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Autore: Vanex23    23/10/2016    1 recensioni
[...]
Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Ventinovesimo Capitolo


"Trevor?" Chiese Keira, sorridendo.
"Eliza?" Domandò Luke, un po' preoccupato
.


Tre anni prima.



Il via vai all'interno del corridoio dopo la fine di ogni lezione aumentava sempre di più, ed era impossibile reggere qualsiasi tipo di contatto visivo per qualsiasi studente con i propri amici, a meno che non si fosse creata una sorta di catena umana tra compagni di classe per uscire tutti quanti insieme da ogni porta della propria aula ed arrivare insieme ai rispettivi armadietti. Ma ciò non accadeva quasi mai.
"Allora, stasera pizza e birra, ci state?" Chiese un ragazzo biondo, mentre lasciava l'ultimo libro della giornata nel suo zaino e chiudeva definitivamente per l'ultima volta quell'armadietto, prima di riaprirlo il lunedì seguente.
"Sì." Dissero in coro due suoi amici, accanto a lui, che sorrisero soddisfatti.
"Dove sono finiti gli altri?" Borbottò infastidito quest'ultimo.
"Eh lo sai come sono, appena usciamo dall'aula ci perdiamo tutti. Jake sarà sicuramente a pomiciare con la sua ragazza, Eliza di qua, Eliza di là, non perde mai colpi." -Disse Andrew prendendolo in giro. Ma in quel momento, sia Eric che Jordan, lo zittirono prepotentemente, facendo segnali che il ragazzo non pote captare subito, causa scarsa dotazione intellettuale. - "Vorreste dirmi di no? Quella ragazza, Eliza, gli ha completamente fottuto il cervello. Da quanto tempo stanno insieme? Neanche tre mesi, per favore. 
"Chi sta insieme con chi?" Chiese Trevor, che era dietro al ragazzo, mentre Eric e Jordan si battereno il palmo della mano sulla fronte disperati.
"Nessuno." Rispose Eric subito, facendo cenno agli altri di seguirlo.
"Come mai siamo così pochi? Solitamente abbiamo la grande riunion alla fine delle lezioni." Commentò Trevor.
"Jackson ha abordato una ragazza di secondo credo, Jake è con la sua presunta ragazza, Dav è a fare seduta extra di allenamenti, mentre noi siamo qui per te, non ti bastiamo?" Chiese Andrew ridendo.
"Ah Jake è fidanzato?" Domandò ancora stupito Trevor, non sapendo nulla.
"Non è fidanzato, sta parlando a vanvera Andrew, sai a volte non riesce a distinguire le immense cazzate che dice dalla realtà." Riprese Jordan, mentre portava a braccetto Trevor più avanti degli altri, e facendo cenno ad Andrew di smetterla, prima di ucciderlo con le sue stesse mani.
"Mi spiegate cos'ho detto di male?" Chiese Andrew, affiancandosi ad Eric.
"Senti, lasciamo perdere, ok? Ma non parlare di Eliza davanti a Trevor o di Jake ed Eliza davanti a Trevor, ok? Ti chiediamo solo questo." Gli comunicò speranzoso Eric.
"Va bene, mi farò gli affari miei." Disse Andrew rassegnato.


***


"Io mi chiedo come fai ad essere così figo sia con che senza gli occhiali, semmai io dovessi mettermi questi occhiali sembrerei una rincoglionita che si è appena svegliata da cinque giorni lunghissimi in cui ha solamente dormito." Commentò incredula la bionda.
"Quindi pensi che io sia figo?" Chiese lui sbalordito.
"Sì, ma è un dato di fatto, immagino anche che avrai avuto mille ragazze sì e no, o che comunque ti sbavano dietro." Disse lei sicura.
"Sì beh, ne ho tante che me ne vengono dietro ma se devo essere onesto, ho avuto solamente una relazione serie e tutte le altre da una notte e via." Rispose lui pensieroso. Questo argomento lo metteva sempre in pensiero e Keira se n'era accorta.
"Confermi comunque la mia tesi." Rispose lei compiaciuta.
Per un po' calò il silenzio tra i due. La bionda si era ormai incantata a fissare un punto indefinito oltre la staccionata, guarando chi entrava e chi usciva dal pub e Trevor se n'era accorto.
Ma si era anche accorto che in realtà non era un punto non definito quello che stava fissando la ragazza, perché appena percepì la sua traiettoria, notò con ben piancere che erano due i punti che Keira osservava e i suoi occhi balzavano da un punto ad un altro.
Da un lato c'era Luke Hemmings che stava parlando con Ashton e Micheal, sistemandosi i capelli come suo solito e prendendo la birra che gli aveva appena porso Micheal, mentre dall'altro lato c'era Scott, che stava più vicino alla porta, intento a togliersi la felpa abbassando la zip.
"Quale ti piace tra i due?" Chiese Trevor capendo perché la ragazza fosse così concentrata.
"Mh?" Domandò rivolgendosi a Trevor.
"Sono del parere che quando ti piace una persona devi fare di tutto per averla, sia nel bene che nel male. Ora, esattamente non so chi tra Hemmings e Witthemore possa piacerti di più, ma se davvero provi così tanto interesse per uno dei due buttati. Anche se poi finisce male, non privarti." Disse solo Trevor.
"Come hai fatto..?" Chiese Keira scandalizzata.
"Perché due anni fa anch'io ero nella tua stessa situazione. Ero davvero innamorato di una ragazza, si chiama Eliza, frequenta insieme a me, Eric e gli altri i nostri stessi corsi, da quanto tempo ci conosciamo? Circa otto anni. Non avevo solamente occhi che per lei, ma un giorno scopro che si fidanzata con un ragazzo della quinta, mentre lei era del terzo. Passano alcuni mesi e si lasciano, noi ormai non ci parlavamo più perché io avevo deciso di andare avanti e conosco una ragazza che nel frattempo si innamora di me e mi chiede di conoscerci e così accetto. Ci mettiamo insieme e stiamo quasi un anno insieme e davvero te lo giuro, ho provato sensazioni bellissime con lei, non me lo sarei mai aspettato, ma non quello che provavo con Eliza anche solo con uno sguardo. Avevo provato a cambiare e a voltare pagina ma inutilemente. Ci lasciamo. E' da un anno che ogni volta che incontro Eliza sono sempre allo stesso punto, sempre con le stesse situazioni. Ma perché, se mentre io cerco di combattere per eliminare ogni singola traccia di lei dentro di me, Eliza continua ancora a fare finta di niente nonostante sappia già tutto? E perché devo starmene a piagnucolarmi addosso per un qualcuno che forse neppure se lo merita? Semmai un giorno dovesse succedere, che io ed Eliza dovessimo realmente finire insieme, sarò il ragazzo più felice di questo mondo, ma nel frattempo, provo ad esserlo in modo diverso." Raccontò tutta la sua storia Trevor, mentre Keira lo ascoltava attentamente.



****



Due anni prima.


La campanella era appena suonata, segnando la fine delle lezioni per quella eterna settimana, ogni studente dentro di sé ringraziò mentalmente il bidello che aveva deciso di far suonare quell'affare circa dieci minuti prima.
Luke Hemmings si era diretto a passo spedito verso il suo armadietto, mentre tutti i suoi amici erano andati ad aspettarlo direttamente all'uscita da scuola, scambiando quattro chiacchiere tra di loro.
"Oggi cosa fai?" Chiese subito una ragazza, affiancandosi al suo armadietto. Al ragazzo quasi non venne un colpo, per la velocità con cui la ragazza gli si presentò davanti.
"Oggi sono a casa, prima play con i miei amici e dopo penso niente." Rispose non curante.
"Ci vediamo?" Chiese ridendo maliziosa quest'ultima.
"Sono fidanzato, lo sai che non possiamo." Rispose ridendo anche lui e scuotendo la testa.
"Ma una settimana fa non dicevi così." Rispose divertita anche lei.
"Questo perché una settimana fa non stavo con nessuna." Rispose deciso lui.
"Sentiamo, chi sarebbe questa fantomatica ragazza? Keira?" Chiese la ragazza, dai capelli biondini e corti, che si sistemava la piccola coda dietro la nuca, grazie allo specchietto che teneva in mano.
"Keira? Io e Keira siamo solamente amici. In realtà non la conosci perché non è di questo istituto." Disse vago il biondo.
"Stai mentendo." Disse ridendo la biondina.
"Io non sto mentendo, piuttosto, tu hai risolto col tuo ragazzo?" Chiese curioso il ragazzo.
"Si dia il caso, che il mio ex ragazzo, era tuo fratello, quindi dovresti saperlo più di me se ho risolto. Se sono qui da te e non da lui, un motivo c'è." Puntualizzò la ragazza.
"Sei così odiosa." Rispose il biondo scocciato.
"Ciao Eliza." La chiamò una voce alle sue spalle. Era Jackson, uno dei migliori amici di Jake.
"Merda!" Esclamò Luke, prendendo lo zaino da terra.
"Cosa ti scaldi a fare? Nemmeno sa perché stiamo parlando noi due. Ciao Jackson!" Riprese Eliza, divertita dalla tensione che Luke stava provando in quel momento.
"Cosa fate di bello ragazzi qui dentro, io non vedo l'ora di scappare!" Esclamò contento Jackson.
"In realtà niente, io sto per uscire." Rispose sbrigativo Luke.
"E tu cosa aspetti ancora qui?" Chiese Eliza curiosa.
"Sto aspettando la ragazza castana del secondo anno, ci siamo dati appuntamento fuori dalla scuola per tornare insieme, magari può nascere qualcosa." Commentò eccitato sempre, Jackson.
"Steffy Logan?" Chiese Eliza soddisfatta.
"Bingo! Adesso mi sbrigo, non vorrei che andasse tutto in fumo prima ancora di iniziare." Era euforico Jackson.
"Ma chi lo avrebbe mai detto, Jackson e Steffy, tu ed io..." Disse Eliza, sorridendo beffarda.
"Beh io adesso vado." Disse ancora Luke andando via.
"Ci vediamo da te stasera, ciao biondo." Rispose Eliza, uscendo dalla porta opposta alla sua.

La sera stessa i due ragazzi erano insieme sdraiati nel letto di camera di Luke, l'una sull'altro, mentre assaporavano insieme quei momenti di pace, prima di doversi separare nuovamente. Entrambi sapevano però che non c'era passione in quello che facevano, se non solo sesso per sfogarsi e per la frustazione di dover assolutamente godere insieme di quel momento. Niente di più. Luke sapeva che Eliza lo stava solamente usando e ciò non gli importava, anche se era più piccolo della ragazza, per lui sarebbe stato solamente apprendere qualcosa di più da ciò che stava accadendo. Eliza sapeva perfettamente che a Luke non importava niente di lei, come a lei non importava niente di lui e le stava bene così, il suo scopo era un altro, qualcosa di ben diverso. Avendo conosciuto anche Jake sapeva esattamente come muoversi, ma più di tutto sapeva che c'era qualcun altro che teneva a lei più di tutti e lei non poteva sopportare questa cosa. Non voleva aver nessuno che tenesse a lei perché era troppa la responsabilità della delusione e ciò doveva essere assolutamente distrutto. Sapeva che prima o poi, quello che sarebbe successo dopo lo avrebbero saputo tutti, tra cui anche colui che Eliza voleva distruggere per lasciarlo il più lontano possibile da lei. E infatti, tutto ciò che lei aveva sospettato o previsto, accadde forse un po' troppo velocemente del normale. La porta del piano di sotto si aprì e si chiuse molto velocemente e poco dopo fu udita dalla camera la voce di Jake che informava sua madre, non presente ancora, di essere tornato prima a casa.
"Vattene." Disse piano Luke, uscendo da sotto le lenziola e prendendo i propri vestiti per rivestirsi prima di lei.
La ragazza fece finta di essere preoccupata e piano piano riprese i suoi vestiti e se li rimise addosso, aspettando cosa fare.
Nel frattempo il ragazzo stava arrivando sempre più a passo spedito verso la sua camera che era in comune con Luke, convinto di potersi definitivamente buttare sul suo amato letto e riposare prima di uscire nuovamente la sera con i suoi amici e con la sua, presunta, ragazza. Ma Luke uscì di scatto dalla porta proprio mentre Jake stava per entrare, chiudendosela alle spalle. Aveva i pantaloni della tuta addosso e una canotta bianca, messa in modo abbastanza sbarazzina, e si stava sistemando i capelli.
"Sembra tu abbia corso almeno 1km, stai bene?" Si fermò Jake ad osservare il fratello minore, anche leggermente sudato e con fiatone.
"Sì, grazie." Rispose solamente Luke, sorridendo appena.
"Cos'è, non mi fai passare?" Chiese Jake, confuso.
"Per dove?" Domandò anche Luke confuso.
"Voglio entrare in camera  e dormire, sono stanco." Si lamentò Jake.
"Camera è un porcile, non credo ti convenga entrare, insomma, è meglio se dormi sul divano e aspetti che che sistemo, altrimenti chi la sente poi mamma." Rispose prontamente Luke, sbarrando l'entrata al fratello.
"Chissene, diremo a mamma che sistemerò tutto dopo, dai, fammi dormire." Lo scansò senza neanche troppa fatica, Jake.
Entrò nella stanza e notando un po' la confusione che vi era rise e basta, stendendosi subito sul letto. Luke cominciò a diventare ancora più teso, lasciando una mano poggiata sulla fronte e pensando a cosa poteva dire al fratello per farlo uscire definitivamente da quella stanza. Ma ormai Jake era vicino all'armadio che stava sistemando i propri vestiti e mentre aprì l'anta, si ritrovò davanti proprio la persona che non si aspettava di vedere.
"Eliza?" Chiese subito, facendola uscire dall'armadio.
"Jake..." Commentò subito, soddisfatta della situazione.
"Luke, che diamine stai facendo? Con la mia ragazza?!" Sbraitò subito il fratello.
"Lei mi aveva detto che vi eravate lasciati, io.. io..." Provò a giustificarsi il ragazzo ma ciò che nemmeno la ragazza si sarebbe mai aspettata da Jake, fu la sua reazione. Il ragazzo, preso dalla rabbia, si catapultò completamente addosso a Luke, procurandogli con un pugno in pieno occhio un bel lividone attorno al bulbo oculare, lasciando Luke steso in terra mentre si teneva la testa con una mano.
"Tu va via immediatamente!" - Urlò contro la ragazza, che non se lo fece ripetere due volte. - "Mi fate schifo." Sputò arrabbiato verso il fratello, abbandonando anche lui la casa ed uscendo dal portone, sbattendolo.
Tre giorni dopo Luke si ritrovò a dover girare per la scuola con il suo povero occhio violaceo e un po' gonfio, inventando a tutti quanti che ciò gli era stato provocato dalla caduta dello scatolo della play che teneva sull'armadio, con tutta la play messa dentro, che gli era caduto addosso. E mentre i suoi amici lo prendevano in giro per la storia divertente che si sforzava di raccontare nel modo più simpatico possibile, notò una figura girare per i banchi della menza, mentre stava chiacchierando tranquillamente con altre persone. Era Keira. In realtà ancora non aveva capito perché si era soffermato, quasi incantato a guardarla, insomma, loro non si parlavano più, avevano ormai smesso di vedersi anche per passare qualche oretta insieme, eppure, eppure c'era qualcosa che nonostante tutto lo teneva legato a lei pure mentre faceva tutt'altro come quello accaduto nei tre giorni precedenti. Keira era sempre stata tanto per lui, ma ancora non lo sapeva.



"Jake, ti prego, almeno fammi spiegare.." Disse piano la ragazza, senza però alzare lo sguardo da terra, sempre puntato sui propri piedi.
"Cosa? Cosa dovrei sentire? Altre bugie. Per l'amor di dio, assolutamente no, tu non puoi venire qui in casa mia, dopo avermi tradito e pretendere che io ascolti ogni tua singola parola credentori o peggio ancora tornando insieme a te." Rispose il ragazzo, adirato.
"Lo so che ho sbagliato.." Si lasciò sfuggire la ragazza, estremamente mortificata e senza ancora alzare lo sguardo da terra.
"Tu non lo sai, non lo sai. Se lo avessi saputo non mi avresti tradito e per di più non lo avresti fatto con mio fratello. Esatto, so già tutto, ogni singola cosa. Non sono uno stupito, semplicemente me ne sono reso conto da solo, dai vostri comportamenti e da come soprattutto tu continuavi a comportarti con me, da un paio di mesi a questa parte. E sai cosa? Non mi importa più niente, non mi importa nemmeno il fatto che adesso tu sia stata scaricata per ben due volte da due fratelli. Sai, quasi mi fa ridere questa situazione. E' finita." Sospirò il ragazzo, indicandole la porta per uscire, prima di chiuderla alle sue spalle e sospirare nuovamente. Uscì anche lui da quella casa non appena la ragazza si allontanò definitivamente e andò dalla prima persona che sicuramente avrebbe saputo tranquillizzarlo e chiarirgli tutte le idee, ricordandogli che certe decisioni bisogna prenderle soprattutto per il rispetto verso se stessi.
Suonò il campanello solamente una volta, non bisognava mai eccedere, sapeva che avrebbe risposto sempre e comunque e sapeva che quella era un'emergenza. La porta si aprì piano e davanti a lui c'era proprio il suo amico, colui che stava cercando: Eric.
"Hei Jake, cos'è successo?" Chiese subito il biondo, una volta aperta tutta la porta e guardato bene il suo amico.
"L'ho lasciata Eric, come mi avete detto tu e i ragazzi, l'ho fatto." Disse semplicemente lui, prima che il ragazzo lo facesse accomodare dentro casa, per tranquillizzarlo.






__________



I ragazzi erano rimasti lì ancora a fissarsi, mentre Trevor ed Eliza avanzavano ancora verso di loro. Keira era andata per prima incontro al ragazzo e a metà scala si abbracciarono forte, sapendo entrambi quanto tempo era passato dall'ultima volta che si erano visti.
"Tornare in questa scuola non è che mi piaccia molto, ma posso fare uno strappo alla regola ogni tanto, no?" Chiese sorridendo Trevor, mentre Keira era rimasta davanti a lui, una volta sciolto l'abbraccio.
"Solamente se vieni a salutare me." Rispose la bionda, sorridendo.
Luke invece era ancora rimasto sulla scalinata senza scendere, mentre gli altri erano andati verso i due ragazzi, lasciandolo lì da solo. Eliza si stava avvicinando a lui, ma il ragazzo la bloccò subito, scendendo qualche scalino senza avvicinarsi troppo.
"Meglio mantenere le distanze." Disse sorridendo amaramente.
"Tranquillo, non ti metterei mai le mani addosso, lo sai." Rispose pungente la ragazza.
"Diciamo proprio di no." Tagliò corto lui, ritornando verso i suoi amici e lasciando la ragazza sola.
Proprio in quel momento, dalla direzione dei parcheggi, qualcun altro, stava arrivando verso i ragazzi e facendo anche abbastanza chiasso.
"Guardate chi c'è!" Esclamò il primo ragazzo, alto anche lui, capelli castani, tipica camicetta che mai e poi mai avrebbe abbandonato nemmeno dopo la fine del liceo e che continuava ad usare anche per l'università, camminata da fighetto e soprattutto occhiali da sole enormi con un sole che nemmeno spaccava le pietre.
"David?" Chiese Keira, mentre Trevor salutava l'amico.
"In persona." Rispose David, mentre salutava tutti.
"Ci sono anche io, comunque." Disse offeso un altro ragazzo, un po' meno alto di Dave e più muscoloso nelle spalle.
"Sìsì, ma toccava a me fare l'ingresso da super figo." Lo riprese Dave e tutti i ragazzi scoppiarono a ridere.
"Hei ciao Steffy!" Esclamò Jackson, avvicinandosi alla ragazza, mentre con una mano toccava leggermente il suo fondoschiena. La castana rise immediatamente per quella scena e notando come Calum stava fissando bene verso la sua direzione, decise di approfitterne per sfoderare quello che da tempo aveva tentennato di fare: la sua vendetta.
"Ciao Jackson." Rispose subito lei, ammiccando un sorriso.
"Non ci sentiamo da un po'." La buttò lui così lasciando cadere la frase a varie interpretazione che la ragazza intuì subito.
"Se è per questo, non ci vediamo nemmeno da un po'." Rispose subito Steffy, che provocò anche nel ragazzo un grande sorriso concordando su quello che le aveva appena risposto.
"Come mai siete qui?" Chiese Keira, contenta.
"Abbiamo un po' di vacanze dall'università e siamo tornati prima di dare gli ultimi esami, quelli più difficili. E abbiamo deciso di tornare insieme, era da un po' che non mettavamo più piede nella nostra città." Confessò Trevor, guardandosi attorno.
"Sì, ma manca ancora qualcuno all'appello." Disse dubbioso David.
"Quei due, scompaiono sempre, mi chiedo cosa debbano fare." Aggiunse Jackson pensieroso.
"Non ditemi che è Andrew, vi prego." Commentò Keira, coprendosi il volto.
"No, Andrew non c'è, lui è rimasto bloccato a Chicago, ormai la fidanzata non lo fa più tornare qui in patria." Disse ridendo David, mentre sia Trevor che Jackson scuotevano la testa contrariati.
"Ma non mi dire, finalmente." Commentò stupita Keira.
Mentre il gruppo dei ragazzi stava ancora parlando tra di loro, ed Allison aveva appena staccato da una telefonata con la madre, qualcuno afferrò il suo polso da dietro, e per lo spavento, la ragazza cominciò ad urlare.
Tutti i presenti, sentendo l'urlo della ragazza, e notando la situazione scoppiarono immediatamente a ridere, fin quando Allison stessa, non riaprì subito gli occhi e notò con gran vergogna che non era stato nessun maniaco o comunque qualcuno di pericoloso a toccarla, ma bensì Jordan, suo caro cugino.
"Sei una persona orribile!" Esclamò Allison, prima di abbracciarlo.
"Non pensavo reagissi così." Scoppiò a ridere lui, ricambiando l'abbraccio.
Dietro di lui notò subito la figura di una ragazza, capelli lunghi e neri, carnaggione chiara e volto abbastanza familiare, forse anche troppo. Era Jessica, ex fidanzata di Eric e anche sorella di Joey. 
"Ciao ragazzi." Salutò la ragazza, rimasta ancora in disparte, mentre Keira andava a salutarla.
"Io sono curioso di sapere però come sta andando quest'anno la squadra di basket del liceo." - Chiese Jackson, avvicinandosi a Calum e Luke e prendendoli sottobraccio. - "E sono sicuro che voi due lo sappiate abbastanza bene."
"Siamo secondi nel nostro girone, capo. Ho ereditato la tua maglietta ma l'ho fatta personalizzare, quindi sto portando in alto il tuo numero comunque." Spiegò Calum ridendo.
"E tu biondo? Numero di tuo fratello?" Chiese Jackson a Luke, che fino a quel momento era rimasto zitto per tutto il tempo.
"No, io ho il mio numero, sono rientrato da poco nella squadra, quindi ho il 32 che fino a questo momento non ha preso nessuno." Spiegò Luke.
"E chi ha preso il mio numero allora? Io ero il capitano." Disse triste David, mentre Trevor cercava di consolarlo per la sua delusione.
"Il tuo numero ce lo aveva Scott." Disse Keira, abbassando lo sguardo.
"Ce lo aveva?" Chiese sempre David, non capendo.
"Mi dispiace tanto Keira, io purtroppo ho saputo la notizia due giorni dopo." Disse subito Jessica, facendo capire a David che non era quello il momento giusto per parlarne. In quel momento tutti gli altri capirono che era successo qualcosa di molto grande e irreparabile per aver scatenato questa reazione e cambiarono subito argomento.
"Pronti per gli esami?" Chiese subito Jordan, scatenando il malessere comune del gruppo, un grande mix di lamento e disperazione che fece ridere invece gli 'anziani' che avevano abbandonato quella scuola.
"Vi aspettiamo all'università ragazzi, mi raccomando." Disse Jackson sorridendo.
"Ci sono già due geni pronti per la facoltà di matematica e fisica se volete, prendeteli pure con voi." Comunicò Micheal ridendo.
"E chi sarebbero?" Chiese Trevor curioso.
"Luke ed Allison." Disse ancora Micheal, indicando i due amici che a loro volta negavano l'evidenza.
"Dai non siate modesti." Commentò Jordan ridendo.
"Voi cosa avete scelto? Io ho così tanta confusione nella mia mente per ora." Disse dispiaciuto Ashton.
"Io ed Eliza studiamo ingegneria meccanica a New York." Spiegò Trevor, indicando prima se stesso e dopo la ragazza al suo fianco.
"Io e Jessica lingue, però io studio russo e lei tedesco a Dublino." Disse Jordan.
"Io Medicina a Manatthan." Disse Jackson.
"Mentre io sono a Londra e studio Psicologia." Confermò David sorridendo, e anche Keira sorrise, sapeva che lui ed Eric sarebbero dovuti andare insieme a studiare a Londra.
"Quindi sei stato ammesso?" Chiese contenta la bionda.
"Non solo io. Questa è per te." Disse David, mostrando una lettera dalla dirigenza universitaria di Londra.
"E' per me? Ho fatto i test online solamente due settimane fa!" Esclamò Keira sbalordita.
"Lo sai che adesso con internet va tutto più veloce, forza, apri." La incoraggiò David.
Tutti si strinsero intorno alla ragazza, mentre apriva la busta in modo delicato e veloce nello stesso tempo, tentando di non strapparla del tutto e con le mani che tremavano.
"Hei, sta tranquilla, mal che vada ti hanno presa come portinaia." Disse Jordan ridendo. La ragazza sorrise subito e dopodiché aprì la lettera che era contenuta all'interno della busta senza esitazioni e lesse nella propria mente, rigo dopo rigo ciò che c'era scritto. Il suo sguardò mutò esattamente due volte dalla lettura del primo rigo alla lettura dell'ultimo rigo. Da massima concentrazione a massimo stupore.
"Allora?" Chiese Steffy vicina alla ragazza.
"Cosa dice?" Domandò anche Allison avvicinandosi alla bionda.
"Qua dice che sono stata già ammessa e che tra un mese posso già andare a visitare per cinque giorni l'università e decide se frequentare o meno i corsi dopo gli esami del diploma." Lesse piano la ragazza non ancora cosciente di quello che stava succedendo.
"E lo dici con questa faccia?" Chiese Jessina ridendo, contenta per la ragazza.
"Questo vuol dire che sono stata presa!" Urlò Keira sorridendo, voltandosi subito verso Luke, come se fosse stato un riflesso incondizionato.
"A quanto pare sì." Rispose il biondo, ricambiando il sorriso, davvero felice per Keira.
"Verrò a studiare a Londra!" Esclamò ancora felice Keira, mentre abbracciava David che le aveva portato questa bellissima notizia.
"Sarebbe stato anche quello che avrebbe voluto tuo fratello, te lo garantisco." Le disse piano David, abbracciandola, facendo sentire ancora più felice Keira di questo suo traguardo.
In tutto ciò, Eliza si era accorta della tensione e della complicità, anche se non in modo evidente come pensava, tra Luke e Keira e qualcosa le stava suggerendo che per i due ragazzi non fosse un momento splendido come poteva invece esserlo.
"Cosa facciamo ancora qui? Andiamo a festeggiare questa bellissima notizia!" Esclamò Jackson, mentre Keira era abbracciata alle sue due migliori amiche che la supportavano e la rendevano felice di questo passo importante.
"Allora andiamo!" - Esclamò anche Keira. - "Anche se il locale è chiuso, possiamo entrarci per mangiare e bere qualcosa." Disse la bionda, sorridente.
Mentre i ragazzi stavano tutti per seguirla e incamminarsi, Jessica tirò un po' Jordan in disparte, speranzosa che il ragazzo dovesse dirle qualcosa.
"Allora?" Chiese lei.
"Che?" Domando perplesso lui.
"Non hai detto niente?" Domandò delusa lei.
"Detto cosa?" Chiese ancora Jordan confuso.
"Di me e te, ai tuoi amici." Continuò a braccia conserte Jessica.
"Non ho avuto tempo, sono stato così tante volte ad un passo dal dirglielo, ma sono successe altre cose poi." Si giustificò Jordan.
"Jordan..." Disse la ragazza respirando profondamente.
"Jessica, lo sai che è difficile, tu eri anche l'ex ragazza di Eric, devo ancora gestire bene la cosa." Disse Jordan.
"Ero la sua ragazza quattro anni fa!" Esclamò adirata quest'ultima, quasi urlando.
"Vuoi per favore, parlare a bassa voce?" Chiese retorico il ragazzo, sapendo che non avrebbe mai ottenuto questa cortesia.
"Hai forse paura, vergogna?" Chiese la ragazza provocandolo.
"No." Rispose secco lui.
"Ti do un ultimatum, Jordan..." Cominciò Jessica, ma fu interrotta.
"Non c'è bisogno, non sono un bambino piccolo." Commentò ridendo lui.
"... "O tu dici ai tuoi amici che noi stiamo insieme oppure finisce tutto qui." Disse la ragazza alquanto rassegnata.
"Come vuoi tu mio raggio di sole." Riprese il ragazzo ridendo.




***




I ragazzi erano tutti riuniti al locale a parlare del più e del meno, e da un lato c'era Calum che guardava intensamente tutto ciò che faceva Steffy, mentre dall'altro lato c'era la ragazza che notando questa cosa, sfruttava ogni movimento di Calum per attuare la sua vendetta personale nei suoi confronti.
"Dai Steffy, non puoi fargliela pagare in eterno." Commentò Allison.
"Invece sì, se voglio. Insomma, ormai posso fare tutto quello che voglio, io." Spiegò soddisfatta la ragazza.
"Io continuo a pensare che tu stia sbagliando." Riprese Allison sorseggiando un po' di coca cola.
"Ciao belle ragazze, di cosa state parlando?" Si intromise Jackson, sedendosi in mezzo alle due ragazze, ridendo.
"Di te." Rispose provocatoria Steffy, mentre Allison scoppiò a ridere.
"Allora stavate parlando sicuramente di qualcosa di bello." Riprese Jackson ridendo.
"Smettila, il tuo ego è smisurato." Commentò David alzandosi dalla sedia per andare a fumare.
"Ma sentila, 'Ciao belle ragazze, di cosa state parlando?' 'Di te.' hihihi." Riprese Calum, seduto accanto a Micheal e Ashton.
"Qualcuno qui è geloso." Disse Ashton dando una gomitata al ragazzo.
"Proprio geloso." Si unì anche Micheal, dandogli una gomitata dalla parte opposta.
"Smettetela, non sono un pungiball." Disse Calum, un po' nervoso.
"E anche abbastanza nervoso." Rispose offeso Micheal.
"Vado a fumare, lasciatemi stare." Disse Calum, alzandosi dal divanetto e uscendo fuori. Anche Steffy lo notò e guardando Allison, le scocchiò un'occhiata da vittoriosa della situazione, vedendo la reazione del ragazzo davanti ai suoi occhi.
Keira era rimasta al bancone seduta con Trevor, mentre sistemava un po' di bibite sugli scaffali e commentavano insieme Jordan e Jessica davanti a loro che si bisbigliavano cose nell'orecchio.
"Per me quei due stanno insieme." Riprese Keira, affacciandosi sul bancone, verso la loro direzione.
"Ho il sospetto anche io, ma Jordan non ci dice ancora niente." Rispose deluso il ragazzo.
"Cerca di capirlo, Jessica era anche la fidanzata di Eric." Commentò Keira.
"Ma tanto tempo fa, insomma, se fosse davvero così, non ci sarebbe nulla di male, si amano, e basta." Spiegò Trevor.
"Sei troppo meccanico anche mentre parli dei sentimenti Trevor." Rise Keira.
"Lo ammetto, mea culpa." Disse in segno di resa il ragazzo.
"Tu ed Eliza..?" Chiese la ragazza curiosa.
"No, io sono fidanzato con un'altra ragazza adesso. L'ho conosciuta a New York, ma non frequenta la mia facoltà. Eliza è solo una mia compagna di corso." Specificò tutto Trevor.
"Sono felice per te, davvero. Posso vedere la tua ragazza?" Chiese la bionda, girando dal bancone per sedersi accanto al ragazzo.
"Certo, non ci crederai mai, ma somiglia così tanto a te!" Esclamò Trevor ridendo.
"Vediamo!" Disse Keira, sfogliando le foto che le mostrava Trevor, con la sua ragazza.
"Lei è Blake." Disse Trevor, soddisfatto.
"E' vero, mi somiglia, ma non ha la frangetta." Commentò la bionda.
"Ho anche una foto con lei mentre aveva la frangetta, qui non puoi negare l'evidenza." Spiegò Trevor mostrandole una foto della ragazza.
"Ho trovato una dei miei sette sosia e sta a New York?" Chiese la ragazza ridendo.
"Possiamo dire di sì, dopo queste foto, come prove." Rise il ragazzo.
La discussione dei due ragazzi fu interrotta dal telefono di Luke, poggiato sul bancone, che cominciò a vibrare, creando un po' di rumore nella sala. Keira si avvicinò subito per vedere chi fosse e lesse il nome di Jake, suo fratello, quindi si girò prontamente a cercarlo in sala, ma di Luke non c'era nessuna traccia dentro il locale.
"Qualcuno sa dov'è Luke?" Chiese Keira ad Ashton e Micheal, che risposero entrambi in bagno.
La ragazza allora si avviò verso la porta del bagno, che era stata lasciata socchiusa e stava per bussare e aspettare risposta, quando sentì Luke parlare con qualcuno. Rimase un po' interdetta perché non si aspettava di certo che il ragazzo parlasse da solo, visto che non vi poteva essere nessun altro dei presenti in quella stanza, lì nel bagno col biondo, ma poi, ogni sua domanda, fu subito messa a tacere, dalla discussione che ascoltò.
"Per colpa tua mi sono procurato un pugno in pieno viso e l'occhio nero che ho dovuto giustificare con un 'uno scatolo mi è caduto in testa'." Disse Luke ridendo.
"Sicuramente sarò stata la prima e unica ragazza per la quale hai preso un pugno." Commentò ridendo anche Eliza.
"Sì, posso confermare, al momento. Poi chissà." Alzò gli occhi al cielo a mo' di pensatore, Luke.
Keira era dietro la porta e stava vedendo ogni scena e sembrava anche piuttosto tranquilla, ma poi accadde ciò che meno si sarebbe mai aspettata di dover vedere coi propri occhi.
"Comunque grazie, per non aver detto niente in giro. Con Trevor e tutto il resto, io non avrei saputo nemmeno gestire la cosa." Disse Eliza avvicinandosi al ragazzo.
"Figurati, io adesso vado..." Cercò di dire Luke, ma la ragazza prese il suo volto tra le sue mani e lo spinse verso di sé baciandolo subito, senza nemmeno dare il tempo al ragazzo di reagire. In un primo momento anche Luke approfondì il bacio, lasciandosi prendere e Keira dietro la porta aveva osservato bene come lui l'aveva presa tra le sue mani attraendola a sé, lasciando definitivamente quel luogo per tornare dagli altri, cercando di essere indifferente. Ma ciò che non vide dopo, fu forse la scena più importante, Luke che si staccò bruscamente dalla ragazza, che cercava ancora di baciarlo, inutilmente.
"No, Eliza, no." Disse brusco.
"Cosa? Non mi pare tu sia impegnato." Commentò la ragazza stranita.
"In realtà non lo so, ma non posso farlo ugualmente, non ora." Disse Luke, ripensando alle immagini di Keira e di quella mattinata che gli scorrevano davanti agli occhi nella propria mente, mentre sorrideva felice per quello che stava accadendo.
Uscì subito dalla porta e vide Keira che sembrava tranquilla, versarsi qualcosa nel bicchiere ma nemmeno se ne rese conto, talmente era distratto anche lui che non voleva far capire niente a nessuno. Fin quando non si rese conto che il suo telefono era nelle mani di Keira e che adesso anche lei lo stava fissando, tenendo in mano una bottiglia di vodka, che aveva riconosciuto solamente in quel momento.
"Spero tu ti sia divertito in bagno." Sputò acida la ragazza, mentre gli passava il telefono e beveva dalla bottiglia.
"Keira... Posa quella bottiglia un attimo ed usciamo fuori, ti spiego tutto." Disse Luke, cercando di mantenere anche lui la calma.
"Non mi spieghi proprio un cazzo tu." Disse furiosa la ragazza, gettando la bottiglia a terra.
In quel momento tutti si voltarono verso di loro, tutti in silenzio e sconvolti, per ciò che stava avvenendo lì in quel momento. Keira era totalmente cambiata in un secondo. Il suo sguardo era diverso. Non era deluso, triste, sconsolato o come l'aveva sempre visto Luke. Era diverso. Era uno sguardo arrabbiato, irritato, furioso e non sapeva davvero come poterla calmare.
"Ok va bene, appena ti sarà passato." Disse Luke piano.
"Va a farti fottere, Luke Hemmings." Rispose solamente Keira, prima di uscire dal locale, sbattere la porta e mollare tutti là dentro da soli, con tante domande.
Lo sguardo di Luke viaggiò vicino al bancone, proprio lì a terra notò che c'era ancora la borsa della ragazza con dentro telefono e altro. La raccolse e notò subito che dentro vi era anche un pacchetto rosso di pillole. Erano calmati. E qualcosa disse al ragazzo che quel giorno Keira aveva saltato nuovamente la cura e che stava facendo ancora come voleva lei.

















Angolo Autrice:
Sono tornataaaaaaa dopo mesi ma sono tornata. Mi scuso per tutti questi mesi di ritardo ma purtroppo tra l'estate e il trasferimento per l'università ho davvero poco tempo per aggiornare anche perché sono senza interner nella mia nuova city e quindi deve aspettare il ritorno in patria per scrivere.
Ad ogni modo voglio dirvi che questo capitolo all'inizio contiene una storia dentro una storia. Il racconto di Trevor non è incoerente, ho citato appunto la discussione con Keira perché voglio che capiate dove sta l'inghippo. Se la realtà dei fatti dice che Eliza stava con Jack Hemmings, perché allora Trevor non dice questa cosa a Keira, ma dice altre cose? Chi lo sa?
Ad ogni modo adesso si entra nel vivo ragazzi, quindi aspettatevi il meglio del peggio.
Che dirvi, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, buona lettura.
Noi ci vediamo alla prossima, xoxo, Vanex23.


 

SPOILER:


[...]
"Perché diamine lo hai fatto?" Chiese disperato il ragazzo.
"Volevo vedere di nuovo Eric." Rispose piano la ragazza.
[...]
  
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