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Autore: MaryS5    21/10/2016    2 recensioni
Carlos è un bravo ragazzo che vive felice con la sua dolce metà. Sembra andare tutto bene. La vita fila liscia, ma un giorno qualcosa turberà l’animo del giovane. Sarà costretto ad affrontare una prova che metterà a dura prova i suoi nervi. Sarà affiancato dai suoi migliori amici, ma ….Riuscirà a farcela?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexa, Big Time Rush, Carlos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Provò a calmarsi attraverso dei respiri profondi. Accese la lampada sul comodino alla sua destra, pensando stupidamente di evitare così la stessa sorte di quell’orribile incubo. Non poteva riviverlo! Ormai era sveglio. Si diede un pizzicotto sul braccio per sicurezza. Si, era sveglio… faceva abbastanza male.
Nonostante avesse sete si trattenne dall’andare in cucina. Non voleva rischiare. Guardò l’ora sul cellulare. Era presto … ci voleva ancora un po’ affinché sorgesse il sole.
Non aveva alcuna intenzione di rimettersi a dormire, quindi si appoggiò alla testata del letto e cominciò a pensare. Provava ad immaginare qualcosa di bello, di diverso, non riuscendoci minimamente. Ad un tratto, mentre era tormentato dai brutti pensieri, delle parole, pronunciate da una vocina sottile, gli si insinuarono nella mente: “ Non preoccuparti, andrà bene” … .. Erano le parole della bambina che avevano incontrato all’ospedale. Ripensandoci gli sembrarono così fuori luogo in una situazione come quella. Perché gli aveva detto proprio quelle parole? Avrebbe potuto dire altre mille cose, invece …. Dopo se n’era uscita con “ La mia mamma mi ripete sempre che fino a quando sarò buona e gentile non mi succederà niente di brutto”, forse quella pensava che Carlos fosse malato o ferito e per tirarlo su gli aveva detto quelle cose, ma perché proprio a lui? Logan non aveva una faccia abbastanza malconcia per sembrare un paziente? Non riusciva a capire. Comunque quelle parole sussurrate all’orecchio gli erano entrate nel cuore. Aveva l’impressione che quella bambina sapesse che cosa gli stava capitando e voleva appoggiarlo nel suo dolore. Naturalmente era impossibile. Gli si presentò l’immagine della piccola. Il pigiamino bianco, gli occhi verdi, i piedi scalzi …. Ma … perché non portava le scarpe? Era strano, poteva ammalarsi oppure … ma la madre glielo permetteva? E, dov’era la madre? Avrebbe dovuto a… …
Ritornò per un attimo alla realtà. La sua fidanzata era sparita e lui pensava all’aspetto di una bambina sconosciuta incontrata per caso. Comunque era riuscito a raggiungere il suo scopo, almeno per pochi secondi, si era distratto dai suoi incubi. Adesso però l’immagine del sogno terribile che aveva fatto gli si presentò in mente. Scosse il capo cercando di farla sparire.
Si accorse di avere troppa sete ormai. Non voleva rivivere il sogno andando in cucina, ma decise di sfidare se stesso, le sue paure e farlo. Si diresse il più piano possibile in corridoio. Il cuore tamburellava forte nel petto. Doveva per forza passare per il salotto per poter arrivare in cucina.
Mentre camminava sentì un rumore strano, un respiro pesante. Cominciò a tremare leggermente e a sudare freddo. Si affacciò alla stanza stringendo gli occhi per paura di vedere qualcosa di indesiderato.
I suoi tre amici erano coricati un po’ ovunque e russavano appena. Si sorprese vedendoli. Perché non erano andati in una delle tante stanze della casa? Indubbiamente sarebbe stata molto più comoda di quella precaria sistemazione.
Si avvicinò a loro cercando di non svegliarli. James dormiva seduto sulla poltrona. Aveva la testa abbandonata alla spalliera e la bocca spalancata, mentre le braccia ricadevano pesanti accanto i braccioli. Logan si trovava sul pavimento, sopra il tappeto. Era abbracciato ad un cuscino mentre stava accoccolato dentro una grande coperta a scacchi. Kendall invece aveva la sistemazione più comoda; sul divano, anche lui con una coperta. Sembrava stesse quasi per cadere sul più grande, che si trovava sotto di lui, ma miracolosamente riusciva a restare stabile salvando Logan da una brutta fine. Ridacchiò appena davanti quella buffa scena. Non li avrebbe mai ringraziati abbastanza per ciò che stavano facendo.
Fece dietro front ed entrò in cucina. Si riempì un bicchiere d’acqua e rimase ad osservare il paesaggio notturno fuori dalla finestra. Chissà in quale parte del pianeta si trovava Alexa. Pensò che fino a quando lei fosse stata in questo mondo sarebbe riuscito a trovarla. Provò a immaginare dove fosse, ma non aveva idee. L’unica cosa che vedeva era l’immagine del suo incubo. Non poteva rassegnarsi all’idea che fosse morta.
Tornò in fretta nel suo letto poiché ricominciava a sentire la paura che aveva provato poco prima. Abbracciò ancora il cuscino della ragazza mentre qualche lacrima gli attraversava le guance. Chiuse gli occhi cercando un modo per distrarsi.
Subito gli ritornarono in mente le parole della bimba. Si ripetevano, ancora, ancora sembrava non voler smettere. Era come una canzone che si ripete all’infinito. “ …Non preoccuparti, andrà bene … Non preoccuparti …. andrà bene …” sembrava quasi una ninna nanna. Le parole risuonavano sempre più dolci. Lentamente cominciarono a cambiare di tono. Adesso le stava pronunciando James. Riusciva a vederlo davanti a lui. Come un’immagine luminosa che risalta nel buio. La voce cambiò ancora. Adesso era Kendall a parlare. Poi spuntò Logan. Tutti gli sorridevano mentre parlavano. Scomparve anche lui per fare spazio a sua madre, poi suo padre, ognuno dei suoi fratelli, i suoi cugini, i parenti a cui voleva più bene, Dustin, altri amici. Tutti gli davano conforto, lo incoraggiavano. A poco a poco le parole cambiavano, gli dicevano di non mollare, lo invogliavano a continuare. Ogni persona gli infondeva tranquillità attraverso la luce che emanava e piano piano il buio cominciava a diradarsi, la paura scompariva.
Carlos sapeva che tutti loro gli sarebbero rimasti accanto, lo avrebbero sostenuto, qualsiasi cosa fosse successa. Riuscì ad arrivare ad uno stato di calma e rilassamento mai provato. Poi anche l’ultima figura sparì. Ma le parole non smettevano di ripetersi. Ognuna con un tono diverso.
Finalmente sentì la voce che aspettava, quella di Alexa. << Carlos … Carlos … >>, sentire sussurrare il suo nome da lei lo tranquillizzò ancora, se possibile. << ci riuscirai … abbi fede … si sistemerà tutto … >>. Aprì leggermente gli occhi sentendo un lieve formicolio alla guancia. Lei, il suo volto, gli faceva scudo dalla luce che entrava attraverso i vetri della finestra. Gli accarezzava la parte della testa intorno all’orecchio. La voce di lei echeggiava nella mente. << … Sai bene che ti amo tantissimo amore mio … >>. Seguì le sue labbra in ogni mossa. << Alexa … … >> mugugnò debolmente. << …Non lo dimenticare … io ti aspetterò … so che mi troverai …. Credo in te … ce la farai … >>. Sbatté le palpebre confuso ed estasiato, ma … era sparita.
Riaprì e chiuse gli occhi più volte per poi stropicciarli deluso. Era solo un sogno … un bellissimo sogno. Si alzò lesto. Avrebbe desiderato rimanere sdraiato di più, ma era sicuro che non avrebbe ripreso sonno. E poi quel sogno l’aveva riempito di una nuova energia. Adesso poteva trovarla, erano tutti con lui.
Si cambiò prendendo qualche vestito al volo. Un paio di jeans, una t-shirt e via. In cucina trovò James che sgranocchiava un mango. Sembrava disgustato. << Blah … ci rinuncio … >> disse abbandonandolo sul tavolo. Subito dopo si accorse di Carlos che gli sorrideva allegro. << Ehy! Come stai amico? >> gli chiese lanciando un’occhiata al povero frutto davanti a lui. << Bene … tu? >> rispose mentre prendeva qualcosa dentro un armadietto. Trovò solo un pacco di cereali così ne prese una manciata e gettò la scatola a James. << Perché hai lasciato il mango? >> continuò non ricevendo risposta. Il più alto assunse un’espressione di sdegno: << Ma l’hai assaggiato?! Fa schifo!! Dove l’hai comprato?! Credo sia andato ormai … >>, lo allontanò ancora e si riempì la bocca di cereali. Il latino si sedette accanto a lui prendendo il frutto e assaggiando un pezzetto. << Hai ragione! >> disse gettandolo subito via, << Fa schifo! >>. Scoppiarono a ridere.
<< Vuoi un caffè ? >> chiese Carlos mentre si dava da fare. << No, grazie amico. Mi sono servito qualche ora fa >>. << A che ora ti sei svegliato? >>, << Non lo so, ma non riuscivo a dormire e nemmeno gli altri. Comunque dopo l’alba. >> .
Logan entrò nella stanza con il telefono all’orecchio, << Si, la ringrazio … arrivederci >>. Chiuse la chiamata e si buttò stremato su una sedia. Sembrò sorpreso di vedere il latino. << Carlos, come va? >> chiese. << Chi era? >> gli disse il latino ignorando la sua domanda. Logan inghiottì rumorosamente prima di rispondere, << Era la polizia. Hanno rintracciato la macchina di Alexa, ma per quanto riguarda il telefono non si può fare niente, sembra spento >>.
Carlos strabuzzò gli occhi, << Che stiamo aspettando allora? Andiamo! >>. I due sembrarono sorpresi. << Stai scherzando? >>, << Credo che dovresti rimanere qui >> << Si, lascia fare alla polizia >>, << Sanno quello che fanno >>. Entrò anche Kendall. << E Sidney e Sasha sono state sfamate! >> esclamò strofinandosi le mani. Anche lui non si accorse immediatamente di Carlos. << Perfetto! >> disse il latino << Andiamo >>. Afferrò il polso del biondo e si diresse verso la porta mentre gli altri due li seguivano implorando il moro di fermarsi.
<< Qualcuno mi spiega dove stiamo andando?! >> chiese Kendall che era stato preso totalmente di sorpresa.
Carlos ignorò tutti. Prese le chiavi, lasciando il braccio del più alto, e uscì. Quando tutti furono fuori si fermò e si girò verso di loro. << Sentite >> disse zittendoli << Io ho intenzione di trovare Alexa e lo farò con o senza il vostro aiuto. Ci siamo capiti? >>. << Noi non ti vogliamo ostacolare, tutt’altro!! Ma non pensi che dovresti aspettare un po’? Ieri sei stato così male che …. >> << Aspettare?! >> Carlos interruppe la parole di Logan. << Aspettare cosa?! Che qualcuno la faccia fuori? Oppure che se ne perdano le tracce? >>. << Hai ragione >> lo sostenne Kendall mentre gli altri abbassavano lo sguardo sconfitti.
James tornò indietro. Il latino si stupì del suo comportamento e lo osservò rabbioso mentre si allontanava. Quello afferrò la maniglia e chiuse la porta di casa poi si girò, << Allora, andiamo? >> chiese con un sorriso.
Anche il latino sorrise. Entrarono tutti nell’auto di Carlos e si avviarono seguendo le indicazioni di Logan.






Salve a tutti, cari lettori! Ecco solo per voi un nuovo capitolo!
Come avete visto ci sono delle novità, Carlos sembra essersi ripreso ed è pronto per trovare Alexa, ci riuscirà? Sarà in grado di essere d'aiuto alla polizia?
Voi che ne pensate? Sta prendendo la strada giusta? Dovrebbe lasciar fare agli agenti?
Vi invito ancora una volta a recensire per espormi un parere, positivo o negativo che sia. Ringrazio in anticipo chi, con la sua innata gentilezza, decide di lasciare qualche parola. Grazie per aver letto fino a qui e... Alla prossima!
  
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