto. Lo conosci?” le rispose Steve.

“No, non la conosco, ma sono sicura che James o Albus ci sono andati.”

“Tu invece ti sei divertita alla Tana?” Le domandò Liam curioso.

“Se mi sono divertita? E’ stato una delle feste più belle degli ultimi anni! Il prossimo anno potreste venire anche voi! Ne parlerò con zia Ginny”

“Davvero? Sarebbe bellissimo, quella festa è leggendaria.”

Continuarono a parlare del più e del meno poi ritorno alle ripetizioni. Liam sembrava avere ancora problemi con il movimento della bacchetta.

“No, Liam. Così sembra che la stai per lanciare per terra. Il movimento è più fluido.” Rose mise la sua mano sopra quella del ragazzo. “Vedi?” Gli mostrò il movimento giusto. “E’ così che devi fare.”

Liam provò da solo ma ancora non riusciva. “Scusa, Rose, ma proprio non riesco. Puoi farmi rivedere?”
Rose andò dietro di lui. Liam era molto alto e la testa di Rose gli arrivava poco oltre metà della sua schiena. “Liam sei davvero alto, lo sai?” Lui fece una risatina nervosa poi quando lei gli prese di nuovo il braccio per mostrargli il movimento, Rose lo sentì bloccarsi.

“Tutto bene?”

“Sì, sì. Puoi continuare. Mi ero un attimo distratto.”

“Ok, allora prima in alto, poi in basso poi un giro. Ma in modo armonioso. Così.” Rose gli fece di nuovo vedere come muoversi e finalmente sentì che aveva capito.

“Grazie mille, Rose.” Liam le sorrise e si andò a sedere di nuovo vicino a Francis che li stava guardando in modo curioso.

“Hai bisogno anche tu, Francis?”

“No, grazie Rose, questo incantesimo mi viene piuttosto bene.”

“Rose puoi rispiegarmi le Guerre degli Gnomi del 18° secolo?”

***
Quella sera avevano fatto davvero tardi. Era a mezzanotte, ciò voleva dire che era rimasta con i tre Corvonero per ben tre ore. Sperava di non svegliare nessuna delle sue compagne e soprattutto sperava di non incontrare qualcuno di poco gradito. L’ultima lettera l’aveva messa all’erta. L’aveva mostrata a sua madre a cui aveva parlato di Scorpius e gliela aveva lasciata, sperava di trovare qualcosa, le aveva detto. Una delle cose di cui era certa era che la persona era una persona della scuola ed era un ragazzo. Ne aveva la certezza.
Svoltò l’angolo e vide che una finestra era aperta. Il vento le scompigliò i capelli e poi lo sentì. Quel profumo. Di nuovo. Si guardò intorno. “Chi c’è? Sei tu? Vieni fuori.”
Rimase lì con la bacchetta sguainata poi qualcuno la abbracciò da dietro. Cercò di divincolarsi ma la persona era troppo forte, allora Rose passò alle maniere forti. Iniziò a dare gomitate e a scalciare. “Lasciami subito!” Urlò.
“Ehi, Rose. Sono io.”

Rose si girò. Era Scorpius. Rose tirò un sospiro di sollievo poi gli diede una manata sul bicipite.

“EHI! Che ho fatto?”

“Mi hai spaventata, ecco cosa hai fatto! Pensavo fossi il pazzoide.”

Scorpius si fece subito serio. “Perché hai visto qualcuno?”

“No, però… ho percepito qualcosa. Di nuovo quello strano profumo che avevo sentito ad Halloween.”

Era sicura fosse il suo profumo, ormai non poteva più dimenticarlo. La cosa che la faceva pensare era perché aveva sentito quel profumo e poi era comparso Scorpius?

No, non poteva essere lui, in fondo il pazzoide non voleva che lei si vedesse con Scorpius quindi era un controsenso. A meno che non avesse personalità multiple… in quel caso
poteva essere plausibile. Rose guardò Scorpius di sottecchi. Strano che avesse iniziato a trovarla carina proprio l’ultimo anno, l’anno in cui lei era dimagrita, l’anno in cui era diventata
un’altra persona. Se gli piaceva così tanto come le aveva detto a Capodanno perché non si era fatto avanti prima e non aveva smesso di prenderla in giro?

“Ehi Rose, non starai mica pensando che sia io il pazzoide, vero?”

Rose si riprese “No, no… ma che dici! Mi hai preso solo di sorpresa!” Infatti, che stava pensando, non poteva esserci Scorpius dietro a tutto.

Scorpius la avvicinò a sé e la abbracciò. “Mi sei mancata, Rose.”

“Anche tu.”

“Non tornavi più. Sei stata in biblioteca per quanto tempo? Tre ore? Non mi piace che vai in giro da sola la sera.”

Rose fece una faccina tenera. “No, eri preoccupato per me?”

“Ma certo! Se dovessi succederti qualcosa, io non so cosa farei!”

Rose vide sincerità nei suoi occhi. Come aveva potuto dubitare del suo ragazzo?
“Che dolce che sei.” Allungò una mano per spostargli una ciocca dei capelli biondi che gli si era posata sugli occhi. “Ti dispiace se parliamo domani? Sono davvero stanchissima.
Steve, Liam e Francis non capivano come fare degli incantesimi e ci ho messo ore a spiegarglielo. Poi ancora la Pozione Polisucco… non la riescono proprio a completare.”

“Come fanno a non saper fare degli incantesimi che sono al sesto anno?” Chiese Scorpius dubbioso.

“Non lo so.” Rose alzò in aria le mani. “Pensa che ho dovuto mostrare il movimento a Liam. Ho dovuto proprio prendergli la mano e farglielo vedere.”

Scorpius rimase zitto un attimo. “Ah… gli hai preso la mano.” L’affermazione sembrava aver risvegliato qualcosa in lui.

“Sì, e anche il braccio! Non voleva proprio capire!” Insistette Rose.
“Rose, non ti sei chiesta che forse quei tre sono capaci di fare quelle cose e stanno facendo leva sul tuo buon cuore solo perché… ecco… gli piaci?”

Rose aprì la bocca per ribattere ma non trovò nulla da dire.

“Non mi piace che per colpa loro stai in giro fino a tardi. Per di più se non hanno nemmeno bisogno di ripetizioni!”

“Scorpius, stai davvero dicendo che perdono tutte quelle ore per stare con me in biblioteca?”

“Sì. Ne sono sicurissimo.” Confermò lui con aria solenne.
Rose scoppiò a ridere, poi si ricordò che era più di mezzanotte e cercò di ridere silenziosamente. “Ma figurati! Guarda che hanno davvero bisogno. Fidati! Me ne accorgerei, no?”

Rose avvicinò il viso al ragazzo che ancora la teneva tra le braccia e gli diede un bacio sulla guancia. “Sei per caso geloso, Malfoy?”

Scorpius si allontanò veloce. “Io geloso? Io non sono mai geloso. Dico solo che è strano, tutto qui e vorrei facessi attenzione. E che tu tornassi prima. L’ultima lettera che ti è arrivata era
peggio delle altre. E se dovesse farti qualcosa mentre sei in giro da sola? Non potrei perdonarmelo. Giurami che farai più attenzione.”

La ragazza lo guardò e vide che era davvero serio. “Va bene. Te lo giuro. Croce sul cuore.”
“Adesso però vieni qui che ti devo dare il bacio della buonanotte. E’ da ore che ti aspetto.”

“Mmm ok.”

***

"Oddio che carino! Quindi ti ha aspettato tutta sera solo per darti la buonanotte? Ma chi l’avrebbe detto che Scorpius Malfoy fosse così dolce!” Sospirò Susan mentre con il cucchiaio
girava il pudding alla cannella.

“Eh già, chi l’avrebbe mai detto. Solo l’anno scorso era uno stronzo.” Commentò Alice mentre si girava a cercare il suo di ragazzo al tavolo dei Serpeverde.

“Sì, ok, ma non offendere però.” Disse Rose guardandola torva.

“E’ solo una constatazione. Anche Albus era uno stronzo. Sono fatti oggettivi e devo aggiungere, anche documentabili.” Rispose con aria di chi la sa lunga.

“Chi era uno stronzo, scusa?”

Alice si girò di scatto e vide il suo ragazzo in piedi dietro di lei. “Ehm…”

“Ti ho sentito, tante grazie.” Albus mise su il muso.

“Beh, non puoi dire che eri tanto gentile e disponibile. O no?” Alice gli mise le braccia intorno alla vita e lo strinse forte.

“Attenta che mi rompi la scopa così.”

Albus era in tenuta da Quidditch perché quella mattina avevano avuto gli allenamenti. Di lì a poco ci sarebbe stata la partita Grifondoro contro Serpeverde e sia Alice che Albus erano diventati iper competitivi. Rose non vedeva l’ora che la partita venisse giocata così per tutta la vita poteva non sentirne più parlare. Grazie a Dio non giocava a Quidditch.
“Potrei boicottarla solo un pochettino così alla partita di sabato non ti funziona bene, ti tiro un Bolide – ma non troppo forte, il giusto per farti barcollare sulla scopa – e Gracie prende il Boccino!” Alice cacciò un fischio con le mani e lanciò i pugni per aria mentre Albus e le sue amiche la guardavano straniti.

“O se no, tu non la boicotti e noi vinciamo la partita senza trucchi e senza inganni, visto che voi Grifondoro siete delle schiappe e noi Serpeverde siamo fortissimi.”

Detto questo Albus corse via rincorso ovviamente da Alice che doveva fargliela pagare. Come aveva osato dire quelle fesserie sulla sua squadra?
Rose li guardò uscire dalla Sala Grande e si rallegrò nel vedere che lei tra i due finalmente andavano bene. Erano una bella coppia e in quelle tre settimane in cui erano tornati a scuola non avevano mai litigato, nemmeno una volta. Andavano d’amore e d’accordo. Non si arrabbiavano più per nulla, Albus sembrava aver finalmente capito che evitare Alice non aveva senso e soprattutto che Sam Wood non era una minaccia. Alice d’altra parte, aveva smesso di arrabbiarsi per ogni cosa che Albus diceva, anche se pensava comunque di avere sempre ragione lei.

“Mi manca fare sport, sapete?” Disse improvvisamente ad alta voce Rose. Solo in quel momento si era accorta di quanto le mancasse fare dell’attività fisica.

“Perché non ritorni a correre! Lo facevi sempre quest’estate e anche all’inizio dell’anno!” Le disse Grace mentre sorseggiava il suo succo all’arancia.

Rose ponderò le parole di Grace. Ritornare a correre… in effetti aveva ripreso qualche kg, non che si facesse troppi problemi però le piaceva essere in forma e attiva quindi perché no?

“Buona idea Grace! Credo proprio che tornerò a correre!”

***

“Assolutamente no, Rose!”  Scorpius era categorico. Le braccia conserte, il volto serio, dimostrava molto più dei suoi diciassette anni.
“Ma perché no?”

“Perché mentre sei da sola qualcuno può seguirti e farti del male.”

“Non posso stare rinchiusa in Sala Comune tutto il giorno, o in Biblioteca o a fare lezione. Mi dispiace, ma ormai ho deciso, riprenderò a correre.” Rose fece spallucce, per lei la
discussione finiva lì. “Ora devo andare a lezione. Ci vediamo stasera, ok?”

Scorpius non le rispose ma mentre lei se ne stava andando la prese per il braccio. “Rose. Sono serio. Non voglio che tu vada. Quel tipo mi fa paura! Più tempo passi da sola, più sono le possibilità che ti faccia qualcosa.”

La ragazza gli prese il volto tra le mani. “Non devi preoccuparti. Starò attenta.” Detto questo se ne andò, lasciando il biondo sconsolato.
Scorpius tirò un calcio alla terra. Alcune volte non sopportava la testa dura di Rose. Non era difficile capire che quel tipo era davvero ovunque come le aveva detto. Perché non voleva stare al sicuro? Perché voleva rischiare? Scorpius si incamminò verso la Sala Comune di Serpeverde e mentre stava per entrare incontrò Lily e Charlie che uscivano in tutta fretta.
Lily aveva il volto arrossato e Charlie non riusciva a togliersi il sorriso dalla faccia. “Che vi succede a voi due?” Indagò Scorpius guardandoli intensamente. I due sussultarono, non si erano accorti della presenza del Serpeverde.

“Lily voleva ripetizioni di Babbanologia”

“Trasfigurazione.”

“Babbanologia o Trasfigurazione? Sembrate un po’ confusi.” Scorpius cercò di rimanere serio menre vedeva i suoi che si arrampicavano sugli specchi.

“Un misto di entrambi, Lily ha bisogno di entrambi.” Charlie fece spallucce poi mise un braccio intorno alle spalle di Lily e la portò via. Poi a metà del corridoio si girò e fece il dito medio
a Scorpius.

“Mi sembra giusto.” Commentò Scorpius ridendo mentre entrava nella sua Sala Comune.

***

“Io e Charlie l’abbiamo fatto.”

“Cooooooooosaaaaa?” Urlò Rose.

Alice intanto si stava strozzando con il tè che stava bevendo prima di ricevere quella bomba di notizia.

“E lo dici così?” Disse Alice quando ritrovò la voce. “Come se stessi dicendo ‘ah e ieri sono andata a fare la spesa’?”

Lily fece un sorrisone. “Scusate ragazze ma cosa dovevo fare? Prendere un leggio e farvi un discorso?”

“No, va beh. Ma l’hai buttata con troppa nonchalance.” Le disse Rose. “Com’è andata comunque?”

“Charlie è stato dolcissimo. Per lui non era la prima volta però ha detto che era come se lo fosse perché mi ama e vuole stare con me per sempre.”

“Che dolce.” Commentò Rose.

“Lo sai vero che tu hai quindici anni e lui diciassette e le probabilità che rimaniate insieme a lungo termine sono piuttosto poche?” Ad Alice non piacevano i mezzi termini.

“Grazie Ali, mi mancavano i tuoi commenti dolci.”
“Strano, pensavo che ora che tra te e Al le cose vanno bene fossi più unicorni e arcobaleni.”

Alice le guardò scettica. “Solo perché i nostri genitori si sono messi insieme in tenera età ed è durata, questo non vuol dire che accadrà anche a noi. Capite cosa voglio dire? Voglio
solo rimanere con i piedi per terra. Non voglio rimanerci troppo male se dovesse finire.”

Lily e Rose e si guardarono. “Ma perché tu ci tieni a mio fratello e vorresti non finisse mai. Ma che dolce e coccolosa che sei Alice, vieni dalla tua cognatina.” Lily si avvicinò a una titubante Alice e la abbracciò forte. “Vedrai che tu e Al non vi lascerete mai.”


“Non ho detto questo – “

“Shhh.” Lily le stava accarezzando i capelli mentre Alice guardava Rose che se la rideva sotto i baffi.

“E tu e Scorpius invece?”

“Io e Scorpius cosa?”

“Avete preso il Boccino?”

“Eh?”
Rose guardò interrogativa le due ragazze. “Ah.”

“Quindi?”

“Abbiamo deciso di aspettare. Prima vogliamo che si sistemino che cose con il pazzoide.”
Le due annuirono. Aveva senso. “Scommetto che invece mio fratello ha già fatto la sua mossa, vero Alice?”

“Forse…” Rose e Lily si guardarono e si misero le mani sulla bocca.

“No!”

“Invece sì. Ma non l’abbiamo ancora fatto… diciamo che abbiamo fatto altro.”

Iniziarono a ridacchiare senza motivo e si raccontarono i dettagli delle loro esperienze. In fin dei conti è questo a cui servono le amiche, no?

Andarono a dormire tardi quella sera ma la mattina dopo, quando Rose si svegliò per andare a correre come si era ripromessa, si sentiva stranamente riposata. Si vestì, raccolse i
capelli in una coda e scese nel giardino del castello.

Aveva intenzione di correre solo una mezz’oretta, poi nei giorni successivi avrebbe man mano aumentato. Fece partire il cronometro e iniziò. Le era proprio mancato correre, l’aria
fresca sul volto, il corpo che si rigenera, stare in mezzo alla natura.

Fece due giri veloci intorno al Lago poi si accorse che vicino alla sua ombra sul terreno, se n’era formata un’altra.

E’ lui. E’ qui.

Si girò di scatto e si trovò davanti Francis, l’amico di Steve. Si fermò subito e lo guardò interrogativo. “Ehi Francis, che ci fai qui?”

“Sono venuto a correre. Ogni tanto lo faccio.”

Francis aveva proprio l’aria da nerd. Gli occhiali neri e spessi, i capelli sempre spettinati e la divisa un po’ trasandata. Era il suo stile e anche se più volte i professori gli avevano detto di sistemarsi, lui non poteva farci nulla, gli piaceva stare così.

“Davvero? Non ti ho mai visto le altre mattine, quando venivo prima delle vacanze intendo.”

Francis. Non si era mai troppo soffermata su quel ragazzo. Era simpatico certo, come anche Liam e Steve ma lo conosceva? Perché l’aveva incontrato proprio il giorno in cui aveva
deciso di riprendere la corsa?
“Sì, beh l’altro giorno mi sono guardato allo specchio e mi sono accorto che avevo messo un po’ di peso.”

Rose lo guardò, cercando di nascondere il suo scetticismo. Francis era magro. Non c’erano altre parole per descriverlo. Non aveva il fisico muscolo di Albus e Scorpius o Charlie. Era semplicemente magro. Tutta questa storia sembrava una farsa a Rose, così decise di inventarsi una scusa e rientrare nel Castello.

Fece una risata finta cercando di mascherarla per bene poi disse “Io per stamattina ho finito. Credo che rientrerò adesso. Le altre mi stanno aspettando.”

Francis la guardò, sembrava volesse dirle qualcosa. “Io- fai attenzione.”
“A cosa?”

“Volevo dirtelo l’altro giorno dopo le ripetizioni, ma ormai era tardi e non volevo farti perdere altro tempo. So che stai ricevendo delle lettere piuttosto inquietanti e volevo dirti che io –“
Ma Francis non riuscì a finire la frase perché qualcosa lo colpì. Sbarrò gli occhi e cadde a terra come un oggetto inanimato. Rose si guardò intorno, non c’era nessuno oltre a loro. Cercò il battito di Francis e constatò che c’era. Doveva portarlo subito in Infermeria. Francis stava per dirle chi era la persona che le mandava le lettere e qualcuno l’aveva colpito. E quel qualcuno era di sicuro il pazzoide e probabilmente in quel momento era lì da qualche parte.

“Levicorpus.” Il corpo incosciente di Francis si librò in aria e Rose lo guidò fino da Madama Chips. Varcato il portone del Castello vide Steve e Liam che recavano in Sala Grande a far
colazione.

“Rose? Ehi ciao – “ Disse Liam sorridendo.

“Ma quello è Francis?” Lo interruppe Steve che corse subito a vedere come stava l’amico. Liam lo seguì, anche lui con lo sguardo interrogativo.

“Che gli è successo?” Chiese concitato.

“Qualcosa lo ha colpito ed è crollato esanime. Lo sto portando in Infermeria.”

Steve tirò fuori la bacchetta e così anche Liam.  “Lascia stare, ci pensiamo noi.”

“Siete sicuri, posso aiutarvi…”

“No, non ti preoccupare. Grazie mille Rose.” Le disse Liam mentre si allontanava con Steve facendo fluttuare Francis davanti alle loro teste.

Rose rimase a guardarli per qualche secondo poi decise che era meglio andare a cambiare.

“Ehi Rose, che ci fai qui?”

Cavolo. Era Scorpius.

Rose si girò. Eccolo lì in tutto il suo splendore.
“Ciao! Sono andata a correre e ora stavo andando a cambiarmi.”

“Ok. E’ successo qualcosa?”

“No, assolutamente.” Rose cercò di fare il sorriso più sincero che poteva venirle in quel momento poi decise che era meglio levare le tende. Non sarebbe riuscita a mentire a Scorpius ancora per molto.

“Certo. Ora vado. A dopo!” E corse via. Ma Scorpius non sembrava della stessa idea perché le andò dietro e la fermò. “Dove scappi?”

Lei non rispose. Ottimo piano Rose, così non scoprirà mai che è successo qualcosa.
“Te l’ho detto… sto andando a cambiarmi. Sai, è tutta la mattina che corro… mi è venuta un po’ di fame.” Fece spallucce cercando di risultare sincera.

Scorpius la guardò di traverso. Non le credeva. “Cos’è successo là fuori, Rose?”
Rose tirò un sospiro poi gli raccontò tutto. Tanto sarebbe venuto a scoprirlo prima o poi.

“Mi stai dicendo che Francis è stato colpito proprio mentre ti stava dicendo una cosa importante sul pazzoide e tutto questo mentre tu stavi correndo da sola al parco?”

“Ehm… sì.”

Scorpius si mise le mani tra i capelli. “Rose! Ma vedi che quello ti segue! Promettimi che d’ora in poi avrai sempre qualcuno al tuo fianco!”
Rose ponderò la richiesta. Il suo ragazzo non aveva tutti i torti. “Va bene. Ma non capisco perché non possa essere tu a stare insieme a me.”

“Rose, lo sai che se dovesse vederci insieme si arrabbierebbe. Non ti ha scritto così? E poi i miei ancora non lo sanno. Qualcuno potrebbe dirglielo prima che io ne abbia l’occasione.”

“Hai avuto tutte le vacanze per dirglielo! I miei non hanno problemi per la nostra storia, se ne sono fatti una ragione. Perché i tuoi non potrebbero fare lo stesso? E tra le due famiglie,
sono i miei che dovrebbero avere più ripensamenti, visto quello che ha fatto la tua prozia a mia madre.”

L’ultima frase Rose la disse senza pensare e se ne pentì quasi subito, anche se sotto sotto l’aveva sempre pensato. “Rose le cose sono complicate. Ci sono di mezzo anche i miei nonni. Voglio avere tempo per spiegarglielo, per far capire loro quanto tu sia importante per me, lo capisci?”
Rose guardò il ragazzo. Per adesso poteva anche andarle bene quella risposta ma se non avesse avuto un pazzoide alle calcagna, le cose sarebbe state diverse. “Io penso che tu abbia paura di tuo nonno e del giudizio dei tuoi. Soprattutto di tuo padre… non è forse vero?

Scorpius rimase zitto. “Voglio solo che tutti vadano d’accordo. Non voglio che rovinino la nostra storia.”

Scorpius aveva il volto sconsolato. “Nemmeno io Scorp, ma prima o poi bisognerà dirglielo e ad aspettare non so quanto cambieranno le cose. Ora vado. Ci vediamo dopo.”
Rose girò i tacchi e se ne andò. Non diede nemmeno un bacio al ragazzo. Ma tanto era stato lui a dire che dovevano stare attenti… o no?

***

Rose entrò nel dormitorio e trovò Grace seduta sul letto, nella sua divisa da Quidditch, che fissava il vuoto senza batter ciglio.

“Ehi Grace? Tutto bene?”

La ragazza non rispose.

“Gracie?” Rose mosse una mano davanti al suo volto e l’amica sembrò destarsi da un sonno profondo.

“Come?”

“Ho chiesto se va tutto bene. Ti eri incantata a guardare il nulla.”

“No, non va tutto bene, Rose.” Grace guardò Rose negli occhi. Erano lucidi.
“Che è successo?” La rossa si avvicinò all’amica e le mise un braccio intorno alle spalle. “Dimmi tutto.”

“Non posso giocare a Quidditch. Non posso fare la mia ultima partita contro Serpeverde.”

“Oddio e perché? Sei sicura?”

“Durante gli ultimi allenamenti la gamba ha iniziato di nuovo a farmi male. All’inizio pensavo fossero dolorini di assestamento, sai non avendola sforzata da tanto tempo, e invece no.
C’è qualcosa che non va e Madama Chips mi ha detto che devo tenerla ancora a riposo.” Grace scoppiò a piangere. “Io volevo giocare, Rose. E’ l’ultima partita contro i Serpeverde,
dovevamo batterli, togliere quel sorrisetto a quelle Serpi!”

Alice uscì dal bagno, anche lei era tornata da poco dagli allenamenti. “Hai sentito la notizia, Rose? Senza di te Grace perderemo sicuramente. E chi glielo toglie più il ghigno di
superiorità ad Al?”

Grace scoppiò a piangere e le due la abbracciarono. “Il sostituto però voglio sceglierlo io… anzi, voglio che sia tu Rose.”

Come?

“Come? Io non so giocare a Quidditch.”
“Impossibile che non sai giocare! Sei cresciuta in mezzo a giocatori di Quidditch. Tutta la tua famiglia gioca è impossibile che tu non sappia giocare.”

“No, davvero, io ho preso dalla parte di mia mamma, i Babbani che non sanno giocare. Davvero. Non lo dico per vantarmi.”

Alice la guardò sospettosa. “Non ci credo. Dopo vado dire agli altri che sei in squadra.”

“No, davvero io non –“

“Fallo per me, Rose.” La pregò Grace.

“Ok.”

In che diavolo di casino si era cacciata?

Ecco qui!!! Come ho detto un po' di passaggio ma prepara le cose per il prossimo capitolo >.> che spero vi lascerà a bocca aperta!
Baci,
JJ


 
   
 
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