Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: TheImpossibleJJ    23/10/2016    5 recensioni
Rose Weasley ha passato sei anni d Hogwarts subendo le prese in giro di Scorpius Malfoy. Le cose cambiano dopo il Ballo della Vittoria e l'ennesimo scherzetto del Serpeverde. Rose ha deciso di cambiare e di smettere di subire. Ha deciso di iniziare ad affrontare la vita a testa alta e di smettere di nascondersi e usare il suo peso come una scusa. Peso sì, perchè Rose dai Weasley ha ereditato l'appetito ma sfortunatamente non il metabolismo veloce. Rose torna per il settimo e ultimo anno di Hogwarts come una persona nuova, ma come prenderà Scorpius questi suoi cambiamenti? Cosa ha sempre nascosto? E soprattutto chi è che le manda quegli strani biglietti?
Genere: Commedia, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus, Severus, Potter, Alice, Paciock, Alice, Paciock, Jr, Altro, personaggio, Rose, Weasley, Scorpius, Malfoy | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 18 - Un Faccia a (quasi) Faccia

Ciao a tutti! La mia velocità nello scrivere questi ultimi capitoli mi sta veramente sorprendendo. Ne mancano esattamente 4 alla fine  e se continuo con questo ritmo da Usain Bolt diciamo che la fine è davvero vicina hahahah
Scherzi a parte, spero che il capitolo vi piaccia... c'è molto pazzoide... si scoprono un po' le sue intenzioni ma...


La musica pompava forte nella Sala Comune di Serpeverde. C’era gente che ballava spensierata, altra che beveva e non riusciva a stare in piedi, altra ancora che si baciava negli angoli nascosti o dietro le colonne. Scorpius e Albus ricadevano tra la prima e la seconda categoria: stavano ballando – ma non in modo spensierato – e stavano bevendo alla grande. Albus continuava a guardarsi intorno, sembrava attendere qualcosa o qualcuno, mentre Scorpius era serio e cercava di buttare giù la tristezza che lo attanagliava in quel momento nell’alcol.

“Andiamo a sederci?” Domandò Albus mentre indicava con il mento il divano.
Scorpius annuì e seguì l’amico. Si fecero largo tra i compagni, tutti vestiti di verde e di argento e tutti pieno di gioiosa noncuranza per il prossimo che gli passava accanto.

“Ehi Scorpiusss” Lo chiamò una delle amiche di Holly Carmichael. “Perché non vieni a ballare con me?” La ragazza gli si avvicinò e iniziò ad accarezzargli il braccio.

“No, grazie. Sono stanco.” Si tolse dalle sue grinfie e si voltò verso l’amico che vide era finito proprio in quelle di Holly.

“Dai Albussino… ti perdono per quello che è successo prima di Halloween… perché non mi segui su in camera che ti devo far vedere una cosa?” Fece l’occhiolino e fece per prendergli
la mano ma Albus si scostò e raggiunse il biondo sul divano. “Scampato pericolo.” Si passò una mano sulla fronte.
Scorpius ridacchiò e si bevve un altro sorso della sua birra. “Quindi non hai scoperto dove andava Alice stasera?” Gli chiese rimanendo sul vago.

“No, e tu hai fatto pace con Rose invece?”

“No. Ho visto che voleva parlarmi oggi ma non me la sento ancora. Anche se ora credo non voglia più parlarmi lei visto che pensa che le ho tirato il Bolide apposta.”

“Ma figurati lo sa che non lo hai fatto intenzionalmente.”

Albus gli diede una leggera spallata poi anche lui continuò a bere la birra.

“Io non so proprio perché a volte faccia così la misteriosa. Quanto le costava dirmi che andava da qualche parte? O era offesa perché li abbiamo battuti? Ma noi siamo superiori, che ci vuoi fare?!”

“Diciamo che c’è andata di culo, Al.”

“Sì, ma non dirlo ad Ali.” I due si misero a ridere e poi sospirarono.

“Secondo te dovrei scusarmi con Rose?” Chiese ad un tratto Scorpius.

“Per me dovreste parlare. Anche lei non ti ha detto cose proprio carine, quindi per me la ragione sta nel mezzo. Alla fine il problema principale è che tu non lo hai ancora detto ai tuoi.”

“Ok, ma lei lo ha detto solo a sua madre.”

“E secondo te zia Hermione non lo ha detto a zio Ron? Quei due si dicono tutto! E poi avete ballato a Capodanno e se ti ricordi bene solo l’anno scorso non facevi altro che renderle la
vita un inferno… quindi credo che abbia intuito e se non ti ha detto nulla, si vede che ti ha accettato.”

Scorpius lo guardò sorpreso. “Dici? Pensavo mi mandasse qualche Maledizione Senza Perdono, qualche Fattura potente, non che restasse così… calmo.”

“Eh beh stando con mia zia si è un po’ calmato.” Albus ridacchiò poi il suo sguardo cadde sull’entrata della Sala Comune. “Che cavolo ci fa Lily qui?”

Lily corse verso di lui con volto preoccupato. “Al, devi venire subito fuori, è urgente.”

“Che succede, Lils? Charlie ti ha fatto qualcosa?”

“Ma va. No, si tratta di Alice…”

Albus si alzò in piedi velocemente e, senza dar tempo a Lily di aggiungere altro, uscì dalla Sala Comune. Scorpius lo seguiva a ruota libera e appena anche lui varcò la soglia
l’immagine che si trovò davanti lo colpì in pieno petto. Non immaginava nemmeno cosa dovesse star provando in quel momento Albus.

“Cosa- cosa le è successo?” Chiese Albus mentre si inginocchiava vicino a Alice e le cercava il battito. Fece un sospiro di sollievo, era ancora viva ma le ferite che aveva riportato, e che in quel momento Charlie stava cercando di richiudere, erano troppo profonde.

“Non lo so. L’abbiamo trovata così mentre tornavamo.” Rispose Charlie. “Prima era sveglia comunque.”
“Cosa ha detto?” Albus stava aiutando Charlie con le ferite ma prima di farlo aveva mandato un Patronus alla Professoressa MacGranitt avvertendola di ciò che era successo.

“Ha detto che è stato Lui… che Lui l’ha presa. Poi ha perso i sensi.”
Scorpius venne percorso da un brivido freddo. Lui l’aveva presa. Aveva preso Rose. L’aveva lasciata da sola e il pazzoide se n’era approfittato subito. Doveva immaginarlo e non
avrebbe mai dovuto abbandonarla così. “Rose.” Riuscì solo a dire. “Ha detto altro?”

“Ha indicato con il braccio quel corridoio… ma Scorp non so quanto tempo fa l’abbia presa… Alice ha perso molto sangue e penso sia così da almeno 20 minuti.”

“Venti minuti…” Sussurrò Albus. Passò una mano sui capelli di Alice e mise la testa della ragazza sulle sue gambe.

“Al, non è colpa tua. Ora dobbiamo trovare Rose.”

“Sì…” Albus guardò Alice ancora incosciente. “Vorrei aspettare almeno che arrivi Madama Chips… non dovrebbe mancare molto.”

“Al, non preoccuparti. Vado io con Scorpius. Tu rimani qui con Lily e Alice.” Si fece avanti Charlie. “Vado dentro a chiamare anche Sebastian e Thomas.” Entrò di corsa mentre Scorpius
aspettava impaziente. Che fine aveva fatto Rose? Dove l’aveva portata quel tipo? Cosa le stava facendo? Solo il pensiero lo mandava in bestia. Come aveva potuto far accedere tutto ciò? Si mise le mani nei capelli, non sapeva cosa fare, si sentiva inutile. Da dove avrebbero iniziato a cercarla? Poi gli venne un’idea.

“Al, hai tu la Mappa del Malandrino? Potremmo vedere dov’è nel castello…”

“L’ho data a Lily…”

Lily cercò nelle pieghe del mantello poi la trovò. “Eccola qui.”

Scorpius aprì la Mappa in tutta fretta e iniziò a scandagliarla. Nessun segno di Rose.

“Non c’è.”
“Come non c’è? Fammi vedere.” Lily si alzò in piedi e prese in mano la Mappa.

“E’ vero, non c’è.”

I tre ragazzi si guardarono preoccupati e Scorpius più che mai si sentiva impotente.

“Seguiamo la direzione che ha detto Alice poi vediamo. Al, tengo la Mappa, magari Rose compare e sappiamo dove andare.”
In quel momento Charlie uscì dal ritratto con Sebastian e Thomas. “Charlie ci ha spiegato tutto. Andiamo.”
Scorpius si mise in tasca la Mappa. “A dopo, Al.”

Al mugugnò qualcosa ma si riebbe quando vide arrivare in tutta fretta la MacGranitt e Madama Chips.

“Signor Potter, ci spieghi tutto!”

Ma Scorpius non riuscì a sentire la risposta di Albus perché ormai era alla fine del corridoio indicato da Alice.

***

Faceva freddo e aveva qualcosa davanti agli occhi. Doveva essere una benda. Voleva riuscire a capire in che posto di trovava ma l’ultima immagine che si ricordava era Alice sanguinante per terra. Si era risvegliata da poco e non sapeva se erano passati minuti o ore, l’unica cosa che riusciva a percepire era un’altra presenza. L’impazienza dei suoi movimenti, il suo andare avanti e indietro, il suo strusciarsi le mani e quel maledetto profumo che si ricordava chiaramente da Halloween l’avevano fatta arrivare ad una semplice conclusione.

Era lui. Aveva detto che voleva parlare ma sapeva che la verità era che voleva averla solo per lui. Come può una persona del genere voler solo parlare? Rose si ritrovò a ringraziare Merlino o chi per lui che il pazzoide avesse preso lei e non qualcun altro. Non se lo sarebbe mai perdonata.
Ora doveva solo riuscire a capire come uscirne viva.

“Dove sono?”

Sentì i suoi passi che si avvicinavano e il suo volto a pochi centimetri dal suo.

“Rose… che bello che ti sei svegliata. Possiamo iniziare allora.”

“Iniziare cosa?”

Aveva ancora la voce camuffata… ma quel profumo… quell’odore l’avrebbe riconosciuto ovunque.

“Oh, ti piacerà. Dopo quello che ti farò tu amerai solo e soltanto me.”

“Cosa vuoi dire?”

“Ho aspettato e aspettato. Ho atteso che tu capissi che sono io l’unico ragazzo giusto per te ma invece tu no.” La sua voce si stava facendo sottile. Sembrava quasi un serpente. “Tu hai
preferito quel Serpeverde. Hai preferito Malfoy, lui che ti ha offeso, umiliato per tutti questi anni.”
“Hai ragione ma io e Scorpius non stiamo più insieme.” Doveva tentare di far uscire Scorpius da quella conversazione.

“Lo so che non state più insieme ma tu lo ami ancora. Ed è questo che non va bene. Capisci Rose? Tu devi dimenticarlo.”

“Va bene. Cosa vuoi che faccia? Posso smettere di vederlo.”

Rose sentì lui sbattere i piedi per terra. “Perché non capisci? Non è così facile. Io… io devo farlo. Se no tu penserai sempre a lui. Tu devi amare me.”
“Non puoi chiedere a una persona di amarti. Non so nemmeno chi tu sia.”

“Ma certo che sai chi sono. Mi vedi nei corridoi, mi saluti, parliamo. Stiamo da soli.”

“Ti sbagli. Non ho idea di chi tu possa essere.”
Ma lui ignorò la domanda e si avvicinò ancora di più a lei. “Ti ho vista al Falò quest’estate ed eri bellissima. Ho visto come sei corsa ad aiutare la tua amica. Sei l’essere più perfetto di
questo pianeta.” Il dorso della sua mano iniziò ad accarezzarle la guancia scendendo verso il collo.

“Ti sbagli. Sono piena di difetti.” Rose cercò di spostarsi. Sentire la mano del pazzoide sulla sua pelle le faceva venire i brividi.

Lui ridacchiò. “Non mentire. Sai anche tu di essere perfetta. Io ho bisogno di questo. Io ho bisogno di te.”

“Ma perché?”

Lui esitò. “Vedi… tu non sai molto della mia famiglia ma ho passato la vita nel caos. Mia madre ha ucciso mio padre qualche anno dopo la mia nascita e da quel momento ho girato tra
case famiglia e orfanotrofi. Nessuno voleva adottarmi. Poi a 11 anni ho ricevuto la lettera per Hogwarts, non immagini la mia felicità, finalmente appartenevo a qualcosa. Avevo persone che mi volevano bene. E non potevo sbagliare. Tutto doveva essere perfetto. Non potevano abbandonarmi, capisci? E se avessi incontrato anche io una donna che poi mi avrebbe ucciso? Mio padre ha fatto un unico errore, scegliere una donna non alla sua altezza, per questo mia madre lo ha ucciso. Ma io Rose ho scelto te. E tu mi amerai per sempre.”

“Io non ti amerò mai.”

“Oh, e invece sì.”

La persona si avvicinò e le tolse la benda. Rose non vedeva nulla, aveva una luce puntata addosso ed era legata. Lui era dietro la luce, nascosto da ogni possibile riconoscimento.

“Cosa vuoi farmi?” Chiese spaventata cercando di muoversi per capire chi fosse il ragazzo.

“Ti farò solo un piccolo incantesimo. Niente di che. Una necessità se voglia rimanere in tema.” Sghignazzò tra sé.

“Siamo nella Stanza delle Necessità?”

“Esatto. Sapevo che eri sveglia.”

Il fatto di sapere di essere ancora dentro il castello la rincuorò. Qualcuno avrebbe potuto trovarla. Poi la realizzazione. Dalla Mappa del Malandrino non si poteva vedere la Stanza delle
Necessità.

“Lasciami andare.”

Lui rise ma rimase dov’era. “Certo, mia cara. Prima però devo farti un piccolo incantesimo. Come ti ho già detto, non puoi amare Scorpius, devi amare solo me.”

“Io… io non lo amo più.”

“Sappiamo entrambi che è una bugia. Quindi non giriamoci intorno. Se ti rilassi non sentirai nulla. Sarà una cosa graduale. Non posso fare in modo che ti innamori subito di me, mi scoprirebbero subito. Per adesso ti farò dimenticare per sempre Scorpius Malfoy. Lo odierai e non vorrai avere nulla a che fare con quel Serpeverde.”

“LASCIAMI!” Rose iniziò a urlare ma sapeva anche lei che era inutile. Nessuno l’avrebbe sentita. Doveva riuscire a fuggire. Non poteva odiare Scorpius. Quante cose non gli aveva
ancora detto. Dovevano fare pace, dovevano ritornare insieme.

Mentre il ragazzo si avvicinava riusciva a distinguere la sua fisionomia. Aveva ragione. Lo conosceva. E ci aveva anche parlato più volte. Che sciocca che era stata. Adesso riusciva a
collegare tutto. Poi quando le si presentò completamente davanti ebbe la conferma.

“Sei tu…”

Ma non ebbe il tempo di finire la frase, perché lui le lanciò una Maledizione Senza Perdono.

Imperio.

“Ora sì che sarai per sempre mia.”

***

Scorpius correva per i corridoi come un forsennato. Dov’era Rose? Che fine aveva fatto? Perché non era nella Mappa?

“Scorp, fermati! A fare così non risolvi nulla!”

Erano le 23 e la luce della luna entrava attraverso le lunghe finestre del Castello illuminando a metà il volto dei quattro ragazzi Serpeverde. “Charlie ha ragione. Dobbiamo
organizzarci.” Disse Sebastian.

Scorpius cercò di ricomporsi. “Va bene. Dividiamoci. Io e Charlie gli ultimi tre piani e voi fino al quarto.”
Essere razionali in quel momento era molto difficile ma i suoi amici avevano ragione. Non poteva correre per tutto il Castello senza meta nella speranza di trovarla.

“Ok. Il primo che scopre qualcosa manda un Patronus. Appena finiamo, se non troviamo nulla, andiamo direttamente in Infermeria per vedere come sta Alice.”

Annuirono tutti e quattro e si salutarono.

“Vedrai che la troveremo.” Cercò di confortarlo Charlie ma Scorpius non registrò le parole dell’amico. Era troppo preoccupato.


“Se non riuscissimo a trovarla io…” Si passò una mano tra i capelli. Scorpius non si era mai sentito così senza speranza.

“Non ci pensare. Iniziamo la ricerca, dai.”

Scandagliarono tutto il quinto piano ma non trovarono nessuna traccia della ragazza o del pazzoide.
Salirono al sesto e non furono fortunati nemmeno lì.

Disperati arrivarono al settimo piano. Passarono davanti al ritratto di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll e Scorpius si fermò di scatto.


“Hai sentito anche tu?”

Charlie si guardò intorno cercando di sentire qualcosa. “Non mi sembra, Scorp.”

Scorpius rimase zitto poi alzò un dito e disse. “Ecco, ora lo senti?”
“No, Scorp. Ma cosa stai sentendo di preciso?”


“Sento delle urla, Charlie. Mi sembra la voce di Rose.” Iniziò a camminare avanti e indietro e dopo un po’ si fermò. “Non sento più nulla.” Il tono serio con cui lo disse fece venire i brividi
a Charlie.

“Vuoi vedere se è nel suo dormitorio? Possiamo chiedere a Grace o a Susan…”

“Sì, dai andiamo.”


Andarono nella Sala Comune di Grifondoro. La Signora Grassa li fece incredibilmente passare, doveva aver captato le loro buone intenzioni. Chiamarono Grace e Susan ma entrambe
confermarono che Rose non era con loro. Appena saputo cosa era successo alle due amiche decisero di seguire i ragazzi che stavano andando in Infermeria per incontrarsi con gli
altri.


“Come sta Alice?” Chiesero ad Albus che aspettava fuori con il volto bianco dalla preoccupazione.

“Non lo so, non ci hanno voluto dire nulla.” Aveva ancora le mani sporche di sangue e stava tremando. Lily si avvicinò ad abbracciarlo. “Avete trovato Rose?”

“No.” Disse Scorpius. “Abbiamo cercato in tutto il Castello. Ma non è da nessuna parte.”


“A Scorpius è sembrato di sentire qualcosa al Settimo Piano di fronte a un ritratto però non c’è nulla lì mi sembra.”

Lily e Albus si guardarono istantaneamente. “Che sia…”


“No, l’hanno distrutta non ti ricordi?”

“Magari qualcuno l’ha ricostruita…”

“Di cosa state parlando?” Domandò impaziente Grace abbracciata a Sebastian.


“Della Stanza delle Necessità. Era al settimo piano, o così ci hanno raccontato i nostri genitori e i nostri zii ma è stata distrutta da mio padre e dai genitori di Rose, anzi… è stata distrutta
dagli amici di tuo padre Scorp, durante la Guerra Magica.”

“Ma può essere che sia tornata. Alla fine è la Stanza delle Necessità, magari torna se qualcuno ne ha davvero bisogno.”


“Può essere.” Confermò Lily. “E questo spiegherebbe il perché Rose non si trovi sulla Mappa. Dalla Mappa non si vede la Stanza.”

Scorpius tirò un pugno contro il muro vicino a lui. “Me lo sentivo. Sapevo di aver sentito qualcosa.”


“Torniamo là! Se andiamo in tanti abbiamo più possibilità di prenderlo e…”

Stavano per ripartire tutti quando Lily li fermò. “Aspettate.”

“Cosa c’è Lily? Ogni minuto è prezioso.”


“Rose non è più nella Stanza delle Necessità.”

“E come fai a saperlo?” Corsero tutti intorno a Lily.


“Perché è a letto nella nostra Sala Comune.”

Rimasero a guardarsi interrogativi. Com’era possibile?

“Andiamo lo stesso!” Intervenì Scorpius.


“Io ragazzi rimango qui con Alice.” Disse Albus. “Potrebbe svegliarsi e non voglio che stia da sola.”

“Va bene. Ti aggiorniamo dopo il Sala Comune.”

Partirono tutti di nuovo alla volta della Torre di Grifondoro. Entrarono nella Sala Comune e le ragazze andarono su a chiamare Rose.

Dopo qualche minuto scesero e con loro c’era anche lei. Il volto stanco e addormentato. Stava sbadigliando.

“Rose, dov’eri finita!? Dove ti aveva portato? Siamo quasi impazziti!” Le disse Lily mentre la abbracciava.

“Sì, io e Scorpius e gli altri ti abbiamo cercata per tutto il Castello. Eri nella Stanza delle Necessità, vero?” Le domandò Charlie curioso e preoccupato.

Scorpius non parlò ma la raggiunse a grandi passi e la baciò con passione. Pensò che con quel bacio lei avrebbe capito che gli dispiaceva di tutto, che non voleva che le cose
andassero così, che per lui niente era più importante di lei… ma Rose non sembrava d’accordo. Lo allontanò con uno spintone e gli diede uno schiaffo.

“Sta lontano da me, Malfoy.” Disse con disprezzo. “Chi ti ha dato il permesso di toccarmi?”

“Rose… che ti succede?” Lily si avvicinò alla cugina e cercò il motivo di quel comportamento sul suo volto. “Scorpius è il tuo ragazzo.” Disse piano. C’erano altre persone della casa e
sapeva che volevano mantenerlo segreto.

Rose scoppiò a ridere. “Oddio Lily non credo proprio. Piuttosto mi butto giù dalla Torre.”

Tutti rimasero a bocca aperta. “Rose sei sicura di stare bene?” Scorpius cercò di avvicinarsi di nuovo ma sul viso della rossa vide solo odio.

Rose non gli rispose e guardò le sue amiche. “Mi avete detto che Alice non sta bene… mi portate da lei?”

Le altre annuirono e iniziarono ad uscire dal ritratto.

Mentre se ne stavano andando Scorpius fece l’ultimo tentativo. Non poteva essere davvero Rose quella davanti a lui. “Rose… mi dispiace per quello che ti ho detto ieri… ti prego…
parliamone.”

Rose rimase di spalle per qualche secondo poi si girò. Il biondo non aveva mai visto quell’espressione sul suo volto. “Non abbiamo nulla da dirci, Malfoy. Anzi, ti chiederei di non
parlarmi mai più. Per me tu non esisti.”

Scorpius rimase senza parole in mezzo al corridoio. La solitudine lo pervase mentre guardava la ragazza che pensava essere l’amore della sua vita, andarsene via, probabilmente per
sempre.

- Continua dal messaggio iniziale -  NON si scopre chi è il pazzoide... dovrete aspettare un altro po' miei prodi!
Alla prossima... di sicuro in breve brevissimo tempo!

Baci,
JJ

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: TheImpossibleJJ